I funzionari dell’Unione europea saranno in Sardegna a metà novembre per definire il programma operativo dei fondi 2014-2020.
I funzionari dell’Unione europea saranno in Sardegna a metà novembre per definire il programma operativo dei fondi 2014-2020. È stato deciso ieri sera al termine degli incontri informali tenutisi a Bruxelles fra l’assessore regionale della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci e i dirigenti della #Dg Regio (Direzione generale della politica regionale e urbana).
«L’incontro è stato molto positivo – ha commentato l’assessore Raffaele Paci – i funzionari hanno espresso apprezzamento nei confronti del nostro programma, a cominciare dal fatto che abbiamo ridotto il numero dei capitoli di spesa, evitando inutili dispersioni e concentrandoci sulle misure fondamentali e strategiche per la Sardegna.»
I fondi potenzialmente a disposizione dell’Isola nei prossimi 7 anni sono oltre 5 miliardi di euro: l’importo definitivo è condizionato dallo stanziamento da parte del governo, a fronte di una richiesta del #Mise che è per la Sardegna di 1 miliardo e 800 milioni di euro. Per il resto, nell’importo sono compresi 1 miliardo e 300 milioni di euro di #Fondi FEASR (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale), 927 milioni del #FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale), 444 milioni del #FSE (Fondo sociale europeo), 570 milioni del #Pon (Programma operativo nazionale). Per quanto riguarda i 450 milioni di fondi Fesr non spesi della programmazione 2007-2013 (ma a valere fino al 2015), dall’incontro con i dirigenti europei sono emerse alcune criticità sulla rimodulazione richiesta, legate al ritardo nella spesa.
«Adesso programmeremo una serie di incontri per cercare di affrontare e risolvere le criticità emerse oggi – sottolinea ancora l’assessore del Bilancio della #Regione Sardegna che a Bruxelles ha partecipato anche ad alcune riunioni segnate nell’agenda del presidente Pigliaru, impegnato al #Comitato delle Regioni e in vari appuntamenti istituzionali -. Ovviamente – ha concluso Raffaele Paci – cercheremo in tutti i modi di salvare quei 450 milioni, facendo scelte mirate da destinare all’economia reale della Sardegna.»
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