«Non possiamo e non vogliamo trasformarci in esattori dello Stato.» E’ l’appello lanciato questa mattina da una delegazione di sindaci dei comuni del Sulcis alla Regione e allo Stato.
«Non possiamo e non vogliamo trasformarci in esattori dello Stato.» E’ l’appello lanciato questa mattina da una delegazione di sindaci dei comuni del Sulcis alla Regione e allo Stato, con il quale si dichiarano pronti a manifestare a Roma davanti a #Palazzo Chigi. Da alcuni anni sono alle prese con le conseguenze della crisi e per i continui tagli di risorse (dal 2010 ad oggi i Comuni hanno perso il 51% dei trasferimenti), non riescono a dare risposte alle richieste dei loro amministrati.
Condivisione e sostegno alla presa di posizione dei sindaci del Sulcis Iglesiente che chiedono un intervento del Governo per arginare il crescente taglio alle risorse trasformando gli enti locali periferici in catalizzatori del malcontento generale, è stata espressa questo pomeriggio da Emanuele Cani, deputato del Partito Democratico.
«Negli ultimi anni – ha detto Emanuele Cani – la riduzione di trasferimenti del 51 per cento di risorse dallo Stato ai Comuni ha impoverito questi ultimi costringendo gli amministratori a vere e proprie acrobazie per far quadrare i conti e garantire i servizi. Altro aspetto che deve essere risolto è quello relativo al patto di stabilità, perché non è proprio accettabile né pensabile che Comuni come quello di Carbonia – ha concluso il deputato sulcitano – abbiano risorse in cassa notevoli che non possono essere utilizzate per questi vincoli.»
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