22 November, 2024
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Mentre i lavoratori attendono l’esito dell’incontro tra azienda e sindacati e proseguono il presidio davanti all’ingresso dello stabilimento di Portovesme, dopo la decisione data ieri dai vertici dell’Azienda di chiudere definitivamente il suo smelter di alluminio primario, si registrano altri interventi di rappresentanti delle istituzioni.

«Il presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau convochi una seduta straordinaria del consiglio davanti alla fabbrica dell’Alcoa di Portovesme», dice Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, che sollecita una battaglia straordinaria di tutte le forze politiche per tentare il salvataggio dei posti di lavoro.

«La comunicazione ufficiale della multinazionale statunitense – aggiunge il consigliere regionale di Iglesias – sulla chiusura degli impianti, sancita con la serrata della fonderia, era ormai attesa da tempo. Si tratta di una batosta pesantissima per gli operai, che hanno trascorso anche i giorni di ferragosto sull’accampamento davanti allo stabilimento trasformato ormai nel quartier generale della protesta. Il ciclo della produzione dell’alluminio – per anni uno degli imperi economici del Sulcis Iglesiente, con centinaia di operai impegnati nella struttura di Portovesme – è stato messo al tappeto dagli esorbitanti costi dell’energia e dalla crisi globale senza precedenti a seguito anche dell’avvento dei cinesi»

«La politica sorda e miope in questi anni non ha provveduto a creare le condizioni perché il polo del Sulcis diventasse una piattaforma per le lavorazioni, con costi accessibili. Si abbia il coraggio di dire la verità agli operai e la capacità di trovare soluzioni allo stallo. E’ ora che le diverse istituzioni politiche battano un colpo. Il momento è davvero drammatico – prosegue ancora Rubiu – Il polo dell’alluminio è stato per decenni un impianto strategico, con la sicurezza economica garantita per decine di famiglie, ora a forte rischio. Una situazione che è precipitata. E’, inevitabile, dunque, che la politica debba interrogarsi sul futuro della fabbrica e, soprattutto, sulle prospettive occupazionali dei lavoratori. D’accordo, resta un filo sottilissimo di speranza per le trattative con la svizzera Klesch e la Glencore. Dobbiamo però condurre una battaglia unitaria per far sì che non venga smantellata l’ennesima attività produttiva del Sulcis Iglesiente.»

L’assessorato regionale dell’Igiene e sanità ha autorizzato la liquidazione ed il pagamento delle somme a favore dei comuni della Sardegna per i rimborsi a favore delle persone affette da #neoplasia maligna.
I fondi serviranno, in particolare, per rimborsare le spese di viaggio e soggiorno sostenute dalle persone per sottoporsi alla terapia antitumorale presso presidi sanitari situati in un Comune della Sardegna diverso da quello di residenza.

Francesco Sanna copiaAttendati Alcoa 4 copia

«Le ragioni fondamentali che hanno reso lo smelter di Portovesme non competitiva, purtroppo, non sono cambiateContinueremo a rispettare gli impegni assunti per i nostri dipendenti e i nostri stakeholder, in buona fede, come abbiamo sempre fatto.» 

Con queste parole, Bob Wilt, presidente di #Alcoa Primary Products globali, ha commentato ieri la decisione di chiudere definitivamente il suo smelter di alluminio primario di Portovesme. Nella nota aziendale, viene sottolineato inoltre che «per quanto impegnata a governo e sindacati, #Alcoa ha fornito sostegno finanziario sociale, insieme a servizi di outplacement e di reimpiego per i dipendenti. La chiusura è in linea con la strategia di Alcoa per creare un business commodity a livello globale competitivo e ridurre la sua posizione sulla curva dei costi di produzione dell’alluminio mondo per i 38 th percentile entro il 2016. Totale oneri di ristrutturazione legati per il terzo trimestre 2014 come conseguenza della chiusura dovrebbero essere tra $ 170 milioni 180 milioni dollari al netto delle imposte, o tra $ 0,14 e 0,15 dollari per azione, di cui circa il 60 per cento non è in denaro».

«Gianni Agnelli diceva: quel che va bene alla #Fiat va bene all’Italia. Non possiamo dire altrettanto di #Alcoa e della sua intenzione – del resto già conosciuta da oltre due anni – di confermare la chiusura dello stabilimento italiano di Portovesme. Quello che oggi va bene ad Alcoa non può andar bene all’Italia e a chi ha la responsabilità delle sue politiche industriali.» Lo ha detto Francesco Sanna, deputato e membro della Direzione Nazionale del Partito Democratico, commentando le dichiarazioni del manager #Alcoa Bob Wilt.

«La comunicazione di #Alcoa al mercato – ha aggiunto il deputato di Iglesias – serve molto probabilmente alla #corporation USA per poter scontare i costi della chiusura nel bilancio 2014 e per confermare che essa non produrrà più di 3,6 milioni di tonnellate di alluminio primario in tutti i suoi impianti nel mondo. Non influisce sulle attività che Governo e Regione Sardegna stanno ponendo in essere per favorire la ricollocazione dell’unico impianto italiano di produzione di alluminio primario. Nella sua dichiarazione Bob Wilt, il responsabile mondiale Alcoa della produzione di alluminio, trova però modo di confermare gli impegni della società, rimandando agli accordi presi con l’esecutivo ed il sindacato. Gli impianti, dunque, verranno lasciati in condizione di essere avviati, i costi di riavvio saranno sostenuti dalla società e questo consente al Governo di ridefinire chiaramente un quadro certo di costi energetici che, insieme alla possibilità di un contratto di sviluppo per favorire la ristrutturazione dello stabilimento, indichi la via del rilancio nel sito.»

«Ci auguriamo quindi che la ripresa produttiva avvenga rapidamente – ha concluso Francesco Sanna -, con il farsi avanti di imprenditori coraggiosi e capaci. Se vi fosse bisogno di interventi legislativi, il Partito Democratico in Parlamento darà tutto il necessario supporto.»

Per la #Regione Sardegna, l’#Accademia Internazionale di Musica è una preziosa occasione culturale sia per la promozione della musica colta in #Sardegna che per la crescita dei giovani talenti isolani. I nostri ragazzi, infatti, possono studiare accanto a grandi maestri internazionali con il vantaggio di non doversi spostare dall’Isola. Lo ha detto l’assessore regionale della Cultura, Claudia Firino, ieri mattina, a Cagliari, all’apertura della XIV edizione della manifestazione organizzata dall’Associazione Sardegna in Musica con il contributo della Regione.
L’Amministrazione regionale guidata da Francesco Pigliaru, è interessata a sostenere iniziative di questo tipo, anche in prospettiva della candidatura di Cagliari quale Capitale europea della cultura 2019.
«Qui c’è un’idea di cultura che mi appartiene – prosegue l’assessore della Cultura – e spero che eventi come questo, realizzato con la collaborazione tra enti diversi, vengano imitati perché consentono contaminazioni vivaci tra culture differenti. Negli spazi della musica del capoluogo, infatti, gli studenti sardi potranno perfezionare la tecnica, confrontandosi contemporaneamente con altri giovani musicisti provenienti da altre nazioni e mettersi, quindi, in contatto con un panorama musicale di altissimo livello.»
L’assessore del Turismo Francesco Morandi ha sottolineato che la #Sardegna è terra ideale per ospitare grandi eventi e kermesse culturali e di spettacolo, che ne promuovono l’immagine a livello mondiale; grazie all’Accademia di Cagliari, testimonial di un’Isola di qualità, diventa per dieci giorni riferimento internazionale degli studi di musica classica: musicisti di fama internazionale e 200 giovani talenti, che avranno l’opportunità di “vivere” l’Isola e diventarne promotori essi stessi.
«L’attività dell’Accademia – ha detto Francesco Morandi – offre importanti opportunità, non solo di formazione e valorizzazione dei giovani, per il loro avvenire da musicisti, ma è anche esempio di promozione e buona accoglienza.»

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Proseguono gli appuntamenti con il #NurArcheoFestival – intrecci nei teatri di pietra, la fortunata iniziativa che ha visto la luce sei anni fa per iniziativa de #Il Crogiuolo di Mario Faticoni, domenica 31 agosto 2014, alle ore 1900, presso il sito archeologico di S’Arcu e is forros, a Villagrande Strisaili (OG), andrà in scenaRiomurtas. Una storia di guerra, amore e nessuna scelta”.

Tratto da una storia vera rielaborata da Anselmo Spiga, lo spettacolo è firmato da Giacomo Casti, autore della scrittura scenica e regista. In scena Giulio Landis, con lui i compositori delle musiche originali, eseguite dal vivo, Massimo Sciola, Daniele Landis, Giovanni Mameli, Daniele Ucchesu. Lo spettacolo, prodotto da Antas Teatro, sarà preceduto da una visita guidata al sito a cura della #cooperativa Irei. La visita inizierà alle ore 18.00.

#Rio Murtas è lo scenario di questa cupa vicenda di guerra. Durante gli anni culminanti della Seconda Guerra Mondiale è un piccolo mondo composto da minatori, soldati richiamati, familiari dei lavoratori e qualche avventuriero. È in questo universo che si compie la vicenda terribile di un uomo e di una donna, sua moglie, persone comuni vittime di un assurdo destino e costretti ad una tremenda e inaspettata reazione. Nell’attesa che una guerra mondiale finisca, una coppia si trova a fare i conti con il peggiore dei propri incubi, costretta a fare ricorso a tutta la propria disperazione per sopravvivere e proteggere il bene più prezioso: il proprio amore.

Proseguendo il lavoro iniziato esattamente cinque anni fa con lo spettacolo A spasimo di schianti”, di cui la prima versione di “Riomurtas” era parte, la compagnia Antas Teatro porta avanti il proprio lavoro di recupero e tutela di storie sepolte dal tempo e dal dolore, scoprendo che spesso le cose sono assai più complicate di quanto non appaiano.

La nuova versione di “Riomurtas”, fortemente voluta dall’attore-regista Giulio Landis, prende vita da una serie di ipotesi che hanno portato nuova luce sul mistero di questa cupa vicenda di guerra.

Alcuni anni fa, il drammaturgo di Antas Teatro, il mai troppo compianto Anselmo Spiga, apprese dalla viva voce del protagonista, un anziano sansperatino, questa storia di guerra, di amore e di dolore, rimanendone profondamente colpito e decidendo di raccontarla in chiave scenica.

A distanza di anni, per una serie di coincidenze, la compagnia ha proseguito le ricerche su questo episodio, cercando la verità storica intorno ad un episodio che, oggi, presenta più di un punto oscuro. Nonostante un lungo lavoro d’archivio al momento non risultano tracce precise e inoppugnabili di questa vicenda, così come venne raccontata oralmente dal protagonista. Attraverso un lavoro documentaristico e di inchiesta svolto sul territorio, dalla memoria collettiva del paese di Rio Murtas e di Narcao, hanno iniziato ad affiorare le memorie di un anno terribile, del racconto delle violenze subite da alcune donne, di un momento storico confuso e di smarrimento come sono stati gli ultimi anni della seconda guerra mondiale…

Grazie anche alle riprese video di Ennio Madau, che proponendo alcune testimonianze di oggi permettono di contestualizzare meglio il periodo e il territorio – territorio di una bellezza straordinaria, per inciso- questa storia non perde nulla del proprio valore terribile e universale e, seppur all’interno di un’ipotesi di veridicità – da un punto di vista scenico non fondamentale, chiama ognuno di noi a confrontarsi con le proprie paure e le proprie speranze, per uscirne più forti nei valori e negli affetti.

Si è conclusa con una sconfitta l’avventura in terra sarda della Nazionale Italiana di basket guidata da coach Simone Pianigiani. Ieri sera, al Palazzetto dello sport di Cagliari, Gigi Datome e compagni hanno chiuso il girone di qualificazione agli Europei 2015 cedendo di misura alla Russia per 68-72, dopo aver vinto la gara di andata disputata a Mosca (è la seconda sconfitta estiva, dopo quella subita con il Montenegro nel torneo internazionale di Sarajevo).

Gli azzurri sono partiti questo pomeriggio alla volta di Milano, destinazione finale Bellinzona, dove il 27 agosto incontreranno la Svizzera per l’ultima partita del girone (all’andata, a Cagliari, si sono imposti nettamente per 90 a 60). Una nuova vittoria decreterebbe il primato nel girone e la qualificazione diretta al torneo continentale che, in un primo momento, era stato programmato in Ucraina ma dopo che la FIBA Europe ha ufficializzato la revoca dell’organizzazione, in seguito alla delicata situazione politica per motivi di sicurezza, si attende la nuova sede entro il prossimo 30 settembre (si giocherà dal 5 al 20 settembre 2015).

Fabio Murru 

Fabiomurru.blogspot.it

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Non si placano le polemiche sulla gestione della sanità del Sulcis Iglesiente. Dopo le nuove richieste ricevute dai sindaci, l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ha annunciato che la Regione ha in cantiere un programma di interventi in grado di porre rimedio «a tutte le carenze causate dalla gestione della precedente legislatura», ma, allo stesso tempo, ha affermato che « le risorse in bilancio per quel territorio erano assolutamente adeguate. Siamo al lavoro sul futuro della sanità nel Sulcis, per un coerente sviluppo ed investimenti giusti ma una cosa è certa: la gestione deve virare di 180 gradi».
L’assessore Arru ha spiegato che «dal 2009 ad oggi, ad un veramente notevolissimo aumento del finanziamento e della spesa regionale (con il grave ben noto disavanzo creato), non si è registrato un corrispondente incremento dei servizi assistenziali come gli utenti avrebbero dovuto avere».
Ai coordinatori dei distretti sanitari di Carbonia e Iglesias, i sindaci di Villaperuccio e Villamassargia, Franco Porcu ed Antonello Pirosu, che chiedono fondi aggiuntivi per 25 milioni di euro entro il 31 agosto, l’assessore della Sanità ha ricordato che alla Asl di Carbonia «è netta ed evidente la differenza rispetto alla gestione prima del 2009, pur avendo fondi in bilancio assolutamente adeguati alle esigenze del territorio. I manager, in generale, sono tenuti al rispetto degli indirizzi della Regione, in particolare riguardo alle risorse finanziarie destinate alle Aziende che sono chiamati a dirigere pro-tempore».
«In base a ciò – ha concluso l’assessore Arru – dovrebbero dimostrare adeguate capacità gestionali per garantire gli appropriati servizi socio-sanitari, che in precedenza con tali risorse – tarate in base a proiezioni nazionali e vagliate anche dagli uffici regionali ben prima dell’insediamento a marzo di questa Giunta – sono stati garantiti».

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Il governatore Francesco Pigliaru è intervenuto questa sera sulla chiusura definitiva dello stabilimento di Portovesme annunciata da Alcoa.
«È un annuncio che non ha alcuna conseguenza sulle trattative per la cessione dello stabilimento», ha detto Francesco Pigliaru che già nei giorni scorsi aveva acquisito la conferma che questo passaggio non avrà implicazioni sull’impegno relativo alla vendita della fabbrica e, soprattutto, sugli impegni assunti per i lavoratori dello stabilimento sulcitano.

E’ stata inaugurata il 14 agosto, in Piazza Belly, a Calasetta, la mostra fotografica di Toni Cirronis “Calasetta come la guardo io” e pittorica di Maria Grazia Spiga “Origini di un amore”.

Sin dai primi giorni, l’evento ha registrato un successo di pubblico, che ha potuto ammirare uno spaccato di Calasetta attraverso alcune versioni fotografiche notturne dell’attento obiettivo di Toni Cirronis ed alcuni dipinti abilmente realizzati dall’artista Maria Grazia Spiga.

«“Calasetta come la guardo io” – spiega Toni Cirronis – nasce come un progetto che io umilmente propongo perché Calasetta continua a regalarmi emozioni che neppure se nascessi altre dieci volte potrei ricompensare… allora mi pare quasi un dovere cogliere quei momenti… Cambi di colore e di luci catturati in modo che a tutti gli sguardi attenti dei visitatori possa arrivare lo stesso brivido d’emozione che prova egli stesso, ogni volta che di notte si apposta paziente ad aspettare i doni, che solo la natura sa dare… nonostante sia continuamente violentata dalle mani dell’uomo. Una nebbia sembra avvolgere questi scorci di mare, quasi a sottolineare metaforicamente una sorta di indifferenza per la salvaguardia della nostra terra che trema sempre più davanti agli abusi umani.»

“Origini di un amore” è come una finestra che Maria Grazia Spiga apre con estrema delicatezza e sensibilità, che la porta a ritrarre figure umane, ora con pennelli, ora con spatole; volti che comunicano ricordi: come nel caso del ritratto del suo papà, con a fianco lei bambina, o voglia di libertà velata da malinconia, come quella che appare osservando il viso di una bellissima donna di colore.

Pittrice per passione, Maria Grazia Spiga ha voluto esporre a Calasetta, perché suo paese d’origine. Nella vita si occupa di persone diversamente abili che ha voluto coinvolgere con successo nell’arte della pittura e della ceramica, come espressione di se stessi e dei propri desideri più nascosti.

L’evento, così come si evince dal registro delle firme, ha regalato forti emozioni… preludio questo, affinché possa ripetersi nei prossimi anni con nuovi scatti e pennellate…

“Calasetta come la guardo io” potrà essere visitata sino al 7 settembre, “Origini di un amore” sino al 31 agosto.

Nadia Pische

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