18 August, 2024
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Le associazioni #ASAA – Associazione Sostegno Alopecia Areata e Art Meeting, con il patrocinio del #comune di Iglesias e della #ASL Carbonia Iglesias, promuovono un incontro pubblico di informazione e sensibilizzazione sulla #Alopecia Areata, che si terrà sabato 20 settembre, dalle 17.00, nella Sala Lepori di Via Isonzo, a Iglesias.

L’Alopecia Areata è una patologia con componenti genetiche ed autoimmuni attualmente poco conosciuta,  si manifesta in diverse forme e con decorso imprevedibile con piccole chiazze glabre fino alla perdita completa dei capelli e dei peli. Colpisce il 2% della popolazione, 145 milioni di persone nel mondo, indipendentemente dal sesso, dal colore della pelle, dalle abitudini alimentari, dai comportamenti igienici e personali. Attualmente non esiste una cura efficace per questa forma di #Alopecia. Il suo trattamento risulta molto difficile soprattutto perché nella maggior parte dei casi è difficile stabilire se una ricrescita è indotta dal farmaco o è spontanea. Talvolta la patologia viene mantenuta e resa ancora più grave dalla reazione della persona e dell’ambiente circostante capaci di innescare dinamiche sociali e discriminazioni che richiedono una particolare attenzione da parte dei servizi sanitari, dalle associazioni e di tutti gli attori sociali coinvolti.

Di questi temi si parlerà durante l’incontro pubblico di Iglesias, un’occasione di informazione e sensibilizzazione rivolta all’intera collettività, con lo scopo di dare visibilità e offrire informazioni attendibili sull’Alopecia Areata relativamente agli aspetti medici e psicologici ad essa legati, raccontare le esperienze di persone che vivono con l’Alopecia Areata e aprire un tavolo di confronto con i soggetti istituzionali che a vario titolo possono essere coinvolti nel miglioramento della qualità della vita delle persone che sono colpite dall’A.A. e delle loro famiglie.

Interverranno il dott. Pietro Aste, medico e dermatologo, la dott.ssa Francesca Fadda psicologa e referente ASAA per l’Abruzzo, Maria Jole Serreli artista e rappresentante #ASAA per la Sardegna, con le testimonianze speciali di Roberta Porru e Chiara Diana. Saranno inoltre proiettate video testimonianze di Gaia Soroldoni, Francesca Genoni, Claudia Polloni, Claudia Cassia, Davide ldrigo.

A conclusione dei lavori verrà presentato il progetto artistico di sensibilizzazione “Niente mi pettina meglio del vento” a cura dell’#Associazione Art Meeting.

La partecipazione è gratuita.

Industrie Portovesme 3

Un’altra attività chiude ed altri posti di lavoro vengono cancellati, nel devastato polo industriale di Portovesme. Fanno sicuramente meno rumore dei numeri che coinvolgono le grandi aziende, ma portano con sé gli stessi drammi.

La galassia delle medie, piccole e piccolissime imprese d’appalto e di servizi che gravitavano intorno ad Eurallumina, Alcoa ed ex Ila, che hanno parzialmente o totalmente cessato la loro attività, poeta con sé un lungo triste elenco di nomi, con i lavoratori che hanno subito il peso maggiore della crisi, collocati in regime di cassa integrazione e mobilità in deroga, che da oltre un anno non percepiscono le modeste indennità ed ormai senza nessuna copertura, perché quegli strumenti di sostegno sono stati  cancellati, lasciando senza nessuna tutela i lavoratori  coinvolti .

Ultima in ordine di tempo, in procinto di abbassare le serrande, la “mensa consortile  di Portovesme”. Si tratta di un  servizio operativo dal 1994, che in questi 20 anni ha fornito un servizio indispensabile ai lavoratori delle ditte esterne agli stabilimenti più importanti. La struttura è sita all’interno del Consorzio Industriale di Portovesme, lo stesso ente ha affidato in gestione il centro cottura e distribuzione pasti alle varie società che si sono alternate nella titolarità del servizio in questi due decenni. Con la contrazione degli addetti alle manutenzioni degli impianti del polo industriale, già a partire dal 2006, i dipendenti della mensa sono stati collocati in mobilità, per poi, sia pur parzialmente, rientrare in servizio, per l’ingesso nella struttura della società che confezionava i pasti per gli ospedali della Provincia, ma una volta trasferitisi presso il centro sito all’interno dell’Enap di Carbonia, la crisi per le dipendenti della mensa consortile si è nuovamente acuita.

La ditta che ha il contratto di gestione, la #Gemeaz Elior, con sede in via Benedetto Croce 2, a Roma, una delle più grosse aziende attiva sul mercato nazionale, con una forte ramificazione anche in Sardegna, ha ritenuto che i pasti erogati nel centro di Portovesme, non fossero più sufficienti a garantire un guadagno congruo.

Ad oggi, a utilizzare il servizio, erano alcuni lavoratori dell’Eurallumina impegnati nelle rotazioni manutentive (altri utilizzano il ticket fornito dall’azienda per consumare il pasto in altri locali privati di Portoscuso e Portovesme) ed alcuni delle rimanenti sparute ditte superstiti nel nucleo industriale ed alcune decine di pasti per la #Casa dell’Anziano di Carbonia.

La #Gemeaz Elior, il 15 settembre 2014 ha inviato un telegramma alle restanti 8 dipendenti (tutte donne, alcune operanti in quel servizio dalla sua apertura, appunto 20 anni), indicando in termini perentori il loro trasferimento presso la sede di Sassari, a partire dal 1 ottobre 2014, con la chiusura contestuale del centro di Portovesme.

Una proposta quanto meno irricevibile, per lavoratrici, che dimostrando, oltre alla certificata professionalità, spirito di sacrificio per salvaguardare il posto di lavoro, riducendosi le già poche ore di lavoro, che in alcuni casi non superano le 10/15 ore settimanali, lavorando nei festivi, dando piena disponibilità in qualsiasi orario, senza nessuna indennità, ed un minimo di rimborso carburante per le addette al servizio che risiedono fuori Portoscuso.

Con stipendi che non arrivano ai 400 euro mensili, è palese che un trasferimento a Sassari, ad una così grande distanza dalla propria residenza (tutte con famiglia da accudire), e con l’impossibilità di potersi mantenere (pensare a pagare un affitto con quelle retribuzioni è assurdo), sia un pretesto per sentirsi rispondere con un rifiuto, e perseguire la strada del licenziamento.

A questo punto, appare urgente l’intervento dei sindacati di categoria che seguono il settore mense e, se necessario, dei livelli superiori, che devono trovare la strada in grado di garantire il massimo della tutela alle 8 lavoratrici, contestando il provvedimento di trasferimento, e concordando il percorso di sostegno qualora l’azienda non volesse recedere dal suo progetto di cessazione dell’attività, con gli strumenti  stabiliti in questi casi .

Di pari passo anche della proprietà delle mura, il Consorzio Industriale, che per impedire la chiusura del servizio, possa rivedere, visto il momento di acclarata difficoltà, anche temporaneamente il canone d’affitto e, di concerto con le organizzazioni sindacali, svolgere un operazione di scouting, invitando la #Gemeaz Elior a temporeggiare, e, per verificare, se altre aziende operanti nel territorio (mense ospedaliere e scolastiche) possano essere interessate a rilevare il servizio, che nel passato ha garantito importanti guadagni e occupazione  e che, potenzialmente, in previsione della ripresa di vecchie e nuove realtà produttive, possa investire in questa prospettiva. Ruolo fondamentale recita la politica, dal comune di Portoscuso a quelli limitrofi, dell’ex #Provincia Carbonia Iglesias, che debbono spingere affinché, quanto potenzialmente realizzabile per il settore industriale inserito nel #Piano Sulcis, dalla ripartenza di #Eurallumina, la cessione dello stabilimento #Ex Alcoa, riavvio della #Portal, costruzione impianto Bio Carburante, dragaggio del porto ed altre iniziative di gestione diretta del consorzio industriale (raddoppio impianto trattamento acque, completamento  strada consortile) possano entro il 2015 essere cantierate, richiamando al lavoro alcune migliaia di lavoratori, che non potrebbero fare a meno di un luogo idoneo e attrezzato per la consumazione dei pasti. Intanto, occorre trovare una soluzione al problema di 8 lavoratrici, che non può essere trascurato e fatto passare nel silenzio, perché la loro voce è troppo debole.

Questo documento porta le firme delle 8 lavoratrici: Rosanna Pabis, Giovannina Garau, Rosalina Aresu, Carla Chighine, Giovanna Zurruliu, Loredana Corda, Paola Marcellino, Elisabetta Bernardi.

Sala Lepori Iglesias

Sabato 20 settembre sarà inaugurata la mostra “1914/2014 Viaggio tra documenti e racconto sulla Grande Guerra ad Iglesias”. Appuntamento nella sala espositiva “Remo Branca”, in Piazza Municipio alle ore 10.30. La mostra resterà aperta fino al 31 ottobre. L’iniziativa è inserita all’interno del programma delle #Giornate Europee del Patrimonio.

Sabato 20 settembre, alle ore 17.00, è in programma, nella #Sala Lepori, l’incontro pubblico di informazione e sensibilizzazione “Alopecia Areata”.

Sempre sabato sera, con inizio alle ore 19.00 nella #Sala della Biblioteca Comunale, ingresso Via Oristano, si svolgerà la premiazione finale di “Giardini Aperti”. 

Sabato 20 settembre in Piazza Sella si svolgerà la serata finale del concorso fotografico “Fotombreggiando”. Dalle 18.30 saranno esposte in Via Nuova le foto finaliste. Alle ore 20.15 in Piazza Sella si svolgeranno le premiazioni dei tre vincitori. Dalle ore 21.00 si esibiranno gli #Almamediterranea versione Aqa. Durante la serata degustazione a cura del #Comitato Quartiere Castello.

Domenica 21 andrà in scena per le vie del Centro Storico la commedia satirica “Su Cojuognu Antigu, antico matrimonio desulese”. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione San Sebastiano di Desulo con la collaborazione del comune di Iglesias e di Desulo. Partenza alle ore 17.00 dalle Scuole Maschili di Via Roma, arrivo in Piazza Sella.

Domenica 21, secondo appunto con il Festival Internazionale di Musica Vocale “Concordia Vocis”. Appuntamento alle 20.45 nella #Chiesa Cattedrale con il concerto della #Cappella Musicale Pietro Allori e della formazione #UT Insieme Vocale Consonante.

Sono iniziati i lavori di demolizione delle strutture murarie dell’officina POS Gomme di Piazza Repubblica, a Carbonia, irrimediabilmente lesionate nell’incidente verificatosi tre giorni fa, quando un’autobotte dei vigili del fuoco, impegnata in un intervento per lo spegnimento di un incendio, è andata a scontrarsi con un’auto ed è finita contro lo stabile situato all’angolo con Via Trieste.

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Due giorni interamente dedicati ad affrontare le problematiche relative alla sicurezza alimentare e, in particolare, a quelle della filiera alimentare del mare. È quanto si prefigge il convegno nazionale organizzato dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna e in programma il 3 e 4 ottobre all’hotel Carlos V di Alghero.

Al convegno dal titolo “La filiera alimentare del mare tra ambiente, qualità e sicurezza” parteciperanno esperti del settore provenienti dal mondo universitario, dei parchi e aree marine protette, del mondo della sanità nazionale e regionale e dagliIstituti zooprofilattici sperimentali della Sardegna, Lazio-Toscana, Umbria-Marche e Venezie. L’incontro si inserisce nel ciclo di appuntamenti “De Alimenta, viaggi nel mondo della sicurezza alimentare” e testimonia il costante impegno dell’Izs della Sardegna nel campo della sicurezza alimentare per la difesa della salute dei consumatori, anche attraverso l’organizzazione di eventi a carattere scientifico e divulgativo.

L’appuntamento di ottobre si propone, inoltre, di fornire un quadro puntuale e aggiornato sui principali aspetti di natura ambientale, culturale, legislativa, qualitativa e di sicurezza alimentare riguardanti i prodotti alimentari della filiera del mare, che saranno presentati e discussi in 3 sessioni distinte. La prima sarà dedicata agli aspetti storici, produttivi e nutrizionali (venerdì 3 ottobre ore 9.00), la seconda ai rischi sanitari associati al consumo dei prodotti (venerdì 3 ottobre ore 15,30) e la terza ai controlli sanitari, etichettatura, tracciabilità, frodi, gestione delle non conformità (sabato 4 ottobre ore 9.00).

«I principali obiettivi – spiega Sebastiano Virgilio, responsabile scientifico dell’evento – sono quelli di rappresentare lo stato dell’arte delle attuali conoscenze sui principali aspetti di natura sanitaria e ambientale dei prodotti della filiera alimentare del mare. Quindi quelli di fornire elementi di corretta gestione delle “non conformità” di natura sanitaria e commerciale riscontrabili sui prodotti ittici.»

«Nell’ambito delle varie filiere alimentari – afferma Antonello Usai, direttore generale dell’Izs Sardegna – quella ittica assume nel nostro Paese una particolare rilevanza, in quanto il mare e i suoi prodotti fanno parte da sempre della nostra tradizione alimentare. Ecco allora, che questo evento consentirà di affrontare problematiche sanitarie, nuove e tradizionali, dei prodotti alimentari della filiera del mare e dell’ambiente di produzione.»

Il convegno mira, inoltre, a un miglioramento delle conoscenze tecnico-scientifiche degli aspetti sanitari relativi ai prodotti della pesca e delle metodologie di corretta attuazione e gestione degli adempimenti richiesti dalla normativa vigente in materia di sicurezza alimentare.

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Lunedì 22 settembtre, alle 9.30, presso il Centro Culturale del comune di Musei, sito nel Parco Etfas, alla presenza dei suoi dirigenti regionali e provinciali, la #Coldiretti presenterà le novità della PAC (#Politica Agricola Comunitaria), che per le aziende agricole disegna lo scenario degli aiuti comunitari previsti per il prossimo settennio di programmazione 2014-2020, compreso il PSR (#Programma di Sviluppo Rurale) della Regione Sardegna.

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Da giovedì 2 ottobre a martedì 7 ottobre, presso la Biblioteca – Centro Sistema SBIS di Carbonia – in viale Arsia (Parco Villa Sulcis), si svolgerà la nona edizione del Festival di letteratura per ragazzi “#Tuttestorie” che quest’anno sarà intitolato: “SORPRESA! Racconti, visioni e libri da restare a bocca aperta”.

L’evento è patrocinato dal comune di Carbonia, in collaborazione con la Società Cooperativa Progetto S.C.I.L.A, con il Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis (SBIS), la Cooperativa Lilith, la Società Cooperativa Mediterranea.

La biblioteca di Carbonia accoglierà oltre 1.200 alunni provenienti dalle scuole della città, dalle frazioni e da vari Comuni che fanno parte del Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis, confermando un’importante collaborazione che si rinnova e cresce negli anni, raggiungendo un numero sempre maggiore di adesioni.

La splendida cornice del Parco di Villa Sulcis ospiterà non soltanto incontri con gli autori, ma anche fantastici laboratori (alcuni dei quali all’interno del museo Villa Sulcis) e un sorprendente personaggio che saprà stupire grandi e piccini.

Parteciperanno al Festival, alternandosi nelle diverse giornate, prestigiosi nomi della letteratura per ragazzi come Bernard Friot, Carlo Carzan, Chiara Carminati, Giovanna Pezzetta, Elena Kedros, Francesco D’Adamo, Gek Tessaro, Giorgio Scaramuzzino, Silvia Vecchini e Antonio Vincenti (Sualzo).

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I #Riformatori sardi hanno presentato una proposta di legge per l’abolizione di #Area (Azienda regionale per l’edilizia abitativa), per affidare ai Comuni poteri e risorse per far fronte all’emergenza casa.

«Con questa proposta – spiega il primo firmatario Michele Cossa – valorizziamo il ruolo dei Comuni, in modo tale da rendere più immediati ed efficaci gli interventi pubblici tesi a garantire il diritto alla casa alle categorie più deboli e garantire maggiore costanza, efficienza e tempestività alle manutenzioni ai fini di una migliore vivibilità degli alloggi.» 

«In questo modo – aggiunge Cossa – si eliminano sprechi e inefficienze e si avvia concretamente l’alienazione dell’enorme patrimonio di edilizia residenziale pubblica e di aree edificabili di proprietà di Area.»

Sono diversi i temi affrontati nel testo legislativo. «La pianificazione temporale e geografica degli interventi – aggiunge il coordinatore regionale dei Riformatori sardi – resta alla Regione – naturalmente di concerto con i Comuni – per una valutazione unitaria del fabbisogno a livello regionale e per indirizzare i finanziamenti verso le aree dove più elevata è la domanda abitativa·»

Altri temi toccati dalla proposta di legge, sono il trasferimento delle funzioni e del personale alla Regione e ai Comuni, sulla base del principio che la prima svolge tutti i compiti che, per sussidiarietà, non possono essere svolti in maniera efficiente dai secondi, come ad esempio la gestione amministrativa del patrimonio edilizio; ed il «trasferimento delle risorse per realizzare gli interventi ai Comuni, ma, per alleggerire i Comuni e per esigenze di speditezza, espletamento delle procedure di appalto da parte della Regione, attraverso una stazione unica appaltante».

La proposta di legge, infine, prevede «il trasferimento ai Comuni, dove sono ubicati gli immobili, delle risorse necessarie per le manutenzioni  ordinarie, da realizzare secondo un cronoprogramma stabilito dalla Regione, e straordinarie».

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Il presidente Gianfranco Ganau, ha aperto i lavori comunicando al Consiglio i contenuti della programmazione bimestrale dei lavori, definita in base all’art.23 del regolamento dalla conferenza dei capigruppo e dalla conferenza dei presidenti di commissione. l’Assemblea ha poi iniziato l’esame dell’ordine del giorno con l’esame del DL n. 94 “Misure urgenti per il funzionamento dei centri servizi per il lavoro (CSL), Centri servizi inserimento lavorativo (CESIL) e dell’Agenzia di sviluppo locale. Riforma dei servizi e delle politiche del lavoro e superamento del precariato nei CSL, nei CESIL e nelle Agenzie di sviluppo locale”. Il presidente ha quindi dato la parola al presidente della Seconda Commissione Gavino Manca, relatore del provvedimento.

Il consigliere Gavino Manca ha ringraziato in apertura per la costruttiva collaborazione su un tema delicato e complesso anche dal punto di vista giuridico, la struttura tecnica della commissione, tutti i componenti della stessa a cominciare da quelli della minoranza, e l’assessore del Lavoro. Sul piano generale, Manca ha osservato che il fenomeno del precariato in Sardegna ha «assunto dimensioni molto rilevanti ma la Regione, ha aggiunto, non intende operare facendo figli e figliastri, anzi avvieremo un monitoraggio capillare che interesserà la Regione in tutte le sue articolazioni, compresi Enti ed Agenzia, al termine del quale avremo dati precisi e saremo0 in condizioni di capire cosa dobbiamo fare». Verificheremo caso per caso e situazione per situazione, ha detto ancora il presidente della commissione Lavoro, «condizioni giuridiche e percorsi professionali, in modo da indicare concrete prospettive di accesso ai concorsi pubblici sia per i lavoratori che già hanno operato ed operano al suo interno, sia soprattutto ai giovani, che devono avere spazi di accesso ai concorsi in cui saranno privilegiati merito e qualità».

Non sarà un percorso facile, ha però avvertito l’esponente del Pd, perché «dovremo essere capaci di dire la verità ai cittadini sulle scelte da fare per superare l’attuale sistema, tracciando una linea netta rispetto al passato ed assumendoci la responsabilità di scelte difficili». Il disegno di legge, ha aggiunto, «parte dalla necessità di una riforma complessiva dei servizi per il lavoro, che dovranno avere più risorse umane e più capacità di stare sul territorio, in una prospettiva che dovrà vedere l’Agenzia regionale del Lavoro assorbire definitivamente queste strutture creando un sistema unico per le politiche attive del lavoro». A fronte di questo scenario di medio termine, collegando con le riforme nazionali in materia di lavoro ora in discussione, è stato necessario – secondo Manca – un «intervento urgente perché si avvicinava la scadenza dei contratti prevista per il 30 settembre; con questo disegno di legge i contratti saranno prorogati per 3 anni, in modo da avviare e concludere da un lato le procedure di stabilizzazione ma, dall’altro, di implementare il programma europeo #Garanzia Giovani al quale hanno già aderito oltre 9000 giovani sardi». 

Il presidente Ganau ha quindi dichiarato aperta la discussione generale e concesso la parola al primo iscritto a parlare, il consigliere Rossella Pinna. L’esponente del Pd ha espresso soddisfazione per il lavoro fatto dalla Giunta e dalla Seconda Commissione permanente del Consiglio regionale. «Questo disegno di legge – ha detto – è importante per assicurare il funzionamento e la continuità dei Csl e Cesil, in attesa di una riorganizzazione complessiva delle politiche del lavoro. Il provvedimento mette in sicurezza il personale che ha maturato professionalità nei servizi per l’impiego, un passo necessario verso la stabilizzazione di questi lavoratori precari».

Per Stefano Tunis (Forza Italia), quello all’attenzione del Consiglio è un provvedimento «che segna un momento storico nella vicenda di Csl e Cesil per i lavoratori che attendevano da 10 anni una soluzione per la loro posizione contrattuale». Tuttavia, ha proseguito l’esponente azzurro, «non è una svolta per le politiche del lavoro, non è vero che la Giunta sta andando verso la giusta direzione. Oggi si conferma un impegno assunto nella scorsa legislatura». Secondo Tunis, l’esecutivo regionale sta facendo il contrario di quanto annunciato dal presidente Pigliaru nelle sue dichiarazioni programmatiche: «Pigliaru disse in aula che la sua non sarebbe stata la Giunta delle assunzioni senza concorso, oggi si fa il contrario con l’accordo di tutte le forze politiche». 

Il presidente Ganau ha dato, quindi, la parola al consigliere del Pd, Roberto Deriu, il quale ha condiviso «le considerazioni fatte dai colleghi». «Si tratta di un provvedimento importante – ha affermato – si va nella direzione giusta». Il Consiglio, però, ha continuato Deriu, deve guardare oltre e vedere anche l’aspetto istituzionale del problema. «Non dirò tutto quello che penso, perché in questo momento stiamo risolvendo un problema contingente, e siamo per questo soddisfatti, ma non abbiamo risolto i problemi del lavoro». Secondo il consigliere del Pd tutti i soggetti interessati dovranno aggredire il problema e risolvere la situazione nel suo complesso.  Serve un pensiero lungimirante e severo, ha concluso, una politica che tracci un ordine durevole della materia.

Soddisfatto per il lavoro che è stato fatto in Seconda commissione anche il vicepresidente del parlamentino, Ignazio Locci (FI): «Confermo il grande clima di collaborazione che c’è stato all’interno della Seconda commissione, con il presidente Manca – ha affermato Locci – che ha anche dovuto vincere qualche resistenza dalla parte del governo regionale, che non era molto convinto di questa soluzione». Locci ha ricordato che la commissione ha dedicato molto tempo alla risoluzione di questa situazione che coinvolge 300 lavoratori. «Dobbiamo superare, come ha detto il presidente Manca, tutti i precariati. A tutti i precari della Regione Sardegna dobbiamo dare stabilità, con una buona utilizzazione di strumenti come garanzia giovani». Locci ha poi concluso: «La Giunta non pensi di esercitare i suoi poteri sul Consiglio, non pensi che il Consiglio sia una servitù della Giunta e si confronti con serenità».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha affermato che «siamo in una fase difficile che deve trovare una soluzione definitiva e dobbiamo dire basta ad un sistema che non ha funzionato». Serve, ha detto ancora, «una linea chiara che dia fiducia e speranza alle tante persone che sono in attesa di risposte concrete che, è bene chiarirlo, non arriveranno nemmeno da questo provvedimento». Tuttavia, ha sostenuto, «è importante mettere le basi per tracciare un percorso diverso e definitivo che dovrà essere tradotto in atti amministrativi della Giunta; non c’è altra strada se vogliamo dare certezze ai lavoratori ed ai cittadini, a cominciare dai concorsi che però sono legati all’applicazione di una serie di leggi nazionali, in attesa della riforma dei servizi per il lavoro».

Il consigliere Antonello Peru (Forza Italia) ha sottolineato il grande senso di responsabilità della minoranza, riconosciuto dallo stesso presidente della commissione. «Lo sentiamo – ha dichiarato Peru – come un dovere morale nei confronti di quanti subiscono situazioni di precarietà ed in questo siamo coerenti con quanto abbiamo fatto anche recentemente, per esempio a sostegno della lotta dei lavoratori della Multiss di cui parleremo più avanti». E’ il nostro modo di fare e di essere opposizione, ha aggiunto il consigliere di FI, «e daremo il nostro contributo per accompagnare i lavoratori fino alla loro stabilizzazione, però dobbiamo dire che la Giunta finora non ha prodotto provvedimenti significativi, come promesso in campagna elettorale, ha solo ripreso iniziative del centro destra, all’epoca molto criticate». «Aspettiamo quindi di conoscere la vostra agenda al di là di commissariamenti e soluzioni tampone perché – ha affermato Peru – anche voi dovete essere responsabili; c’è da intervenire sulla situazione dei lavoratori Ara che non sono ancora entrati in Laore, nonostante leggi approvate dal Consiglio, c’è la complessa realtà degli ex dipendenti dei Consorzio agrari e l’elenco potrebbe continuare». «Il punto è – ha concluso esponente di FI – che il lavoro non può restare imbrigliato da scelte strangolate dalla burocrazia; ed anche quella delle entrate è una battaglia per il lavoro perché non si può fare niente senza risorse. E’ ora che la maggioranza ci ascolti di più, il periodo rodaggio è terminato ed è arrivato il tempo delle decisioni che dobbiamo affrontare insieme».

Per il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, il Dl della Giunta è un atto propedeutico a quello che necessariamente dovrà arrivare per consentire la stabilizzazione dei lavoratori Csl e Cesil. «Portare in Aula questo provvedimento era un dovere morale – ha detto  Cocco – non potevamo tenere nel precariato chi deve risolvere i problemi dei precari». L’esponente della maggioranza ha poi sottolineato l’alta professionalità del personale dei centri servizi per il lavoro e l’impiego chiedendo all’assessore di affidare loro la competenza sul piano “Garanzia Giovani”. «Ciò – ha evidenziato Cocco – consentirebbe agli oltre 9.000 ragazzi che si sono iscritti al programma di ottenere risposte più celeri alle domande presentate».

Anche Alessandra Zedda (Forza Italia) ha sottolineato l’importanza del Dl in discussione. «Si tratta di un adempimento obbligatorio, c’è però il rischio concreto che si trasformi nel solito provvedimento temporaneo, nell’ennesimo spot simile a quelli fatti dalla Regione per altri atti in materia di lavoro e precariato».  Zedda ha quindi suggerito di legare la riforma dei Cesil e Csl a quella più complessiva della riorganizzazione della Regione e degli Enti locali. «C’è bisogno di un intervento organico che dia riposta a tutte le situazioni poco chiare. Oltre ai lavoratori dei servizi per l’impiego, occorre dare risposte anche a quelli dei servizi ripartimentali per l’agricoltura e al personale degli enti e delle agenzie regionali. Sulla situazione specifica dei Cesil e dei Csl occorre bandire i concorsi per risolvere definitivamente la questione».

 Il presidente Ganau, dopo aver rilevato che non c’erano altri iscritti a parlare, ha dato la parola alla Giunta per esprimere il parere sulla proposta di legge. Per l’esecutivo è intervenuta Virgina Mura, assessore regionale del Lavoro, la quale ha proposto un emendamento aggiuntivo al comma 3 dell’articolo 2 della legge. In particolare l’assessore Mura ha chiesto di inserire alla fine del comma 2 la seguente frase: «Con particolare riferimento all’indizione di concorsi pubblici per l’assunzione di personale a tempo indeterminato».

Il capogruppo di Sel, Daniele Secondo Cocco, ha chiesto una breve sospensione della seduta per poter analizzare l’emendamento della Giunta. Il presidente Ganau ha sospeso la seduta per 10 minuti.

Alla ripresa dei lavori ha chiesto di intervenire il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, il quale si è detto «sconcertato per la conclusone del dibattito» e le conclusioni dell’assessore competente. Secondo Pittalis «l’emendamento altera i termini della questione e la sintesi fatta dal presidente della commissione che ha trovato accordo di tutti». Il capogruppo di Forza Italia ha chiesto all’assessore di ritirare l’emendamento e ha evidenziato che non si è contrari all’attività concorsule, ma che per questi lavoratori c’è già stata una selezione pubblica. Pittalis ha esortato la Giunta, con il suo emendamento, a non pregiudicare il percorso per la stabilizzazioni di questi lavoratori.

Il presidente Ganau ha dato, poi, la parola al capogruppo del Pd, Pietro Cocco, il quale ha affermato che le iniziative della maggioranza sono concordate con l’Esecutivo e che l’assessore non aveva ancora avuto modo di esprimersi in maniera compiuta.

Il presidente ha dato quindi la parola all’assessore Mura per darle la possibilità di rispondete alla richiesta di ritiro dell’emendamento. L’esponente dell’Esecutivo ha ritirato l’emendamento.

Il presidente Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli: l’Aula ha espresso il voto favorevole. Il presidente ha messo, quindi, in votazione il titolo della legge che è stato approvato con 41 voti favorevoli e 3 astenuti.

Il consigliere Fabrizio Anedda (Sinistra sarda), dopo aver sottolineato positivamente l’impegno dell’Assessore per il superamento del precariato, ha evidenziato una serie di situazioni complesse riguardanti precari dell’amministrazione regionale non stabilizzati «per la mancanza di procedure concorsuali» e, di conseguenza, ha sollecitato un impegno dell’assessore degli Affari Generali Gianmario Demuro anche per questa vertenza. «Il lavoro deve essere al primo posto – ha proseguito – ma dal territorio arrivano segnali preoccupanti, a cominciare dalla vertenza di Meridiana, mentre molte imprese chiudono; c’è insomma la necessità di interventi urgenti per far ripartire l’economia ed abbassare il costo del lavoro per le imprese, visto che il micro credito è servito a poco, diventando per molti quasi un viaggio della speranza».

Il presidente Ganau ha invitato il consigliere ad attenersi al tema in discussione, cioè l’art.1 del provvedimento in esame.

Il consigliere Stefano Tunis (FI) ha condiviso il rilievo del presidente. «Stiamo sull’argomento – ha esortato – le cose da fare sono tante e finora la Giunta non ha fatto niente, qui stiamo parlando della corretta contrattualizzazione dei lavoratori dei Centri servizi per il lavoro con un provvedimento ponte di 36 mesi».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione l’art.1 che è stato approvato con 44 voti favorevoli e 3 astensioni. Successivamente, sono stati votati anche l’art.2 e l’art.2/bis sempre con 44 voti favorevoli e 3 astensioni ed il complesso del provvedimento con lo stesso risultato.

L’Aula è quindi passata all’esame del secondo punto all’ordine del giorno, “Provvedimenti urgenti a favore della Provincia di Sassari”.
Roberto Deriu, consigliere regionale del PD, è stato il primo a intervenire evidenziando il fatto che il provvedimento arriva all’esame del Consiglio con la procedura d’urgenza grazie all’accordo di tutti i capigruppo. «Oggi – ha detto Deriu – prendiamo atto che la Provincia di Sassari non è in  grado di provvedere a una delle sue funzioni essenziali: la manutenzione delle scuole. C’è la necessità di una riflessione più attenta e approfondita. La Regione – ha aggiunto l’esponente del PD – soffre del complesso di Saturno,  divinità che divorava i propri figli. Allo stesso modo la Regione divora le amministrazioni che compongono l’insieme dell’Autonomia». Per questo, secondo Deriu, il provvedimento in discussione è un segnale di grande disponibilità da parte dell’Aula per un riordino complessivo del sistema istituzionale. «Dobbiamo riuscire a impegnare questo Consiglio alla valutazione di provvedimenti ben più importanti, altrimenti il nostro ruolo si limiterà alla decisioni emergenziali». 
Marco Tedde (Forza Italia) ha rimarcato il grande senso di responsabilità dimostrato dall’opposizione in questo frangente: «Sarebbe stato facile per noi – ha detto Tedde – intervenire a gamba tesa sui difficili rapporti tra Regione e Provincia di Sassari. Abbiamo invece lavorato per consentire all’ente intermedio di incamerare quei fondi necessari per continuare a vivere».
Tedde ha quindi invitato la maggioranza a non guardare indietro: «Mi dispiace – ha affermato – che in questa vicenda si accusi la precedente maggioranza di governo di aver sottratto i soldi alla provincia, dimenticando che l’ultimo bilancio della Regione è stato approvato in tre ore con il consenso di tutti».

Il presidente ha dato, quindi, la parola al consigliere del Pd, Daniela Forma, la quale si è detta in difficoltà a trattare una problematica legata a una sola provincia. L’esponente della maggioranza, che è anche consigliere provinciale di Nuoro, ha spiegato all’Aula che tutte le Province sono in difficoltà e hanno dovuto fare scelte dolorose, come aumentare le tasse, per garantire i servizi essenziali e chiudere il bilancio in pareggio. Per questo motivo e per non fare passare il principio per cui «chi più alza la voce più ottiene» e per una questione di giustizia e parità «vengano date uguali risposte a tutte le Province». Per il consigliere di Forza Italia, Ignazio Locci, traspare ancora qualche problema sul riordino degli enti locali. L’esponente della minoranza ha ricordato ai colleghi che le Province sono superate. «Se il problema è il riordino degli enti locali sta a voi, alla maggioranza, affrontare il problema nella sua complessità». E ha aggiunto che ora c’è un problema di tanti lavoratori e famiglia di una società in house e arriveranno sicuramente, all’attenzione di questo Consiglio, altre società in house in difficoltà. «Oggi diciamo sì», ha affermato Locci che ha aggiunto la volontà di affrontare tutte le altre situazioni in cui ci siano a rischio gli stipendi dei lavoratori.

Il consigliere Salvatore Demontis (Pd) ha apprezzato la disponibilità della minoranza, ma ha rilevato che la difficoltà della Provincia di Sassari deriva dal taglio delle risorse relative al fondo unico degli Enti Locali stabilito a suo tempo dal centro destra. Non è tuttavia il momento delle polemiche, ha affermato, «perché abbiamo di fronte la realtà di una Provincia che taglia servizi essenziali per la comunità, dalla manutenzione delle strade al trasporto dei disabili anche se occorre chiedersi se i tagli hanno riguardato anche attività non essenziali». «Una domanda per la quale oggi non c’è una risposta – ha proseguito Demontis – a causa delle diverse procedure con cui si formano i bilanci, procedure che vanno invece armonizzate per consentire, ad esempio, di rendere efficace lo stanziamento della Regione di 35 milioni a valere sul prossimo fondo unico degli Enti Locali, ora non concretamente spendibile perché tardivo rispetto alle tempistica contabile del sistema delle Autonomie. E’ un problema su cui la Giunta sta lavorando e bisogna accelerare». «In questo momento – ha concluso – resta al primo posto la questione delle 160 famiglie dei lavoratori Multiss in gravissime difficoltà».

Il consigliere Antonello Peru (Forza Italia) ha attribuito alla politica la maggiore responsabilità della vicenda Multiss ma in questo caso, ha detto, «c’è stato un impegno comune per ricercare soluzioni e non trovare colpevoli». «Il provvedimento – ha continuato Peru – arriva in Aula grazie alla responsabilità dell’opposizione perché il centrosinistra ha mostrato di non avere piena consapevolezza del ruolo di governo, ma va riconosciuto che la corsia preferenziale del provvedimento in base all’art. 102 del regolamento è del consigliere Pittalis e non è vero che si sta mettendo riparo ai disastri della precedente Giunta, come ha dimostrato il presidente della Provincia di Sassari in un incontro pubblico individuando responsabilità precise dell’attuale Esecutivo». «Oggi la minoranza – ha concluso Peru – sta evitando il blocco dei servizi della Provincia di Sassari e la crisi drammatica dei lavoratori della Multiss, problemi che non potevano essere affrontanti aspettando l’assestamento di bilancio come aveva proposto la maggioranza».

Il consigliere Francesco Agus (Sel) ha ribadito che «il lavoro è la prima delle priorità, ma è sbagliato pensare alle soluzioni strutturali senza fronteggiare l’emergenza ed è altrettanto sbagliato appropriarsi di questi interventiۚ». Quello degli interventi-tampone, secondo Agus, non deve però «diventare un metodo perché fra poco avremo di fronte i problemi degli altri enti intermedi, dove c’è anche molto precariato storico, ragioni che ci devono spingere ad accelerare la riforma organica degli Enti Locali». Su questa riforma, ha sostenuto il consigliere di Sel, «non possiamo tardare; non potremo mettere d’accordo tutti in un quadro di risorse insufficienti ma dobbiamo superare sia l’impasse politico in cui ci troviamo che le attuali gestioni commissariali delle Province, che in molti casi sono andate ben oltre l’ordinaria amministrazione».

Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha subito precisato che il via libera del suo partito alla procedura d’urgenza per il provvedimento in esame è determinato esclusivamente dal fatto che occorre dare risposte urgenti ai lavoratori della Multiss, società di servizio della Provincia di Sassari: «Siamo dalla parte dei lavoratori, non da quella degli amministratori». Dedoni ha quindi polemizzato con il consigliere del PD Roberto Deriu accusandolo di avere una “posizione retriva” che lo porta a una difesa perdente delle province. «Cinquecentomila elettori – ha detto il capogruppo dei Riformatori sardi – hanno deciso di cancellarle con un referendum, il presidente del Pd è favorevole alla loro abolizione. Le sue, caro Deriu, sono dichiarazioni insulse, prive di fondamento, non rispondenti a verità. Lei si è iscritto alla categoria delle rattoppatrici, non è colpa nostra se l’argomento non è stato ancora iscritto all’ordine del giorno del Consiglio».

Dedoni ha poi precisato che l’intervento finanziario a favore della Provincia di Sassari non è nient’altro che un’anticipazione del #Fondo Unico, sono danari che saranno poi previsti nell’assestamento di bilancio».  Infine l’invito a portare in Aula la riforma delle province. «Ci vuole innovazione seria per la Sardegna e voi non la volete proporre. E’ vero che anche nella scorsa legislatura non si è fatto molto, ma voi non avete fatto nessun passo.»
Daniele Cocco (Sel) ha chiesto all’Aula di evitare inutili e sterili polemiche. «Ringrazio il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis – ha detto Cocco – per aver avanzato la proposta che stiamo portando oggi in Consiglio. Siamo riusciti a fare sintesi per risolvere problemi gravi, come quello della Multiss, ma poi veniamo in Aula a fare polemiche inutili. Ricordo a qualche consigliere di minoranza che la campagna elettorale è finita».

Alessandra Zedda  (Forza Italia) ha ricordato che 56 milioni di euro sono stati detratti dal Fondo Unico in attesa dell’allentamento dei vincoli del Patto di stabilità. «Ancora oggi – ha detto Zedda – nonostante sia stato prorogato il termine del 30 settembre per la deroga del Patto, i comuni non hanno potuto approvare i bilanci di previsione». Zedda ha quindi rivendicato «il grande senso di responsabilità dimostrato dalla minoranza quando si tratta di risolvere i problemi della Sardegna».

Il presidente ha dato quindi la parola alla Giunta per esprimere il parere sulla proposta di legge. Ha preso la parola l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, il quale si è detto favorevole al provvedimento, rilevando che anche la Giunta aveva individuato soluzioni tecniche con la Provincia di Sassari per risolvere i problemi sollevati dai lavoratori e dalla società, dando le linee guida ai commissari per garantire i servizi essenziali. Ha però evidenziato che questo provvedimento «ci consente di accelerare i tempi». Erriu ha anche reso noto all’Aula che l’11 settembre scorso è stato approvato l’accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni, tra Regioni, Governo, #Anci e #Upi in materia di criteri per l’individuazione delle risorse umane, finanziarie, organizzative e strumentali per il trasferimento dagli enti strumentali agli enti subentranti. Un  accordo importante perché determina i valore di trasferimento dai fondi dallo Stato alle province, ricordando che si sta parlando di oltre 2.500 persone. L’assessore ha anticipato anche che a breve la Giunta porterà in Aula, su sua proposta, un disegno di legge per il riordino degli Enti locali, e ha auspicato la modifica dell’articolo 43 dello Statuto sardo per evitare sovrapposizioni.

Il presidente Ganau ha chiuso la discussione generale e ha messo in votazione il passaggio agli articoli. Per dichiarazione di voto è intervenuto Gianni Tatti (Udc), il quale ha dichiarato il voto favorevole a questo provvedimento da parte del gruppo Udc. Il consigliere ha però sottolineato anche in gruppo si è discusso l’opportunità discutere il provvedimento ai sensi del articolo 102, perché «non vogliamo che si apra una prassi secondo cui chi più alza la voce più ottiene». «Mi auguro – ha aggiunto – che non sia così, e che nell’arco di 15 giorni arrivino le soluzioni anche per le altre province e per le società in house che si trovano nella stessa situazione.»

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori) ha dichiarato che l’approccio del suo gruppo al problema è stato quello di mettere al centro il dramma dei lavoratori rispetto a tutto il resto. Dopo aver polemizzato con il consigliere del Pd Roberto Deriu, Cossa ha ricordato la situazione della società in house della Provincia di Cagliari, passata in poco tempo da 38 dipendenti ad oltre 100, «tutti assunti senza alcuna selezione, cosa che pone un problema rispetto alle centinaia di migliaia di disoccupati che non hanno nemmeno la speranza di un posto».

Il consigliere Marcello Orrù (Pasd’Az) ha percepito «il ritorno della politica dei campanili» ma non è così, ha precisato, «perché la situazione dei lavoratori Multiss va affrontata e risolta».

Il consigliere Mario Floris (Sardegna) ha ricordato di essere stato sempre contrario a queste procedure (articolo 102 del Regolamento) «perché di fatto hanno impedito al Consiglio di valutare correttamente le questioni, per deliberare bisogna conoscere e non andare alla rincorsa delle emergenze, mi auguro che sia davvero l’ultima volta».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha richiamato l’attenzione dell’Aula su un  provvedimento condiviso da tutti i capigruppo. «Siamo a favore – ha aggiunto – soprattutto per il metodo, il Consiglio ha deciso nei confronti di situazioni emergenziali di intervenire con un provvedimento di legge nei confronti degli Enti locali, nei confronti di chiunque, anticipando e ottenendo poi la restituzione con una manovra all’interno del fondo unico». Ognuno di noi rappresenta un territorio, ha concluso Cherchi, «e ne risponderà; auspico quindi che tutti siano d’accordo per ogni territorio della nostra Regione».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco, tornando all’oggetto del provvedimento in esame, ha ribadito che «si tratta solo una anticipazione, poi ognuno tira la coperta dalla sua parte a volte con argomentazioni fuori tema e fuori luogo; mettiamo invece al centro il dramma quotidiano dei lavoratori, il resto non c’entra nulla e spero sia l’ultima volta». 

Attilio Dedoni, Riformatori,  ha replicato al capogruppo del Pd Pietro Cocco sostenendo di essere intervenuto per rispondere ad affermazioni gratuite. «In ogni caso – ha proseguito – non mi sono discostato dall’argomento, ho parlato di anticipazioni del Fondo Unico e rimarcato la necessità di una riforma organica per indirizzare a meglio le risorse della Regione. Io sono disponibile a confrontarmi dappertutto con chiunque». Dedoni ha quindi annunciato il suo voto favorevole al provvedimento.

E’ quindi intervenuto Roberto Deriu (Pd). «Dovrei sentirmi toccato da alcuni interventi – ha detto – ho sentito parole spiacevoli e addirittura una valutazione sull’opportunità del mio discorso  in Aula. Sono un liberale, un consigliere eletto che esprime liberamente le sue opinioni e sempre lo farò. Ribadisco che sulle province si è fatta una grande  confusione alla quale oggi si tenta di porre rimedio».

Giorgio Oppi (UDC) ha criticato il modo con cui si è affrontata la discussione. «Quando si porta in Consiglio un provvedimento con la procedura d’urgenza prevista dall’art. 102 del Regolamento, di solito lo si approva in 30 secondi – ha detto Oppi – non capisco questo ping pong tra maggioranza e opposizione. Noi abbiamo firmato questo documento e lo voteremo. Basta però andare fuori argomento, occorre essere coerenti con gli impegni assunti».

Dopo l’intervento dell’on. Oppi il presidente del Consiglio ha messo in votazione l’articolato. L’Aula ha approvato l’articolo 1 e poi l’articolo 2 e il testo con 44 favorevoli e un solo astenuto. Il Consiglio è passato poi all’esame dell’ultimo punto all’ordine del giorno, ovvero il parere sulla proposta della Giunta regionale per la nomina dei due rappresentanti sardi nella commissione paritetica Stato Regione ex articolo 56 dello Statuto. Il presidente della Prima commissione, on. Francesco Agus, ha illustrato il punto e ha riferito che «la commissione ha esaminato con urgenza la proposta della Giunta anche alla luce delle vicende nazionali. La proposta riguarda la nomina del direttore generale della presidenza Alessandro Demartini e del dottor Mario Scano, già procuratore e presidente della Corte dei conti della Sardegna».

L’Aula ha espresso parere favorevole votando un ordine del giorno a sostegno che recepisce la proposta della Giunta. Al termine il presidente Ganau ha dichiarato chiusa la seduta. Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.