18 August, 2024
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«La medicina penitenziaria anche in Sardegna è parte integrante dei servizi garantiti dalla Regione a tutti i cittadini. Il passaggio tuttavia non è stato facile e indolore. La riforma del 2008 è arrivata al traguardo nel 2011 con strascichi polemici e inadempienze. A tutt’oggi però SDR riceve continue segnalazioni – non solo da Cagliari ma anche da Sassari e da Oristano – di inefficienze e carenze.» Lo sostiene in un’articolata lettera inviata all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, la presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” Maria Grazia Caligaris, invitandolo ad «un personale approfondimento su un tema troppo a lungo trascurato al punto che non è mai stato attivato con continuità, l’Osservatorio della Sanità Penitenziaria, inaugurato tuttavia nel 2012».

«C’è un serio problema di assistenza – sottolinea Maria Grazia Caligaris – per quanto riguarda per esempio l’odontoiatria. E’ irrisolto nelle diverse ASL l’uso delle attrezzature. Gli aspetti più problematici sono però legati al sistema di garanzie rispetto ai livelli essenziali di assistenza. L’organizzazione è molto carente innanzitutto perché i ristretti non possono far riferimento a un “medico di base”.»

«Si rileva un via vai di sanitari ciascuno dei quali propone una cura diversa e/o prescrive medicinali e/o esami che un altro – osserva la presidente di SDR – annulla in quanto li ritiene superflui. L’unico luogo in cui i detenuti hanno riferimenti certi è il Centro Diagnostico Terapeutico di Buoncammino dove però non mancano i disagi. Ci sono poi le problematiche dei tossicodipendenti, dei malati psichiatrici e di quelli con doppia diagnosi. I gesti autolesionistici sono all’ordine del giorno e le situazioni non possono essere risolte soltanto con psicofarmaci e/o ricoveri nel Servizio Psichiatrico. Il ricorso agli specialisti esterni e agli strumenti diagnostici è viziato da tempi biblici che non permettono interventi tempestivi. Spesso le visite nelle strutture ospedaliere slittano di mese in mese determinando situazioni di alta criticità, non sempre poi senza pesanti conseguenze. E’ fondamentale la collaborazione con le strutture esterne pubbliche e/o private. Attualmente la situazione risulta irrazionale. La pletora di personale medico e infermieristico non è supportata da linee guida ben definite e il Centro Clinico di Cagliari è ormai un reparto di geriatria con persone addirittura di 76, 83 e 85 anni. Osservare la situazione dentro le strutture penitenziarie significa per la Regione trovare un modo per rendere più umana la permanenza di chi deve scontare una pena ma anche individuare strutture alternative. Indispensabile è istituire tetti di spesa specifici per detenuti in modo che possano accedere a residenze sanitarie, comunità e/o case famiglia.»

«Il nuovo Piano Sanitario – osserva ancora Maria Grazia Caligaris – suggerisce una sua visita nel carcere di Buoncammino, nelle strutture di Bancali, Massama e Tempio nonché nel nuovo Villaggio Penitenziario di Uta per verificare di persona le oggettive condizioni logistiche e predisporre le opportune indicazioni organizzative. Non si tratta – a nostro modesto avviso – di incrementare il numero dei Sanitari in servizio, ma di fare in modo che sia stabilito un ruolo esclusivo per chi opera all’interno della struttura detentiva in modo da garantire continuità terapeutica. E’ inoltre indispensabile, nel caso di Uta, che l’ambulanza del 118 vi permanga stabilmente. Il progetto di utilizzare il presidio di stanza a Teulada non sembra poter essere utilmente impiegato in caso di emergenza. Il servizio sanitario regionale – conclude Maria Grazia Caligaris – ha ormai assunto un compito che non può più derogare anche sul piano della formazione di tutti gli operatori. La crescita culturale impone il riconoscimento dei diritti, unico strumento per riabilitare coloro che hanno sbagliato. Occorre quindi più umanità.»

«Le istituzioni individuino le strade per garantire alla miriade di disoccupati del Sulcis Iglesiente la possibilità di accedere, anche solo per un breve periodo, ai cantieri che i diversi enti avviano nel territorio per la realizzazione di opere pubbliche. La manifestazione di protesta svoltasi questa mattina a Carbonia e organizzata da una fetta di ex operai provenienti dal settore dell’edilizia (ai quali vanno il mio sostegno e la mia comprensione) è l’ennesimo segnale di malessere che proviene dall’ex Provincia di Carbonia Iglesias, che più di altre ha pagato il prezzo di una crisi che non accenna a mollare la presa.» Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«Non possiamo abbandonare i senza lavoro sulcitani nell’incertezza delle procedure che, certamente rispettose della legge, permettono ad aziende estranee al territorio, come spesso accade – aggiunge Locci – di aggiudicarsi le gare d’appalto bandite dagli enti pubblici. Tutto regolare, certo. Ma non si può restare indifferenti di fronte al fatto che tali aziende portano con sé, poiché niente glielo vieta, anche la manodopera, lasciando senza lavoro i disoccupati del Sulcis Iglesiente. Occorre dare risposta a queste persone – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – individuando gli strumenti che consentano di riservare le giuste quote di forza lavoro ai residenti nei comuni della ex Provincia di Carbonia Iglesias.»

Il Consiglio regionale ha approvato (presenti 45, sì 44, 1 astenuto) la proposta di legge n. 109 “Disposizioni urgenti a favore della Provincia di Sassari”. Con l’approvazione di questo provvedimento è concessa alla #Provincia di Sassari un’anticipazione pari a 600.000 euro sulle erogazioni integrative a valere sul fondo unico a favore degli enti locali previste dall’accordo tra la Regione e l’ANCI dell’8 agosto 2014. Questa anticipazione consente alla Provincia di Sassari di garantire la prosecuzione dell’operatività della società #MULTISS, società partecipata dell’Amministrazione provinciale che opera, tra l’altro, per l’attuazione degli interventi di manutenzione degli edifici scolastici e delle strade provinciali, nonché per il trasporto degli studenti disabili.

Il Consiglio regionale ha poi approvato  un ordine del giorno con il quale è stato espresso parere favorevole sulla nomina di Alessandro Demartini e Mario Scano nella commissione paritetica Stato-Regione. Il Consiglio è stato riconvocato a domicilio.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

skiroll ganau 01

Stremato, persino snervato, ma appagato. E’ lo stato d’animo di #Furio Tripicchio, protagonista di “Ammentos. Dalla Sardegna all’Europa, dal passato al futuro”, con un tour partito dal palazzo del #Consiglio Regionale di via Roma e finito sotto il quartier generale dell’Unione Europea di Strasburgo. L’atleta si è trasformato in una sorta di iron-man percorrendo con gli skiroll diversi angoli del territorio isolano sino ad arrivare ad Olbia. Quindi, si è imbarcato verso la penisola con diverse tappe affrontate prima di oltrepassare il confine italiano sino ad arrivare nella città francese sede del Parlamento Europeo. Emozioni davvero incancellabili sin dal primo giorno.

«Non dimenticherò mai la consegna della bandiera dei quattro mori da parte del presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, poi l’assemblea del consiglio comunale di Monastir. Due passaggi importanti che mi hanno trasmesso la giusta carica per riuscire nell’impresa.»

Oristano, Nuoro e Olbia. «Non senza poche difficoltà, perché la fatica si è fatta sentire.» La commozione è giunta al culmine a Monterosso al Mare, cittadina delle Cinque Terre a pochi passi da La Spezia sconvolta dall’alluvione del 2011, con il ricordo di Alessandro Usai.

«Una cerimonia davvero toccante presieduta dal sindaco Emanuele Moggia – racconta Tripicchio, residente a Monastir – con il tentativo di riannodare un filo che si è spezzato proprio quando Usai è diventato un eroe, dando la sua vita per salvare i suoi concittadini dalla furia dell’acqua, per poi rientrare ad Arbus avvolto da una mescolanza di culture proprie dell’Italia, la Sardegna e le Cinque Terre.»

Non si è fermato qui, il viaggio dell’atleta di origini ischitane trapiantato nell’Isola. La missione, sponsorizzata dalla Presidenza del Consiglio regionale, dal comune di Monastir e dall’Anci Sardegna, con il supporto del consigliere Modesto Fenu e altri sponsor privati, si è prolungata sino all’arrivo a Strasburgo.

«Porto ancora dentro il cuore tantissimi incontri con i circoli sardi, i racconti degli emigrati che si sono staccati dalla nostra isola portando un pezzo di storia e cultura nelle diverse regioni italiane e in Europa – evidenzia Tripicchio – Per questo ho donato la nostra bandiera con i quattro mori ai parlamentari europei della Sardegna, con un grido all’Europa. Un appello per valorizzare le differenze culturali e sociali con la mescolanza di tradizioni presenti all’interno del vecchio continente. Solo partendo dalle diverse identità si potrà costruire un’Europa dei popoli, non degli Stati o dell’economia.»

Ora il meritato riposo. Poi le diverse tappe saranno proiettate alla popolazione isolana. «Con tutti i ricordi ed il materiale raccolto che costituisce un patrimonio da conservare della Sardegna.»

Bonifiche a Teulada 1 Bonifiche a Teulada 2Le dune 2Porto Zafferano 2 copia

Col. Sandro Branca copiaLayout 1Layout 1

Le #Forze Armate, dallo scorso 25 agosto, hanno avviato nel poligono di #Capo Teulada, su richiesta dalla Procura di Cagliari, che sul poligono ha aperto un’inchiesta per sospetto inquinamento ambientale, un Piano d’intervento, condiviso con gli organi di supporto della  magistratura e, in particolare, con #ARPAS, #ISPRA, #ASL e #NOE.
Il Piano, alla cui attuazione lavorano 80 militari, ha previsto dapprima l’apertura di corridoi nella zona attualmente interdetta del poligono, allo scopo di consentire il campionamento del terreno; successivamente, sono iniziate le vere e proprie attività di bonifica degli ordigni inesplosi e la rimozione dei residuati metallici. Per tale compito è stata predisposta una “Task Force” sulla base del #5° Reggimento Genio di Macomer (NU), che dispone dei mezzi specialistici necessari allo scopo, con il concorso di una squadra di tecnici del #7° Reggimento di Difesa NBC di Civitavecchia, cui spetta il prelevamento dei campioni di terreno ed il loro trasporto presso gli Enti deputati all’esame.

Ieri l’Esercito ha illustrato alla stampa gli interventi svolti fino a oggi dagli uomini del quinto Reggimento guastatori di Macomer, dalla pianificazione dell’attività alla prima parte della bonifica. La penisola interessata è divisa in 7 zone e 45 aree più piccole, dei quadrati tracciati per far muovere prima i guastatori, poi artificieri e militari del Nucleo Nbc che si occupano di rilevare la presenza di agenti inquinanti. Una volta concluso il primo step, verranno effettuati i campionamenti del terreno da analizzare su richiesta della Procura di Cagliari. Fino ad oggi i guastatori hanno “rastrellato” 350 metri quadrati di terreno nella prima zona, nel lembo di terra iniziale che conduce alla penisola di Capo Teulada dove si trova l’area interdetta, in cui sono state utilizzate munizioni dotate di materiale esplodente, dove è possibile la presenza di ordigni inesplosi ma, come ha confermato il colonnello Sandro Branca, fino ad alcuni giorni fa comandante del poligono, non è stato utilizzato munizionamento contenente uranio impoverito. Il colonnello Branca ha inoltre assicurato che i nuraghi non sono inseriti nella campana di sgombero, l’area nella quale vengono effettuate le esercitazioni con munizionamento e sparati i colpi, rispondendo in questo modo alla polemica sollevata dal deputato di Unidos Mauro Pili, con la pubblicazione di fotografie e video dei siti archeologici che sarebbero stati “bombardati”.

Il dibattito sulle servitù militari si fa ogni giorno più acceso. Il #ministro della Difesa, Roberta Pinotti, due giorni fa, nel corso del #question time, rispondendo ad un’interrogazione del parlamentare del Movimento Cinque Roberto Cotti, ha aperto alla possibilità di una riduzione dell’impatto delle servitù militari in alcune aree, tra le quali Teulada, ma ha ribadito che lo svolgimento delle esercitazioni è indispensabile ed ha rimarcato il fatto che lo Stato spende 20 milioni di euro per il pagamento degli indennizzi, destinati soprattutto ai pastori e ai pescatori sardi. E proprio i pescatori non perdono occasione per ribadire che loro non vogliono assolutamente la dismissione del poligono di Teulada e sottolineano che il giorno in cui dovesse venire a mancare il sostegno finanziario assicurato dall’Esercito, un’importante fetta di economia andrebbe in crisi, senza alcuna possibilità di riconversione.

Nelle fotografie, l’avvio delle bonifiche, il colonnello Sandro Branca, le dune, Cala Alegusta, Porto Cogorosu e Porto Zafferano.

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Il Consiglio regionale ha approvato poco fa (presenti 47, votanti 44, sì 44, 3 astenuti) il DL 94 “Misure urgenti per il funzionamento dei centri servizi per il lavoro (CSL), Centri servizi inserimento lavorativo (CESIL) e dell’Agenzia di sviluppo locale. Riforma dei servizi e delle politiche del lavoro e superamento del precariato nei CSL, nei CESIL e nelle Agenzie di sviluppo locale”.

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Ieri sera, a Orosei, è stato presentato il manuale “Più sicuri insieme”, vademecum  contro le truffe agli anziani, realizzato dall’#ANAP Confartigianato, l’associazione nazionale artigiani e pensionati della #Confartigianato e dalle forze di Pubblica Sicurezza.

L’evento, organizzato in collaborazione con la Questura di Nuoro, ha visto la partecipazione di oltre 600 pensionati artigiani di #Confartigianato provenienti da tutta Italia, e si è svolto presso il “Club Hotel Marina Beach Golfo di Orosei”, nell’ambito della “Festa nazionale del socio ANAP”.

L’iniziativa ha avuto lo scopo di sensibilizzare la popolazione più debole sul tema della sicurezza, fornendo informazioni e consigli utili per difendersi dai malintenzionati e per prevenire i reati.

«Questa giornata – ha detto la presidente regionale dell’ANAP Sardegna, Paola Montis – rappresenta una delle tante iniziative ideate dall’Associazione a sostegno della comunità e, in particolare dei nostri anziani, cuore e anima del nostro territorio. È fondamentale per noi essere sempre in prima linea nella sensibilizzazione contro quelle condotte deviate che penalizzano il nostro Paese”.

Dalle rilevazioni del ministero dell’Interno emerge che gli anziani vittime di reato, nell’arco temporale 2011-2013, sono in aumento. In effetti, nel 2012 le vittime di reato con età superiore a 65 anni sono aumentate dell’8% rispetto al 2011 e nel 2013 sono aumentate del 7,8% rispetto all’anno precedente. Di contro, il totale delle vittime di reato registra un aumento più modesto (+2% nel 2012 rispetto al 2011, +1,8% nel 2013 rispetto all’anno precedente).

«Questi dati mostrano come gli anziani siano molto esposti ai fenomeni di criminalità – ha sottolineato Maria Carmela Folchetti, vice presidente regionale e presidente di Confartigianato Nuoro – e,  pertanto, abbiamo ritenuto di promuovere una mirata campagna di sensibilizzazione che fornisca alle potenziali vittime utili consigli per evitare di incorrere in situazioni di pericolo.»

«Questo delle truffe è un problema che riguarda tutti anche se colpisce particolarmente le persone anziane – ha affermato il #Commissario capo della Questura di Nuoro, Manuela Marafioti – per questo noi da anni seguiamo e affrontiamo il problema con una costante presenza sul territorio e attraverso campagne di comunicazione e sensibilizzazione”. “I risultati di queste azioni ci sono anche se da parte della popolazione c’è sempre timore a denunciare i fatti – ha aggiunto il Commissario – soprattutto per vergogna e paura. Ma l’azione della Polizia può essere efficace a stroncare queste “squallide azioni” solo con la collaborazione di chi è stato vittima o di chi si accorge di qualche cosa di sospetto. Lo Stato è sempre più sul territorio e sempre più lo sarà a tutela di chi è in difficoltà però, ripetiamo, occorre collaborazione.»

«Le occasioni di potenziale pericolo sono ovunque e possono manifestarsi in ogni circostanza – ha sottolineato l’Assistente di Polizia della Questura di Nuoro, Alessandro Loi – noi nella nostra consueta attività di prevenzione all’interno dei quartieri delle città, sensibilizziamo i cittadini rispetto ai “trucchi” messi in atto dai malintenzionati e le “risposte” di prudenza da adottare. Su tutte, l’invito è sempre quello di rivolgersi a noi con fiducia per segnalare comportamenti sospetti e per denunciare situazioni di pericolo. Fondamentale è la coesione tra vicini, l’aiutarsi a vicenda per sventare situazioni potenzialmente pericolose.»

I vademecum presentati contengono suggerimenti per le persone anziane, volti a consentire loro di difendersi dai rischi di truffe, raggiri, furti e rapine.

L’università di Cagliari aderisce alla #Settimana della scienza che culminerà con “La notte dei ricercatori” dal 22 al 26 settembre. Un appuntamento che da nove anni porta le scienze tra i cittadini di tutte le età. L’università di Cagliari incontra il grande pubblico per divulgare le ricadute della ricerca nelle sue applicazioni pratiche e stimolare i giovani verso la formazione universitaria. L’ateneo cagliaritano ha scelto “Incontriamoci”,  come cornice del tema conduttore della Settimana della scienze. I dipartimenti dell’ateneo aprono le loro porte durante la settimana con varie iniziative: giochi a squadre, simulazioni, conversazioni, esperimenti, dimostrazioni, mostre, circuiti. Il dipartimento di Fisica e l’Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare) sono presenti nelle scuole con vari laboratori (http://dipartimenti.unica.it/fisica/), nell’ambito di un progetto di divulgazione progettato in associazione con le sedi di Roma, Frascati Trieste, Bologna, Milano, Ferrara, Catania, Bari, Pavia e Pisa.

L’appuntamento clou dell’evento è “La notte dei ricercatori”. Ospitata il 26 dalle ore 20.00 alle 23.00 in Viale Sant’Ignazio, per condividere con gli studenti e le loro famiglie le meraviglie dell’Orto Botanico, La notte prevede anche altre iniziative: dalla dissertazione sui giganti di Monte Prama, all’utilizzo del telescopio dell’ateneo fino a conversazioni informali con esperti e ricercatori su argomenti di forte attualità. In chiusura, sono previste premiazioni per quanti hanno partecipato alle gare durante la settimana. In scaletta anche un gioco musicale a squadre.

Deborah PorceddaUfficio postale Carbonia Centro 2 copia

Deborah Porcedda è il nuovo responsabile del Centro Primario di Distribuzione postale di Carbonia che gestisce, oltre la città , anche i territori di Bacu Abis, Cortoghiana, Gonnesa, Portoscuso e Serbariu.

17 zone di recapito, 12.400 civici, 16.300 famiglie e oltre 2.000 attività commerciali servite, 272 kg di corrispondenza recapitata ogni giorno.

Dal #Centro di Carbonia dipendono anche il #Centro Secondario di Distribuzione di Iglesias e i #Centri di Distribuzione di Carloforte, Giba, Narcao e Sant’Antioco.

Nel #Centro di Distribuzione viene effettuata la ripartizione della corrispondenza del bacino di competenza, preparato il carico di lavoro per ogni singolo portalettere, curato il servizio “Pickup”, che consiste nel  ritiro a domicilio e la postalizzazione della corrispondenza, rivolto  principalmente, alle Pubbliche Amministrazioni e le Aziende con volumi di corrispondenza continuativi e significativi.

E’ compito del centro anche erogare i servizi di consegna personalizzata della corrispondenza, #Seguimi, #Aspettami e #Dimmiquando, che possono essere richiesti direttamente allo sportello del centro o prenotando al contact center (803.160) la visita a domicilio di un portalettere.

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Chiede scusa alla città di Sant’Antioco e si rende disponibile a pagare i danni l’autore dell’atto vandalico che ha provocato la distruzione dello zampillo alcune notti fa. Pierpaolo Carta, assumendosi le responsabilità del gesto ha chiesto scusa. Lo ha fatto pubblicamente stringendo la mano al sindaco, Mario Corongiu, con il quale ha concordato di mettersi a disposizione della collettività per 15 giorni di lavoro.

«Lavorerà per pulire gli spazi verdi e sistemare aree del Comune – ha detto il sindaco di Sant’Antioco – lui avrebbe voluto pagare il danno ma la ditta Lorico Marmi di Michele Mileddu, ha realizzato il lavoro, mettendosi a disposizione senza chiedere un euro.»

I ringraziamenti sono andati, dunque, alla ditta che ha ristrutturato la fontanella mentre Pierpaolo Carta evidenziando «ma non per giustificarmi – ha detto – solo per far capire cosa è realmente successo» che in quel momento non era in sé in quanto aveva assunto farmaci e dopo una bevuta, la sua condizione era alterata.

«L’indomani, quando mi hanno detto quello che avevo combinato – ha aggiunto Carta – non ci volevo credere. Io non sono un vandalo e quindi ho deciso di assumermi le mie responsabilità. Ho sempre pagato i miei debiti, anche quelli con la giustizia, quindi ho deciso di chiedere scusa ai cittadini di Sant’Antioco e vista la disponibilità della ditta Lorico Marmi a non prendere soldi per l’intervento di ripristino della fontana, ho deciso di lavorare gratis per la collettività.»

Per quanto tempo? Quindici giorni. Lo ha stabilito il Sindaco nella speranza che il gesto di Pierpaolo Carta sia un monito affinché cose del genere non capitino più.