Secondo appuntamento, questa sera a Iglesias, del ciclo di conferenze pubbliche organizzate dalla #Scuola Civica d’Arte Contemporanea.
Secondo appuntamento, questa sera, alle 20.00, al Giardino della biblioteca comunale di via Oristano, del ciclo di conferenze pubbliche organizzate dalla #Scuola Civica d’Arte Contemporanea di Iglesias. Micaela Deiana parlerà del sistema dell’arte e dei meccanismi che lo governano.
Il termine “sistema dell’arte” viene utilizzato per la prima volta nel 1972 dal critico Lawrence Alloway, in un saggio su Artforum, per spiegare le dinamiche con le quali un potenziale artista entra a far parte o viene respinto dal mondo dell’arte. Da allora il sistema dell’arte ha assunto un ruolo che sembra, oltre che determinare, contenere al suo interno la stessa definizione, condizione e riconoscimento del fare arte e dell’essere, o non essere, artista.
Questa visione potrebbe apparire aberrante e poco rispettosa della libertà del fare e del voler essere artista, ma questo varrebbe solo se si trattasse di un sistema piramidale e non, come è nella realtà dei fatti, e nel significato della parola stessa, molto più simile a quello delle stelle e dei pianeti.
Il sistema dell’arte è sempre in continua evoluzione e trasformazione e nessuno dei componenti è in grado da solo di determinare gerarchie o scale di valori senza esercitare una forza gravitazionale su tutti gli altri, oltretutto al giorno d’oggi è più corretto parlare di Sistemi dell’arte e non ad un unico sistema che impone ai suoi componenti la legge del più forte.
Per chi volesse avvicinarsi all’arte contemporanea è quindi fondamentale capire come funzionano i meccanismi di produzione, promozione e selezione al suo interno. Rimanere ancorati sull’esercizio amatoriale o, peggio, rifugiarsi in pratiche autoreferenziali nel fare e nel conoscere l’arte contemporanea, evitando il confronto con gli altri protagonisti del mondo dell’arte, significa voler rinunciare alle possibilità che l’arte ha di influenzare positivamente (e a volte di determinare) la qualità ed il grado di sviluppo di una comunità.
La mission della Scuola Civica d’Arte Contemporanea, non immune da una certa dose d’utopia, è quella di informare, formare e aggiornare la comunità sui linguaggi, i codici, le pratiche, le opere, gli artisti e, più in generale, cercare di rispondere allo stereotipo popolare del perché l’arte contemporanea sembra così facile da fare e difficile da capire.
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