Il Consiglio regionale discuterà nella seduta di venerdì prossimo la mozione sulla #Fondazione Banco di Sardegna firmata da tutto il centrodestra.
Il Consiglio regionale discuterà nella seduta di venerdì prossimo la mozione sulla #Fondazione Banco di Sardegna firmata da tutto il centrodestra.
«L’iniziativa – hanno spiegato questa mattina in conferenza stampa gli esponenti dell’opposizione – punta a fare chiarezza sulla commistione finanza-politica presente all’interno della Fondazione.»
«Oggi l’organismo è in mano ad un solo partito, il Pd – ha detto il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni – pretendiamo che la Regione, tramite il proprio rappresentante all’interno della Fondazione, faccia sentire la propria voce per garantire la netta separazione tra finanza e politica.»
La Fondazione, si legge nel documento presentato dal centrodestra, esercita oggi in ruolo strategico, sia perché detiene il 49% delle quote del Banco di Sardegna sia perché amministra un patrimonio di circa 900 milioni di euro di proprietà dell’intera comunità sarda. «Questi soldi – prosegue Dedoni – devono essere gestiti nell’esclusivo interesse dei sardi. Da tempo chiediamo chiarezza, ma nessuno ci risponde. Il silenzio dei vertici della Fondazione è inquietante».
Il centrodestra proporrà al Consiglio la riattivazione della Commissione d’inchiesta sul credito, istituita nella scorsa legislatura ma mai entrata in funzione per la mancata elezione del presidente. «E’ questa l’occasione per fare il punto sul sistema creditizio – ha detto il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis – la Fondazione è oggi appannaggio di un unico partito. Lo stesso presidente Pigliaru, prima di essere eletto alla guida della Regione, denunciò con un post su facebook il rischio di una commistione politica-banche simile a quella verificatasi nella vicenda del Monte dei Paschi. Ha oggi cambiato idea?».
Un cambio di rotta nel governo della Fondazione invoca anche il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu: «Il Consiglio di amministrazione è espressione del Partito Democratico, un fatto inaccettabile». Stesso giudizio da parte del capogruppo di “Sardegna” Modesto Fenu che chiede un’indagine a tutto campo sul sistema creditizio: «Sono sempre più frequenti in Sardegna le cause presentate da privati cittadini contro le banche. I casi di anatocismo o i prestiti a tassi di usura sono illegittimi e vanno contrastati in tutti i modi».
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