19 July, 2024
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I consiglieri regionali dell’UDC Gigi Rubiu e Giorgio Oppi denunciano il silenzio sotto il quale sta passando il decreto ministeriale di soppressione delle #carceri di Iglesias e Macomer. In un comunicato stampa, in particolare, i due consiglieri regionali di Iglesias sottolineano come «a fronte dell’annoso sovraffollamento delle carceri italiane (65 mila detenuti per una capienza inferiore alle 50 mila unità), invece di potenziare il sistema carcerario, lo si riduca».

«Nel caso specifico di #Iglesias poi, si tratterebbe di chiudere una struttura abbastanza  recente e di causare un possibile danno erariale. Iglesias ospita inoltre detenuti dal complicatissimo reinserimento sociale, in particolare con condanne per reati sessuali (sex offender) e per gestirli, gli stessi agenti di #Politica penitenziaria hanno seguito corsi specifici proprio per questa tipologia di reato. A questo va ad aggiungersi il danno socio-economico, valutando tutto l’indotto che sviluppa la presenza del carcere nella città. Non ultimo sorge il problema dei disagi familiari: con la chiusura del carcere iglesiente i centosette detenuti verrebbero trasferiti a centinaia di  chilometri di distanza con conseguente aggravio della già penosa trasferta che familiari ed amici degli stessi detenuti, devono fare settimanalmente.»

«Il nostro appello – concludono Rubiu ed Oppi – va al presidente Pigliaru, al quale presenteremo un’interpellanza urgente e ai deputati sardi affinché si adoperino presso il Governo Renzi per scongiurare questa scelta.»

Fabrizio Barca 11 copia
Una delegazione dei ministeri guidata dal direttore generale del ministero dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Barca, sarà oggi e domani, 17 e 18 luglio 2014, ad Ales (OR) e Teti (NU) per un sopralluogo tecnico e una serie di incontri sul territorio. 
Saranno due giorni in Sardegna per individuare il territorio pilota da includere nella “Strategia nazionale per le aree interne”.
Stamattina, prima del trasferimento sul territorio, Fabrizio Barca e i delegati ministeriali, hanno incontrato l’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci, quello della Pubblica istruzione, Claudia Firino, e i direttori generali della Presidenza, degli assessorati e i dirigenti del Centro regionale di Programmazione. Nel corso dell’incontro con Paci e Firino, al direttore generale del Ministero è stato presentato il #progetto Iscol@, col quale la Giunta sta compiendo un intervento strutturale nel campo dell’istruzione sia per rendere agibili ed accoglienti gli edifici scolastici sia per combattere la dispersione scolastica, tra le più alte in Italia. Per gli esponenti della Giunta Pigliaru, Iscol@ è inteso anche come una risorsa per il rilancio dell’economia, soprattutto nelle aree più deboli come quelle dell’interno dell’Isola.
«La scuola può essere una spia molto precisa dell’innovatività e della creatività di un territorio – ha commentato Barca -, apprezzo molto l’idea di mettere insieme l’intervento sulla scuola e lo sviluppo territoriale, soprattutto perché punta a creare un dialogo molto forte coi sindaci.»
Per l’assessore Claudia Firino, «l’esigenza è quella di aprire un confronto ampio col governo centrale per intervenire in modo efficace dove ci sono i problemi veri della scuola in Sardegna», mentre per l’assessore Paci «il rapporto con i Comuni è fondamentale, soprattutto per mettere finalmente in atto interventi concreti per le aree interne: questa sperimentazione del Ministero è un primo passo». 
Nella due giorni, la “missione di campo” del Ministero seguirà un fitto programma di incontri su sviluppo locale, mobilità, scuola e salute con le due aree candidate, individuate nell’Unione dei Comuni dell’Alta Marmilla e nella Comunità montana del Gennargentu Mandrolisai. La Strategia nazionale, relativa alla Programmazione 2014/2020 dei fondi strutturali e di investimento europei, prevede azioni in due ambiti specifici: pre condizioni per lo sviluppo territoriale e promozione di progetti di sviluppo locale. L’obiettivo è quello di restituire attrattività ai territori con il finanziamento e la realizzazione di migliori servizi sanitari, formativi e nella mobilità. La seconda linea invece è relativa ai “progetti di sviluppo locale”: tutela attiva del territorio, valorizzazione del capitale naturale/culturale anche in chiave turistica, valorizzazione dei sistemi agroalimentari, attivazione di filiere nelle energie rinnovabili, rilancio dell’artigianato sui mercati. Nell’area prescelta, il programma sperimentale diventerà operativo dal gennaio 2015.

 

Cristiano Erriu  11 copia

Lunedì 21 luglio 2014, alle ore 18.00, nella sala polifunzionale del comune di Carbonia, si terrà un incontro dibattito sul tema “Il Piano paesaggistico regionale – Il Piano urbanistico di Carbonia”, con la partecipazione dell’assessore regionale degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica, Cristiano Erriu.

Il dibattito sarà introdotto dall’assessore dell’Urbanistica del comune di Carbonia, Mauro Esu e dall’assessore regionale dell’Urbanistica, Cristiano Erriu.

Sono invitate a partecipare tutte le persone interessate e, in particolare, i consiglieri comunali di Carbonia ed i sindaci del territorio.

Al fine di sollecitare proposte e spunti critici per la discussione, assumeranno particolare importanza gli interventi dei tecnici della città di Carbonia che, quotidianamente, si confrontano con le norme paesaggistiche e urbanistiche.

Concluderà i lavori il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti.

Maria Paola Corona

Lo “Sportello Appalti Imprese” di #Sardegna Ricerche, nell’ambito delle proprie attività tese ad accrescere le competenze degli operatori economici e delle stazioni appaltanti sarde in tema di appalti pubblici, ha promosso e co-progettato il Master di I livello in “Management degli approvvigionamenti e appalti pubblici – MAAP”, istituito presso il #Dipartimento di Studi di Impresa Governo Filosofia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

«E’ il primo Master Universitario in Sardegna che affronta in modo organico e completo tutte le tematiche strategiche inerenti la gestione degli approvvigionamenti pubblici e ha una portata assolutamente innovativa per il nostro territorio – ha commentato la presidente di Sardegna Ricerche, Ketty Corona. – Abbiamo fortemente voluto un percorso formativo di altissimo livello che fosse in grado di fornire le competenze specifiche in un settore, quello degli appalti pubblici, che sempre di più rivestirà un ruolo centrale nel complesso della riorganizzazione della Pubblica amministrazione. E in questo senso lo abbiamo pensato anche a favore del settore “privato” per consentire alle imprese regionali di avere le qualificate competenze tese ad una maggiore e più proficua partecipazione agli stessi appalti. Infatti, secondo i dati più recenti a nostra disposizione, nel biennio 2011-2012, solo il 40% delle 3.712 gare d’appalto bandite in Sardegna è stato affidato a imprese sarde, gare il cui valore complessivo ammonta a quasi un miliardo e mezzo di euro. Di questo importo, dato ancora più significativo, solo il 20% circa è rimasto nell’Isola. La “fuga” dai confini isolani dei capitali pubblici stanziati dalle P.A. regionali per l’acquisto di beni e servizi è un dato che non possiamo più permetterci! Il nostro obiettivo è quello di invertire questa tendenza e aiutare le imprese del territorio a riconquistare il mercato degli appalti pubblici della Sardegna. Ciò è assolutamente prioritario se consideriamo le importanti ricadute economiche e occupazionali degli appalti pubblici.»

Inoltre, il Master si propone di:

• Creare profili professionali per i differenti ruoli che popolano l’area del “Procurement Management” in Sardegna, in grado di operare sia nel settore pubblico che nel settore privato nei campi dei Lavori Pubblici, Forniture, Servizi.

• Sviluppare capacità manageriali evolute con competenze multidisciplinari (gestionali, etiche, giuridiche, informatiche, organizzative e strategiche).

• Formare profili in grado di dare soluzione ai problemi che nascono in contesti fortemente dinamici sui piani della tecnologia e dei mercati, nei quali creatività e doti di leadership debbono essere coniugati con la capacità di affrontare problemi complessi di natura strategica, gestionale e organizzativa.

• Studiare e attuare azioni tali da mantenere tali professionalità sul territorio regionale.

• Creare un network coeso di rapporti e sinergie tra tali professionisti per aiutarli a cogliere le opportunità legate alla operatività nel mercato degli appalti e degli approvvigionamenti.

Il Master ha sede a Cagliari e la durata complessiva di un anno accademico, con inizio il 16 ottobre 2014. L’impegno corrisponde al riconoscimento di 60 crediti formativi (CFU), attraverso:

• 75 ore di formazione online

• 330 ore di insegnamento frontale

• 450 ore di stage

• 240 ore per la redazione del progetto finale

Le lezioni si svolgeranno nelle giornate di giovedì h. 14.00-17.00, venerdì e sabato h. 10.00-13.00 e 14.00-17.00.

Il Master è riservato a residenti in Sardegna che svolgano o siano in procinto di svolgere (es. per nuove assegnazioni di compiti e funzioni, ecc.) attività attinenti al mondo degli appalti e approvvigionamenti pubblici sia direttamente (stazioni appaltanti e operatori economici in generale) che indirettamente (attività di controllo sulle attività d’acquisto della PA, ovvero, supporto e assistenza data dalle associazioni di categoria alle imprese che partecipano agli appalti pubblici).

I partecipanti devono possedere un titolo di laurea triennale o di vecchio ordinamento.

Il numero massimo di partecipanti al corso è pari a n. 30.

E’ prevista l’assegnazione di 22 borse di studio da assegnare ai soggetti provenienti sia dal settore pubblico che da quello privato delle imprese che dalle associazioni di categoria (max una borsa per associazione e impresa).

La domanda di ammissione va effettuata entro e non oltre il 19 settembre 2014 in modalità on-line connettendosi al sito: www.sportelloappaltimprese.it/master-maap

Gianluigi Rubiu 5 copiaModesto Fenu copia

«La pastorizia sarda è in ginocchio. Il dramma della lingua blu non ha risparmiato le aziende che si ritagliano sul territorio. Nel Sulcis Iglesiente, ad esempio, le cifre sul virus sono davvero spaventose. Migliaia di pecore morte negli ovili, aborti a non finire e capi che restano invalidi. La Regione deve provvedere a tutelare il mondo agropastorale.»

E’ la presa di posizione del consigliere regionale Gianluigi Rubiu (Udc) che ha inviato una richiesta urgente all’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi.

«In pochi giorni una doppia beffa – aggiunge l’esponente dello scudocrociato -. Prima la cancellazione di oltre 25 milioni di euro previsti per il completamento degli indennizzi causati dalla mancata vaccinazione da parte della #Ragioneria dello Stato, poi l’inchiesta sui vaccini partita dalla #Procura di Roma. Un duro colpo per le aziende zootecniche isolane. Uno scandalo per quanti ancora oggi tentano di risollevarsi da un’epidemia che ha devastato le greggi isolane

Un vero e proprio schiaffo che suona come una beffa per i pastori isolani. «Non è bastata la strage di oltre 100 mila pecore, seimila aziende coinvolte ed oltre 300 mila capi che hanno dovuto fronteggiare la malattia – rileva Rubiu -. Una catastrofe che, soprattutto nel territorio del #Sulcis Iglesiente, ha di fatto portato alla desertificazione del patrimonio ovino presente nel territorio. Tantissime aziende non solo sono state decimate dal morbo della blue tongue ma non hanno potuto contare neppure su un centesimo di indennizzo».

La tregua è finita, dunque. «La Regione ha sbagliato tutto, concentrando tutte le attenzioni sul vaccino – prosegue il consigliere regionale dell’Udc – mentre si è dimenticata di affrontare la disinfestazione delle campagne. Non c’è stato neppure il monitoraggio del bestiame arrivato nei porti. Non si è insomma affrontato il problema dell’insetto vettore».

Occorre una svolta: «E’ necessario rilanciare un’azione concreta – evidenzia Rubiu – per riconoscere un ruolo di primo piano al settore della pastorizia, uno dei comparti strategici dell’economia isolana. Non si deve certo giocare sulla pelle degli allevatori. I sussidi vanno subito erogati. Poi si auspica che la magistratura faccia davvero chiarezza sullo scandalo dei vaccini. Una cosa è certa. Nei nostri ovili è racchiuso un patrimonio di saperi e sapori da salvaguardare, non certo da disperdere, con interventi urgenti da parte della Regione».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il capogruppo regionale di “Zona Franca Sardegna” Modesto Fenu: «E’ davvero assurdo che il sistema agropastorale dell’Isola subisca uno scandalo senza precedenti. Non si comprende perché per sconfiggere l’epidemia non si sia intervenuto sugli insetti vettori del virus. La soluzione più logica attraverso i servizi sanitari della Regione. Occorre un cambio di marcia. Il settore va sostenuto. Bisogna entrare nell’ottica che l’agricoltura svolge il ruolo di settore trainante dell’economia. La Giunta deve dare delle risposte immediate per il sostegno alle aziende del comparto, uno dei punti chiavi per la rinascita della Sardegna. Sono inaccettabili le lungaggini sugli indennizzi, con 25 milioni di euro bloccati dalla Ragioneria generale dello Stato».

Il leader del movimento va oltre: «La pazienza degli allevatori è finita – conclude Fenu -. A causa dei ritardi accumulati sulla battaglia al virus, la grande fetta delle aziende agropastorali è stata cancellata. Per trovare le soluzioni migliori per il rilancio del settore, ci vuole umiltà nel saper ascoltare le ragioni degli altri. Occorre ripartire dal mondo delle campagne per ridare ossigeno alle peculiarità della nostra Isola».

Consiglio regionale 7 copia

Il capogruppo del #Centro democratico, Roberto Desini, componente della commissione Sanità, ha ritirato oggi la firma dal DL 71 sulla #Riforma del sistema sanitario regionale ed ha abbandonato i lavori della commissione.

«Il Centro democratico chiede che ci sia chiarezza all’interno della maggioranza sull’impostazione che vogliamo dare al sistema sanitario regionale. In campagna elettorale – ha affermato Desini – avevamo proposto di ridurre le Asl da 8 a 3, richiesta che era stata condivisa dalla coalizione, invece in questa proposta, addirittura, se ne aggiunge un’altra a quelle esistenti.  Il sistema sanitario sardo impegna il 52% del bilancio regionale, forse è opportuno, prima di fare una riforma, chiarirci le idee all’interno della maggioranza».

Campo calcio Giba 2 copia

Il #comune di Giba, con una delibera approvata dal Consiglio comunale nella seduta di ieri, 16 luglio 2014 ha regolamentato l’utilizzo del campo di calcetto in erba sintetica sito all’interno nello stadio comunale.

Oltre alle normali regole di carattere generale, ha esteso l’utilizzo del campo a tutti i cittadini e non solo a coloro che sono iscritti o affiliati alla federazione.

Il costo dell’utilizzo del campo verrà definito nei prossimi giorni dalla Giunta comunale ma non si discosteranno da quelli applicati nei Comuni limitrofi.

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Continua la missione dei militari della #Guardia Costiera di Portoscuso che, nonostante i numerosi impegni dovuti dalle varie attività estive, crede nei valori di prevenzione e formazione impegnandosi in attività come quella proposta dalle parrocchie di “Vergine d’Itria” e “San Giovanni Battista” di Portoscuso. Nell’interessante progetto C.R.E. – G.R. EST che ha visto coinvolti in totale circa 200 bambini in 6 separati incontri, prendendo spunto da una tematica trattata all’interno del progetto, il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso, insieme ai suoi uomini, ha illustrato al giovane pubblico, coadiuvati da supporto multimediale, i molteplici aspetti dell’inquinamento marino da idrocarburi, i compiti della. L’occasione è stata propizia inoltre per curare anche gli aspetti di sicurezza della balneazione considerando che in fondo i bambini sono i più assidui utenti della spiaggia.

Come promemoria è stato distribuito un volantino con le regole da seguire per andare al mare in sicurezza e nel rispetto del territorio.

SCANSIONE OPUSCOLO

Municipio Giba

Learco Fois 2 copia

Il #Consiglio comunale di Giba nella seduta di ieri, 16 luglio, ha deliberato l’applicazione delle nuove tariffe #Tari per il 2014.

La tassa è stata ridotta, rispetto alla #Tares 2013, mediamente del 30%.

Alcuni esempi:

1 componente mq 80 Tares € 130,00 Tari 2014 € 93,00

2 componenti mq 80 Tares € 186,00 Tari 2014 € 143,00

3 compoinenti mq 80 Tares € 222,00 Tari 2014 € 177,00

Lo stesso discorso vale per le attività produttive commerciali e artigianali.

«Questo è stato possibile – ha dichiarato Learco Fois, sindaco di Giba – grazie a un’attenta e continua politica dell’Amministrazione comunale di contenimento dei costi di gestione del servizio e, grazie all’indispensabile e proficua collaborazione dei cittadini che ci hanno consentito di portare la percentuale della differenziata sopra il 70% e ricevere una premialità dalla Regione. Nel piano finanziario, da allegare obbligatoriamente, infatti, abbiamo certificato una riduzione dei costi di gestione del servizio, rispetto alla Tares 2013, di ben 100.000 € da 290.000 a 190.000. Questo ci ha consentito di abbassare notevolmente la tassa, come detto del 30%. Come è noto la tassa è calcolata in base al costo totale di gestione, dunque, se questo aumenta, aumenta anche la tassa se diminuisce si riduce anche la tassa.»

«La tassa deve coprire il 100% del costo del servizio – ha aggiunto il sindaco di Giba – e non come succedeva prima che il Comune copriva, con fondi di bilancio, la percentuale non coperta dalla tassa. Noi abbiamo agito sull’unica leva fiscale possibile per ridurre la tassa: abbassare i costi di gestione del servizio. Facendo questo – ha concluso Learco Fois – abbiamo: abbassato la tassa, confermato un servizio di ottima qualità e tenuto sotto controllo i conti del Comune