22 November, 2024
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I produttori chiedono alla #Regione di debellare la peste suina e valorizzare l’allevamento del maiale di razza sarda.

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Debellare la peste suina e valorizzare l’allevamento del maiale di razza sarda. Sono queste le richieste presentate oggi dai rappresentanti del #Consorzio produttori suino di razza sarda, sentiti in audizione dalla #commissione Attività produttive, presieduta da Luigi Lotto (Pd). Il presidente del Consorzio, Valerio Ecca, ha dato la massima disponibilità alla Commissione per portare avanti, insieme, tutte le azioni necessarie per debellare la malattia che sta bloccando l’economia del settore, proponendo di fare da tramite tra la politica e gli allevatori che ancora non sono in regola. Una delle proposte per fare uscire dalla clandestinità gli allevamenti è dare una premialità a chi si mette in regola, ma anche compenso per il mancato reddito, nessun abbattimento forzoso, un regolamento per il pascolo semibrado, la possibilità di consentire il pascolo brado d’inverno per i capi controllati, avere un mattatoio, anche itinerante, a disposizione per tutti i comuni. Per questo intervento, secondo Ecca, sarebbe necessaria una spesa di 5-6 milioni di euro.

Il Consorzio ha, inoltre, chiesto alla Commissione di valorizzare il suino di razza sarda, una delle sei razze autoctone riconosciute in tutta Italia, attraverso azioni di tutela e incentivo come avviene nelle altre regioni.

Il presidente Lotto ha ringraziato il Consorzio, ma ha anche precisato che «il tema della eradicazione della peste suina è oggetto di attenzione da parte degli assessorati alla Sanità e all’Agricoltura» e che «eventuali suggerimenti positivi emersi nell’audizione verranno ad essi trasmessi».

La commissione Attività produttive ha sentito in audizione anche i rappresentanti dei #Consorzi di difesa delle produzioni intensive sul problema della quota dei contributi pubblici per le assicurazioni del comparto. Secondo il presidente del #Consorzio di Sassari, Salvatore Sanna, il sistema delle assicurazioni sta cambiando: a livello nazionale è stato diminuito il contributo pubblico dal l’80 al 65 per cento creando un grave danno per il settore già in crisi. Questi pacchetti assicurativi tutelano gli imprenditori del settore agro-zootecnico dalle calamità naturali e dai danni al bestiame causati da infezioni epizootiche. Le polizze sono state fondamentali in tantissime occasioni in Sardegna per alleviare i danni causati dalle calamità naturali, soprattutto perché nell’Isola ci sono molte produzioni invernali.

Il gap tra quanto erogato dallo Stato e la totalità del costo dell’assicurazione è stato sempre colmato dalla Regione, ha ricordato Sanna, ma dal primo gennaio non vi sarà più alcuna copertura. Il Consorzio ha dunque chiesto che venisse trovata una forma per rifinanziare la delibera di Giunta dello scorso luglio e mantenere il contributo pubblico per le polizze all’80 per cento e quello dello smaltimento delle carcasse di animali al 100 per cento. Il segretario del Consorzio, Marco Tedde, ha inoltre proposto alla Commissione di inserire una premialità nel Psr 2014-2020 del 5 o 10 per cento per i soggetti che sottoscriveranno le polizze assicurative. Questo porterebbe a maggiori garanzie di tutela per gli imprenditori e darebbe la possibilità a questi unltimi di accedere al credito con più facilità. Tedde ha chiesto, infine, che i Consorzi di garanzia siano inseriti nel Psr per quanto concerne i fondi destinati alla formazione e all’informazione.

Il #comune di Carbon
Venerdì nuovo verti

giampaolo.cirronis@gmail.com

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