18 July, 2024
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«In Sardegna serve una scuola di management sanitario per formare direttori generali che non pensino solo ai conti, ma siano in grado di gestire le risorse umane, e su questo stiamo lavorando.»
Lo ha detto questa mattina l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, nel corso del dibattito con il ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
«Abbiamo bisogno di un sistema sanitario unito – ha aggiunto Luigi Arru – perché o noi creiamo un sistema Sardegna – e non più 13 Repubbliche indipendenti della Sanità come ho trovato quando sono arrivato – oppure non riusciremo a svoltare. Poi, la riduzione della spesa è necessaria, ma ogni decisione dev’essere ponderata, perché un conto è chiudere un piccolo ospedale a 20 chilometri da uno grande e attrezzato, un conto è chiuderne uno sperduto in mezzo alle montagne. Per quanto riguarda poi la spesa farmaceutica – ha concluso l’assessore della Sanità – si può progressivamente contenere avviando i percorsi diagnostici terapeutici.»

Stazione ferroviaria di Cagliari

Il nuovo #treno veloce Atr 365 sbarcato in Sardegna nei giorni scorsi è stato presentato oggi alla stampa nella stazione Trenitalia di Cagliari dal presidente Francesco Pigliaru e dall’assessore dei Trasporti Massimo Deiana. Tre o quattro vagoni, da 225 a 300 posti, trazione diesel, wifi, realizzato dalla società spagnola CAF espressamente per la Regione, che ha stanziato 78 milioni di euro. 
«Sappiamo che è un progetto che parte da lontano – ha detto il presidente Pigliaru – ma arrivati alla guida della Regione ne abbiamo trovato solo notizie vaghe e confuse. Questo è inaccettabile, la pubblica amministrazione deve essere efficiente e rapida ciò significa che i soldi spesi devono arrivare immediatamente agli utenti. Ma la pubblica amministrazione deve essere anche e soprattutto trasparente per questo abbiamo voluto capire subito dove fosse il treno e portarlo qui, sotto gli occhi di tutti.»
Da oggi si attende che l’Atr 365 ottenga il collaudo dell’#Agenzia nazionale sicurezza ferroviaria per poter viaggiare sulla rete italiana. «Siamo rispettosi delle norme di sicurezza e di quanto necessario per i collaudi, ma non si deve perdere neppure un giorno – ha proseguito Pigliaru nel corso della conferenza stampa – saremo molto attenti ai tempi, che saranno minimizzati: il treno deve andare sui binari il più velocemente possibile perciò oggi comincia il conto dei giorni per metterlo a servizio degli utenti e il conteggio sarà visibile per tutti sul sito della Regione. E’ un investimento degli anni scorsi su cui stiamo applicando i principi della trasparenza, ed essere trasparenti – ha concluso il presidente – è il modo per diventare efficienti.» 

«Il nostro obiettivo è mettere in servizio il treno entro autunno – ha rimarcato l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana – per questo contiamo nel massimo impegno di Rete ferroviaria italiana e di Trenitalia affinché tutte le operazioni di collaudo si compiano in tempi ragionevoli e ringraziamo questi enti per la collaborazione sinora prestata.»

 

Gli otto convogli, costruiti negli stabilimenti di Beasain e di Saragozza, sono ultimati e saranno ora sottoposti ai diversi test previsti dalle normative italiane. «Abbiamo scelto questi treni – spiega l’assessore Deiana – perché in grado di adattarsi alle criticità del tracciato isolano e partendo dal presupposto che sarebbe stato costosissimo, se non impossibile, intervenire e modificare le carenze della rete della Sardegna.» 
L’#Atr 365 è dotato di un sistema di pendolamento che garantisce un elevato confort di marcia attraverso sofisticati impianti elettronici di programmazione del percorso. Le specifiche tecnologiche dei nuovi treni rispecchiano i più alti standard in fatto di sicurezza, prestazioni, qualità e rispetto dell’ambiente. 
Tutte le carrozze sono motorizzate, la struttura delle casse in lega leggera di alluminio è autoportante, le vetture di testa sono dotate di due carrelli motore, i passeggeri a mobilità ridotta hanno a disposizione un carrello elevatore e un servizio igienico dedicato, tutti i comparti sono climatizzati, è previsto il posto per le biciclette, i sedili sono ergonomici con braccioli e tavolino ribaltabile, in caso di necessità si può inoltrare una chiamata di emergenza al macchinista attraverso un citofono. Il treno è dotato di un sistema di rilevamento ed estinzione incendi, mentre la trazione utilizza gruppi motori in classe IIIB per ridurre le emissioni di monossido di carbonio, idrocarburi e ossidi di azoto, come previsto dalla direttiva europea. 
Ultimati gli interventi di adeguamento dei sistemi di sicurezza e di segnalamento del treno e della rete, l’Atr 365 sarà in grado di viaggiare nell’isola sino a 180 chilometri orari e potrà coprire la tratta Cagliari-Sassari in poco più di due ore.

Travolgente esibizione dei Playing for Change, ieri sera, al XXIV #Festival Narcao BLues. La multietnica band ieri sera ha conquistato la scena della XXIV edizione del Narcao Blues Festival.

Preceduti dal duo Mauro Ferrarese-Alessandra Cecala, saliti sul palco con il progetto musicale “Reverend and the Lady” che ha spaziato dal “country blues” alla musica “old time”, passando per il blues più “urbano” delle cantanti dell’epoca, dalle ballads e dagli spirituals, la “Playing for Change” ha conquistato il caldo pubblico del Narcao Blues sin dalla sua comparsa sul palco allestito al centro dell’arena di piazza Europa.

E per i dieci artisti di strada di varie etnie, uniti dalla musica e da un progetto di pace e solidarietà verso i paesi del Terzo Mondo, sono bastate poche note per dare subito sfogo alla loro energia e, sotto la carismatica guida di Elliot “Grandpa” Smalls Aka, vero virtuoso dell’armonica, e la verve e la voce di Clarence Dekker, trascinare per oltre due ore il folto pubblico in balli e canti che dal blues passavano al soul, e dal reggae al pop senza trascurare il classico rock’n’roll.

Stasera (venerdì 25 luglio), largo al “Mike Seeber Trio”, freschi vincitori del prestigioso “German Blues Challenge” e alla “The Steepwater band” che, oltre al blues del Delta, ha assorbito qualsiasi genere musicale dalla psichedelia al Jazz al Rock’n’Roll degli anni ‘50.

Domani (sabato 26 luglio) serata di chiusura con il #Marco Pandolfi Trio, che oltre ai tantissimi riconoscimenti a livello internazionale e alle collaborazioni con i più famosi bluesmen, è reduce dalla vittoria nel 2013 nell’European Blues Challenge. A seguire il concerto della #Latvian Blues Band, pluripremiata band della Lettonia alla conquista di posizioni e riconoscimenti sempre crescenti nel panorama del blues mondiale

Il festival, che si avvale della direzione artistica di Gianni Melis, è organizzato dall’#Associazione Culturale Progetto Evoluzione, con il contributo della #Regione Autonoma della Sardegna assessorato alla Pubblica istruzione sport e spettacolo ed assessorato del Turismo, della #Provincia di Carbonia Iglesias, della #Fondazione Banco di Sardegna e il patrocinio del comune di Narcao. E che, in quattro giorni di concerti, condurrà gli appassionati in un’emozionante “viaggio musicale” nel cuore del Sulcis, terra affascinante e ricca di suggestivi scorci naturalistici e di tesori di archeologia industriale.

Da non perdere l’appuntamento con il “DopoFestival” in località Santa Croce dove si potrà ascoltare blues di alta qualità con i “The Blues Queen” (25 luglio) e i “Milestones” (26 luglio) con un omaggio ai “Rolling Stones” per i loro 40 anni di attività.

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«Iglesias e Macomer sono due facce della stessa medaglia. Non si possono salvare con interventi personali. Occorre che i Parlamentari eletti in Sardegna facciano fronte comune con il Consiglio regionale e gli amministratori locali per dimostrare con i fatti che l’isola non può essere serva di un progetto incomprensibile, irrazionale e antieconomico. Tutto il contrario della logica a cui l’Europa richiama l’Italia». Lo sostiene Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” affermando la «necessità di un’azione forte da parte dei diversi livelli istituzionali».

«E’ evidente – sottolinea – che le valutazioni sull’efficienza del sistema detentivo sardo sono di tipo ragionieristico e non tengono conto dell’impatto sociale del recupero e reintegrazione dei detenuti. Del resto spostare i 96 ristretti di Iglesias a Sassari o a Lanusei significa aggravare strutture che, secondo quanto indicato dal Ministero, sono in sovraffollamento. Analogamente i 53 cittadini privati della libertà di Macomer renderebbero ulteriormente più pesante la situazione a Massama o a Nuoro.»

«Negli ultimi dieci anni sono mancate – evidenzia la presidente di SDR – politiche di prevenzione sociale e di programmazione economica. Si è accumulato un disagio sociale che non può essere ancora riversato sul sistema detentivo. Si rischia, infatti, di peggiorare la situazione accorpando in Villaggi penitenziari persone con problematiche differenti nel tentativo di impedirne, con alte e spesse mura, la visione. La Sardegna deve poter fare eccezione mantenendo la finalità del carcere di Iglesias e indicando una specializzazione per quello di Macomer.»

«La loro dismissione, al pari di quanto avvenuto per il carcere di Busachi (OR) costruito e mai inaugurato, ricadrà interamente sulle precarie finanze delle amministrazioni comunali che – conclude Maria Grazia Caligaris – difficilmente potranno intervenire di immobili in cemento armato con caratteristiche non modificabili se non con investimenti di molte migliaia di euro.»

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Solidarietà al popolo palestinese, ferma condanna dell’offensiva israeliana nella #Striscia di Gaza, stop immediato alle esercitazioni militari di Stati impegnati in conflitti armati, no a qualsiasi ipotesi di ampliamento delle attività all’interno dei poligoni sardi. Sono i punti principali della mozione presentata dalle forze indipendentiste e sovraniste in #Consiglio regionale.

Il documento, firmato dai consiglieri dei Rossomori (Emilio Usùla e Paolo Zedda), del Partito dei Sardi (Augusto Cherchi e Pier Mario Manca) e di Irs (Gavino Sale), impegna la Giunta regionale a distinguere la propria posizione ufficiale rispetto a quella dello Stato italiano condannando apertamente «l’aggressione in atto contro il popolo palestinese».

«Oggi non si può essere “ipocritamente equidistanti” di fronte al massacro di civili inermi – ha detto il primo firmatario della mozione Paolo Zedda – dall’inizio delle operazioni militari israeliane a Gaza si contano oltre 800 morti tra i palestinesi, tra i quali più di 200 bambini.»

«La Sardegna deve chiarire la propria posizione – ha proseguito Zedda – e prendere le distanze dalla politica italiana che consente alle forze armate israeliane di addestrarsi nei propri poligoni militari.»

Il concetto è condiviso dal consigliere di iRS Gavino Sale. «Chiediamo scusa al popolo palestinese – ha detto Sale – le armi utilizzate nella Striscia di Gaza sono state sperimentate in Sardegna contro il nostro volere». Per il leader indipendentista è urgente in questo momento ribadire la contrarietà a qualsiasi guerra da parte della Regione. Come? «Ricontrattando con lo Stato il peso delle servitù militari. Il Consiglio regionale deve dare mandato al presidente Pigliaru perché venga impedito l’ampliamento delle attività all’interno dei poligoni, come previsto dal piano del Ministero della Difesa del 2009».

Per Pier Mario Manca (Partito dei Sardi), la Sardegna deve andare oltre la solidarietà formale e mettere a disposizione i propri ospedali per curare i bambini palestinesi. «E’ ora di far sentire la nostra voce e ribadire che non potrà mai esserci pace senza il riconoscimento di due Stati e due nazioni».

Augusto Cherchi (Partito dei Sardi) ha invece sollecitato un’azione forte della Sardegna per ottenere, insieme a tutte le forze pacifiste internazionali, un immediato “cessate il fuoco” bilaterale nella Striscia di Gaza. «In quei territori, ogni ora, muore un bambino. Bisogna fermare in tutti i modi questo massacro».

Da Emilio Usùla, infine, una proposta operativa al Consiglio: «L’Aula – ha detto l’esponente dei Rossomori – voti una risoluzione per lo stop immediato a tutte le esercitazioni militari nei poligoni sardi da parte di eserciti impegnati in guerra».

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Otto consiglieri regionali del PD, primo firmatario Lorenzo Cozzolino, hanno presentato una proposta di legge in materia di “Norme a tutela delle persone affette da obesità grave e di promozione all’educazione alimentare e motoria”.

«Il progetto di legge, in linea con i più moderni orientamenti legislativi – spiega Lorenzo Cozzolino – regolamenta un aspetto patologico: l’obesità, che sta diventando sempre più rilevante nell’incidenza delle malattie croniche che hanno una ricaduta pesante sul bilancio della spesa sanitaria.»

«Con la presente proposta di legge – aggiunge Cozzolino – la Regione si dota di una normativa che da un lato cura tutti gli aspetti dell’assistenza e del sostegno agli affetti da obesità grave, dall’altro si muove nel campo della prevenzione, sulla base della logica che è meglio spendere un euro per prevenire anziché cento per curare. La prevenzione non si basa esclusivamente sulla diagnosi precoce di persone predisposte, ma si sofferma sul benessere alla salute, promuovendo stili di vita improntati a una corretta educazione motoria e alimentare.»

«Per quanto concerne l’aspetto alimentare – conclude Lorenzo Cozzolino – si suggerisce una dieta mediterranea che utilizzi produzioni della filiera sarda, col recupero delle migliori tradizioni alimentari della cucina isolana, così come tramandate dalla nostra memoria storica.»

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Le #Organizzazione dei produttori (Op) sono destinate a morire. Ignazio Cirronis, presidente di #Copagri Sardegna denuncia come «la Regione, come suo compito, approva e finanzia i programmi di avviamento e di attività delle OP riconosciute. Per l’anno 2014 questo finanziamento ha previsto una spesa di 1.200.000 euro, ma nel bilancio della Regione ci sono solo 200.000 euro. Quindi i programmi di attività delle OP non verranno finanziati».

Questo, per Cirronis, decreta «la morte delle politiche di aggregazione. Da un lato la Regione dice di credere nelle OP e poi dall’altro lato le soffoca»!

La Regione Sardegna, infatti, ha riconosciuto negli anni ben 25 organizzazioni di produttori nei vari settori non ortofrutticoli: dai formaggi alle carni, ai prodotti biologici, ai cereali etc. Le OP sono supportate dall’Unione Europea e dalla Regione perché aggregano l’offerta di prodotto, permettono ai produttori di essere presenti direttamente sul mercato e raggiungere un maggiore reddito aziendale. «Ma le OP sarde stanno ancora aspettando il saldo dei programmi del 2013 e ora, se la situazione non cambia, non vedranno un euro neppure in futuro». 

Ignazio Cirronis si rivolge quindi all’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, e al presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, dopo l’accordo col Governo nazionale che ha messo a disposizione nuove somme per il bilancio regionale, un immediato atto che assegni una dotazione adeguata per le OP che con le loro 7.000 aziende associate hanno predisposto i loro bilanci tenendo conto dei programmi approvati dalla Regione. «Se i piani di spesa approvati dalla Regione non saranno finanziati, che credibilità hanno le Istituzioni»?

OP riconosciute in Sardegna: 25

Nei diversi settori:

Vaccino: 2

Latte e formaggi ovicaprini: 12

Prodotti biologici: 3

Carni: 3

Vini: 2

Cereali: 2

Apicoltura: 1

Fatturato annuo complessivo delle OP non ortofrutta: 222 milioni di euro.

Produttori associati: 6.880.

MANIFGIBA

Domenica Giba ospiterà l’#International Folk Fest 2014, organizzato dall’associazione Gruppo Folk I Nuraghi di Sestu, con la collaborazione della Pro Loco di Giba e del Gruppo Folk Luciano Loi di Giba ed il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna.

Il programma, a partire dalle 21.30, prevede l’esibizione dei gruppi folk provenienti da cinque paesi: Cile, Romania, Iran, Polonia e Marocco.

 

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I cittadini di Carbonia potranno pagare la prima rata della # Tari (scadenza 16 luglio 2014), senza alcuna sanzione, entro la data di scadenza della seconda rata, fissata per il 16 settembre 2014. Ne dà comunicazione l’Ufficio Tributi.

Per questi motivi lo stesso Ufficio Tributi ricorda, a tutti coloro che devono segnalare eventuali errori presenti nell’avviso di pagamento ricevuto, che non vi è l’urgenza di recarsi immediatamente al Front Office (ufficio Tari). Questo per contribuire a rendere il servizio più snello e ridurre i tempi di attesa.

Parole sotto la torre copiaParole sotto la torre 1

“Parole sotto la torre”, avanti tutta. Domani, venerdì 25 luglio, alle 22.00, con Tutti i colori del buio un tris di autori moderati da Gianni Biondillo (Portoscuso, #Tonnara Su Pranu, location di tutti gli appuntamenti): Nicola Fantini, traduttore e scrittore, Nostra Signora degli scorpioni (con Laura Pariani, Sellerio, 2014) il suo ultimo libro; Davide Longo, regista di documentari e autore di testi per il teatro e per la radio, ha pubblicato i romanzi L’uomo verticale (Fandango, 2010) e Il caso Bramard (Feltrinelli, 2014), insegna scrittura alla Scuola Holden di Baricco; Laura Pariani, pittrice, sceneggiatrice, autrice di una ventina di opere teatrali e romanziera. Tra le ultime opere: Milano è una selva oscura (Einaudi, 2010), La valle delle donne lupo (Einaudi, 2011), Nostra Signora degli scorpioni (con Nicola Fantini, Sellerio, 2014).

Agli incontri canonici nell’edizione 2014 di “Parole sotto la torre” si aggiungono i momenti di Aperitivo con l’Autore. Sempre venerdì 25, ma alle 19.30, Sulcis: antiche arti, giovani innovatori, project e graphic designer, esperti di settore, Olga Bachschmidt, Annalisa Cocco, Mario Figus, moderati da Gianni Biondillo, si confronteranno su un tema di particolare importanza per la cultura e l’economia dell’Isola: il patrimonio dell’artigianato sardo, contaminato dall’innovazione progettuale, con il contributo del design contemporaneo, può salvarsi adattandosi alle nuove strategie del mercato che sono in grado di valorizzare le antiche arti del “saper fare”. 

Sabato 26, sempre alle 19.30, solllecitata da Saverio Gaeta, parlerà de La felicità proibita Anna Rita Briganti. Giornalista culturale e scrittrice, scrive di libri sul cartaceo e sul digitale di Repubblica. Ha appena debuttato con il suo primo romanzo Non chiedermi come sei nata (Cairo Editore).

A seguire, alle 21.00, riprende la programmazione “usuale” con Figurelle: sotto i riflettori il LabPerm (Laboratorio Permanente di Ricerca sull’Arte dell’Attore) di Domenico Castaldo e la Figurelle Orkestar. Le fi’urelle in dialetto napoletano rappresentano le immagini dei calciatori e quelle dei santi. Qui diventano “figurelle” canore e teatrali, parola e musica si inseguono in una commistione fatta di musicalità popolare, teatralità, umanità e poesia.