La VI commissione del Consiglio regionale ha approvato poco fa il progetto di legge n. 71 sul riordino del sistema sanitario regionale.
La VI commissione del Consiglio regionale ha approvato poco fa, nonostante il voto contrario della minoranza e due astensioni tra le fila della maggioranza (Roberto Desini del Centro Democratico e Augusto Cherchi del Partito dei Sardi). il progetto di legge n. 71 sul riordino della sanità in Sardegna. Il capogruppo del Partito Democratico, Pietro Cocco, primo firmatario della proposta di legge, esprime soddisfazione per la sua approvazione e ringrazia la commissione Sanità, «per la capacità di avere portato a sintesi in tempi brevi le innumerevoli istanze ricevute».
«La proposta di legge – dice Pietro Cocco – si propone di introdurre nell’ordinamento regionale norme urgenti di riforma del sistema sanitario regionale. Il contesto in cui esse sono situate è quello di un sistema che non è stato in grado, negli ultimi anni, di contenere entro i parametri previsti i costi del sistema sanitario senza peraltro produrre un miglioramento delle performance nei confronti dei cittadini, né migliori condizioni di lavoro per gli operatori o l’applicazione piena di quelle riforme previste con la legge regionale n. 10 del 2006 o n. 23 del 2005 sul sistema dei servizi alla persona nella parte relativa all’integrazione dei servizi socio-sanitari. Dopo un serio e leale confronto di idee e di discussione con tutte le parti politiche, sociali e degli addetti del settore, l’approvazione del testo è arrivata in tempi abbastanza brevi. L’articolato del testo, detta regole certe per l’assistenza e la rete ospedaliera, riduce le spese e offre ai cittadini dei territori possibilità di avere risposte che oggi trovano solo recandosi negli ospedali.»
Il provvedimento introduce importanti novità nel sistema della salute pubblica: a) la creazione della Centrale regionale di committenza che consentirà di razionalizzare la spesa sanitaria e di standardizzare la domanda delle Asl nei confronti dei fornitori; b) l’istituzione dell’Agenzia regionale per le emergenze e le urgenze che avrà autonomia patrimoniale e gestionale e svolgerà i compiti attualmente in capo alle centrali operative del 118; c) la nuova disciplina dei distretti socio-sanitari che saranno ridisegnati tenendo conto della scomparsa delle province; d) il rafforzamento dei servizi nel territorio con la costituzione delle Case della salute (destinate a raccogliere in un unico spazio l’offerta extraospedaliera integrata con il servizio sociale) e gli ospedali di comunità (per le cure ai pazienti che non abbiano necessità di ricovero in strutture per acuti).
Ha espresso soddisfazione anche il presidente della commissione Sanità, Raimondo Perra (Psi): «Si tratta di un passo molto importante per ridisegnare il sistema sanitario isolano – ha detto Perra subito dopo l’approvazione del provvedimento – c’è la necessità di razionalizzare la spesa, ormai fuori controllo, delle Asl. Il disavanzo, nell’ultimo biennio, è di circa mezzo miliardo di euro. L’obiettivo della legge – ha concluso il presidente – è quello di eliminare gli sprechi e, allo stesso tempo, garantire servizi migliori ai cittadini con il potenziamento dei presidi territoriali.»
La proposta di legge licenziata dalla commissione Sanità, dovrà ottenere adesso il via libera definitivo dal Consiglio regionale. Il testo entrerà in Aula nell’ultima decade di ottobre.
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