19 November, 2024
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Renato Cammarata, delegato Cocer – Esercito, ha scritto una lettera aperta al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru.

«Le azioni intraprese nei confronti del Poligono di Capo Teulada – ha scritto Renato Cammarata al governatore – stanno creando le premesse per una ulteriore e più pesante penalizzazione del popolo sardo. Infatti, ove si dovesse arrivare a rendere inutilizzabile tale poligono, la Difesa sarebbe costretta a rivedere la propria presenza sulla nostra amata isola ed in particolare diverrebbe inevitabile la chiusura della “Brigata Sassari” o il suo ridislocamento sul continente. Ciò significherebbe che circa 5.000 sardi e le relative famiglie, nonché le loro buste paga dovrebbero iniziare un esodo colmo di sacrifici personali e famigliari, nonché un danno non trascurabile per l’economia della nostra terra. Di conseguenza, con il cuore in mano chiediamo di fermare ogni iniziativa volta a chiudere il poligono di Capo Teulada e di porre in essere ogni iniziativa utile a facilitare la presenza e la vita della nostra unità dell’Esercito sull’isola. Ove non fossimo ascoltati – ha aggiunto il delegato Cocer-Esercito – ci batteremo con ogni mezzo affinché alle prossime elezioni i partiti che hanno concorso a pugnalare alla schiena la propria terra, vengano sonoramente puniti nella cabina elettorale. E’ impensabile che, a seguito delle performance di un politico, a mezzo stampa e su social-network, si sia creato un clima di malessere e preoccupazione, nel personale militare.

Attacchi, talvolta indiscriminati sulla figura e sull’operato dei cittadini in divisa, additati sempre più come responsabili o essi stessi fonte di ogni tipo di inquinamento, si è pian piano alimentata una situazione di tensione con la popolazione locale che si ripercuote sulla serenità famigliare dei soldati impiegati presso la caserma “S. Pisano” di Teulada (CA) e relativo poligono militare.»

«Il personale Militare suddetto – ha sottolineato ancora Renato Cammarata -, ha rappresentato una forte apprensione per la tutela e l’incertezza del proprio futuro lavorativo, tutto ciò, motivato da un bombardamento mediatico inneggiante a totali chiusure dei poligoni militari e riduzioni della presenza dei militari stessi nella Regione Sardegna; parlando di essi solo con il termine “militari” quasi a considerarli un’entità astratta non delle persone fisiche che in questa terra di Sardegna, vivono, lavorano e crescono i propri figli tenendo alto anche il nome della stessa isola, spesso esportando in contesti internazionali quelle qualità tipiche del popolo Sardo, tali riduzioni sortirebbero a un impoverimento ulteriore del tessuto economico e sociale del territorio.»

«Oggi il poligono Militare di Capo Teulada, risulta essere la prima realtà economica del Sulcis, dove sono impiegati permanentemente circa 900/1.000 unità (ovviamente con relative famiglie) e periodicamente il numero cresce in maniera esponenziale con la turnazione dei reparti in addestramento durante i periodi di attività del poligono stesso, per non considerare l’indotto diretto ed indiretto ad esso legato (servizi, mense, pulizie, manutenzioni, approvvigionamenti ed altro) nel solo ultimo anno si sono stipulati contratti con 170 ditte del Sulcis Iglesiente per un ammontare di circa 20 milioni di euro. Queste cifre per il solo Poligono di Teulada – ha concluso il delegato Cocer-Esercito – senza includere quello che è per la Regione in termini di economia “vera”, l’intera “Brigata Sassari”.»

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Niente bonus di 80 euro: dai pensionati di Confartigianato Sardegna una richiesta al Governo di ripensarci, per dare dignità di vita ai più disagiati.

«Non se ne parla più ma il silenzio – dice Paola Montis, presidente regionale dell’Anap Sardegna (Associazione nazionale anziani e pensionati di Confartigianato Sardegna) –  in questo caso, non è d’oro, anzi. Indica che ai pensionati con redditi da fame non verrà esteso il beneficio previsto per i lavoratori dipendenti, i famosi 80 euro del presidente Renzi

«E tutto questo passa sotto silenzio – prosegue Paola Montis – non ci si vuol rendere conto che limitare l’intervento ai soli lavoratori dipendenti è una misura ingiusta e non in linea con gli obiettivi di sostegno sociale e rilancio dei consumi. Non va neppure dimenticato che le  previsioni di lungo periodo della Ragioneria Generale dello Stato, anche se non nascondono le criticità legate all’invecchiamento della popolazione e all’insufficienza futura del solo pilastro pubblico, evidenziano la sostenibilità della spesa pensionistica dal punto di vista dei saldi della finanza pubblica».

«Non è ancora troppo tardi per un ripensamento da parte del Governo – conclude la presidente regionale dell’Anap Sardegna a se ciò non dovesse avvenire mi auguro che sia il Parlamento a intervenire per dare dignità di vita ai pensionati più disagiati.»

Verrà inaugurata sabato 18 ottobre, alle ore 21.00, al Teatro Alkestis di via Loru a Cagliari, la stagione di Teatro d’Autore de Il Crogiuolo, con lo spettacolo “Pas d’hospitalité”, di e con Laura Graziosi, distribuzione OffRome, primo classificato al Festival della Creatività del Comune di Roma – sezione teatro 2013.

Una giovane donna ha invitato a cena quattro persone

E’ tutto pronto

Da due anni nessuno entra nella sua casa

Attende gli ospiti con grande eccitazione

Finalmente ci sarà una festa

I fuochi d’artificio arriveranno alla fine

Forse sarà solo l’inizio.

Pas d’hospitalité è il monologo di un solo personaggio, eppure ci sono altre quattro persone nella stanza a dialogare tra loro.

Lo spettacolo trae spunto da un dialogo realmente ascoltato in una tabaccheria tra la negoziante e una signora che, dopo aver elencato gli innumerevoli piatti preparati la sera prima, precisava di non aver organizzato alcuna cena e di non aspettare ospiti. Da questo frammento quotidiano, nasce l’idea di esplorare la condizione della solitudine, sia reale che immaginata.

Una donna ha preparato una cena, desidera godersi una festa in casa. Comunque vada la serata, nulla andrà sprecato, la solitudine domestica può essere “addomesticata” per trasformarla in un mezzo da mettere al servizio della propria vita.

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La Regione Sardegna parteciperà all’Expo 2015 con una struttura di missione costituita ad hoc per la gestione efficace di una grande opportunità internazionale: un coordinamento strategico e operativo affidato all’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio e un tavolo tecnico per la gestione amministrativa.

«Il tema attorno al quale sarà incentrato il progetto strategico e promozionale della Regione è quello della qualità della vita, all’interno del quale si collocano quattro dimensioni qualificanti: la longevità, l’eccellenza naturale, la qualità delle produzioni agro alimentari e l’innovazione sostenibile», ha spiegato l’assessore Francesco Morandi, rispondendo ad un’interpellanza in Consiglio regionale.

«L’Expo sarà una grande opportunità di visibilità globale per l’Isola e in questa occasione si stabilirà un network di relazioni con le delegazioni dei mercati obiettivo della Sardegna presenti all’evento internazionale di Milan. Presto – ha concluso Francesco Morandi – si aprirà un confronto con i territori per stabilire ulteriori percorsi e strategie in vista dell’appuntamento del prossimo anno.»

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Da martedì 21 a sabato 25 ottobre si terrà al T-Hotel di Cagliari la decima edizione dell’International Workshop di Neonatologia. The last ten years, the next ten years in Neonatology” è la cornice dell’evento curato dal professor Vassilios Fanos. Con oltre cinquemila partecipanti alle precedenti edizioni, il workshop è riconosciuto dalle più quotate Società scientifiche, dall’Alto patronato del presidente della Repubblica e dall’Unicef.

Un percorso di alta qualità scientifica e accademica, ma anche il cammino della neonatologia, tra assistenza, ricerca e didattica. È questo l’oggetto dei cinque giorni di lavori a cui prendono parte i migliori specialisti al mondo provenienti da una quarantina di nazioni. Gli Atti del workshop, come nelle precedenti edizioni, saranno pubblicati su “Clinica Chimica Acta” e sul “Journal of Pediatric and Neonatal Individualized Medicine” (JPNIM). Il meeting è organizzato con il patrocinio della Società Italiana di Neonatologia, della Società Italiana di Pediatria, della Union of European Neonatal and Perinatal Societies, della Union of Mediterranean Neonatal Societes e della International Federation of Clinical Chemistry (IFCC) and Laboratory Medicine.

Neonatologi, pediatri, ostetrici, perinatologi, laboratoristi, cardiologi pediatri e quanti si occupano di neonati sono il bersaglio del workshop. Previsti anche sei convegni satellite, un corso sulla gestione del dolore neonatale, la nona edizione del convegno neonatologico infermieristico “Terra di Sardegna” con gli infermieri di undici Centri di terapia intensiva neonatale. In scaletta anche il primo convegno “New Frontiers in Preventive and Social Pediatrics” (attenzione su cervello e anomalie cranio-facciali), la terza conferenza in New Trends in Neonatology (asfissia neonatale e Medical Humanities) e la quarta conferenza su Neonatal and Pediatric Laboratory Medicine (soluzioni per ridurre la mortalità infantile). Infine, l’appuntamento prevede anche il primo corso internazionale su Perinatal Pathology: perinatologi e patologi affrontano in maniera sistematica e condivisa i grandi temi della Neonatologia.

Poster selezionati e riconoscimenti in denaro, sono previsti per i contributi dei giovani specialisti dalla presidenza dei lavori che, oltre al professor Fanos, è composta da Michele Mussap, Gavino Faa, Peter Van Eyken, Apostolos Papageorgiou.

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Si apre il sipario sulla XVI edizione del Festival Internazionale di Musica da Camera, appuntamento consolidato per il Sulcis Iglesiente che, anche quest’anno, si svolgerà interamente presso il Teatro Electra di Iglesias, divenuto ormai sede naturale della rassegna. Unica eccezione è la data del 1 novembre, che vede il Festival approdare al Teatro San Martino di Oristano, oltre i confini provinciali. Dal 19 ottobre al 21 dicembre 2014, ben 11 serate dedicate all’intrattenimento colto.

Il Festival, organizzato dall’Associazione Culturale Anton Stadler e da sempre sotto la direzione artistica di Fabio Furia, vede in scena, anche quest’ anno, i protagonisti del panorama cameristico nazionale ed internazionale. Regina indiscussa, la musica da camera. Non mancheranno tuttavia incursioni musicali legate al jazz, al tango, alla musica etnica e a quella contemporanea.

Il primo appuntamento è previsto domenica 19 ottobre ,alle ore 20.00, con lo spettacolo “Da Dvoràk a Piazzolla”. Sul palco Fabio Furia bandoneon, Gianmaria Melis violino I, Lucio Casti violino II, Salvatore Rea viola, Vladimiro Atzeni violoncello, Ilaria Vanacore pianoforte, Alessandro Fontoni contrabbasso, Paolo De Liso percussioni. Protagonisti il Quintetto op. 81 n. 2 di Dvoràk e il Concerto per bandoneon e orchestra di Piazzolla. Uno spettacolo all’insegna delle più ricercate sfumature e dell’energica e appassionata espressività delle linee melodiche di due compositori cronologicamente e stilisticamente molto distanti tra loro.

La serata di domenica 26 ottobre, alle ore 20.00, sarà invece interamente dedicata alle intramontabili sonorità degli strumenti più emblematici della musica classica, il violino e il pianoforte. Sulle note dei più grandi maestri del ‘700 e dell’ ‘800, Alessandro Perpich, violino e Michele Nurchis, pianoforte, presentano lo spettacolo “Classicamente”, un pregiatissimo omaggio agli eterni modelli stilistici e compositivi del periodo classico e dell’era romantica, fino a giungere alle più moderne opere di George Gershwin e alla sue coinvolgenti sonorità.

Sabato 1 novembre, alle ore 20.00, sarà la volta di Fabio Furia bandoneon e Alessandro Deiana chitarra, che si esibiranno in “La Ultima Curda”, uno spettacolo che racconta il tango attraverso un repertorio che ripercorre la storia dagli anni ’20 agli anni ’50. L’evento, realizzato in collaborazione con l’Associazione Accademia della Sardegna, avrà come raffinata cornice il Teatro San Martino di Oristano.

Domenica 9 novembre, alle ore 20.00, saranno protagonisti Carles Lama e Sofia Cabruja in “Recital a quattro mani”, un fresco repertorio totalmente dedicato allo strumento musicale principe del Romanticismo, il pianoforte. Un affascinante percorso attraverso la musica, in onore di alcuni tra i più illustri compositori classici europei. Un itinerario che partirà dal Romanticismo tedesco di F. Schubert e, passando per il dirompente spirito orchestrale del compositore austriaco J. Brahms, giungerà fino alle fresche nuancès iberiche di E. Granados e M. De Falla.

Diversamente, rappresenta un vero e proprio salto indietro nel tempo quello proposto da Franco Maggio Ormezowsky, violoncello e Emanuela Maggio, pianoforte, che, domenica 16 novembre, alle ore 20.00, si esibiranno in “Arpeggione”. Un salto nella vita di corte settecentesca, all’interno dei più lussuosi palazzi signorili accompagnato dall’inconfondibile rigore contrappuntistico bachiano e dalle pregiatissime idee musicali di Luigi Boccherini. Un programma ricco e variegato all’insegna della raffinatezza stilistica ed armonica di alcuni dei più monumentali compositori della storia della musica, dal periodo barocco fino all’era romantica.

Domenica 23 novembre, alle ore 20.00, Sergio Marchegiani e Marco Schiavo proporranno un repertorio per pianoforte a quattro mani interamente dedicato alla danza. “Un viaggio danzante attraverso l’Europa” è il titolo dello spettacolo, dall’Austria alla Norvegia fino alla Germania, al ritmo dei Valzer di F. Schubert e E. Grieg, fino alle impetuose danze ungheresi di J. Brahms.

L’itinerario musicale prosegue sabato 29 novembre, alle ore 20.00, con “Antologia di capolavori cameristici”, un vero e proprio omaggio all’epoca pre-romantica e romantica e ai suoi esponenti più rappresentativi. Protagonista indiscusso della serata, il genio creativo dell’insuperabile maestro viennese Ludwig van Beethoven, precursore assoluto del linguaggio musicale ed estetico del Romanticismo e dell’intero Ottocento. Sul palco Alberto Maria Ruta, violino e Antonello Cannavale, pianoforte.

Ancora, domenica 7 dicembre, alle ore 20.00, il Trio des Alpes, formato da Claude Hauri violoncello, Miryam Tschopp violino e Corrado Greco pianoforte, si esibirà in “Classicismo e Romanticismo”. Il ‘700 e l’ ‘800 a confronto: un emblematico viaggio nella storia della musica alla scoperta della composizione musicale del Trio. Una passeggiata sonora che, a partire dal Classicismo, condurrà l’ascoltatore fino al pieno Romanticismo.

Sabato 13 dicembre, alle ore 20.00, sarà la volta dello spettacolo musico-teatrale “Mare & Sardegna”. Musica, immagini e parole che si fanno poesia, per un viaggio mitico-metaforico alla scoperta della nostra isola. Frutto della collaborazione artistica tra Fabio Furia e Simeone Latini, lo spettacolo, ispirato all’ omonima opera di D. H. Lawrence, racconta scene di vita, storia e cultura di una terra così unica ed autentica, la Sardegna. Un ritratto denso di colori, tradizioni e sfumature, accompagnato dalle musiche originali di Fabio Furia, composte ad hoc per questo spettacolo, e dalla voce recitante dell’attore Simeone Latini; sullo schermo la proiezione di immagini storiche e attuali di quel percorso fisico e conoscitivo attraverso l’anima della Sardegna. La musica e le parole racconteranno l’Isola, rievocando i suoi paesaggi, le sue atmosfere e i suoi scorci di vita quotidiana. Non musiche sarde ma suoni e musiche della Sardegna.

Sul palco il NovaFonic Quartet & Simeone Latini: Simeone Latini, attore, regista e autore teatrale; Fabio Furia, bandoneonista, compositore e arrangiatore; Marcello Melis pianoforte; Gianmaria Melis violino; Giovanni Chiaramonte, contrabbasso. Video a cura di Luca Sgualdini.

L’appuntamento di sabato 20 dicembre, alle ore 20.00, sarà dedicato all’esibizione degli allievi del corso di bandoneon e del corso di Interpretazione stilistica nel Tango del Conservatorio di Musica G. P. da Palestrina di Cagliari, della classe del M° Fabio Furia. Un importante momento di crescita e di confronto per gli allievi, ai quali spesso, nel corso dell’anno accademico, non sono riservati spazi sufficienti per poter saggiare le proprie abilità e l’efficacia del proprio studio davanti ad una platea di spettatori, in una vera sala da concerto. Una preziosa occasione di approfondimento didattico sul campo. L’ evento è realizzato in collaborazione con il Conservatorio di Musica G. P. da Palestrina di Cagliari.

Gli appuntamenti musicali si concluderanno domenica 21 dicembre, alle ore 20.00, con il consueto Concerto di Natale, lo spettacolo “Fantasia”, interpretato dal Trio Rospigliosi: Reiko Okuma flauto, Lapo Vannucci chitarra, Luca Torrigiani pianoforte. Una tela di intensi colori e delicate sfumature per un variopinto quadro musicale tanto insolito quanto gradevole. Un mélange di suoni tratti dalle più note melodie di Gioacchino Rossini, appositamente rivisitate in chiave moderna, per flauto, chitarra e pianoforte, da Luca Torrigiani e Lapo Vannucci, ed unite a pregiati brani d’élite, alcuni dalle sonorità jazz e altri dal sapore latino. Comune di Oristano Comune di Iglesias 

Un calendario di eventi poliedrico, vario e coinvolgente, capace di soddisfare tutti i gusti musicali ed il pubblico più esigente, che affianca alla musica anche altri comparti culturali, favorendo, così, momenti di incontro collettivo all’insegna della cultura.

L’iniziativa è realizzata con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato Pubblica Istruzione, Informazione, Spettacolo e Sport e Assessorato Turismo, Artigianato e Commercio), della Gestione commissariale dell’ex Provincia di Carbonia Iglesias – Ass.to Turismo, Eventi e Sport, del Comune di Iglesias – Ass.to Cultura, Turismo, Spettacolo e Grandi Eventi e del Comune di Oristano tramite l’Associazione Accademia della Sardegna.

Il XVI Festival Internazionale di Musica da Camera potrà essere seguito anche attraverso il sito web dell’associazione www.associazioneantonstadler.com e la sua pagina Facebook.

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Nel quadro dei 152 inseriti nel programma nazionale della Settimana del Pianeta Terra, l’Associazione Mineraria Sarda e l’Ordine dei Chimici delle provincie di Cagliari, Nuoro e Oristano organizzano, per sabato 18 ottobre, presso l’Aula Magna del Consorzio AUSI, nel Palazzo Bellavista, a Monteponi, un seminario dal titolo “Problematiche ambientali connesse ad attività industriali: caratterizzazioni, interventi, monitoraggi”.

L’evento farà il punto sullo sfruttamento delle materie prime, per l’uomo una necessità essenziale che può però comportare gravi conseguenze per l’ambiente, in particolare quando le attività estrattive non sono adeguatamente gestite in tutte le loro fasi. La giornata proposta vuole analizzare la situazione nelle regioni minerarie (ma non solo) dove le attività estrattive storiche, pur avendo contribuito in modo rilevante allo sviluppo economico e sociale dei territori, hanno spesso purtroppo comportato una pesante eredità in termini di inquinamento ambientale.

La giornata, aperta a tutti, vedrà il contributo di studiosi e operatori del settore, che riferiranno di studi ed esperienze di intervento.

Il simposio è organizzato sotto il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune di Iglesias. Hanno concesso il loro patrocinio anche il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, l’Associazione Nazionale Tecnici Liberi Professionisti (ANTEC), l’Associazione Periti Minerari e Minerari Geotecnici, l’Assomineraria, il Consorzio AUSI, l’E.Bi.Pro., l’Ordine degli Ingegneri di Cagliari, le società Portovesme srl e Eni Syndial.

Ai chimici partecipanti al Geovento verranno riconosciuti 4 CFP, se attestata la partecipazione ai lavori con firma di ingresso ed uscita su apposito registro presenze.

Per i chimici richiedenti CFP sono riservati n. 50 posti previa iscrizione alla mail della segreteria organizzativa, con quota di partecipazione di € 10,00 da versare al momento della registrazione.

Grande successo, a Carbonia, per la VII edizione del Mediterraneo Film Festival, organizzato dal Centro Servizi Culturali di Carbonia Iglesias e dalla Cineteca Sarda della Società Umanitaria, in collaborazione con il Comune di Carbonia e la Regione Sardegna, sotto la direzione artistica di Stefano Obino.

Sono stati più di 1.800 gli spettatori intervenuti nelle 6 serate (dal mercoledì 8 a domenica 12 ottobre con l’anteprima del 4 ottobre) al Teatro centrale, a cui si sommano i circa 500 ragazzi delle scuole cittadine che hanno partecipato alla quinta edizione del concorso CINEMA/LAVORO/MIGRAZIONE. Questi numeri testimoniano il gradimento che il Festival ha registrato tra i tanti cittadini di Carbonia e del territorio.

Il cartellone, che ha offerto agli spettatori la possibilità di osservare, da diversi punti di vista, tematiche di grande attualità come la migrazione, il lavoro e le lotte sociali, ha portato a Carbonia, tra gli altri: l’attrice Claudia Gerini e la regista Marina Spada per il film “Il mio Domani”; l’attore Libero De Rienzo, protagonista di “Smetto quando voglio”; il regista Antonio Augugliaro e Alaa Bjermi e Mc Manar protagonisti del film evento “Io sto con la sposa”; l’attore Francesco Pannofino e il regista Felice Farina con il film “Patria”; il regista Bonifacio Angius e gli attori Stefano Deffenu e Noemi Medas per il film “Perfidia”, il montatore del grande François Truffaut, Yann Dedet; i registi iraniani Arash e Arman Riahi con il film documentario Everyday Rebellion; Ivano Marescotti e Angelo Pasquini, componenti della giuria tecnica del concorso CINEMA/LAVORO/MIGRAZIONE e la Band musicale “Calibro 35” per il concerto di fine Festival.

Sono stati molto apprezzati anche i documentari e le fiction in concorso, in particolare: “Destination de Dieu” di Andrea Gadaletta Caldarola (premiato dalla giuria tecnica per la sezione documentari e dalla giuria dei circoli del cinema); “Zacharie ya no vive aqui” di Alberto Segre e “Beep” di Antonello Murgia (premiati a pari merito dalla giuria tecnica per la sezione fiction); “Va Pensiero. Storie Ambulanti” di Dagmawi Yimer (premiato dalla giuria dei ragazzi).

Durante la settima edizione del Festival sono state consegnate dal Comune di Carbonia, alla Società Umanitaria, le chiavi della palazzina dell’ex Direzione mineraria della Grande Miniera di Serbariu, avviando così il progetto “ExDi Memorie in movimento – La Fabbrica del Cinema”. Il nuovo progetto permetterà di rendere visitabile la sede dell’ex Direzione Mineraria, che diventerà “museo di sé stessa” e diventerà luogo legato alle arti audiovisive e cinematografiche, anche con la creazione di veri e propri percorsi multimediali interni alla struttura e di uno spazio culturale, artistico, scientifico e didattico di grande rilievo socio-culturale e turistico.

«La settima edizione del Mediterraneo Film Festival – hanno detto Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia, e l’assessore della Cultura, Loriana Pitzalis – ha dimostrato quanto sia importante scommettere sugli avvenimenti a carattere culturale, che permettono non soltanto di far assistere il pubblico ad eventi di indiscutibile livello, ma anche di conoscere e apprezzare la città di Carbonia. Per questo motivo l’Amministrazione comunale si impegna, già da oggi, a svolgere il proprio ruolo per la prossima edizione. Un particolare ringraziamento al Centro Servizi Culturali di Carbonia Iglesias – Società Umanitaria per il grande lavoro svolto, ai ragazzi che hanno investito il loro tempo partecipando al concorso CINEMA/LAVORO/MIGRAZIONE, e a tutti coloro, in particolare i più giovani, che a vario titolo hanno dato il proprio contributo per assicurare la buona riuscita dell’evento.»

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La seduta del Consiglio regionale, questo pomeriggio, si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito l’Assemblea ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno, con l’interpellanza n. 35/A (Azara e più) «sui gravi problemi causati dalle numerose riduzioni e sospensioni del servizio ferroviario in diversi comuni sardi». Il presidente ha quindi dato la parola al consigliere Michele Azara, primo firmatario dell’interpellanza.

Il consigliere Michele Azara (Sardegna Vera) ha sottolineato in primo luogo la gravità dei disservizi di Trenitalia sul territorio regionale, con particolare riferimento a Sanluri e Pabillonis e in generale sulla linea Oristano-Cagliari, a partire dal mese di giugno, «con decisioni avvenute senza comunicazione e consultazione delle amministrazioni interessate, in alcuni casi dopo la realizzazione di una nuova stazione con annessa biglietteria». Per gli utenti, ha ricordato Azara, «ci sono state conseguenze molto negative, non attenuate dall’intervento sostitutivo, in alcuni casi, attraverso un mezzo gommato; una donna, dopo la soppressione della linea con Cagliari, ha perso il lavoro perché impossibilitata a raggiungere Cagliari nelle prime ore del mattino». Tutto ciò, secondo il consigliere, «richiede un intervento tempestivo della Regione, a cominciare dal nuovo contratto di servizio con Trenitalia».

Ha assunto la presidenza dell’Assemblea il vice presidente Antonello Peru che ha dato la parola, per la riposta, a nome della Giunta, all’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana.

In apertura, l’Assessore ha ricostruito brevemente le vicende del contratto di servizio Trenitalia-Regione, stipulato prima con lo Stato, poi trasferito alla Regione nel 2012, e perfezionato alla fine del marzo scorso, per un importo di circa 40 milioni. L’azione della Giunta, ha detto Deiana, «è consistita sia nell’ottenere che questa somma sia considerata al netto del patto di stabilità, poi per aumentare il plafond di chilometri a disposizione, dato che quello attuale, di oltre 3 milioni di chilometri, è insufficiente». Il contratto, comunque, a giudizio di Deiana, «dovrà essere rivisto a breve, tenendo presente l’entrata in funzione dei nuovi treni veloci». Per quanto riguarda la soppressione di alcuni collegamenti, Deiana ha comunicato che, in base ai numeri forniti da Trenitalia, «si tratta di linee con un bassissimo numero di utenti, in alcuni casi inferiore alle 5 unità: sono, dunque, scelte dolorose ma non sostenibili».

Il consigliere Azara si è detto soddisfatto ma ha rilevato che Trenitalia, titolare di ha un contratto con la Regione sia pure in corso di revisione, «deve comunque avvertire delle sue decisioni, a cominciare dalle amministrazioni interessate: cosa diciamo alla donna che ha perso il lavoro? Occorre che queste cose non si ripetano, individuando soluzioni condivise».

Successivamente il vice presidente Peru ha dato la parola al capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni, primo firmatario dell’interpellanza n. 60/A «sulla partecipazione della Sardegna all’Expo 2015».

Dedoni ha esordito ribadendo l’importanza per la Sardegna dell’Expo di Milano, rassegna che può rappresentare una grande opportunità per regione, il suo tessuto economico e il turismo. «Tuttavia – ha sottolineato – in molte occasioni, come accade negli Usa, Italia viene rappresentata solo con la Sicilia e spesso si confonde la Sardegna con la Costa Smeralda, questo lascia in ombra molte caratteristiche della nostra isola sul piano economico e culturale». Le stesse scoperte di Mont’ i Prama, di valore mondiale, rischiano per Dedoni «di essere l’ennesima occasione mancata, della quale comunque dovremo riparlare: ora siamo ad un anno dall’Expo e non sappiano cosa intende fare la Giunta, mentre c’è una Sardegna che ha bisogno di confrontarsi con il mondo ed occorre sapere sulla base di quali indirizzi e quali scelte, perché è anche su questi temi è in gioco il futuro della nostra comunità regionale».

L’assessore del Turismo Francesco Morandi, riassumendo le attività svolte dall’Esecutivo, ha ricordato il lavoro avviato nel 2013 per progettare la partecipazione sarda alla manifestazione, che conteneva fra l’altro un preciso mandato operativo all’Agenzia Sardegna Promozione. «Expo – ha dichiarato l’assessore Morandi – è forse la più grande opportunità per Sardegna cui partecipano 130 nazioni chiamate a confrontarsi sul tema Nutrire il pianeta, energia per la vita; non solo rassegna espositiva, dunque, ma un network di relazioni internazionali in grado di consentire alla Sardegna di creare una rete di relazioni. Rispetto al primo tema individuato, quello della longevità, la Giunta ha prima deciso di riportate le competenze dell’Agenzia all’interno dell’Assessorato e poi di integrare il tema principale con altri, come qualità della vita, eccellenza naturale, produzioni alimentari ed innovazione sostenibile, capace di esprimere la grande forza dell’identità. Su questa impostazione -ha proseguito Morandi – hanno lavorato sia un tavolo tecnico e un pool interassessoriale, presso la presidenza della Giunta, con il compito aggiuntivo di riavviare i rapporti con padiglione Italia Expo e l’unità di missione di Roma».

Il consigliere Dedoni si è detto sorpreso dalla risposta dell’Assessore, ritenendo che la materia fosse di competenza del presidente della Giunta, «la task force, infatti, fa capo alla presidenza della Giunta». «Piuttosto – ha rilevato il consigliere – a fronte di questi impegni, oggi accade che se uno entra nel sito Expo manca il logo della Sardegna; non so che tipo di lavoro sia stato svolto, l’impressione è quella di agnelli allo sbaraglio in mezzo ad un branco di lupi». «Forse – ha suggerito – occorre ripensare alla decisione di cancellare l’Agenzia, ma in ogni caso la Regione si è mossa con grave ritardo mentre è il momento del fare, affrontando concretamente i problemi».

Il vice presidente del Consiglio regionale, Antonello Peru, ha messo in discussione le interpellanze 64/A (Dedoni e più) e 69/A (Christian Solinas e più) sulla situazione in cui versano i circoli degli emigrati sardi all’estero.

Solinas, capogruppo del Psd’Az, ha subito evidenziato l’importanza dell’argomento in discussione. L’emigrazione ha segnato, ha detto il firmatario del testo, pagine dolorose per le famiglie sarde. Questo triste fenomeno ha trovato un suo riconoscimento normativo nel 1991. Solinas ha ricordato quanto sia importante il lavoro di promozione della Sardegna che svolgono i circoli, 130 in tutto il mondo, vere e proprie ambasciate dell’Isola che possono contare su circa un milione e mezzo di sardi, se si contano quelli di seconda e terza generazione. «Sono comunità vive, luoghi di promozione della cultura e valorizzazione dell’economia della Sardegna». Solinas ha poi evidenziato come, a causa dei ritardi nell’erogazione dei fondi previsti per il 2013 e gli anticipi per il 2014, abbiano chiuso i circoli storici di Parigi, Toronto, Bruxelles e Aia e tanti altri chiuderanno. Solinas ha chiesto alla Giunta quale politica voglia porre in essere per salvaguardare questa importante risorsa della Sardegna e per quale motivo non siano ancora stati nominati i componenti della Consulta per l’emigrazione.

Il vice presidente Peru ha dato, quindi, la parola al capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, primo firmatario dell’interpellanza n. 64/A per l’illustrazione. Dedoni ha condiviso quanto affermato dal collega di minoranza, in particolare sulla funzione che i circoli hanno svolto nei confronti del popolo sardo che sta riprendendo a emigrare. Dedoni ha evidenziato come i circoli siano un punto importante per i sardi che arrivano nei paesi stranieri, «veri presidi di umanità e cultura in terra straniera». «Eravamo invidiati – ha affermato – perché avevamo la legge più importante di tutta Italia sull’emigrazione». Dedoni ha ricordato che «gli emigrati sono stati i primi a portare il turismo in Sardegna portando parenti e amici e hanno cercato di presentare e, per così dire, “vendere” la Sardegna in quei teatri lontani. Quella promozione che i governi sardi non hanno mai fatto». La risposta di riduzione dello stanziamento da 4 milioni e mezzo a due milioni è grave e svilisce, secondo il relatore, l’azione svolta da questi sardi in terra estera. Dedoni ha infine ricordato che tra loro ci sono persone che in quei paesi hanno raggiunto importanti posizioni professionali e politiche, ci sono sindaci e deputati. Un patrimonio che la Giunta si deve impegnare, per Dedoni, a non perdere e a non svilire.

Per rispondere all’interpellanza ha preso la parola l’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, la quale ha spiegato che «la Giunta regionale riconosce il valore dei circoli, pertanto la nostra politica è volta a preservare e difendere questo patrimonio culturale e sociale che può diventare un’importante risorsa soprattutto per i giovani». Mura ha sottolineato che la Giunta vuole  valorizzare le associazioni più attive nella promozione e ha rassicurato i firmatari delle interpellanze che, a breve saranno nominati i componenti della Consulta dell’emigrazione e ha spiegato che il ritardo è stato dovuto a problemi con i circoli dell’Olanda e degli Stati Uniti. Mura ha anche annunciato che la Giunta proporrà un disegno di legge di riordino di tutto il settore dell’emigrazione, «visto che dal ‘91 a oggi ci sono stati molti cambiamenti».

L’assessore Mura ha affermato che ieri ha incontrato i rappresentanti delle Federazioni per un primo incontro, e ha spiegato loro che, visti i tempi, tutte le associazioni sarde hanno avuto un taglio dei contributi del 20 per cento. L’esponente della Giunta ha poi annunciato che in tempi rapidi sarà erogato il saldo 2013 per 400mila euro e sarà valutata l’erogazione di contributi per alcune iniziative particolarmente importanti. La linea della Giunta è comunque quella di  premiare le iniziative più utili per la promozione dell’Isola e che creino opportunità di lavoro e di economia per la Sardegna.

Nella replica Solinas (Psd’Az) si è detto soddisfatto delle parole, ma non dei fatti e delle azioni della Giunta, insufficienti. Solinas ha chiesto di trasformare l’interpellanza in mozione. D’accordo con la richiesta del collega anche il consigliere Dedoni (Riformatori sardi) che ha apprezzato le parole ma non ritiene ci sia la volontà politica a risolvere il problema. «Vorrei chiedere al presidente del Consiglio – ha concluso – che i capigruppo incontrino le rappresentanze degli emigrati. Credo sia un fatto importante di raccordo e comprensione».

A sostegno della richiesta dei firmatari delle interpellanze si è espresso il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, il quale ha evidenziato come un argomento di tale importanza non possa concludersi in questi pochi minuti di discussione. «C’è il mondo dell’emigrazione che in questi giorni hanno voluto richiamato l’attenzione dei gruppi sulla drammaticità in cui si trovano i circoli e sul rischio di chiusura dei circoli storici». Pittalis ha chiesto una sospensione di cinque minuti per terminare di scrivere la mozione e portarla subito in aula.

Sulla proposta il vicepresidente Peru ha chiesto un intervento a favore e uno contro sulla richiesta di sospensione. A favore si è espresso il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, il quale ha affermato come «sia indispensabile discutere questa mozione per il valore enorme che hanno questi circoli per l’Isola».Rubiu ha ricordato che gli emigrati portano circa 30mila turisti ogni anno in Sardegna. «Sono gli ambasciatori della Sardegna – ha detto Rubiu – il taglio del 55 per cento dei contributi è una beffa». Contrario si è espresso il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, il quale ha annunciato all’Aula che il suo partito ha già previsto un incontro con i rappresentanti degli emigrati che si terrà nei prossimi giorni e, soltanto dopo, si potrà affrontare l’argomento in maniera compiuta. Il vice presidente ha messo in votazione la richiesta di sospensione, che è stata respinta dall’Aula.

Si è poi passati alla discussione dell’interpellanza n. 22/A, presentata dal gruppo Udc, «sulle azioni poste in essere dalla Giunta per ottenere il trasferimento al demanio regionale dei beni dismessi dalle aziende statali». Ad illustrare il documento il primo firmatario, Giorgio Oppi. In apertura del suo intervento Oppi ha sottolineato la necessità di dare piena attuazione all’articolo 14 dello Statuto che prevede la successione della Regione nei beni e diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliare e in quelli demaniali, escluso il demanio marittimo.

Il consigliere dell’Udc ha ricordato i protocolli d’intesa sottoscritti negli anni scorsi per il trasferimento alla Regione dei beni delle Saline di Stato, delle strutture militari di La Maddalena e l’accordo del 2008 con il quale Stato e Regione concordarono il passaggio automatico alla Sardegna dei beni statali dismessi. «Occorre adesso guardare anche ai beni appartenenti alle aziende di Stato non più utilizzati come quelli delle Poste o delle Ferrovie  – ha detto Oppi – il loro patrimonio immobiliare acquisito prima della loro trasformazione in Spa deve essere trasferito alla Regione».  L’esponente dell’Udc ha quindi chiesto alla Giunta quali azioni, politiche e legali,  intende porre in essere in difesa dei propri diritti.

L’assessore agi Enti locali, Cristiano Erriu, rispondendo a Oppi, ha detto di condividere nel merito il contenuto nell’interpellanza. «La Regione segue con attenzione tutta la questione – ha detto l’esponente della Giunta – e per questo ha avviato le opportune azioni legali». Erriu ha quindi illustrato la strategia della Giunta in accordo con l’area legale della Regione: «Si è deciso – ha detto l’assessore – di avviare una prima causa per ottenere un indirizzo interpretativo univoco che consenta poi di portare avanti tutte le altre iniziative giudiziarie. Vogliamo verificare se ci sono le condizioni per mandare avanti le cause evitando di pagare costi legali elevatissimi in caso di soccombenza in giudizio». Erriu ha quindi rassicurato l’interrogante sulle azioni della Giunta: «Riteniamo  prioritario – ha concluso – dare piena attuazione all’articolo 14 dello Statuto e ottenere il rispetto dell’accordo sottoscritto nel 2008 per il passaggio dei beni dismessi dallo Stato alla Regione».

 In sede di replica, il consigliere Oppi si è detto parzialmente soddisfatto della risposta della Giunta. L’esponente dell’Udc ha indicato le priorità da tenere presenti: il trasferimento alla Regione dei beni dismessi dalle Saline di Stato, un nuovo  protocollo sui beni militari, la piena attuazione dell’accordo del 2008 che prevedeva il passaggio di tutti i beni dismessi alla Regione e un’azione decisa nei confronti delle Ferrovie e delle Poste per l’acquisizione dei loro beni inutilizzati.

Il vicepresidente Antonello Peru ha quindi dato la parola al consigliere Rossella Pinna (Pd) per l’illustrazione dell’interpellanza n. 6 «sulla necessità di realizzare con urgenza gli interventi di messa in sicurezza nella strada statale 197 tratto Sanluri – Guspini e la realizzazione dell’intersezione a rotatoria al km 13,500 incrocio strada provinciale 61 con viabilità urbana del Comune di San Gavino Monreale».

In apertura del suo intervento, l’esponente del Partito Democratico ha sottolineato la pericolosità della strada in questione: «Si tratta di un’importante arteria che collega i principali centri del Medio Campidano con la Marina di Arbus e la S.s.131 sulla quale si riversa giornalmente un’ingente mole di traffico. E’ una strada che presenta numerosi incroci a raso dove in questi anni si sono verificati diversi incidenti mortali» L’interpellante ha quindi ricordato che la messa in sicurezza dell’asse viario era stata finanziata nel 2008 dalla Giunta Soru con uno stanziamento di cinque milioni di euro, poi ridotti a quattro. Fondi ai quali si aggiunse poi uno stanziamento della Provincia del Medio Campidano che finanziò con 340mila euro la costruzione di una rotatoria al km 13,500, tra la strada provinciale e la viabilità del Comune di San Gavino Monreale. Nel 2014, ha evidenziato ancora Pinna, fu approvato il progetto preliminare da parte della Conferenza dei Servizi poi ratificato dalla Provincia e dal Comune di San Gavino.

«Nonostante tutto – ha rimarcato Pinna – i lavori non sono mai iniziati, il finanziamento di 5 milioni è ancora in carico alla Provincia del Medio Campidano oggi commissariata». Il consigliere del Pd ha quindi chiesto alla Giunta quali azioni intenda avviare per accelerare l’avvio dei lavori e mettere in sicurezza la strada.

L’assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, in prima battuta, ha messo in evidenza i problemi in cui si trovano le strade sarde per la cui messa in sicurezza servirebbero centinaia di milioni di euro. Maninchedda è poi passato all’esame del caso specifico: «L’opera in questione fu finanziata nel 2008 con 5 milioni di euro, poi diminuiti a quattro – ha ricordato l’assessore – la Regione stipulò in seguito una convenzione con la Provincia del medio Campidano. Tra la firma dell’intesa e l’approvazione del progetto preliminare sono passati quattro anni. I lavori dovevano essere appaltati entro il mese luglio di quest’anno. Non è stato possibile, la messa in sicurezza della strada  è attualmente definanziata. Siamo nel caso, non isolato, per cui un’opera non può essere realizzata per incuria amministrativa».

Rossella Pinna, nella replica, si è detta soddisfatta della risposta della Giunta ma ha espresso preoccupazione per «una situazione che permane in tutta la sua criticità». L’esponente del Pd ha quindi sollecitato l’esecutivo regionale a fare uno sforzo per rifinanziare il progetto: «Lasciando da parte le questioni tecniche – ha concluso Pinna – ritengo che sia in ogni caso necessario intervenire per tutelare gli automobilisti. L’opera va rifinanziata con l’assestamento di bilancio»

Successivamente, il vice presidente Peru ha avviato la discussione dell’interpellanza n°41/A (Tocco e più) «sullo stato di precarietà del personale dell’Ente Foreste della Sardegna». Essendo assente il consigliere Tocco, l’interpellanza sarà illustrata dal capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis.

Pittalis ha espresso in avvio una dura critica contro l’atteggiamento della Giunta che, ha detto, «non può continuare con la politica degli annunci e delle promesse alimentando aspettative che poi non vengono mantenute: ora serve una parola chiara dell’Assessore per i circa 1700 lavoratori dell’Ente Foreste per i quali nella legislatura precedente si era avviato un piano di stabilizzazione su base triennale,  con una previsione di circa 500 unità per anno». Ma ora, ha lamentato Pittalis, «scopriamo che le risorse destinate a quello scopo, 8 milioni, vengono tolti all’Ente Foreste; siete professori negli annunci cioè fate chiacchiere su ipotesi di riordino dell’Ente senza dire una parola sui lavoratori». Il capogruppo di Forza Italia ha inoltre contestato la decisione di commissariare l’Ente: «Lo avete fatto nelle more di una legge, ma la legge ancora non c’è, come se Delfo Poddighe, già comandante del corpo dovesse imparare qualcosa, o come se ci fossero irregolarità, in realtà siamo di fronte ad un commissariamento che ha una motivazione ridicola e, se queste sono le premesse, la stabilizzazione dei precari non comincerà mai».

L’assessore dell’Ambiente Donatella Spano ha respinto «i toni offensivi» del consigliere Pittalis. Ripercorrendo le vicende della stabilizzazione l’Assessore ha ricordato il piano di riordino degli organici previsto da una legge del 2007, un successivo provvedimento del 2008 per 850 unità, ed un altro nel 2009 per altre 215 ma, ha tenuto a precisare, «dopo non ci sono stati atti conseguenti e solo nel gennaio di quest’anno si è intervenuti con una nuova norma relativa a 500 unità annue per 3 anni incrementando risorse fino a 6 milioni annui per fare fronte ai compiti di prevenzione delle calamità naturali e contrasto ai fenomeni dissesto idrogeologico». «Le risorse c’erano e ci sono – ha sostenuto l’assessore dell’Ambiente – ma non sono stati definiti i contingenti di personale e procedure: su questi problemi abbiamo avviato un confronto con l’Assessore e con i sindacati, che abbiamo incontrato ad aprile, ad agosto e ad ottobre, si continuerà a seguire questa strada compatibilmente con la nuova legge di riorganizzazione dell’Ente».

Nella replica, il consigliere Pittalis si è dichiarato non soddisfatto, ribadendo i contenuti della sua critica politica sulla motivazione del commissariamento. «Il generale Gilberto Murgia, direttore generale che avete esautorato – ha aggiunto il consigliere – è stato reintegrato dal Consiglio di Stato, occorre fare attenzione su atti di cui qualcuno sarà chiamato a pagare le conseguenze». E’ giusto invece, secondo Pittalis, «che dove si rilevano professionalità serie, come nel caso dell’Agenzia del lavoro, che siano riconosciute evitando soluzioni sbagliate e commissariamenti affrettati e immotivati, perché ciò avviene a danno dei lavoratori che, anche oggi, non hanno ottenuto risposte».

Il vice presidente Peru, proseguendo nell’ordine del giorno, ha poi dato la parola al consigliere Daniela Forma, prima firmataria dell’interpellanza «sul ripristino del potenziale produttivo del settore agricolo danneggiato da calamità naturali».

Il consigliere Forma (Pd), ha evidenziato la difficoltà di assegnare una corretta destinazione ai 30 milioni stanziati dalla Regione dopo calamità naturali del novembre 2013 per favorire il recupero del tessuto produttivo agricolo. «Dopo la presentazione delle domande e la predisposizione della graduatoria unica regionale in base risorse disponibili – ha ricordato il consigliere Forma – sono stati finanziati 317 progetti ma ben 930 sono stati dichiarati ammissibili ma non finanziabili, creando un profondo malessere nel mondo agricolo». «Forse sarebbe stato meglio – ha suggerito Forma – restringere il campo degli interventi sugli 80 comuni, magari con meno contributi ma divisi su una platea più ampia di beneficiari, così come è apparsa di difficile attuazione il criterio del punteggio massimo». «Occorre chiarire questi aspetti a trovare nuove risorse – ha concluso l’esponente del Pd – e voglio dare atto che l’Assessorato ha raccolto queste sollecitazioni con disponibilità e tenacia».

L’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi ha condiviso le osservazioni del consigliere Forma sulle criticità del bando a cominciare dalla possibilità di risarcire il 100% del danno data l’esiguità delle risorse disponibili e le richieste pervenute per almeno 70 milioni. Ora, ha annunciato l’Assessore, «si sta procedendo a far scorrere la graduatoria per impegnare risorse della prossima programmazione se riusciremo a spendere tutti fondi disponibili entro il 31 dicembre; è un traguardo alla nostra portata, abbiamo chiesto il supporto di Argea per la presentazione delle domande ora in fase di istruttoria, in questi giorni stiamo pagando stati di avanzamento del 25% in modo da accelerare spesa». Al momento, ha precisato l’Assessore, «le domande sono 1271, 1081 i progetti e 465 i finanziamenti assegnati, confidiamo concludere entro l’anno queste procedure per cominciare lo scorrimento della graduatoria».

Il consigliere Forma ha ringraziato per la completezza della riposta dell’Assessore, ed ha richiamato l’attenzione sull’esigenza di rafforzare gli uffici di Argea per istruire pratiche entro 2014, soprattutto in alcune zone della Sardegna, «come Nuoro dove si opera con organici ridotti all’osso e dove è concentrata la metà delle domande». Bisogna accelerare inoltre, ha continuato Forma, «l’iter autorizzativo per aziende ricadenti in aree sottoposte a vincoli, serve perciò la collaborazione degli Assessorati dell’Ambiente e degli Enti locali».

L’Aula ha poi esaminato l’interpellanza n. 65/A (Zedda Alessandra e più) «sull’attività di vigilanza venatoria».

Il consigliere Zedda ha evidenziato in apertura che quella degli agenti venatori «è una attività centrale nella prevenzione nel contrasto agli incendi, un grande lavoro di volontari a costo zero che viene limitato perché non si rilasciano attestati ma si rinnovano solo quelli vecchi perché non è stata ricostituita la commissione; è paradossale». «Occorre quindi accelerare la soluzione del problema – ha concluso Zedda – ed è necessario sapere cosa intende fare la Giunta e in quali tempi».

L’assessore dell’Ambiente ha ricordato che i compiti relativi agli agenti venatori sono stati trasferiti alle Province e attualmente esiste una situazione di incertezza dovuta alla mancanza di direttive alle province. «Si verificherà – ha detto – se a risorse a risorse invariate si potrà procedere alla nomina delle guardie venatorie volontarie in una ottica di semplificazione amministrativa».

Il consigliere Zedda ha definito apprezzabile il rilievo assegnato alle guardie venatorie ma, ha avvertito, «per essere davvero incisivi bisogna accelerare processo, tanto più che siamo in fase di riordino delle normativa degli enti locali e i tempi potrebbero allungarsi».

Dopo la conferenza dei capigruppo, il presidente Ganau ha messo in discussione il successivo punto all’ordine del giorno: il Dl n. 111 sull’assestamento alla manovra finanziaria per gli anni 2014-2016. Il presidente ha dato la parola al relatore di maggioranza, Franco Sabatini (Pd), presidente della Commissione Bilancio, il quale ha dato per letta la relazione allegata al disegno di legge.

Il presidente ha dato la parola al relatore di minoranza, Alessandra Zedda, vice presidente del Gruppo di Forza Italia. Un giudizio critico quello dell’opposizione nei confronti della Giunta Pigliaru debole nei confronti del Governo Renzi, con la Manovra definita «una legge disordinata e inadeguata». Zedda ha evidenziato alcuni «aspetti salienti», per la minoranza, di questo disegno di legge «come il rapporto di subordinazione al governo viziato da appartenenze partitiche», evidenziando anche la profonda crisi in cui versa “l’Italia a rischio default”. Zedda ha poi sottolineato che si tratta di una manovra in cui «la maggioranza non ha voluto il confronto con la minoranza» e che «questa legge non è un collegato in senso tecnico, non una manovra bis, ma una norma che modifica numerose Upb e capitoli di bilancio». Zedda ha accusato la Giunta di aver perso tempo e non essere intervenuti con urgenza «per quelle sacche di disagio, emergenze dei territori colpiti dalle calamità naturali, alle situazioni di disagio sociale, delle aziende, del lavoro, attività produttive, commercio, agricoltura e artigianato». Zedda si è poi scagliata contro la resa della Giunta davanti al taglio dei 34 milioni di euro «operato per trovare la copertura ai famosi 80 euro inefficaci». L’esponente della minoranza ha definito «la manovrina spot-giocattolo del presidente Renzi una iattura per regioni ed enti locali, che come noi ne hanno subito il peso».

Alessandra Zedda è poi tornata sulla vertenza entrate: «Un assestamento di bilancio parziale e senz’anima, reso ancora più arido dall’accordo Pigliaru-Padoan, che per noi non è affatto rispettoso dei diritti della Sardegna, sia in termini di entrate dovute, sia di risoluzione dei vincoli del Patto di stabilità. Che lo condividiate o meno, nel 2014 impegnate in bilancio meno del 2013 e soprattutto spendere 300 milioni in meno rispetto all’esercizio passato».

La Zedda ha evidenziato che ci sono tagli per tutti i settori senza creare opportunità di lavoro per i sardi. Il relatore di minoranza ha però annunciato un leale confronto vista l’urgenza del provvedimento.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi aperto la discussione generale dando la parola al primo iscritto a parlare, il vice capogruppo del Pd, Roberto Deriu.

Secondo Deriu, l’assestamento di bilancio non può essere considerato il primo atto di politica finanziaria di questo governo: «Il nome stesso – ha sottolineato il consigliere della maggioranza – richiama l’esigenza di acconciare precedenti decisioni utilizzando il poco denaro rimasto. Intravediamo comunque la volontà di riqualificare e razionalizzare la spesa. Attendiamo di vedere applicata la filosofia della Giunta nella prossima manovra finanziaria».

Michele Cossa (Riformatori) ha ribadito il giudizio negativo sulla manovra espresso nei giorni scorsi. «E’ un provvedimento che non introduce novità e conferma la debolezza della Giunta nei confronti del Governo nazionale. Lo Stato – ha detto Cossa – continua a manifestare la volontà di succhiare risorse alla Sardegna. I famosi 80 euro di Renzi non hanno avuto nessun impatto sull’economia, sono serviti solo a far ottenere al premier  un buon risultato elettorale alle elezioni europee ma non hanno rilanciato i consumi. Ora anche la Sardegna è chiamata a fare la sua parte per pagare un intervento di politica economica che è stato “a ricaduta zero”».

Entrando nel merito del provvedimento all’attenzione dell’Aula, Cossa ha espresso preoccupazione per lo stato delle finanze regionali. «L’assestamento di bilancio rappresenta un anticipo di quello che accadrà il prossimo anno. Passando dai vincoli del Patto di stabilità al sistema del pareggio di bilancio non ci sarà nessun incremento della spesa pubblica. Le entrate negli ultimi mesi sono andate calando e ciò comporterà una contrazione di risorse spendibili». Il consigliere dei Riformatori sardi, infine, ha segnalato i tagli operati dalla Giunta per le famiglie (-5 milioni), per il reddito di comunità (-3,5 milioni), per il potenziamento del trasporto pubblico locale nelle aree vaste dove insistono sedi universitarie (-500mila euro all’anno). Cossa ha quindi annunciato la presentazione di diversi emendamenti al disegno di legge della Giunta.

Marcello Orrù (Psd’Az) ha bocciato senza mezzi termini l’assestamento di bilancio: «E’ un attacco alle famiglie e all’intera economia isolana – ha affermato Orrù – settori chiave come la cultura, l’istruzione e le politiche sociali vengono colpiti pesantemente». Il consigliere sardista ha poi accusato la Giunta di non aver dato seguito agli annunci fatti in sede di dichiarazioni programmatiche: «Avete tagliato i fondi anche a quei settori ritenuti da voi strategici come la ricerca, l’edilizia scolastica e le politiche per l’occupazione. Non ci sono fondi per il rilancio dell’edilizia abitativa e della pastorizia». Orrù ha quindi invocato più attenzione per le famiglie («sono sempre di più quelle che si rivolgono alla Caritas») e per le politiche sanitarie («sono stati ridotti i fondi per la formazione degli infermieri e del personale del 118 e i ricoveri dei malati psichici»). Quindi l’affondo finale: «Questo assestamento – ha concluso Orrù – non viene incontro al disagio sociale della Regione».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha definito la manovra del tutto priva di elementi nuovi, «una semplice rimodulazione di capitoli di spesa; ne è venuto fuori uno strumento inutile per la soluzione dei veri problemi della Sardegna, peraltro molto rimaneggiato dalla maggioranza rispetto al testo originario della Giunta». Alcune cose, secondo Locci, «appaiono francamente assurde, come il contributo al consorzio industriale di Tortolì per spese di depurazione di acque civili che, casomai, dovrebbero essere di Abbanoa, invece sono l’esempio di un rattoppo che cerca di nascondere scarse capacità di governo». Meritavano certamente più attenzione, ha dichiarato il consigliere di Forza Italia, «disoccupati, giovani professionisti e piccole e medie imprese che tirano la carretta di questa Regione: il giudizio nel complesso non può che essere negativo, perché ci si preoccupa solo di mettere risorse da una parte o dall’altra con un sistema che appartiene al passato».

Il consigliere Ignazio Tatti (Udc) si è chiesto «a che serva esprimere un parere come quarta commissione il 7 di ottobre quando la terza commissione ha esitato il provvedimento il 3 ottobre». Rivolgendosi poi all’Assessore della Programmazione Paci, «da Sindaco che ci mette la faccia», ha affermato che «la manovra è una offesa alla Sardegna, come dire che non ce ne sbatte niente dei sardi, quando si tolgono 10 milioni ai Comuni per i cantieri verdi per i quali il governo nazionale ha derogato consentendo le assunzioni in Sardegna; era una boccata d’ossigeno per i Comuni e soprattutto per i disoccupati dei centri più piccoli, per chi non ha niente non sarebbe stato poco». Soffermandosi poi sui tagli del tutto privi di giustificazione, Tatti ha elencato «i 40 milioni contro il dissesto idrogeologico, quelli per la bonifica dall’amianto, per i cimiteri, per le università diffuse come Oristano, perfino per gli agricoltori colpiti da calamità naturali». Qui si fanno cose, ha concluso Tatti, «senza uscire dal palazzo e vedere cosa c’è in Sardegna».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia), ha sottolineato con rammarico che «di fronte ad crisi drammatica e di difficile soluzione c’è una classe dirigente disattenta». Occorre intanto chiarire una volta per tutte, secondo l’opinione di Cherchi, «qual è stata la reale  necessità di presentare questa manovra perché la tesi dello strumento tecnico non esiste». La verità, ha proseguito, «è che non ci sono soluzioni nuove, è un assestamento parziale e senz’anima che non rappresenta niente di buono per i sardi». Che senso ha, si è chiesto il consigliere di Forza Italia, «tagliare i fondi contro il dissesto idrogeologico, frutto di una battaglia fortissima subito dopo l’alluvione del novembre 2013, mentre c’era la delibera dell’Assessore per impegnarli entro l’anno: e poi ancora tagli su, commercio, artigianato, imprenditoria femminile, blocco delle opere cantierabili, risarcimenti dei danni alle colture dopo otto mesi senza dati, né bandi». Ma allora questa Giunta cosa ha fatto in tutto questo tempo, ha concluso Cherchi, «a parte parlare male di quanto fatto nella legislatura precedente?».

Il presidente ha dato, quindi, la parola all’ex presidente Ugo Cappellacci (Forza Italia): «L’assestamento di bilancio entra in aula in un clima in netta contrapposizione tra maggioranza e opposizione che crea un blocco a suggerimenti e proposizioni della minoranza». In passato, ha ricordato l’esponente di Forza Italia, la logica di contrapposizione ha sempre creato danni alla Sardegna, e ha quindi auspicato che nel dibattito in aula ci sia un’apertura da parte della maggioranza per avviare un confronto, «perché così non va bene».

Ugo Cappellacci ha evidenziato che la maggioranza ha i numeri per evitare il confronto, ma non potrà evitarlo con la Sardegna, con i sindaci, gli agricoltori, le famiglie, le imprese. «L’assessore dice che il taglio è del 10 per cento ossia i 300 milioni di cui avevamo parlato noi».

Per l’ex presidente della Giunta «quello che indicate come il paradiso inizia ad avere i connotati di un inferno». E ha chiesto alla Giunta, visto che  oltre ai tagli di risorse, ci saranno 130 milioni di euro di entrate in meno «come credete di arrivare al pareggio di bilancio?» Per Cappellacci la contrazione dei mutui serve soltanto per coprire il flop del governo regionale, mutui che ricadranno sulla prossima giunta e sulle nuove generazioni.

«Ancora una volta vi chiedo di invertire la rotta prima che sia troppo tardi, perché già questa manovra risente dell’accordo Pigliaru-Padoan-Renzi». Cappellacci ha ricordato che mentre lo Stato continua a scippare la Sardegna, l’Esecutivo regionale annuncia di ritirare i ricorsi contro il Governo. «Auspichiamo che la volontà dell’Aula venga rispettata, che ha sconfessato quell’accordo con un ordine del giorno». Per l’esponente della minoranza l’unico a beneficiare di questo assestamento è il governo Renzi, e ha giudicato «la Giunta arrendevole con il governo e arrogante verso di noi e verso i sardi».

Per Luigi Crisponi (Riformatori sardi) «riuscire a dare una definizione compiuta a questo assestamento è un’impresa improba. Un assestamento modesto, con tantissime voci che mancano, che avrebbe invece dovuto dare una svolta a famiglie, giovani, scuola e imprese». Crisponi ha evidenziato il paradosso di una Giunta che nell’assestamento di bilancio presenta il taglio dei fondi per combattere il rischio idrogeologico e, contemporaneamente, presenta due disegni di legge per istituire due parchi.  Crisponi ha evidenziato che non ci sono risorse per il comparto artigiano, turismo, commercio, imprenditoria giovanile e femminile. Critico anche verso la destinazione dei 6 milioni per la destagionalizzazione del turismo. «Sappiamo che sono momenti davvero difficili ed è difficile ottenere risorse», ma la grande preoccupazione è che si sia andati a colpire quel patrimonio ancora presente tra gente sarda che sta ancora resistente. «Un taglio fatto con le forbici». E poi ha accusato la Giunta di danneggiare gravemente il settore produttivo facendo sparire i soldi per i consorzi fidi. «Il risultato – ha concluso – è mandare le nostre imprese nelle mani degli usurai».

Angelo Carta (Psd’Az) stigmatizzando un atteggiamento «da commedia» da parte di maggioranza e opposizione ha detto che quello che manca «è la consapevolezza di cosa c’è fuori dall’aula». Per Carta sembra quasi ci sia un disegno contro i sindaci che non sanno più come fare perché devono amministrare i territori senza poter contare su fondi sufficienti. «Il disagio che dilaga sembra un corpo estraneo a questo assestamento. Nei nostri territori c’è emergenza. Alla fine di questo assestamento – ha concluso – sarà necessario dare un segnale reale ai comuni e ai nostri territori».

Piermario Manca (Soberania e Indipendentzia) ha parlato di «assestamento cospicuo» in quanto ammonta a oltre 216 milioni di euro. «Ma come mai – ha chiesto – siamo arrivati a un assestamento così cospicuo?» Per Manca sicuramente c’è  una responsabilità di chi non ha utilizzato i fondi in passato. Il consigliere di Soberania e Indipendentzia ha affermato che non si tratta di un assestamento perfetto e ha annunciato la presentazione di emendamenti.

Surreale, secondo Stefano Tunis (Forza Italia) la situazione che si sta delineando in Consiglio con maggioranza e opposizione costrette a recitare una parte. Tunis ha incentrato il suo intervento sul ruolo che ogni consigliere regionale dovrebbe svolgere, rivolto soprattutto alla rappresentanza delle istanze provenienti dai territori. «Chi ha avuto la fortuna di essere eletto ha il dovere di esprimere la propria opinione – ha detto Tunis – nel leggere questo documento non rivolgo accuse alla Giunta. Dal loro punto di vista è naturale l’approccio di tipo ragionieristico, staccato dalla necessità di dare risposte alle persone che ci hanno eletto. Noi abbiamo invece il dovere di esercitare il nostro ruolo di rappresentanza». L’esponente azzurro ha quindi annunciato la presentazione di numerosi emendamenti al disegno di legge di assestamento di bilancio e rivolto un appello ai consiglieri della maggioranza: «Rimettiamo la politica al centro della scena. Lo dovete alle istituzioni e alle persone che vi hanno mandato qua dentro».

Alberto Randazzo (Forza Italia) ha invece espresso rammarico per la mancanza di dialogo con la maggioranza. «Ho assistito a tante discussioni in quest’Aula – ha esordito – in ogni assestamento di bilancio si sono trovate le coperture per le urgenze. Se non finanziamo le leggi di settore non riusciamo a dare un minimo di ossigeno alle imprese». Randazzo ha quindi segnalato alcune aspetti negativi del provvedimento come i tagli alle bonifiche dell’amianto. «Abbiamo ascoltato per anni il grido d’allarme delle associazioni. E’ un problema serio che mette a rischio la salute pubblica. L’amianto è presente soprattutto nelle scuole e negli edifici degli enti locali». Il consigliere di minoranza, infine, ha invitato la Giunta a mostrare più attenzione alle richieste che provengono dalla società sarda messa in ginocchio da una crisi devastante: «Finora – ha concluso Randazzo – non c’è stata nessuna risposta alle istanze dei territori, la gente pretende interventi per le emergenze, sarebbe curioso capire oggi quale è il consenso di questa maggioranza fuori dal palazzo».

Il presidente ha chiuso i lavori, il Consiglio si riunirà domani mattina alle 10.00. per la prosecuzione della discussione generale sul Dl 111.

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

Il consigliere regionale Modesto Fenu (Zona Franca Sardegna) ha presentato un emendamento all’assestamento di bilancio, contenente un pacchetto aggiuntivo di risorse per andare incontro alle impellenti esigenze delle aziende agricole che subiscono annualmente ingenti danni da parte dalla selvaggina.

«E’ ormai una devastazione senza fine – spiega Modesto Fenu, primo firmatario del documento -, abbiamo rappresentato l’esigenza di incrementare immediatamente i fondi per il riconoscimento dei danni provocati alle colture da cinghiali, cervi, cornacchie, storni, nutrie e gruccioni. Le risorse proposte dalla Giunta appaiono infatti del tutto insufficienti per fronteggiare un problema serio che rischia di far fallire in Sardegna numerose aziende. Inoltre, le sentenze che stanno arrivando in giudicato parlano ormai chiaro. Il danno deve essere risarcito per intero. Il semplice indennizzo non è più sufficiente.»

Per queste ragioni il responsabile del Movimento Zona Franca ha sollecitato l’inserimento nella manovra di un primo intervento aggiuntivo pari a un milione di euro. «Si tratta di un provvedimento tampone. Un piccolo  passo in avanti verso le reali difficoltà che stanno affrontando centinaia di aziende agricole sparse in ogni angolo dell’Isola – aggiunge Fenu -, ci sono degli imprenditori che si trovano a rischio fallimento per le rovine subite da alcune specie di fauna selvatica. Alcune aziende subiscono danni annuali per decine di migliaia di euro e rischiano ormai di fallire». Una piaga da contrastare, in tutti i sensi.

«La situazione è fuori controllo – sottolineano Modesto Fenu, Paolo Truzzu (FdI) e Gianluigi Rubiu (Udc) -, è indispensabile che la Regione riconosca i danni alle aziende per intero, non un semplice indennizzo». In quest’ottica Fenu preannuncia anche la presentazione imminente della proposta di legge per la modifica della normativa in materia: «Occorre – conclude Fenu – rivisitare la legge sulla gestione della fauna selvatica e sul governo del territorio, con un approccio di rispetto dell’ambiente che deve essere razionale e non puramente ideologico».