Questa mattina si è svolto a Pula, presso l’auditorium di Sardegna Ricerche, nel Parco Scientifico e Tecnologico della Sardegna di Piscina Manna, un workshop su un tema strategico per la Sardegna, da sempre alle prese con gli elevati costi legati all’approvvigionamento e all’utilizzo dell’energia. L’evento è stato organizzato da: RSE, società per la ricerca nel settore elettro-energetico controllata dal Gestore dei Servizi Energetici; Sardegna Ricerche; e Confindustria Sardegna.
Ad aprire il workshop è stato l’intervento del presidente ed Amministratore Delegato di RSE, Stefano Besseghini, che ha voluto sottolineare il ruolo che ricerca e innovazione in campo energetico possono svolgere per lo sviluppo del sistema delle PMI italiane. «Ricerca sviluppo e innovazione – ha detto – vengono indicati da più parti come gli strumenti con cui spingere il nostro Paese fuori da un periodo di crisi strutturale che richiede di recuperare la grande capacità manifatturiera che lo ha sempre contraddistinto. Perché questo avvenga – ha continuato – è necessario che tutti coloro che operano nel settore dell’innovazione stringano solide alleanze che portino, attraverso un confronto serrato, all’individuazione delle iniziative, delle finalità e dei modi che possano massimizzare il ritorno sulle poche risorse a disposizione. RSE ha da tempo intrapreso un percorso duplice, di diffusione mirata dei propri risultati di ricerca e di ascolto delle necessità di ricerca che derivano dal sistema industriale italiano. L’incontro di oggi è un’ottima dimostrazione di come la costruzione di reti corte e lunghe nel sistema ricerca offra una sorta di fil rouge in grado di guidare le aziende, startup e non, sia nell’identificazione di nuove opportunità di mercato sia nel collegamento con un ambito internazionale che è il naturale ecosistema delle attività di ricerca. Tutto ciò è vero in generale, ma lo è a maggior ragione per il settore dell’energia che si trova esso stesso in una importante fase di transizione che, come sempre, offre nuove opportunità a chi meglio e per primo saprà leggere le dinamiche del nuovo».
La presidente di #Sardegna Ricerche, Maria Paola Corona, nell’illustrare le molteplici attività dell’Ente messe in atto attraverso la Piattaforma Energie rinnovabili e lo #Sportello Energia, ha voluto sottolineare quanto sia importante agevolare e sostenere non solo la ricerca, ma soprattutto la diffusione culturale e scientifica sul territorio delle buone pratiche connesse al risparmio energetico e ai conseguenti vantaggi ambientali.
«Lo Sportello Energia di Sardegna Ricerche coniuga proprio questa esigenza – ha aggiunto la presidente Corona – da un lato organizza gratuitamente percorsi di formazione e divulgazione nel settore dell’energia e dall’altro fornisce consulenza sia on line, sia in loco a tutti i soggetti pubblici e imprenditoriali della Sardegna che ne facciano richiesta. Attualmente, inoltre, non sarebbe possibile prescindere, soprattutto nella nostra realtà regionale, dalle attività di sperimentazione e trasferimento tecnologico a favore di imprese e altri enti messe in campo da Sardegna Ricerche attraverso la sua Piattaforma Energie Rinnovabili. Dai programmi di analisi e valutazione delle potenzialità economiche e tecniche della mobilità sostenibile (Smart Mobility), al supporto delle amministrazioni comunali per la redazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (Smart City), passando per le sperimentazioni degli impianti termodinamici di Ottana, Tortolì e Villacidro, Sardegna Ricerche risulta essere protagonista indiscussa proprio in un campo così strategico per la crescita economica della nostra regione come quello delle energie rinnovabili.»
L’Università di Cagliari, è stata presente al workshop con il prof. Alfonso Damiano, docente del #Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica (DIEE), che, nell’illustrare lo stato del sistema energetico elettrico in Sardegna e le attività di ricerca di settore svolte e in corso di svolgimento, ha annunciato l’approvazione del progetto europeo da 11 milioni di euro (finanziato nell’ambito del nuovo programma quadro per la ricerca Horizon 2020) dal titolo “NETFFICIENT: Energy and economic efficiency for today’s smart communities through integrated multi storage technologies”, che coinvolge, oltre al DIEE, il CRS4 e altri 11 partner europei.
«Il progetto – sostiene Damiano – ha l’obiettivo di modellare, realizzare e dimostrare la fattibilità tecnico economica di utilizzo delle tecnologie di accumulo distribuito, dal livello domestico al livello di rete di distribuzione, per la realizzazione di reti intelligenti e per l’uso razionale dell’energia a livello locale. Inoltre, è prevista la promozione del concetto di comunità intelligente e, in tale contesto, saranno validati nuovi modelli di business e proposte modifiche nelle norme di regolamentazione del sistema elettrico. Le attività di sperimentazione si svolgeranno in diverse sedi distribuite in tutta Europa.»
«Il #CRS4 e l’Università di Cagliari – aggiunge Damiano – si occuperanno di una delle parti più delicate del progetto, ossia lo sviluppo del sistema di gestione dell’accumulo elettrico per ottimizzare l’utilizzo nei consumi locali della produzione di energia da fonti rinnovabili. Inoltre, verranno sviluppati nuovi sistemi per la previsione di produzione e consumo elettrico destinati a consentire ai gestori di reti di distribuzione locali di partecipare attivamente al mercato dell’energia.»
Il presidente di Confindustria Sardegna, Alberto Scanu, ha ribadito la posizione degli Industriali sardi in tema di ricerca e innovazione in campo energetico. Per Scanu «gli investimenti in ricerca e innovazione devono diventare il pilastro della nuova politica economica e industriale, sia a livello locale che nazionale ed europeo. Ricerca e innovazione costituiscono infatti un processo che non ha fine ma ripaga sempre. Per questo – ha detto – Confindustria chiede una scelta politica vera e concreta per la ricerca nel nostro Paese. In particolare, per quanto riguarda la Sardegna, nel campo energetico, da sempre uno dei nodi che impediscono uno sviluppo duraturo del sistema economico regionale. Gli obiettivi principali da raggiungere sono l’allineamento dei prezzi ai livelli europei per tutte le fonti energetiche (elettricità, gas e carburanti) e la riduzione della fattura energetica estera con una maggiore produzione di risorse nazionali».
L’incontro si è concluso con l’intervento di Giuseppe Tripoli, Direttore Generale Internazionalizzazione del #ministero dello Sviluppo economico – SME’s ENVOY, che ha sottolineato «il valore strategico della ricerca nel settore dell’energia anche come opportunità per favorire l’apertura delle PMI ai mercati esteri».