23 December, 2024
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Sono aperte le iscrizioni per la frequenza delle attività di aggregazione culturale e ricreative del #Centro per le Politiche attive a favore dell’anziano, in via Brigata Sassari, a Carbonia.

Possono iscriversi al Centro tutte le persone residenti nel comune di Carbonia che hanno compiuto 55 anni di età, tutti i pensionati che hanno compiuto 50 anni di età o 45 anni in presenza di invalidità.

Per maggiori informazioni e per le iscrizioni è possibile rivolgersi presso la segreteria del Centro Anziani, in via Brigata Sassari, dal lunedì al venerdì, dalle 17.00 alle 19.30.

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Inizia domani, a Carbonia, nel parco di Villa Sulcis, la “Festa di #Sinistra Ecologia Libertà – Articolo 2. Se stiano insieme ci sarà un perché”.

Alle ore 18,00 è in programma il dibattito “Nuove identità di lavoro: start up e imprese culturali”, coordinato da Franco Uda, segretario regionale ARCI Sardegna. Alcuni degli ospiti presenti al dibattito: Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale di #Sinistra Ecologia Libertà, Le Ragazze Terribili, cooperativa che lavora nell’ambito culturale a Sassari, Alice Soru, che porterà l’esperienza dell’#Open Campus di Tiscali e altre realtà felici dell’imprenditorialità sarda. Sempre dalle ore 18,00 ci sarà LaSalvia Animazioni ad occuparsi dei bambini, intrattenendoli con giochi ed altre attività.

Alle ore 22,00 è prevista la proiezione del film “Il Capitale Umano” di Paolo Virzì (Italia 2014, 110′). L’ingresso è libero e gratuito.

A partire dalle ore 20,00 inoltre, sarà possibile cenare al punto di ristoro “Sotto le Stelle” dove ogni prodotto è a KM 0.

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E’ in programma questa sera, alle 20.00, tra 151° Reggimento Fanteria Sassari – Cagliari e Vecchie glorie del Sant’Antioco, sul manto in erba sintetica dello stadio comunale di Sant’Antioco, la finalissima del 4° Memorial #Silvio Olla, il maresciallo del #151° Reggimento Brigata Sassari ucciso a #Nassiriya il 12 novembre 2003 nell’attentato alla base “Maestrale”. Il Memorial è stato organizzato dall‘assessorato dello Sport del comune di Sant’Antioco ed ha visto la partecipazione di 6 rappresentative: 3° RGT Bersaglieri di Teulada, 5° RGT Genio Brigata – Macomer, 151° RGT Fanteria Sassari – Cagliari, 152° RGT Fanteria Sassari – Sassari, Compagnia Carabinieri Carbonia, Vecchie Glorie Sant’Antioco.

Venerdì 26 e sabato 27 settembre prossimi, l’#Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà sarà in Sardegna per la seconda tappa del “Viaggio nell’Italia che riparte”, un tour attraverso il territorio nazionale per accendere i riflettori sulle realtà industriali nuove e/o altamente innovative del Paese.

Mete del viaggio, che vedrà la partecipazione di rappresentanti di tutte le maggiori forze politiche presenti in Parlamento, sono tutte quelle imprese italiane, “cittadine attive dei luoghi”, che hanno saputo creare, grazie all’innovazione, integrazioni virtuose e nuove opportunità con il territorio. Con l’idea di portare la politica fuori del Palazzo e dentro il Paese , lo sforzo sarà quello di ricercare e raccogliere le testimonianze di imprese, imprenditori e attori dei sistemi e interrogarli sulle loro intuizioni, capacità, prove, successi per raccontare un’Italia pronta a raccogliere la sfida della competitività.

In Sardegna il viaggio porterà l’Intergruppo alla visita dell’area di Portovesme, in provincia di Cagliari, territorio che ha visto svilupparsi l’importante polo industriale che concentra tutta la produzione nazionale dei metalli non ferrosi e che oggi rappresenta un leading case di accordi intersettoriali di distretto (energia/manifattura; raffinazione carburanti/agricoltura) e finanza di progetto con investitori internazionali.

Il programma, prevede inoltre due momenti di incontro e confronto – a porte chiuse -, sul tema “La Sardegna tra rilancio della manifattura e attrattività degli investimenti esteri”, con le aziende e le realtà innovative protagoniste di questo importante distretto. Il 26 settembre l’incontro sarà dedicato ad un “Focus sulla lavorazione dei metalli non ferrosi”, mentre il 27 settembre ad un “Focus sul comparto energetico”.

L’Intergruppo per la Sussidiarietà incontrerà i media in conferenza stampa venerdì 26 settembre, alle ore 14.30, presso la sede del Consorzio Industriale di Portovesme.

«Obiettivo degli incontri – spiegano Antonio Palmieri, deputato e responsabile internet di FI, Guglielmo Vaccaro, deputato PD, e Raffaello Vignali, deputato e responsabile economico NCD, coordinatori dell’Intergruppo e organizzatori dell’iniziativa – è evidenziare non generiche criticità, ma raccogliere richieste precise di politiche mirate, a sostegno della competitività e della sostenibilità, da far poi confluire in un disegno di legge di iniziativa dell’Intergruppo, dando così concretezza politica al nostro Viaggio.»

 

Convegno archeologia cristiana aCagliari 2 Convegno archeologia cristiana Cagliari

Rossana Martorelli.

Rossana Martorelli.

Sono iniziati ieri, martedì 23 settembre alle ore 15.00, i lavori dell’ XI #Congresso Nazionale di Archeologia Cristiana dal tema “Isole e terraferma nel primo Cristianesimo. Identità locale ed interscambi culturali, religiosi e produttivi”. Il Congresso, che si svolgerà tutti i giorni fino a sabato 27 settembre tra le cittadine di Cagliari e Sant’Antioco, ha riunito studiosi e cultori della materia da tutta Italia, e non solo, che si succederanno con diverse relazioni.

Ieri è stato il turno di Philippe Pergola, Donatella Nuzzo e Antonio Piras. Ha presieduto i lavori Rossana Martorelli, docente di Archeologia Cristiana e Presidente della Scuola di Specializzazione in Beni Culturali di Cagliari.

Ester Lai

Studentessa in Archeologia e Storia dell’Arte di Cagliari

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«Dove è finito il bando per la Continuità territoriale 2 pronto ormai da mesi e mai pubblicato? Se fosse stato pubblicato a settembre la CT2 sarebbe potuta cominciare a gennaio 2015. Ora dovrà ricominciare tutto da capo, compresa una nuova convocazione della conferenza dei servizi per  poi pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale Europea.» La denuncia arriva da Michele Cossa, coordinatore regionale e consigliere regionale dei #Riformatori sardi.

«Ora è lecito chiedersi – aggiunge Cossa – quanto tempo ci vorrà se fino ad ora da marzo non si è fatto nulla nonostante da fonti regionali si dica che il bando è pronto e i soldi sono già stati accantonati. Oppure i soldi per la CT2 sono spariti nonostante le assicurazioni dell’assessore?»

«Forse – dice ancora Cossa – se la continuità territoriale 2 fosse cominciata il 27 ottobre, #Meridiana, che già vola su quelle rotte, avrebbe potuto aggiudicarselo e sarebbe ora un motivo in più da mettere sul tavolo della spinosa trattativa: la compagnia non potrebbe abbandonare ne diminuire la frequenza su tali rotte avendo quindi necessità di aerei ed equipaggi per mantenere gli impegni presi in fase di gara. Comunque in ogni caso sarebbe stato un altro jolly da giocare per diminuire anche in numero notevole gli esuberi attuali e soprattutto una carta forte in mano alla Regione. Però tutto questo non è stato fatto.»

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Quella dei 13 lavoratori cosiddetti “invisibili” dell’ex #Rockwool di Iglesias, è una vertenza che parte da lontano. Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha presentato sull’argomento un documento che sarà discusso in una delle prossime sedute. «I lavoratori della fabbrica di lana di roccia protestano per il loro mancato inserimento nella società Ati-Ifras della Regione – scrive Gianluigi Rubiu nel documento – nella quale invece hanno trovato sistemazione altri 54 lavoratori in base ad un accordo firmato il 22 dicembre 2011. Per questo motivo, questi operai sono stati definiti “invisibili”, proprio perché della loro vicenda nessuno si vuole occupare.»

La situazione ha trovato il suo apice nell’occupazione, da parte dei dipendenti, della galleria Villamarina nella miniera di piombo e zinco di #Monteponi, a Iglesias. Si sono asserragliati in un giacimento diventato tristemente famoso, in Sardegna, per essere stato teatro e rifugio di altre dure battaglie per ribadire il diritto al lavoro.

«Il lavoro che sta diventando, soprattutto nel Sulcis Iglesiente – sottolinea Rubiu – una merce sempre più rara. Il caso Rockwool è solo l’ultimo esempio del fallimento della grande industria. Gli operai sono finiti in cassa integrazione dal 2010, ma lo scorso 31 dicembre scaduta la mobilità (percepivano appena 480 euro) hanno cessato di ricevere anche quel minimo sostegno economico. Pertanto si ritrovano senza nessuno strumento di integrazione al reddito e nessuna forma di ammortizzatore sociale» 

«Si apra immediatamente e senza ulteriori indugi – conclude il capogruppo Udc in Consiglio regionale – un tavolo di confronto volto a salvaguardare i posti di lavoro, con il reinserimento nel processo dell’occupazione dei tredici operai interinali della ex Rockwool. Ci troviamo di fronte ad una discriminazione inaccettabile ed inconcepibile. Si predisponga in tempi certi una soluzione definitiva alla vertenza, con il riconoscimento di un sostegno al reddito ai lavoratori.»

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Questa mattina La 2ª commissione del Consiglio regionale (Lavoro, Pubblica Istruzione) ha sentito in audizione i rappresentanti degli studenti nei cda degli #Ersu di Cagliari e Sassari sulle problematiche del diritto sllo studio e delle borse di studio universitarie.

«E’necessario invertire subito la tendenza al de-finanziamento del diritto allo studio – ha dichiarato Antonio Puddu, rappresentante degli studenti nel Cd dell’Ersu di Sassari – per evitare che, in base alla graduatorie provvisorie e con le attuali disponibilità finanziarie, la maggioranza degli studenti sardi capaci, meritevoli e a basso reddito, resti del tutto priva di sostegno.»

Antonio Puddu, riferendosi alla situazione dell’ateneo sassarese, ha ricordato che rispetto all’anno accademico 2011/2012 in cui era stato finanziato il 100% delle domande (anche perchè l’Ersu poteva integrare i fondi statali e regionali con risorse proprie), si è passati alla drammatica situazione attuale che consentirà ad appena il 36% degli aventi diritto di usufruire delle risorse pubbliche destinate al diritto allo studio. «Ed occorre fare presto – ha proseguito Puddu rivolgendo un appello alla Commissione ed al Consiglio regionale – perché le graduatorie saranno definite entro il prossimo mese di ottobre, mentre i contributi dovranno essere erogati entro la fine dell’anno».

Altrettanto preoccupante la situazione degli studenti universitari di Cagliari, su cui si è soffermato Francesco Pittirra, rappresentante degli studenti nel Cda dell’Ersu. «Secondo le nostre graduatorie provvisorie – ha detto Pittirra – il 53% degli studenti non avrà nulla e la percentuale salirà ancora considerando le matricole che, in base alla legge, sono collocate in una sorta di seconda fascia per l’accesso ai contributi. Questo significa che l’Università non è più un luogo di istruzione e di formazione per tutti ma solo per chi se lo può permettere».

«Peraltro le borse di studio assegnate agli studenti sardi – ha aggiunto Pittirra – hanno un massimale di 3000 euro, di gran lunga inferiore agli standard minimi del Ministero, che sono di 5000 euro, ed è vero solo in parte che questo scostamento può essere spiegato con la differenza del costo della vita perchè, ad esempio, Cagliari ha il costo della vita più alto di tutto in Mezzogiorno.»

Marco Pilo, infine, rappresentante degli studenti nel Cda dell’Università di Sassari, ha messo l’accento sul meccanismo perverso che fatalmente sarà innescato dal taglio dei fondi per il diritto allo studio. «Gli studenti più tenaci che saranno esclusi, e ce ne sono tantissimi, saranno costretti a lavorare (spesso in nero) per non gravare ulteriormente sulle famiglie e, togliendo tempo allo studio, rischieranno di finire fuori corso perdendo per sempre ogni opportunità di sostegno mentre i meno tenaci lasceranno addirittura l’Università. Se pensiamo che si va delineando a livello nazionale una riforma in cui i fondi pubblici saranno assegnati agli atenei non in base alla spesa storica ma al numero degli iscritti, dobbiamo renderci conto che stiamo andando incontro ad una tempesta.»

«Occorre quindi intervenire nel breve termine – ha concluso – ma anche guardare oltre, inquadrando la prospettiva dei prossimi 3/5 anni; il Governo regionale ha detto di voler puntare sull’istruzione, noi ci contiamo».

Dopo la relazione degli studenti hanno preso la parola i consiglieri regionali Paolo Zedda (Soberania-Indipendentzia), Francesco Agus (Sel), Alberto Randazzo (Forza Italia), Piero Comandini, Rossella Pinna e Gianmario Tendas (Pd) che, con accenti diversi, hanno espresso il loro convinto sostegno alle richieste avanzate dagli studenti.

Il presidente della Commissione Gavino Manca, in conclusione, ha assicurato il massimo impegno, sia in sede di assestamento di bilancio che di legge finanziaria, per individuare le risorse necessarie a garantire il diritto allo studio per tutti gli universitari sardi capaci, meritevoli e a basso reddito: si tratterebbe di 15 milioni circa (Per Cagliari e Sassari), dato che sostanzialmente coincide sia con le cifre fornite dagli studenti che con quanto risulta agli uffici. «Credo che ci sia una consapevolezza sempre più diffusa del ruolo strategico dell’istruzione in ogni processo di sviluppo e di crescita della società», ha dichiarato il presidente Manca, annunciando che, oltre al problema contingente, la Commissione ha l’obiettivo di «arrivare ad una riforma complessiva della legge 31/84 sul diritto allo studio ormai vecchia di 30 anni – riforma che faremo anche con gli studenti – e, in secondo luogo, di rivedere il sistema delle graduatorie, perché in un quadro di risorse limitato è necessario essere particolarmente selettivi e rigorosi nell’individuazione delle priorità».

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Presa di posizione del consigliere regionale Ignazio Locci (Forza Italia), sulla gestione del servizio idrico da parte di #Abbanoa.

«Negli ultimi tempi – scrive Ignazio Locci in una nota – i disagi causati dai disservizi di #Abbanoa hanno subito un preoccupante rialzo. Crescono i casi di spiacevoli slacci delle utenze e di fatturazione irregolare, responsabile di cifre esorbitanti nelle bollette. E come se non bastasse, l’inarrestabile chiusura degli uffici periferici, meschina operazione di razionalizzazione dei servizi, allontana i cittadini dall’ente, sempre più sordo rispetto alle esigenze delle famiglie. Il tutto si traduce in proteste degli utenti per disservizi che hanno raggiunto livelli inconcepibili: i contenziosi tra cittadini e il gestore unico del servizio idrico in Sardegna, infatti, sono innumerevoli, mentre la società – complice una Regione che pare non interessarsi al problema – prosegue nella gestione fallimentare del servizio. Ma le inefficienze di Abbanoa non si limitano ai rapporti diretti con i cittadini: la Sardegna è costellata da depuratori vecchi e mal gestiti. Basti pensare a ciò che accade nelle cittadine turistiche con l’avvento della stagione estiva e l’arrivo dei vacanzieri: le strutture di depurazione si rivelano incapaci di smaltire al meglio le acque, creando intasamenti, imbarazzanti sversamenti nel mare, odori nauseabondi.»

«L’insieme di questi fattori – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco – concorre a delineare il quadro di un ente dalla struttura farraginosa ed elefantiaca, incapace di essere vicino agli utenti e alle loro esigenze. La Giunta deve impegnarsi al più presto per mettere mano su Abbanoa, affinché consegni ai sardi una società che, chiamata a gestire un bene primario e pubblico come l’acqua, funzioni nel migliore dei modi. Ma soprattutto, Francesco Pigliaru e i professori devono affrontare l’annoso problema della fatturazione. La sfida è garantire una fatturazione bimestrale: questa opzione, naturalmente, consentirebbe rate più “umane” e sostenibili. L’emissione delle bollette con cadenze troppo lunghe dà, infatti, origine al meccanismo di applicazione di prezzi più alti. È ora di dire basta agli sprechi – conclude Ignazio Locci – e sì a una gestione dell’acqua che vada incontro ai bisogni dei sardi.»

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«La Regione non ha ritirato e non ha, al momento, intenzione di ritirare i ricorsi promossi contro lo Stato in materia di entrate». Lo ha dichiarato questa mattina l’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci, nel corso dell’audizione nella Commissione Bilancio, riunita in Consiglio regionale per l’esame dell’assestamento alla manovra finanziaria 2014-2016.

Il punto 5 dell’accordo sul patto di stabilità, sottoscritto lo scorso 21 luglio dal presidente della Giunta, Francesco Pigliaru e dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, affermava l’impegno della Regione a ritirare, entro il 16 settembre 2014, «tutti i ricorsi contro lo Stato pendenti dinnanzi alle diverse giurisdizioni relativi alle impegnative di leggi o atti consequenziali in materia di finanza pubblica».