Sarà la Corte dei Conti, su richiesta del consigliere comunale Gianni Melis, ad accertare se nella gestione dell’Associazione Miniere di Rosas vi siano gravi disfunzioni, con conseguente danno erariale.
Sarà la Sezione Giurisdizionale per la Sardegna della Procura della Repubblica presso la Corte dei Conti, alla quale Gianni Melis, consigliere di minoranza del comune di Narcao, ha presentato formale richiesta, ad accertare se nella gestione dell’Associazione Miniere di Rosas vi siano gravi disfunzioni, con conseguente danno erariale.
«La vicenda – scrive Gianni Melis in una nota – è stata oggetto di un’articolata controversia, che si è svolta nell’arco di ben tre giudizi, resisi necessari a causa della reticenza della gestione, a dir poco superficiale, dell’Associazione. Il T.A.R. ha accolto un primo ricorso, da me presentato, ordinando con sentenza n° 1040/2012 all’Associazione Miniere di Rosas, di trasmettere la documentazione richiesta e condannando la stessa alla rifusione delle spese legali, quantificate in € 2.000,00, oltre accessori. L’Associazione è rimasta inerte a fronte di tale decisione – aggiunge Gianni Melis – costringendomi a proporre un secondo ricorso. Anche tale ricorso è stato accolto dal T.A.R. Sardegna, con sentenza n° 786/2013. Con la medesima sentenza, peraltro, il T.A.R. Sardegna ha quantificato in € 2.000,00 il compenso per il commissario nominato ad acta ed in ulteriori € 3.000,00 le spese processuali che l’Associazione Miniere di Rosas è tenuta a rimborsarmi, disponendo inoltre la trasmissione alla Procura della stessa decisione, stante la consistente probabilità di un danno erariale corrispondente, quanto meno, alle spese connesse ai due giudizi (€ 2.000,00, oltre accessori per il giudizio di accesso; € 2.000,00, oltre accessori per il compenso del commissario ad acta; € 3.000,00, oltre accessori per le spese del giudizio, per un totale di € 7.000,00, oltre accessori).»
«L’Associazione Miniere di Rosas (che aveva resistito nei precedenti due giudizi ai miei ricorsi) – sottolinea ancora Gianni Melis – ha a sua volta proposto ricorso per revocazione contro la prima sentenza n° 1040/2012 del T.A.R. Sardegna, all’evidente fine di paralizzare il conseguente giudizio di ottemperanza. Il T.A.R. Sardegna, con sentenza n° 655/2013, ha respinto il ricorso e condannato l’Associazione Miniere di Rosas al rimborso delle relative spese di lite, quantificate in € 4.000,00, oltre accessori di legge. Lo stesso T.A.R. Sardegna, peraltro, considerata la particolare evidenza dei motivi di inammissibilità del ricorso, ha disposto la trasmissione anche di tale sentenza alla Procura, perché valuti la “sussistenza di eventuali profili di danno erariale in relazione alle spese processuali che la ricorrente dovrà sostenere a seguito della vicenda processuale esaminata”.»
«La vicenda – conclude il consigliere comunale di minoranza – è caratterizzata da un evidente comportamento poco trasparente del sindaco di Narcao, che nella sua duplice veste sia di primo cittadino, sia di presidente dell’Associazione Miniere di Rosas, ha opposto un pervicace ostruzionismo alle mie richieste di avere accesso ai documenti relativi alla gestione della Miniera di Rosas da parte dell’Associazione, facendo ricorso anche ad improvvide iniziative giudiziarie rivelatesi palesemente infondate ed inammissibili e collezionando una complessiva condanna alle spese per € 11.000.»