Interrogazione del deputato Emanuele Cani sugli effetti del decreto sugli ammortizzatori sociali approvato il 1 agosto.
Il deputato Emanuele Cani, del Partito Democratico, ha presentato un’interrogazione al ministro del Lavoro e delle politiche sociali, sui contenuti del decreto approvato di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanza n. 83473 del 1 agosto 2014, contenente disposizioni in materia di ammortizzatori sociali in deroga che riducono progressivamente sin dal 1 gennaio 2014, e per il successivo biennio 2015-2016 la possibilità di accedere alla cassa integrazione ed alla mobilità in deroga, sino alla completa scomparsa di tali strumenti dal 1 gennaio 2017. In particolare, le limitazioni introdotte dal nuovo decreto riguardano la durata dei trattamenti per entrambi gli istituti, la limitazione dei datori di lavoro che possono ricorrere alla cig in deroga ai soli imprenditori ex art. 2082 c.c. nonché l’introduzione di più stringenti requisiti soggettivi in capo ai lavoratori per entrambi gli istituti mentre le limitazioni relative ai requisiti soggettivi delle imprese e dei lavoratori, ai sensi dell’articolo 6 del citato decreto, «si applicano agli accordi stipulati successivamente all’entrata in vigore del presente decreto», per quanto riguarda la limitazione della durata dei trattamenti, ai sensi del medesimo articolo 6, si specifica «…ferma restando l’applicazione dei limiti di durata…anche con riferimento ai trattamenti di integrazione salariale e di mobilità concessi precedentemente alla data di entrata in vigore del presente decreto.»
Emanuele Cani chiede di sapere «se il Governo sia a conoscenza dei possibili effetti che si potranno produrre, in territori quali la Sardegna, a seguito dell’entrata in vigore delle nuove regole in materia di concessione di ammortizzatori sociali in deroga e se ne abbia valutato le conseguenze sul piano della tenuta economica e sociale»; e «quali iniziative intenda adottare al fine di monitorare, non solo l’andamento della gestione degli ammortizzatori sociali in deroga sulla base delle nuove disposizioni, così come previsto dall’articolo 5 del citato decreto, ma anche le conseguenze occupazionali e sociali che ne potranno scaturire».
NO COMMENTS