5 November, 2024
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Precisazione del presidente dell’associazione Caccia – Pesca – Ambiente sulla cronaca dei lavori della V commissione.

Il presidente dell’associazione Caccia – Pesca – Ambiente, Marco Pisanu, ha diffuso una nota con la quale fa una precisazione in merito al comunicato diffuso dall’ufficio stampa del Consiglio regionale lo scorso 16 luglio, sui lavori della V commissione consiliare.

«In un periodo di grandi tensioni per tutto ciò che ruota attorno all’attività venatoria, dove anche le Associazioni presenti nell’Isola hanno deciso di unire le forze per rivendicare ciò che ci spetta di diritto – scrive Marco Pisanu – pubblicare notizie inesatte come quella erroneamente riportata nella Vostra nota, rischia di creare ulteriori tensioni e malumori, con possibili reazioni inconsulte. Le dichiarazioni riportate a mio nome non corrispondono al vero, ad eccezione della frase in cui affermo che, parlando degli ATC, occorre tenere conto delle esperienze di altre realtà, degli errori e delle cose che non hanno funzionato. Ho infatti affermato che gli ATC si sono rivelati un fallimento in tutta Italia, e di questo non si può non tener conto. Pertanto ribadiamo che siamo contrari agli ATC.»

La frase «… siamo convinti che la caccia non sia un problema ma una risorsa della Sardegna, che fra l’altro può fare da traino ad un settore strategico per lo sviluppo dell’Isola come il turismo» – aggiunge Marco Pisanu – è stata pronunciata dal presidente dell’Arcicaccia Columbano. Spero che ci siano le registrazioni dell’incontro, altrimenti mi auguro che vi ricordiate che il mio intervento è succeduto al discorso fatto dal presidente di Arcicaccia. Tant’è vero che in replica alla sua dichiarazione (riconducibile agli ATC) ho risposto dicendo che i “turisti” possono servirsi delle oltre 90 Aziende Agri Turistico Venatorie presenti in Sardegna. Pensiero condiviso anche da FIDC, LASC e UCS.»

«Per una maggiore chiarezza e informazione, voglio precisare che nel mio intervento ho parlato dell’emergenza cinghiali, affermando che se siamo arrivati a questa situazione la responsabilità è di chi ha voluto creare Parchi e Oasi in maniera indiscriminata, senza mai coinvolgere i cacciatori. Ho anche detto che noi non siamo disposti ad arginare questa emergenza senza una adeguata contropartita e che siamo disposti anche a sospendere la caccia al cinghiale. Colgo l’occasione per aggiungere che se non si prendono provvedimenti, a breve avremo anche l’emergenza per cervi, daini e mufloni. In conclusione del mio medesimo intervento all’interno del medesimo incontro – conclude Marco Pisanu – ho poi affermato che una giornata di caccia in Sardegna muove denaro per circa 1.000.000 di euro, pertanto non si può trascurare un settore così importante.»

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