17 August, 2024
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Sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale mercoledì prossimo, 24 settembre, con qualche settimana di anticipo rispetto al previsto, il bando di gara – atteso da oltre dieci anni – per i lavori nel tratto della #SS 131 compreso fra Nuraminis e Serrenti. L’Anas, infatti, ha approvato il progetto da 55 milioni di euro per i lavori tra i chilometri 23,8 e 32,4.

«Stiamo cercando di allineare il cronoprogramma di tutti i cantieri per rimuovere la strozzatura della 131 – ha detto  l’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda -. È un altro piccolo passo avanti nello sbloccacantieri per la Sardegna.»

E’ stato convocato per martedì 23 settembre al ministero del Lavoro, il tavolo istituzionale per la vertenza #Meridiana. Lo fanno annunciato stamane gli assessori del Lavoro e dei Trasporti, Virginia Mura e Massimo Deiana. All’incontro, oltre ai ministri del Lavoro e delle Infrastrutture e alla Regione, parteciperanno, tra gli altri, le rappresentanze sindacali e la società Meridiana.

«Ringraziamo il Governo per aver risposto in tempi rapidi alla nostra richiesta – ha detto l’assessore Mura – adesso occorre lavorare perché si trovi al più presto una soluzione alla vertenza. Se attuati, i licenziamenti annunciati creerebbero gravi ripercussioni sociali in Sardegna.»

L’assessore Deiana si è detto soddisfatto per la celerità con la quale il Governo ha dato seguito alle sollecitazioni della Regione: «Saremo presenti, seguiremo con grande attenzione l’evolversi del confronto e naturalmente faremo la nostra parte».

Aeroporto Elmas 1 copia

Sono 49 le tartarughe #Caretta Caretta venute alla luce dal sito, protetto e presidiato 24 ore su 24 dallo scorso 11 luglio, nella spiaggia di #Castiadas. «Si tratta di un risultato eccezionale – commenta l’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano – reso possibile dalla Rete regionale, all’avanguardia in Italia, in cui la sinergia tra Regione, Area marina, Corpo forestale e Capitanerie, coadiuvati dal lavoro dei volontari, è massima. Si è riusciti in tal modo non solo a garantire la ordinaria tutela ambientale, ma anche a far fronte e portare a buon esito situazioni eccezionali come questa nidificazione«. 
La #Caretta Caretta on è solita nidificare in Sardegna, preferendo luoghi più meridionali con temperature più calde. La buca in cui sono state deposte le uova è stata monitorata continuamente affinché la temperatura non scendesse mai sotto i 26° e messa al riparo da qualsiasi fonte di disturbo. Dopo la nascita, le piccole tartarughe sono state assistite nel percorso verso il mare, reso difficoltoso dalla forte mareggiata. Nuove schiuse sono attese nei prossimi giorni. 

Sabato 20 settembre, presso la sala del consiglio comunale di Uras (Oristano), il #Movimento Partite Iva Sulcis Iglesiente ha provveduto a consegnare il frutto dell’autentica generosità e concreta solidarietà della @comunità di Cogne (Aosta) al quale si sono aggiunte le Partite Iva del Sulcis.

A fare gli onori di casa il sindaco Gerardo Casciu, la Giunta comunale, la direttrice del comprensorio scolastico, il presidente dei donatori di sangue della sezione Avis di Uras.

Il sindaco Casciu ha esordito con commossi ringraziamenti alla comunità di Cogne, al sindaco Franco Allera e alla sua giunta, che spera d’incontrare quanto prima; comunità che nel recente passato ha tragicamente vissuto il dramma dell’alluvione e che più di ogni altra comprende le difficoltà del momento e quelle del dopo. Ringraziamenti estesi al Movimento Partite Iva Sulcis Iglesiente, ma anche a tutti coloro che hanno partecipato a quella che è stata una gara di solidarietà. Nel corso del suo intervento il sindaco ha ricordato le vittime dell’alluvione del 18 novembre 2013, e le tante organizzazioni, i singoli e le associazioni che hanno contribuito ad alleviare le sofferenze del momento, tra queste il Sindaco ha citato i minatori della Carbosulcis intervenuti per prestare aiuto nell’immediatezza, nonché le associazioni che ancora oggi stanno contribuendo al ripristino dei danni subiti. Lo stesso non si può dire nei confronti delle istituzioni che si stanno celando in un “assordante silenzio” – ha detto il sindaco Casciu – nonostante l’urgente necessità della messa in sicurezza del sistema idrogeologico del territorio.

Paolo Bullegas – presidente del Movimento Partite Iva Sulcis Iglesiente che ha partecipato insieme al vicepresidente Elio Cancedda e al segretario tesoriere Piero Mulas – ha presentato colei che è stata tra gli artefici di questa iniziativa di solidarietà: Stefania Marroccu; una giovane ragazza di Carbonia che per lavoro si è trasferita a Cogne da dove, grazie alla sua spiccata sensibilità, ha mosso e influenzato la gara di solidarietà nella comunità di Cogne. Bullegas, ascoltato lo sdegno del sindaco nei confronti delle istituzioni, ha rimarcato il fatto quasi paradossale che vede i privati, le associazioni, ed in particolare proprio le comunità più deboli ad impegnarsi nel sostegno alle difficoltà. Forse non è un caso la collaborazione di Cogne con il Sulcis, considerato che una storia di sofferenza nel lavoro in miniera accomuna le due popolazioni.

Stefania Marroccu, visibilmente emozionata, ha portato i saluti di tutta la cittadinanza di Cogne e dell’amministrazione comunale; saluti accompagnati da un sincero augurio di vedere presto ristabilita la normalità della vita per tutti gli Uresi. Ha poi ringraziato il Movimento Partite Iva Sulcis Iglesiente per la valida collaborazione, riconoscendo nel suo Consiglio direttivo massima serietà e leale partecipazione.

È seguita la consegna di due defibrillatori muniti di contratto di assistenza, un fotocopiatore con stampante scanner e materiale di consumo, mentre seguirà una dotazione libraria per la biblioteca.

L’incontro è proseguito con i ringraziamenti della Direttrice scolastica e del presidente dell’Avis, destinatari degli aiuti. Il sindaco Casciu ha disposto infatti che un defibrillatore entrerà nella disponibilità del comprensorio scolastico, l’altro defibrillatore completerà la dotazione della palestra sportiva, mentre il fotocopiatore stampante scanner entrerà nella disponibilità dell’associazione dei volontari donatori di sangue. I libri invece andranno ad accrescere la dotazione della biblioteca.

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Bilancio positivo per il primo evento calcistico di solidarietà svoltosi sabato sera a Calasetta. Dalle ore 18.00, sono scese in campo, in un triangolare, le vecchie glorie del Cagliari, una rappresentativa di Calasetta e la squadra dei lavoratori #ex Alcoa. L’evento rientrava nel programma dei festeggiamenti per San Maurizio, patrono di Calasetta ed è stato organizzato per sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi del lavoro, tenere alta l’attenzione sulla vertenza ex Alcoa, e raccogliere fondi che saranno devoluti dalla società Calasetta Turismo alle famiglie bisognose delle imprese d’appalto che operavano all’interno dello stabilimento #Alcoa.

Sul campo, com’era prevedibile, le vecchie glorie del Cagliari si sono imposte sia sulla squadra allestita dagli ex lavoratori Alcoa, con il punteggio di 3 a 1, sia sulla rappresentativa di Calasetta, con il punteggio di 3 a 2. Ma il risultato più importante è stato il clima gioioso in cui si è svolto l’evento, con la presenza di tanti giovani.

La #CGIA di Mestre ha elaborato uno studio sul Rank dei tempi di pagamento tra Pubblica Amministrazione e imprese (in giorni), su dati Intrum Justitia, dal quale emerge che l’Italia si trova all’ultimo posto, con 165 giorni, 107 in più rispetto alla media europea. La conseguenza di questo stato di cose, è la chiusura di migliaia di imprese, ogni anno, per “crediti nei confronti della pubblica amministrazione”.

L’Italia sta peggio addirittura della Grecia, della Spagna e del Portogallo, senza arrivare ai paesi del Nord Europa che impiegano poche settimane (la Finlandia 24 giorni, l’Estonia 25 giorni, l’Islanda 33 giorni, la Norvegia 34 giorni, la Svezia, la Germania e la Danimarca 35.

Questa la graduatoria completa pubblicata sabato dalla #CGIA di Mestre.

1 ITALIA 165 giorni +107 giorni è il ritardo rispetto alla media europea che si attesta a 58 giorni
2 GRECIA 155 giorni +97
3 SPAGNA 154 giorni +96
4 PORTOGALLO 129 giorni +71
5 CIPRO 84 giorni +26
6 BELGIO 68 giorni +10
7 CROAZIA 62 giorni +4
8 FRANCIA 59 giorni +1
9 BULGARIA 57 giorni -1
10 SLOVACCHIA 55 giorni -3
11 UNGHERIA 54 giorni -4
12 LITUANIA 52 giorni -6
13 SLOVENIA 51 giorni -7
14 ROMANIA 46 giorni -12
15 SERBIA 46 giorni -12
16 REPUBBLICA CECA 44 giorni -14
17 IRLANDA 44 giorni -14
18 OLANDA 44 giorni -14
19 BOSNIA-HERZEGOVINA 41 giorni -17
20 AUSTRIA 40 giorni -18
21 SVIZZERA 40 giorni -18
22 REGNO UNITO 40 giorni -18
23 POLONIA 38 giorni -20
24 LETTONIA 37 giorni -21
25 DANIMARCA 35 giorni -23
26 GERMANIA 35 giorni -23
27 SVEZIA 35 giorni -23
28 NORVEGIA 34 giorni -24
29 ISLANDA 33 giorni -25

30 ESTONIA 25 giorni -33

31 FINLANDIA 24 giorni -34

La #CGIA di Mestre, con un intervento del segretario Giuseppe Bortolussi, smentisce il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sul pagamento dei debiti alle imprese.

Questo il comunicato ufficiale.

«La primavera scorsa Renzi aveva annunciato nella trasmissione di “Porta a Porta” che entro il 21 settembre, giorno di San Matteo, la #Pubblica Amministrazione (Pa) avrebbe pagato tutti i debiti contratti con le imprese. Purtroppo, la promessa non è stata mantenuta.

• Gli ultimi dati ufficiali

Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Economia, nel biennio 2013-2014 sono stati messi a disposizione 56,8 miliardi di euro: entro il 21 luglio 2014 (ultimo aggiornamento disponibile) ne sono stati pagati 26,1. In buona sostanza, l’incidenza dei pagamenti effettuati sul totale delle risorse stanziate si ferma al 46 per cento. Per estinguere completamente le risorse a disposizione le aziende devono ricevere ancora 30,7 miliardi di euro.

 • Le previsioni al 21 settembre

Stando alle dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa dal ministro Pier Carlo Padoan, dopo il 21 lugliosarebbero stati pagati altri 5/6 miliardi di euro. Pertanto, la cifra totale erogata sino ad oggi dovrebbe attestarsi attorno ai 31/32 miliardi di euro, pari al 56 per cento circa del totale stanziato. In termini assoluti alle imprese rimarrebbero da saldare altri 24/25 miliardi di euro.

 • A quanto ammonta complessivamente il debito della Pa?

Al di là del mancato pagamento di tutte le risorse messe a disposizione, rimane una questione da chiarire: a quanto ammonta lo stock di debito accumulato dalla Pa nei confronti delle imprese? Purtroppo, attualmente non si dispone di dati ufficiali. Chi ha cercato di stimarne l’importo è laBanca d’Italia. Secondo i dati riportati nella “Relazione annuale 2013”, presentata a Roma il 30 maggio scorso, alla fine del 2013 i debiti commerciali della Pa ammonterebbero a poco più di 75 miliardi. Una cifra, secondo la CGIA, molto sottostimata. Comunque se dallo stock dimensionato dalla Banca d’Italia togliamo 8,4 miliardi di euro che sono stati ceduti a intermediari finanziari con la clausola del pro soluto, lo stock di debito nei confronti delle imprese ammonterebbe a poco più di 66,5 miliardi di euro.

«Se sino ad oggi dovrebbero essere stati pagati circa 31/32 miliardi di euro – fa notare il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi – per azzerare complessivamente il debito accumulato con le aziende, la Pa deve pagare, in linea di massima, ancora 35 miliardi di euro.»

 Una cifra imponente che nel frattempo potrebbe aumentare ulteriormente a seguito del perdurare dei ritardi con cui la nostra Pa continua a pagare i fornitori.

«Nonostante gli sforzi fatti dagli ultimi Esecutivi siano stati encomiabili, lo Stato italiano rimane il peggiore pagatore d’Europa. Sebbene la Direttiva europea 2011/7/Ue imponga alle Pa di pagare le forniture commerciali entro 30 giorni – conclude Bortolussi – tranne alcune eccezioni riguardanti principalmente i servizi sanitari, per i quali il limite è di 60 giorni, nel 2014, secondo Intrum Justitia, la media in Italia è di 165 giorni. Se in questo ambito anche le Pubbliche amministrazioni di Grecia, Cipro, Serbia e Bosnia sono più efficienti della nostra, vuol dire che il lavoro da fare è ancora molto.»

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Bugiardo bugiardo. #Beppe Grillo, com’è nel suo stile, non ha mezzi termini nel commentare le affermazioni del presidente del Consiglio sul pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione. Il commento pubblicato sul suo blog, che riportiamo integralmente, firmato dal #M5S Camera, è durissimo.

«Non ci sono santi che tengano. Ecco l’ennesima bugia del nostro premier che, balla dopo balla, ci sta portando verso il baratro. Nel salottino di #Bruno Vespa, a marzo scorso, Renzi aveva promesso che avrebbe liquidato entro oggi (giorno di San Matteo) gli oltre 60 miliardi di pendenze arretrate delle pubbliche amministrazioni. Basta farsi un giro sul sito del Mef o leggere i giornali per scoprire che siamo a circa 30 miliardi effettivamente erogati. Tra l’altro si tratta di soldi in gran parte stanziati dai governi precedenti, per cui i meriti di Renzi sono pressoché pari a zero. Cosa se ne fanno le imprese italiane dei divertiti siparietti e delle scommesse del premier con Vespa? Forse le poltroncine bianche di RaiUno hanno dato un po’ alla testa al presidente del Consiglio. Ora siamo curiosi di sapere se il capo del governo smaltirà qualche chilo andando a piedi in pellegrinaggio a Monte Senario.

In ogni caso ci colpisce tanta superficialità del premier. Il #M5S, dal canto suo, continua a lavorare accanto alle Pmi e, infatti, chiediamo al governo di sbloccare il decreto attuativo già scaduto per la compensazione delle cartelle #Equitalia con i crediti verso la Pa. Inoltre ricordiamo a Palazzo Chigi che si avvicina la scadenza del 30 settembre, termine entro cui si sono impegnati a sbloccare il fondo dimicro-credito per le piccole e medie imprese.»

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Il presidente del Consiglio, ¶Matteo Renzi in una nota pubblicata sul sito del Governo, sostiene di aver pagato i debiti alle imprese e quindi di aver mantenuto la promessa fatta “solennemente” nel salotto di “Porta a Porta” agli italiani. Ecco il testo integrale.

«Cerchiamo di fare un po’ di ordine sulla questione dei debiti della #Pubblica Amministrazione per evitare che informazioni parziali contribuiscano soltanto a creare confusione.

Il dato di partenza è il seguente: oggi lo Stato non è in grado di avere una mappatura chiara, una fotografia certa dei debiti cui deve fare fronte. È il motivo per il quale la fatturazione elettronica, che abbiamo introdotto tra le novità della riforma della Pubblica Amministrazione lo scorso giugno, è lo strumento chiave per determinare, d’ora in avanti, il chi, il quanto e il quando dell’impegno preso dallo Stato nei confronti dei suoi creditori.

Primo punto: abbiamo realizzato il sistema che permetterà di controllare se tutti gli enti centrali pagano a 30 giorni. Adesso va esteso anche alle amministrazioni locali e il sistema girerà definitivamente.

Secondo punto: tutti i soggetti che hanno un debito verso la PA sono oggi – grazie all’accordo tra Governo, banche e CDP – in condizione di essere pagati. Purtroppo devono sottostare a una procedura che prevede la certificazione del credito sul sito del Governo. Ma se l’operazione è complicata dal punto di vista procedurale, il concetto è molto semplice. Entro il 21 settembre abbiamo messo a disposizione i soldi per pagare tutti i debiti di parte corrente. Purtroppo non tutti sono stati pagati perché il procedimento richiede un comportamento attivo (registrazione) da parte delle aziende. In un mondo normale il pagamento dovrebbe essere automatico. Purtroppo l’assurdo meccanismo del passato e l’inefficienza di molto enti locali impone di usare questa procedura. Ma – questo e il punto chiave – lo Stato si è messo nelle condizione di pagare TUTTI i debiti. E dunque è corretto sostenere che la sfida di liberare risorse per pagare tutti i debiti PA è vinta. Rimane quella di semplificare e imporre efficienza a tutta la pubblica amministrazione.

Rimangono fuori da questo computo – che comunque supera ampiamente i 30 miliardi – solo quella quota parte di debiti della PA su investimenti (stimati tra i due e i tre miliardi di euro) per i quali i soldi ci sono, ma il problema è il rispetto del 3% sul deficit. In altri termini, le risorse ci sono, ma rimane il problema di rispettare il patto di stabilità e non sforare il 3%.

Gli unici debiti non pagabili al momento sono questi. Non 60 miliardi, come abbiamo letto da qualche parte, ma una cifra che oscilla tra i due e i tre miliardi, che rischiano di farci sforare il 3%; vincolo europeo che noi intendiamo onorare e rispettare.»

Centro direzionale ASL 7

La Asl 7 ricerca professionisti altamente qualificati in possesso di qualificata esperienza e perizia nel campo di competenza ìe specialisti in endoscopia, fisiatria ed endocrinologia.

L’avviso pubblico è stato pubblicato sul sito aziendale il 18 settembre 2014, in esecuzione della deliberazione del Direttore Generale n. 1415 del 17 settembre 2014. Le domande di partecipazione, redatte in carta semplice, contenenti tutte le dichiarazioni prescritte e corredate degli allegati che si ritengono utili, nonché un curriculum formativo e professionale tassativamente in formato europeo datato e firmato, dovranno essere prodotte, a pena di esclusione, entro e non oltre le ore 14.00 del 4° giorno dalla pubblicazione sul sito internet aziendale (considerato che la pubblicazione, come già evidenziato,  è avvenuta il 18 settembre 2014, il termine ultimo è domani, 22 settembre 2014), con le seguenti modalità:

1) spedizione a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno o presentazione a mano o mediante PEC. Per l’osservanza del termine suddetto farà fede il timbro e la data riportata dell’ufficio postale accettante ovvero la data risultante dal Registro del Protocollo Aziendale dell’Amministrazione, o la certificazione del sistema di posta certificata;

2) L’indirizzo da indicare sulla busta è il seguente:

Azienda Sanitaria Locale n. 7, Via Dalmazia 09013 Carbonia (CI) . protocollo@pec.aslcarbonia.it