Ignazio Locci: «L’assessore Raffaele Paci smentisca con decisione di essere pronto a reintrodurre i ticket nel sistema sanitario sardo».
«L’assessore regionale alla Programmazione e Bilancio Raffaele Paci smentisca con decisione di essere pronto a reintrodurre i ticket nel sistema sanitario sardo. Le ultime dichiarazioni del vicepresidente della Giunta regionale destano preoccupazione: è impensabile resuscitare il ticket, ancorché salvaguardando le fasce più deboli (così come annunciato da Paci). La cancellazione dell’odioso balzello per le prestazioni mediche è – e deve restare – una conquista ottenuta per tutti i sardi, e non soltanto per chi, nella nuova ipotesi, verrebbe esentato dal pagamento.»
Lo dice Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.
«Non basta evidentemente aver disegnato una riforma della sanità che, in sostanza, sacrifica i presidi di periferia e ignora le esigenze dei cittadini, compresi quelli appartenenti alle fasce deboli. Non basta aver fatto tutto ciò a colpi di maggioranza, adesso la Giunta pensa addirittura di introdurre nuove tasse per rendere il nostro sistema sanitario sempre meno affidabile e distante dai sardi. Nella sanità Paci e i colleghi professori stanno sbagliando tutto: la ricerca spasmodica di risorse li ha portati a buttarsi in precipitose operazioni di taglio dei servizi, senza curarsi delle necessità dei cittadini. E in più, oggi, pensano perfino di introdurre nuove tasse. Sappiano i professori che i sardi non sono disposti a tollerare ulteriori imposte, soprattutto per un servizio che giudicano parzialmente scadente e che, con questa Giunta, è destinato a peggiorare. I cittadini chiedono una sanità nuova, trasparente, che offra servizi di qualità a tutti, indipendentemente dal territorio di residenza. Invece quello che ottengono sono tagli e, forse, nuove tasse.»
«Confido in un intervento autorevole per scongiurare il reinserimento dei ticket – conclude Ignazio Locci – e, inoltre, mi auguro che dalla maggioranza di centrosinistra non arrivi la solita litania sulle colpe di Cappellacci, al quale ormai si cerca di attribuire ogni fallimento dell’attuale Giunta.»
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