Le proposte di Copagri dopo il riavvio del confronto sul credito agricolo: «Consolidamento dei debiti e prestito di esercizio».
Riparte il dibattito sul credito agrario e Copagri Sardegna presenta le sue proposte. Mercoledì, l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, sentita la Sfirs e il Banco di Sardegna, che, si sa, eroga nell’Isola circa l’80% del credito in agricoltura, ha avviato il confronto con le Organizzazioni professionali agricole sul tema. Copagri ha ben accolto la notizia che dimostra la volontà di ricostruire una politica per il credito, da diversi anni scomparsa dall’agenda politica.
Tra gli annosi problemi che affliggono il settore ci sono la difficoltà di accesso al credito e i tassi di interesse molto elevati, come è stato evidenziato dal presidente di Copagri Sardegna, Ignazio Cirronis, e dal suo coordinatore Pietro Tandeddu. Pur in presenza di un tasso di sconto pari allo 0,25% stabilito dalla Bce, infatti, i tassi sono compresi entro una forbice di 2,5-8 punti oltre l’Euribor, a seconda del rating delle aziende.
È inoltre indispensabile coinvolgere, oltre la Sfirs e il Banco di Sardegna, tutti i soggetti che hanno voce in capitolo come i consorzi fidi agricoli, l’Abi Sardegna e l’Ismea, così come è importante avere dati aggiornati per avere un quadro dettagliato e al passo con i tempi, in particolare, dei debiti in situazione di incaglio e sofferenza.
La prima azione da intraprendere è il consolidamento dei debiti a breve termine portandoli a medio, lungo periodo, questo tramite un accordo tra banche e imprese agricole rappresentate dalle Organizzazioni di categoria. Ismea potrebbe fornire garanzie dirette a prima richiesta grazie ai fondi che le erano stati erogati dalla Regione all’epoca della Giunta Soru. L’azione dovrebbe inoltre coinvolgere la Sfirs per l’estensione del Fondo di Garanzia regionale anche alle imprese agricole di produzione (il fondo oggi è rivolto solo alle imprese industriali).
In secondo luogo, dopo che il microcredito deliberato dalla vecchia Giunta regionale si è rivelato una “bufala” perché sprovvisto di fondi, va riattivato il prestito agevolato di esercizio a breve termine, come fanno da anni molte Regioni italiane nel rispetto delle regole europee. Occorre la costituzione di un fondo dedicato per l’abbattimento dei tassi di interesse, il coinvolgimento dei consorzi fidi per sfruttare le loro convenzioni già attive con gli istituti di credito e la fornitura di garanzie. Anche qui Ismea e Sfirs potrebbero avere un ruolo importante.
Resta sempre attuale, inoltre, l’esigenza di favorire la capitalizzazione delle imprese agro industriali. Infine, secondo Copagri, va riattivata la Legge regionale n. 4 del 1998 per poter intervenire sulle aziende agricole in difficoltà, con piani personalizzati da sottoporre preventivamente alla Commissione europea.
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