22 November, 2024
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Edoardo Tocco copia

«Le audizioni di oggi sulla proposta di legge 71 sono state l’ennesima conferma delle carenze che presenta il testo di legge in esame». Lo ha affermato il consigliere regionale di Forza Italia, Edoardo Tocco, al termine della seduta di questa mattina, durante la quale sono stati sentiti in commissione Sanità i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil.

«Quella dei sindacati è stata una pesante bocciatura di un testo che potrebbe, invece, essere migliorato con un approfondito esame della situazione e con il supporto di tutti. Così come è stato predisposto – ha aggiunto Edoardo Tocco – non raggiunge sicuramente l’obiettivo di mettere il cittadino-paziente al centro di tutto il sistema sanitario, non garantisce la presenza dei servizi sul territorio e non interviene sugli sprechi.  Il testo, come hanno sottolineato gli stessi sindacati, non rispetta l’obiettivo dichiarato nella premessa della legge di voler ridurre le spese della Sanità, visto che non fa alcun riferimento alla spesa farmaceutica.  Manca, inoltre, di una visione complessiva e rischia così di  aumentare i costi e non migliorare i servizi.»

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Il capogruppo del PD in Consiglio regionale, Pietro Cocco, critica duramente l’atteggiamento tenuto dall’opposizione in Consiglio regionale.

«Mentre l’attuale governo regionale presieduto da Francesco Pigliaru e con l’appoggio di tutto il centrosinistra, è riuscito ad ottenere il risultato straordinario di portare la Sardegna dal 2015 fuori dai vincoli del patto di stabilità che consentirà di rilanciare le politiche sociali e di risanamento della nostra isola e l’inizio della ripresa economica – ha detto Pietro Cocco – il centrodestra dopo 5 anni di fallimento, non avendo argomenti di sostanza da contrapporre e non avendo neanche il pudore di tacere, ha inscenato durante i lavori del Consiglio una suggestiva ed inutile pagliacciata fatta  con azioni di disturbo e provocazioni verbali.»

«Il loro obiettivo è quello di bloccare le riforme e le leggi che questa maggioranza vuole rapidamente approvare. Il comportamento della minoranza è vergognoso e al limite della decenza. Vedere Cappellacci occupare i banchi della Giunta dopo averli occupati per 5 anni senza combinare nulla – ha concluso Pietro Cocco – è veramente ridicolo.»

Durissimo scontro tra maggioranza ed opposizione questa sera in #Consiglio regionale, nel corso del dibattito sull’intesa raggiunta dalla Giunta con il #Governo Renzi sul #patto di stabilità.

Nel suo intervento in Aula, in occasione della precedente riunione, il presidente della Regione aveva spiegato che il cuore dell’accordo è racchiuso in tre punti principali, il primo dei quali è che a partire dal primo gennaio 2015 la Sardegna ha ottenuto la risoluzione strutturale dell’attuale assurdo vincolo del patto di stabilità che prevede un tetto monetario prefissato.
Il secondo punto è la chiusura del contenzioso relativo al 2013 con la rinuncia da parte dello Stato delle sanzioni previste per lo sforamento del patto da parte della Regione, che nella finanziaria 2013 aveva unilateralmente deciso di portare fuori patto i 500 milioni del fondo unico per gli Enti locali.
Il terzo punto prevede il riconoscimento alla Sardegna di spazi finanziari aggiuntivi per il 2014 pari a 364 milioni, 44 dei quali destinati al contratto di servizio con le Ferrovie dello Stato passato sotto la responsabilità regionale.
I gruppi di opposizione hanno contestato l’intesa, definendola fortemente negativa per la Sardegna ed in segno di protesta hanno occupato l’Aula, vestendo magliette con i quattro mori, provocando ripetute interruzioni dei lavori.
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«Area è destinata ad avere un ruolo strategico nel quadro della sua missione per le politiche della casa e per un nuovo welfare, ma occorre perfezionare il processo di fusione e rivedere la legge istitutiva.» Lo ha affermato il prof. Giorgio Sangiorgi, nel corso della sua audizione davanti alla Quarta Commissione (Governo del territorio – Lavori Pubblici), presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd).

Nel suo intervento, Sangiorgi ha fornito alcuni dati particolarmente significativi, alcuni positivi altri meno, utili per capire lo stato dell’azienda: organico finalmente a regime di circa 200 persone di cui 160 impegnati sul territorio diviso in 5 distretti, morosità scesa dai 40 milioni del 2009 ai 34 attuali, conferma degli standard di 350 euro ad unità immobiliare per la manutenzione dei 25.000 appartamenti in proprietà, abusivismo inferiore al 3%, 1132 giorni in media per aprire e chiudere un cantiere in caso di immobili di nuova costruzione, a causa di una serie di vincoli che dipendono in parte dagli Enti Locali, contrazione delle risorse disponibili: solo per il 2012 l’azienda ha versato 5 milioni di Imu a fronte dei 300.000 dell’esercizio precedente.

«I processi di miglioramento già in atto – ha aggiunto il presidente di Area – vanno però completati, soprattutto per ciò che concerne la governance interna, che presenta ancora troppe differenziazioni territoriali, e l’assetto organizzativo.»

In prospettiva occorre poi, secondo Sangiorgi, «differenziare in modo più marcato i canoni di locazione e disegnare un modello di housing sociale, settore nuovo in cui l’azienda è comunque impegnata con 11 progetti finanziati dalla Regione, più adatto alle esigenze della Sardegna».

Riferendosi infine alla delibera della Giunta con cui si è avviata la procedura di scioglimento anticipato del consiglio di amministrazione, Sangiorgi ha dichiarato che «l’iniziativa ci sembra infondata, abbiamo risposto punto per punto con le nostre controdeduzioni che sono consultabili on line sul sito istituzionale dell’azienda, forse è mancata una continuità di confronto che noi abbiamo sempre auspicato».

Nel corso dell’incontro hanno preso la parola i consiglieri Salvatore Demontis, Giuseppe Meloni e Gianmario Tendas del Pd, Antonello Peru, Giuseppe Fasolino e Alberto Randazzo di Forza Italia, Eugenio Lai e Francesco Agus di Sel ed Ignazio Tatti dell’Udc. Gli esponenti della minoranza, in particolare, hanno espresso critiche e sollecitato chiarimenti sulla recente decisione della Giunta regionale di avviare il processo di scioglimento anticipato del Cda dell’azienda a poche settimane di distanza dalla scadenza naturale, fissata per il prossimo 16 settembre.

Il presidente della Commissione, Antonio Solinas, ha assicurato che questo specifico punto sarà oggetto, a brevissima scadenza, di una nuova audizione dell’assessore dei Lavori pubblici.

01- Ph Tirrenia© (1)Francesco Sanna 75

Il deputato del Partito democratico Francesco Sanna, ha preso posizione oggi sulla modifica della convenzione con la Tirrenia e, preannunciando un’urgente richiesta di chiarimento al Governo, ha dichiarato di nutrire «fortissimi dubbi sulle modifiche alla convenzione Tirrenia, che penalizzano mezza Sardegna».

«Raccomando caldamente al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e a quello dell’Economia, prima di avallare qualsiasi accordo per la ridefinizione della convenzione tra lo Stato e Tirrenia (che vale 72,5 milioni di fondi pubblici all’anno) – ha aggiunto Francesco Sanna – di spiegarne bene i termini in Parlamento, perché dalle anticipazioni che emergono dalla Giunta regionale sarda, il ridimensionamento del servizio pubblico che ne deriva penalizzerà mezza Sardegna.»

«Come è noto, il Partito Democratico ha contestato da subito le modalità di vendita ed i contenuti della convenzione di servizio tra lo Stato e la Tirrenia, e anche nei mesi scorsi – quando si è diffusa la notizia della richiesta della società di navigazione di ridurre il servizio pubblico – abbiamo chiesto che venisse fatta chiarezza sulle motivazioni economiche della proposta, posto che la società ha chiuso il bilancio 2013 in utile. Ridurre alla metà la frequenza delle navi sulla rotta storica della Cagliari- Civitavecchia rischia di degradare il porto del capoluogo isolano ad una struttura stagionale, intasando di mezzi pesanti la già fragile strada statale 131, e facendo tramontare ogni sensato progetto di programmazione pubblica delle “autostrade del mare”.

Prima di eliminare le rotte, credo che Tirrenia, come concessionaria di un servizio pubblico e a due anni da una contestata privatizzazione, debba mostrare di aver fatto qualcosa per riportare efficienza nella azienda ed eliminato gli sprechi. Sarebbe paradossale – ma spero che non sia così – che mentre tutta l’organizzazione pubblica dello Stato è sottoposta ai tagli di una severa spending review, imprese private che godono di importanti sovvenzioni pubbliche ne siano esentate.»

«Chiederemo quindi che prima di qualsiasi ridimensionamento del servizio – ha concluso il deputato di Iglesias -, siano spiegati i fattori economici ed organizzativi della richiesta e che si dia dimostrazione di aver valutato tutte le alternative per ridurre gli effetti negativi sulla economia ed il diritto alla circolazione di persone e merci.»

Matrimonio Mauritano 2013 1Matrimonio Mauritano 2013 4 copia

Si sono conosciuti sotto le armi, entrambi 19enni, arruolati volontari di ferma breve annuale, hanno iniziato a frequentarsi e poi ad amarsi dopo aver smesso la divisa ed ora, dopo 8 anni, hanno deciso di coronare il loro sogno d’amore nel tradizionale e suggestivo rito del #Matrimonio Mauritano, in programma domenica 3 agosto, nella piazza Marconi di Santadi. L’evento, giunto alla sua 46ª edizione, è organizzato dalla Pro Loco di Santadi e dall’Amministrazione comunale di Santadi, con la preziosa collaborazione del gruppo Folk Sant’Agata di Santadi.

Francesco Anedda, 27enne di Santadi, oggi di professione giardiniere e bagnino a Porto Pino e Valentina Marras, 27enne di Decimomannu, oggi disoccupata, genitori di un bimbo di 5 anni, verranno uniti in matrimonio dal parroco di Santadi, don Giampiero Marongiu. La sposa ha fatto parte del gruppo folk del suo paese e più volte ha sfilato con il gruppo di Decimomannu al Matrimonio Mauritano, mentre la famiglia di Fabrizio Anedda ha collaborato in molte occasioni all’organizzazione del #Matrimonio Mauritano.

Il corteo nuziale partirà alle 9.30 e sarà composto da 21 gruppi, 1 coro, una settantina di cavalieri e 5 traccas, su una delle quali ci saranno il sindaco di Santadi ed il sindaco di Decimomannu con le rispettive consorti. La cerimonia avrà inizio intorno alle 11.00.

Le manifestazioni collaterali partiranno venerdì 1 agosto con uno spettacolo musicale e sabato sera sono in programma il laboratorio di dolci a Sa Domu Antiga ed alle 21.30 uno spettacolo musicale Sonus de Coia dal mondo, con Alberto Balia.

La novità di quest’anno è rappresentata dalla presenza delle telecamere del canale televisivo #Real Time della piattaforma #Sky che realizzerà un servizio speciale sulla sposa, nell’ambito del programma “Matrimonio all’italiana”. Le quattro spose in gara verranno seguite in ogni momento della preparazione e del rito e a Santadi saranno presenti le altre tre spose protagoniste, provenienti da Puglie, Toscana e Lombardia. Le valutazioni della gara verteranno su location, menù, abbigliamento e festeggiamenti.

L’evento è stato presentato dall’assessore de turismo, della lingua e cultura sarda e dei beni culturali del comune di Santadi, Denise Usai, dal presidente della Pro Loco di Santadi, Federico Del Rio Uccheddu, e dalla vicepresidente, Sara Pirosu.

La cerimonia de “Sa Coia Maurreddina” coinvolge l’intera collettività; il paese partecipa alla festa in modo molto sentito, infatti il rito, rinnova lo spirito d’appartenenza alle tradizioni antiche delle genti sulcitane, rafforza l’identità culturale del popolo sardo che si arricchisce di nuova consapevolezza.

Gli abiti degli sposi sono confezionati con dedizione e minuzia, con le stoffe più pregiate, dagli anziani del paese. Il vestito della sposa è realizzato con una preziosa seta o broccato di seta “sera a matas”, di diverse tonalità di colore e con disegni floreali. L’abito si compone di: “su manteu”– lunga gonna a pieghe; “su gipponi”– giubbetto fermato ai polsi con due o tre bottoni d’oro; “sa perr’e sera”- fazzoletto di seta bianca ricamata, incrociato sul petto e chiuso da una spilla d’oro; “su vantaliccu”– grembiule di seta nera semplice, ricamato o impreziosito con pizzi fatti a mano; “sa scofia” cuffia copricapo di seta rossa dai lunghi nastri, su cui si applica “su mucaroi biancu”– fazzoletto di tulle finemente ricamato ad ago con disegni floreali; “sa mantillia” – mantillia di seta bianca o in alternativa “su sciallinu ‘e sera” si indossa sul fazzoletto di tulle. L’abito si arricchisce de “is prendas”- i gioielli realizzati in filigrana d’oro (anelli, pendenti, spille,  bottoni e la collana). L’abito maschile da cerimonia (sa roba po si coiai) è realizzato con il lino o l’orbace; lo sposo indossa “is cracionis de linu”– sottocalzoni di lino bianco; “is cracionis”– calzoni in orbace; “sa camisa”- camicia di cotone finemente cucita a mano, con ricami su polsini e colletto, su quest’ultimo vengono applicati due bottoni in filigrana d’oro o d’argento; “su cossu”– gilet di lana leggera con intarso posteriore di colore violetto/rosso, è chiuso sul petto da due file di monetine d’argento; “su turbanti”– fazzoletto di seta rossa fiorita da indossare legato su “sa berritta”; “is craccias”- gambali di orbace nero; “is crapitas”– scarpe nere a polacca spesso con tacco alto lavorato. In inverno l’abito correda de “su serenicu” – cappotto di orbace nero finemente tessuto e abbellito con intarsi di velluto rosso o/e bordeaux e con ricami eseguiti ad ago utilizzando fili d’oro, fermato al collo da due alamari d’argento.

Anche la scelta delle “traccas” ricopre molta attenzione: i buoi che trainano i carri sono selezionati tra i capi più belli della mandria, abbelliti da nastri e coccarde colorate. Le “traccas” sono allestite con cura, addobbate con tappeti lavorati a mano, preziosi tessuti ricamati, intrecci di fiori, spighe di grano e rami di mirto. Alla vigilia le donne preparano il pane tipico “is cocois” e  “is murtuareddas”, che viene offerto ai presenti al termine della cerimonia nuziale.

“Sa Coia Maurreddina” è un rito cristiano, che vede i due giovani scambiarsi le promesse nuziali, tra la gioia e l’emozione dei presenti che si rendono testimoni dell’evento.

Al termine della cerimonia viene riproposto il “Rito dell’acqua”: gli sposi si inginocchiano su un cuscino bianco e le madri a turno, quasi con dignità sacerdotale, fanno il segno della croce con un bicchiere colmo d’acqua, simbolo degli arcani elementi della vita stessa. Poi le madri cospargono il capo dei figli con “Sa Gratzia”: chicchi di grano, petali di rose, granellini di sale e alcune monetine; simbolo rispettivamente di abbondanza, felicità, saggezza, ricchezza. Dopodiché le madri rompono il piatto che conteneva “Sa Grazia”, in segno scaramantico.

Nelle fotografie alcuni momenti del Matrimonio Mauritano celebrato nel 2013.

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Donatella Emma Ignazia Spano 1 copia

Verrà presentato domani a Cagliari, alle 11.30, nella sede dell’Assessorato regionale dell’Ambiente, nel corso di una conferenza stampa, l’Accordo di Programma Quadro tra #Comieco (Consorzio Nazionale per il recupero ed il riciclo degli imballaggi a base cellulosica) e Regione Autonoma della Sardegna.

L’accordo, che verrà illustrato dall’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano e da Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco, prevede la promozione di una serie di iniziative sul territorio regionale volte ad aumentare l’attenzione nei confronti della raccolta differenziata degli imballaggi cellulosici e ad ottenere una migliore qualità e quantità della raccolta. Con l’occasione, saranno presentati i risultati della raccolta differenziata di carta e cartone della Regione Sardegna conseguiti nell’anno 2013 (XIX Rapporto Annuale Comieco). 

Tra le attività previste nell’Accordo, l’istituzione di un riconoscimento per i Comuni che abbiano messo in atto le migliori esperienze nel campo della raccolta differenziata, il lancio di un “Marchio di qualità” per i Comuni più virtuosi, la promozione di attività formative e il campionato della raccolta di carta e cartone, le #Cartoniadi, che vedranno sfidarsi i Comuni del territorio. 

Cristiano Erriu

Dal mese di settembre sarà operativa la piattaforma digitale #SardegnaCAT per i comuni sardi. Lo ha annunciato stamane, con una lettera inviata a tutti i sindaci sardi, l’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu. L’obiettivo è scongiurare la possibile paralisi di acquisti e appalti legato al cambio delle normative.

«La legge 89 del 23 giugno 2014 su competitività e giustizia sociale – scrive Cristiano Erriu – ha apportato importanti modifiche di carattere normativo in materia di acquisizioni di beni, servizi e lavori da parte dei Comuni.»

Il cambiamento più importante riguarda «un più accentuato ricorso al metodo dell’aggregazione della domanda sia da parte dei Comuni che delle stesse Regioni».

«La nuova legge – dice ancora Erriu – sancisce l’obbligatorietà dell’aggregazione per i Comuni, con l’esclusione di quelli capoluogo di provincia.»

I Comuni non capoluogo di provincia devono procedere all’acquisto o attraverso le unioni dei comuni, o costituendo un apposito accordo consortile con altri Comuni ed avvalendosi dei competenti uffici anche delle province, o ancora ricorrendo a un soggetto aggregatore o alle province”. In alternativa, spiega ancora l’esponente della Giunta Pigliaru, «gli stessi Comuni possono acquisire beni e servizi attraverso gli strumenti elettronici di acquisto gestiti da Consip S.p.A. o da un altro soggetto di riferimento». 

L’obiettivo è quello di evitare «il rischio della paralisi del sistema degli acquisti e degli appalti delle autonomie locali», per questo l’assessorato degli Enti locali ha avviato le procedure per aprire «l’utilizzo del centro acquisti regionale SardegnaCAT ai Comuni – conclude Erriu -. Sarà anche garantito un piano formativo con attività teorico-pratiche che punta a istruire nel modo più efficace gli enti locali a un utilizzo delle funzionalità della piattaforma».

Mercoledì 30 luglio 2014, a partire dalle ore 18.00, il Gruppo scout Carbonia 2 (Clan Fuoco Eagles), insieme all’Amministrazione comunale di Carbonia ed alla So.Mi.Ca. spa (società partecipata del Comune) saranno impegnati, come volontari, nella Piazza dedicata a #Robert Baden-Powell, fondatore del movimento scout.

Gli scout, l’Amministrazione comunale e la #So.mi.ca si dedicheranno ad attività di piccola manutenzione della piazza (che si trova all’angolo tra via Pascoli e via Alfieri), come la verniciatura delle panchine e del palco, la pulizia degli spazi e il ripristino della seduta che delimita le aiuole, seriamente danneggiata dai vandali.