La Sardegna si conferma tra le mete turistiche più competitive del Mediterraneo, con un appeal crescente sui mercati internazionali e un forte richiamo di visitatori provenienti dalle regioni italiane. E’ questo il quadro della stagione turistica nell’Isola che emerge dalle rilevazioni del Sired (Sistema di raccolta ed elaborazione dati dell’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio) su arrivi e presenze nell’Isola nei primi otto mesi del 2014, presentati oggi in conferenza stampa dall’assessore Francesco Morandi.
Da gennaio ad agosto sono stati registrati 1.704.657 arrivi (contro 1.671.341 dello stesso periodo dell’anno passato: +2 per cento) con una permanenza media di 5,14 giorni, da cui risultano 8.755.133 presenze nelle strutture ricettive sarde (contro 8.482.422 dello stesso intervallo temporale del 2013): circa 270 mila in più che valgono oltre 3 punti percentuali in attivo. Si tratta di un riscontro decisamente positivo in controtendenza col dato nazionale, con un’estate (soprattutto agosto) da record, che ha riversato i suoi effetti confortanti anche a settembre e in quest’inizio di ottobre. La proiezione tendenziale per settembre registra, infatti, un +3,8 per cento di arrivi e un +2,2 per cento di presenze rispetto allo stesso mese 2013 (analisi effettuata su un campione medio di 553 strutture che hanno trasmesso i dati direttamente dal web). Il dato dei primi 13 giorni di ottobre, calcolato su un campione di 290 strutture che hanno già trasmesso le rilevazioni on-line, segna addirittura un +18 per cento di arrivi e un +7 di presenze.
Su più di 8 milioni e mezzo di presenze nei primi 8 mesi, 4.958.711 sono di turisti provenienti dalla Penisola, con un aumento del 3 per cento rispetto al 2013. Tra i visitatori italiani, che rappresentano il 57,1 per cento degli arrivi e il 58,4 per cento delle presenze totali, a fare la voce grossa sono i lombardi, che con oltre un milione e 300 mila presenze (in aumento del 6,5% rispetto all’anno scorso) rappresentano il primo mercato di riferimento per la Sardegna. Seguono i sardi stessi (807.611 presenze), Lazio (587 mila) e Piemonte (420 mila con una crescita del 5 per cento).
Gli arrivi dall’estero sono stati 749.474, con una permanenza media di 5 giorni, per un totale di 3.796.422 presenze: la crescita è del 3,5 per cento. Tra gli stranieri la Germania si conferma mercato di riferimento principale (e secondo assoluto) per l’Isola con 878.880 (+4 per cento); segue la Francia, seppure in calo rispetto al boom degli ultimi due anni, con 660.851 presenze; poi Svizzera (circa 400 mila, quasi 10 per cento in più rispetto all’anno scorso) e Regno Unito (281 mila con crescita del 4,5 per cento); tra i paesi europei, infine, da segnalare la ripresa esponenziale di arrivi (+20 per cento) e presenze (addirittura +34 per cento) di turisti spagnoli (oltre duecento mila le presenze) e la continua ascesa dei russi (188.532 presenze con un +6,4 per cento). Oltre Oceano spiccano i dati degli australiani, 15 mila presenze in crescita del 20 per cento, e degli statunitensi, 40 mila presenze (+5,8 per cento).
«L’estate appena conclusa, e più in generale l’intera stagione, finalmente “allungata’ da marzo a novembre – ha spiegato Morandi durante la conferenza stampa – mostrano chiari segnali di ripresa, grazie all’importante lavoro degli operatori del settore che, credendo nella qualità del prodotto Sardegna, sono riusciti a infondere dinamicità all’offerta e a intercettare l’interesse dei turisti, sia nazionali sia internazionali. Il riscontro è un importante segno positivo medio consolidato nei primi otto mesi dell’anno e un dato tendenziale incoraggiante sino al mese in corso, secondo il campione rappresentativo elaborato dal Sired. Risorsa fondamentale dalle grandi potenzialità che ci consentirà di pubblicare una reportistica periodica utile ad analizzare attraverso i dati le tendenze del mercato con la finalità di implementare le attività di promozione.»
«Il successo – sottolinea l’assessore del Turismo – deriva dall’aver ricreato un sistema di relazioni che ha favorito l’abbassamento dei prezzi, l’accessibilità al territorio e la penetrazione sul mercato del prodotto turistico, con una forte ed efficace sinergia tra assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio e operatori. Ora è il momento di andare oltre i dati positivi migliorando, per esempio, sui tematismi e sulle motivazioni al viaggio, sui servizi, sulle misure di accompagnamento alle imprese riguardanti il lavoro e investendo sui mercati internazionali, sfruttando anche le potenzialità e gli effetti dell’Expò: dopo un periodo difficile si percepisce una sensazione di fiducia che aiuta a ripartire.»