19 November, 2024
Home2014Ottobre (Page 27)

Ignazio Locci 7 copia

Nuovo attacco del consigliere regionale Ignazio Locci (FI) alla Giunta regionale, sulla gestione del sistema sanitario.

«La Giunta regionale – attacca Ignazio Locci – prosegue nel suo perverso piano di smantellamento dei servizi sanitari del Sulcis Iglesiente. Tra qualche giorno, la Asl 7 di Carbonia dovrà fare i conti con la cancellazione del servizio di Aferesi terapeutica (utilizzata per il trattamento della miastenia grave e il Morbo di Moskowitz), così come disposto dalla delibera regionale N° 35/21 del 12.9.2014 (assetto organizzativo temporaneo della Rete Trasfusionale regionale). Un altro tassello del progetto di razionalizzazione della sanità isolana, che nella versione Luigi Arru significa semplicemente tagli indiscriminati specie ai presidi di periferia, operati senza tenere in considerazione le esigenze dei cittadini. Presidi che di questo passo verranno definitivamente cancellati dal sistema sanitario sardo, costringendo i cittadini del Sulcis Iglesiente a recarsi nelle strutture del capoluogo.»

«È doveroso che il direttore generale della Asl 7, Maurizio Calamida, impugni la delibera N° 35/21 al fine di difendere la sanità del territorio – aggiunge Locci -. Non si può accettare passivamente l’abbattimento dei servizi. Ma, soprattutto, mi chiedo quale sia la posizione degli onorevoli eletti nel Sulcis Iglesiente, il capogruppo del Pd Pietro Cocco ed il segretario regionale di Sel Luca Pizzuto, che a testa bassa stanno accettando la distruzione del nostro sistema sanitario. Mi auguro – conclude il consigliere regionale di Forza Italia – abbiano un guizzo di schiena dritta e si ribellino agli insani progetti che la maggioranza cui appartengono sta attuando.»

Maurizio Calamida 9 copiaCentro direzionale ASL 7

Nuova tappa nella vertenza tra le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL e la direzione generale della Asl 7 guidata da Maurizio Calamida, in merito alla vicenda del recupero delle quote percepite a titolo di fasce in attuazione della contrattazione sindacati-Asl 7 degli anni 2005 e 2008. Il direttore generale della Asl 7, Maurizio Maurizio Calamida, ha diffuso una nota nella quale scrive che «martedì 7 ottobre, i sindacati CGIL, CISL e UIL, al termine di una nuova assemblea del personale, hanno proclamato lo stato di agitazione finalizzata ad una giornata di sciopero in relazione alla ormai nota vicenda legata al recupero presso i dipendenti delle quote percepite a titolo di fasce in seguito alla contrattazione Sindacati-ASL degli anni passati. Lo sciopero è stato indetto, come si legge testualmente nel relativo documento sindacale, perché “persistono le indebite ed illegittime decurtazioni dello stipendio al personale”. I Sindacati continuano ad ignorare – aggiunge Maurizio Calamida – trascinando purtroppo gli incolpevoli Lavoratori, le due ordinanze del Tribunale di Cagliari con le quali nei mesi scorsi sono state rigettate le domande cautelari presentate da decine di dipendenti, mirate ad ottenere la sospensione delle trattenute a carico dei Lavoratori, e gli importanti provvedimenti della Corte dei Conti sul procedimento aperto per danno erariale a carico di diversi Amministratori e Dirigenti ASL relativamente alla pratica “fasce”».

Il direttore generale della Asl 7 evidenzia che «la vicenda si arricchisce oggi di un fatto nuovo e molto importante. Lo stesso Tribunale di Cagliari, infatti, nei giorni scorsi (sentenza n° 777/014 del R.A.C.L. 2011) ha emesso una prima sentenza nel merito della questione e si è pronunciato definitivamente, rigettando le domande di circa 50 ricorrenti, dichiarando la nullità degli accordi sindacali del 2005 e del 2008 – per violazione delle norme di legge e delle norme del Contratto Collettivo Nazionale – a seguito delle quali vennero erogate le indennità ai dipendenti ASL del Comparto, sottolineando nel contempo la doverosità dell’azione dell’Amministrazione. Il Tribunale ha anche dichiarato irrilevante l’affidamento incolpevole dei dipendenti sugli accordi, negando loro anche il diritto al risarcimento dei danni. Non solo: il Giudice ha anche condannato i ricorrenti al rimborso delle spese giudiziali che comporterà l’esborso, per ognuno di essi, di una somma intorno ai 260 euro».

Maurizio Calamida formula l’auspicio «che ora i Sindacati, di fronte ad una sentenza di merito di un Tribunale desistano dal ritenere “indebite e illegittime” le azioni della ASL. Al di là degli aspetti strettamente giuridici della controversia che ha visto, purtroppo, contrapposti i Lavoratori e la ASL 7, l’Amministrazione esprime il proprio rammarico sugli aspetti umani della vicenda e dei risvolti finanziari che si riflettono sui dipendenti stessi che, ovviamente, non hanno avuto parte attiva nella questione. Allo stesso tempo – scrive ancora Maurizio Calamida – l’Amministrazione, di fronte alle ossessive e ripetute richieste degli ultimi anni dei Sindacati CGIL, CISL e UIL di dimissioni, licenziamento e decadenza del Management Aziendale della ASL 7, si permette di fare una riflessione. Serena e pacata. Ma non sarà il caso – una volta tanto – che siano i Rappresentanti Sindacali a dimettersi dal loro ruolo, viste le responsabilità che hanno avuto nella vicenda e i risultati ottenuti con le loro azioni di questi ultimi anni che, purtroppo, i Lavoratori debbono subire? Ora chiedono ancora altri sacrifici con una nuova giornata di sciopero. Ma contro cosa, contro una sentenza? Ma loro non “pagano” mai?».

Carbosulcis 2Roberto Puddu 4 copia

La Commissione europea ha chiuso la procedura d’indagine sul caso Carbosulcis, sentenziando che la Miniera può usufruire ancora di un sostegno pubblico finalizzato alla sua dismissione, come previsto dalle norme europee (decisione 787/2010/UE) per accompagnare la graduale cessazione della produzione, con “tutela ambientale, ricerca e innovazione tecnologica, riqualificazione del personale”.

Ora, come nel più grottesco schema pirandelliano  fioccano le dichiarazioni entusiastiche dell’A.U. (in coro con vari ex assessori e politici), il quale come il “Gengè dell’Uno, Nessuno e Centomila”, provando ad estraniarsi da se stesso, parla di “un risultato positivo per un nuovo corso”, anziché della grave responsabilità di quella classe politica, della quale egli stesso è diretta emanazione, che ha impedito la possibilità concreta di valorizzazione dell’unica risorsa energetica nazionale.

Non si illuda, quelle “maschere”, così come nel romanzo, resteranno tali. La realtà, che rimarrà nella storia, è che “Lorsignori” hanno portato la Miniera, e quello che rappresenta nel territorio,  al disastro totale: da una parte per l’incapacità, la specifica incompetenza e la superficialità (certificate anche dal Consiglio regionale); e dall’altra mortificando chi ha operato nelle gallerie come nella ricerca di soluzioni tecnologiche che avrebbero permesso ben altra opportunità e sorte alla Carbosulcis.

Il tutto condito dal peggior esercizio clientelare del potere e senza alcuna remora nei riguardi del patrimonio  umano, professionale, tecnologico, operativo e culturale, verso il quale è in atto anche il peggior sciacallaggio industriale. E’, infatti, di questi giorni, la notizia della decisione di Carbosulcis  per la cessione, per qualche spicciolo, a Sotacarbo (della quale è presidente il D.G. della Carbosulcis), del Lavoro e dell’attività di ricerca costati impegno e circa 5 milioni di euro. Situazione, se ce ne fosse bisogno, che evidenzia ancora più chiaramente il conflitto di interessi di chi, nel tempo, avrebbe dovuto gestire le competenze tecniche e professionali della Carbosulcis, miranti ad attuare RICERCA E INNOVAZIONE a favore della miniera e della propria produzione, mentre invece ne ha eliminato attività e reparti.

Come è decisamente gattopardiano quanto dicono vada apertamente affermando l’A.U. rispetto alla sua sicurezza di restare alla guida di Carbosulcis: per la sua vicinanza all’attuale assessore dell’Industria e per il suo sostegno verso il deputato europeo e candidato alla leadership del PD sardo.

Infine, a conferma dell’assenza di gestione industriale, a favore di quella politica e clientelare, con la moltiplicazione della comunicazione interna ed esterna all’azienda, sulla disponibilità di milioni di euro per buonuscite e incentivazioni all’esodo, sui quali avrebbe ampia gestione e discrezionalità.

Noi continuiamo a pensare che sia perlomeno paradossale che i responsabili del disastro gestionale della realtà produttiva (ed emanazione del Governo regionale peggiore e deleterio della Storia dell’Autonomia della Sardegna), possano essere anche i gestori della fase, che deve accompagnare la Società alla dismissione, attraverso le linee fondamentali della ricerca, riconversione, riqualificazione e rioccupazione!

Da marzo proponiamo questo quesito alla Regione nella sua qualità di Azionista Unico, che ha sempre spostato la risposta all’esito della determinazione della Commissione europea. Ora che è arrivata vorremmo vedere l’atteso nuovo corso di gestione, di competenza, di serietà, passione e moralità per evitare che si passi dalla commedia al melodramma, e che al conclamato danno si aggiunga altra beffa!

Roberto Puddu

Segretario Generale della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente

Consiglio regionale B copia

Il Consiglio regionale si riunisce questo pomeriggio, alle ore 16.00. La prima ora della seduta sarà dedicata all’esame delle interpellanze.

All’ordine del giorno la n. 69/A (Christian Solinas) sulla grave situazione dei circoli sardi nel mondo e sul progressivo smantellamento delle politiche per favorire il concorso dei sardi non residenti e la funzione democratica e culturale dell’associazionismo sardo fuori dall’Isola, valorizzando le competenze professionali, le esperienze umane e il possibile contributo di iniziative imprenditoriali finalizzate allo sviluppo della Sardegna; la n. 64/A (Attilio Dedoni e più) sull’immediato pericolo di chiusura dei circoli degli emigrati sardi all’estero; la n. 60/A (Attilio Dedoni e più) sulla partecipazione all’EXPO 2015; la n. 22/A (Giorgio Oppi e più) sulle azioni poste in essere e da porre in essere per ottenere il trasferimento al demanio della Regione dei beni dismessi già di proprietà delle aziende statali; la n. 35/A (Michele Azara e più) sui gravi problemi causati dalle numerose riduzioni e sospensioni del servizio ferroviario in diversi comuni sardi; la n. 6/A (Rossella Pinna e più)  sulla necessità di realizzare con urgenza gli interventi di messa in sicurezza nella strada statale 197 tratto Sanluri-Guspini e realizzazione dell’intersezione a rotatoria al km 13,500 incrocio strada provinciale 61 con viabilità urbana del comune di San Gavino Monreale. Seguirà l’esame dell’interpellanza n. 41/A (Edoardo Tocco e più) sullo stato di precarietà del personale dell’Ente Foreste della Sardegna; la n. 10 /A (Daniela Forma e più) sulla Misura 126 del PSR “Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali”; la n. 65 (Alessandra Zedda e più) sull’attività di vigilanza venatoria.

I lavori dell’Aula proseguiranno poi con l’esame dell’assestamento alla manovra finanziaria per gli anni 2014 -2016, con l’esame dei disegni di Legge sull’istituzione del Parco naturale regionale di Gutturu Mannu e sull’Istituzione del Parco naturale regionale di Tepilora.

All’ordine del giorno anche il DL n. 97 Interventi urgenti per le spese di funzionamento e manutenzione delle sedi della formazione professionale e il completamento dei piani di formazione professionale”, la mozione 79 (Paolo Truzzu e più)  sul progetto Erasmus (regionale) e sulla mobilità giovanile e la mozione n. 59 (Ignazio Tatti e più) sull’attuazione dell’articolo 4 della legge regionale 21 gennaio 2014, n. 7, in materia di stabilizzazione del personale precario dell’Ente foreste della Sardegna. L’aula dovrà anche procedere alla nomina del Collegio dei revisori dei conti per l’Agenzia regionale del lavoro, di sette componenti effettivi e sette componenti supplenti del Comitato misto paritetico per le servitù militari, di due componenti del Comitato regionale faunistico, di tre componenti della Commissione regionale per le attività editoriali, di tre componenti della Commissione scientifica per l’espressione del parere di cui al comma 3 dell’art. 20 della L.R. 14/2006 (Beni culturali), di cinque componenti della Consulta regionale giovani, di due componenti del Consiglio di amministrazione dell’Istituto zooprofilattico sperimentale “Giuseppe Pegreffi” (IZS), di tre componenti dell’Osservatorio regionale dei musei, di due componenti dell’Osservatorio regionale delle biblioteche, di cinque componenti dell’Osservatorio regionale per la cultura e la lingua sarda.

I lavori del Consiglio proseguiranno per tutta la settimana, fino a venerdì.

L’assessore regionale dell’industria, Maria Grazia Piras, è intervenuta ieri sera, a Cagliari, ai lavori di un convegno organizzato dalla CGIL.

«L’industria può e deve convivere con gli altri settori economici della Sardegna», ha detto l’assessore Piras che si è soffermata su uno dei temi essenziali della competitività del sistema produttivo isolano: il costo dell’energia. «Riteniamo – ha aggiunto l’assessore dell’Industria – che la metanizzazione sia un investimento fondamentale per la ripresa dell’attività manifatturiera e per il modello di sviluppo che abbiamo in mente. Fra i tre scenari principali di metanizzazione, sceglieremo in base alla sicurezza dell’approvvigionamento e all’effettivo risparmio per le imprese e le famiglie sarde.»

 

Maria Grazia Piras A copia

Il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore regionale della Pubblica Istruzione Claudia Firino, sono intervenuti, sabato mattina, ai lavori del convegno “Parliamo di scuola. Possibile. Attuale. Futuribile” organizzato nel corso di Cagliari CodeWeek 2014 all’Open campus di Tiscali. In chiusura del convegno, il presidente Pigliaru ha rimarcato ha citato una recente statistica dell’Ocse che indica la Sardegna al primo posto per la qualità ambientale ma ultima per istruzione. «La debolezza sull’istruzione è un retaggio storico che non possiamo più accettare. Appena il 54% delle persone che oggi lavorano in Sardegna ha almeno un diploma di scuola secondaria”, ha detto il presidente della Regione. Francesco Pigliaru ha additato poi alla necessità di portare innovazione e modernizzazione per cambiare il modo di stare a scuola non solo inserendo le nuove tecnologie ma anche investendo per colmare l’asimmetria e l’incomprensione che troppo spesso esiste nel passaggio delle informazioni tra docenti e alunni. «Siamo interessatissimi all’innovazione nelle scuole. Oggi si può intervenire con apporti tecnologici molto semplici e ottenere grandi risultati. In Sardegna, pur avendo alcune esperienze avanzatissime, c’è l’urgenza di intervenire subito nelle scuole periferiche. Ci sono situazioni, soprattutto all’interno, in cui assieme al contatto con la modernità si rischia di perdere popolazione e speranza. Abbiamo molte risorse da dedicare alla scuola e le stiamo investendo con celerità.»

Sulla modernizzazione della didattica è intervenuta l’assessore Claudia Firino, in apertura del convegno. «La tecnologia e l’informatizzazione nelle scuole non è solo questione di strumenti – ha detto – ma implica anche un lavoro di innovazione didattica con i docenti, ed è proprio ciò a cui stiamo lavorando.»

Donatella Emma Ignazia Spano 1 copia

L’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, ha partecipato ai lavori della Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni, riunitasi oggi a Roma.

«Vogliamo esercitare un peso importante nei confronti del Governo centrale, in un dialogo paritario e basato sulla leale collaborazione tra le istituzioni dello Stato – ha detto nel suo intervento l’assessore Spano -. Per questo è fondamentale creare una rete di collaborazione tra le regioni su temi di comune interesse.

L’assessore Spano, intervenendo in videoconferenza sugli aspetti di competenza spiccatamente ambientale, ha proposto una serie di emendamenti che sono stati condivisi anche da altre regioni. «Questa rete di collaborazione e di solidarietà si sta realizzando con risultati importanti e positivi per l’autonomia delle Regioni, specie su materie di particolare rilevanza ambientale», ha commentato Donatella Spano.

In relazione alla creazione della rete degli impianti di recupero di energia, l’assessore Spano ha condiviso la richiesta di abrogazione dell’intero articolo 35: «Considerata la delicatezza e il forte impatto sulle realtà territoriali non è accettabile una disciplina centralizzata e basata sulla decretazione da parte del Governo centrale, afferma Donatella Spano. Tale posizione è stata sostenuta anche da Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Sicilia, Puglia e Friuli.»

Sulle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, l’assessore dell’Ambiente ha ribadito la richiesta di abrogazione dei commi 3 e 4 dell’art. 38, riguardanti lo spostamento delle competenze dalle Regioni allo Stato in materia di Valutazioni di Impatto Ambientale. Sulla materia la Regione Sardegna ha infatti competenza primaria. Alla richiesta di abrogazione formulata dall’assessore Spano si sono unite le altre regioni ed è stata chiesta, infine, all’unanimità l’eliminazione dell’intero articolo 38. 

Nel corso della riunione, l’assessore si è fatta portavoce anche di un ulteriore emendamento proposto all’art. 7 dall’assessorato dei Lavori pubblici, finalizzato a salvaguardare la spendibilità dei fondi destinati alla mitigazione del rischio idrogeologico nelle città di Olbia e Bitti a seguito degli eventi alluvionali dello scorso mese di novembre. Tale richiesta è stata condivisa da tutte le Regioni presenti al Tavolo politico.

Virginia Mura 7
L’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, è intervenuta a San Gavino, alla 64ª Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro organizzata dalla sezione regionale dell’Anmil. «La sicurezza sul lavoro, la prevenzione degli infortuni, l’educazione, la tutela delle condizioni dei lavoratori – ha detto – sono questioni centrali per qualsiasi società che voglia dare concretezza al concetto di progresso, individuale e collettivo. Un lavoro sostenibile e sicuro, un’assistenza più equa, una tutela adeguata per le vittime – ha aggiunto – non sono valori negoziabili.»
Virginia Mura si è poi soffermata sui dati che riguardano gli infortuni. «I media – ha detto – rilevano il minimo storico delle morti sul lavoro accertate e il calo delle denunce. Ma i dati vanno interpretati nel contesto della crisi. La combinazione di precarietà, disoccupazione e ammortizzatori sociali abbatte, infatti, il numero delle denunce di infortuni e malattie professionali.»
L’Inail, con il progetto Open Data, aveva avviato un percorso di apertura e integrazione orientato al nuovo sistema nazionale informativo della prevenzione. «La speranza – ha detto l’assessore del Lavoro – è che questo nuovo scenario informativo sia presto disponibile così da rappresentare meglio la realtà cui ci riferiamo.» Dati preoccupanti (+47%) anche per quanto riguarda le denunce di malattie professionali. «Dobbiamo intervenire – ha sottolineato ancora l’assessore Mura – queste malattie sono un costo troppo elevato per la società. Occorre un immediato lavoro di coordinamento interdisciplinare e intersettoriale tra i ministeri della Salute, del Lavoro e dell’Ambiente». 
Un altro spunto di riflessione proposto dall’assessore Mura è stato quello della vigilanza e dei controlli. La maggior parte delle aziende, infatti, è ispezionata poco o pochissimo. «Il ministro Poletti ha affermato di recente che bisognerà rimettere mano ai servizi ispettivi, accentrando le funzioni nella figura dell’Agenzia Unica per le Ispezioni sul Lavoro. Non si tratta di essere favorevoli o contrari a innovare la pubblica amministrazione – ha concluso l’assessore regionale del Lavoro – è necessario però combattere gli sprechi evitando, per esempio, le visite ripetute alle stesse aziende.»

 

Ha preso il via oggi la “SettimanaViva”, sette giorni (dal 13 al 19 ottobre) di sensibilizzazione dedicata all’arresto cardiaco, con lo scopo di migliorare la conoscenza e la formazione dei cittadini e degli operatori sanitari alla rianimazione cardiopolmonare.

«Ho aderito con entusiasmo all’iniziativa – ha detto Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia -, con la speranza che comuni, scuole e ogni altro ente facciano altrettanto, affinché si diffonda la cultura dedicata all’arresto cardiaco. I comuni e le scuole sono chiamati a impegnarsi per organizzare una serie di eventi che promuovano, soprattutto tra i giovani, la conoscenza su un tema sociale di così straordinaria importanza. In particolare, sulle manovre che possono salvare la vita: manovre semplici, sicure, che chiunque di noi, anche senza una preparazione sanitaria specifica, è in grado di attuare, quando è testimone di un arresto cardiaco. Ecco perché i comuni del Sulcis Iglesiente devono aderire all’iniziativa, facendo in modo che nelle scuole, e non solo, vengano organizzati incontri con operatori sanitari e di soccorso. Più i giovani vengono educati al primo soccorso, minore è il rischio che l’arresto cardiaco possa mietere vittime, così come spesso accaduto. Ed è pacifico sostenere che talvolta, un intervento adeguato – ha concluso il consigliere regionale di Sant’Antioco – anche senza l’ausilio di personale specializzato, può salvare una vita.»

Proseguono i preparativi per la seconda edizione dell’Almanacco di figurine degli sportivi della Città, proposto dalla “Footprint Italia”. L’iniziativa prevede la realizzazione di un “Album”, in cui saranno presenti i praticanti di tutte le società e di tutte le diverse discipline sportive presenti a Carbonia.

Le società interessate possono ritirare la modulistica necessaria per iscriversi presso l’Ufficio Sport, in via Mazzini 68: lunedì dalle 8.30 alle 12.00; martedì dalle 16.30 alle 18.30; mercoledì, giovedì e venerdì dalle 9.00 alle 12.00.

Alla nuova edizione dell’Almanacco, possono partecipare sia le società che hanno aderito alla prima edizione sia le società che vogliono aderire per la prima volta.

20140328-102541.jpg