L’Unione cacciatori si mobilita per l’agricoltura: «Favorire l’abbattimento delle cornacchie e delle specie nocive».
Ritenuto troppo alto il rischio di specie nocive che procurano danni alle coltivazioni agricole. l’Unione cacciatori Sardegna si mobilita per evitare nuovi disastri nei campi isolani, già rasi al suolo da cornacchie, nutrie e storni.
«Abbiamo approvato anche quest’anno – dice il presidente dell’Unione Cacciatori Sardegna, Bonifacio Cuccu – una campagna per il controllo numerico delle cornacchie. Il progetto è volto alla riduzione drastica delle specie nocive che stanno provocando la distruzione di tantissime colture.»
Ecco perché, l’Unione Cacciatori Sardegna promuove anche per la stagione venatoria che si allungherà sino al 2015, l’abbattimento delle cornacchie, corrispondendo al cacciatore, aderente all’associazione, una confezione da venticinque cartucce ogni cinque esemplari sterminati. La dimostrazione dell’abbattimento ovviamente dovrà essere fornita ai responsabili provinciali.
«E’ un modo per venire incontro alle esigenze delle aziende agricole – osserva Cuccu – con una grande fetta di imprese rurali che si trova a dover subire la devastazione delle coltivazioni e, quindi, sull’orlo del fallimento.»
C’è poi un’altra nota dolente. «Purtroppo – conclude il presidente dell’Ucs – i rimborsi regionali non coprono i danni causati da queste specie alle produzioni agricole. In particolare, gli storni in fortissimo sovrannumero stanno producendo davvero innumerevoli guai ai poderi.»
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