Sulla situazione preoccupante in cui versa la vertenza Alcoa, emersa chiaramente nella riunione svoltasi il 7 luglio al ministero dello Sviluppo economico, è intervenuto oggi con una breve nota Roberto Puddu, segretario generale della #CGIL Sulcis Iglesiente.
«Il dato di fatto è che al ministero, oltre a poltrire, evidentemente non ci hanno creduto – denuncia Roberto Puddu -. Poltrire perché non hanno esercitato alcuna vera attività di scouting, limitandosi convenientemente a pendere dalle varie fisime di #Klesch (che però è dagli stessi dichiarato inaffidabile ed inconsistente in ogni altra situazione nel paese); non ci ha creduto perché non ha seriamente messo in campo iniziativa adeguata (e propria dei compiti del #Mise), per avvicinare gruppi industriali o aggregazione di imprese, come fatto con efficacia in Germania e Francia. Inattività alla quale sta supplendo la Regione, che ha ricercato (e lo sta facendo anche con altri possibili interlocutori) ed avuto una disponibilità a ragionare dalla #Glencore e, per la parte energia, dall’Enel. Tanto è vero che questa mattina la multinazionale si ritrova al Mise, con il presidente Pigliaru e l’Enel, per verificare le condizioni che il viceministro Claudio De Vincenti, a parole, dice di garantire sul tema energia e contratto di sviluppo.»
«Infine mi preme segnalare una “cosettina” che ha detto l’Alcoa al tavolo pieno (perché neanche lei fa parte della “task force”), in merito a Klesh, della quale, oltre alla mancanza di capacità finanziaria, ne ha evidenziato (con preciso riferimento all’acquisizione e smantellamento di un’altra e ben nota realtà industriale) – conclude Roberto Puddu – la sua spregiudicatezza nel depredare risorse e lasciare tutti con un palmo di naso…»
La situazione è drammatica per i lavoratori dell’indotto che rischiano seriamente di non avere neppure il sostegno minimo degli ammortizzatori sociali.
«A tutti i livelli siamo impegnati a denunciare e far capire che il problema degli ammortizzatori sociali in deroga, dipende dalla mancanza delle risorse che il Governo, data la situazione di crisi, dovrebbe (per noi deve!) garantire e che invece, al momento, ha specificamente deciso di non mettere a disposizione – aggiunge Roberto Puddu -. Pertanto, le risorse che al momento neanche ci sono ma che dicono di mettere a disposizione, potranno essere a malapena sufficienti a garantire l’ammortizzatore sociale fino al mese di agosto. Inoltre nella riunione per Alcoa al Mise è emersa chiaramente la stessa contraddizione: nel senso che Claudio De Vincenti dice di una possibilità di garantire gli ammortizzatori sociali fino a dicembre per la trentina di lavoratori che avrebbero questa difficoltà per il termine della CIGS, mentre il funzionario presente al suo fianco, a domanda, ha asserito che non c’è alcun decreto che la permette.»
Il 26 giugno scorso la #Direzione generale per le Politiche attive e passive del lavoro del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha inviato una nota agli assessorati al Lavoro delle #ioni e #Province Autonome e, per conoscenza, al dottor Paolo Onelli della Direzione generale relazioni industriali e rapporti di lavoro e al Direttore generale dell’Inps, Mauro Nori, sulla situazione degli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2014.
«Con nota n. 43332 del 16 dicembre 2013, questo ufficio – si legge nella nota -, al fine di garantire la continuità dell’intervento del sostegno al reddito nelle crisi occupazionali territoriali, ha invitato le Regioni e le Province Autonome a provvedere nel 2014 a concessioni di ammortizzatori in deroga limitati nel tempo e, comunque, non superiori a 6 mesi, nel limite delle risorse finanziarie disponibili, nelle more dell’entrata in vigore dei nuovi criteri per il riconoscimento degli interventi di cui all’articolo 4, comma 2, del decreto legge n. 54/2013, convertito in legge n. 85/2013.»
«Considerato che l’iter di emanazione del citato decreto da emanare ai sensi dell’articolo 4, comma 2 del decreto legge n. 54/2013 non si è ancora concluso – aggiunge la nota – ed in considerazione della necessità di non pregiudicare l’efficacia dei limiti quantitativi di durata in esso previsti, si invitano le Regioni e le Province Autonome a non stipulare accordi o concedere prestazioni di cassa integrazione in deroga alla normativa vigente per periodi superiori ad 8 mesi nell’anno 2014.»
«Con riferimento alla concessione di trattamenti di mobilità – conclude la nota della #Direzione generale per le Politiche attive e passive del lavoro del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – si invita a non superare i limiti massini di fruizione previsti dall’articolo 3, comma 4, del testo presentato per il parere delle competenti commissioni parlamentari».