18 July, 2024
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Claudia Firino 5 copia

Le misure per contrastare il preoccupante fenomeno della dispersione scolastica in Sardegna attraverso l’impegno congiunto di #ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Regione, sono state esaminate nel corso di un incontro svoltosi questa mattina, a Roma, tra l’assessore regionale della Pubblica Istruzione Claudia Firino ed il ministro Stefania Giannini.«Abbiamo posto le basi per un Protocollo d’intesa attraverso cui condividere una serie di azioni cofinanziate dal Ministero, raccordando strumenti e priorità dell’azione statale e regionale – ha detto Claudia Firjno al termine dell’incontro -. Ho trovato un interlocutore attento e consapevole dei problemi dei sistema dell’istruzione nell’isola.»

L’assessore punta ad un accordo dalla durata dai tre ai cinque anni, capace di prevedere azioni strutturali con l’obiettivo di ridurre sensibilmente il fenomeno della dispersione. Tra le proposte sui contenuti, che saranno oggetto di prossime valutazioni, il rafforzamento delle competenze trasversali oltre a quelle curricolari, l’integrazione, l’attenzione al disagio sociale e comportamentale. Nell’attesa che si concretizzi il proposito confermato dal Ministro di risolvere alla radice il problema, l’assessore Claudia Firino ha precisato, inoltre, che il personale che verrà coinvolto nei progetti di lotta alla dispersione sarà attinto dalle liste dei precari. 

Il Protocollo riguarderà anche la condivisione dei dati del Ministero per compiere analisi più precise e puntuali sulla popolazione studentesca e sull’edilizia scolastica. Su quest’ultimo punto, si è discusso anche per coordinare i finanziamenti e gli interventi regionali e statali in modo da evitare sovrapposizioni e coordinare le azioni, non solo per la manutenzione, ma anche per la realizzazione di nuove scuole. 
L’assessore della Pubblica Istruzione, infine, ha fatto presente la necessità di garantire standard minimi agli studenti legati al diritto allo studio: servizi, trasporto, assistenza, borse studio ed alloggi.

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«La Sardegna è in grado di fare fronte a un eventuale caso di sospetta infezione del virus dell’ebola». Lo ha detto oggi l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, che invita comunque alla cautela: «Non facciamo inutile allarmismo nei confronti della popolazione. La situazione in Sardegna è sotto controllo». La Regione, infatti, già dal mese di agosto, quando è stata dichiarata l’emergenza internazionale, ha provveduto ad allertare i responsabili dei centri delle malattie infettive di Cagliari e Sassari.

«Abbiamo subito dettato le linee di lavoro – ha precisato l’assessore Arru – e attivato tutte le misure preventive, pratiche e operative, compresi corsi di sensibilizzazione al trattamento della materia, testando la reattività di risposta che reputo molto buona. In Sardegna abbiamo tutte le competenze e siamo accreditati per ricevere e distinguere un eventuale soggetto portatore del virus dell’ebola, e fare così fronte al problema».

A preoccupare maggiormente l’assessore Arru è un’altra criticità sanitaria: «Nell’Isola, più dell’ebola – conclude – mi spaventa l’aumento di infezioni come l’Aids, la sifilide e la tubercolosi».

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L’assessore del Lavoro Virginia Mura ha illustrato oggi le potenzialità e lo stato di attuazione del Programma nel corso di un incontro organizzato a Cagliari, nella sede di Confindustria Sarda, dall’AIDDA, l’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda. 

«Il programma “Garanzia Giovani” – ha detto l’assessore Mura – è un’occasione importante per i giovani in cerca di lavoro e rappresenta una grande opportunità anche per le imprese.»

La raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea sull’istituzione di “Una Garanzia per i Giovani” ha tracciato un percorso chiaro. «Su quelle premesse – ha aggiunto Virginia Mura – stiamo costruendo e implementando il modello Garanzia Giovani in Sardegna per il quale abbiamo messo in campo 54 milioni di euro».

Venerdì verrà pubblicato il bando per il tirocinio, mentre sono una sessantina le agenzie, su oltre 110 accreditate, che hanno inoltrato la domanda per partecipare all’Avviso pubblico per il catalogo unico dell’offerta formativa legato a “Garanzia Giovani”. Sono quasi 13 mila, invece, le persone tra i 15 e i 29 anni che si sono iscritte al programma. Poco meno della metà hanno già eseguito i colloqui di primo livello e stanno per essere indirizzati verso i percorsi personalizzati.

«La Giunta – ha concluso l’assessore Mura – anche sulla scorta del successo che analoghe misure hanno avuto in altre realtà europee, intende raggiungere l’obiettivo dichiarato di mettere al centro dell’azione istituzionale i giovani e la lotta alla disoccupazione e alla dispersione scolastica.»

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, questa mattina al #Teatro Massimo di Cagliari, nel corso dell’incontro “Le autorità di Audit incontrano la Commissione europea e l’Igrue“, ha ribadito il concetto che servono fondi strutturali per cambiamenti strutturali. 

Il presidente della regione, di ritorno da Bruxelles, ha riferito di aver ottenuto, insieme all’assessore della Programmazione Raffaele Paci, massima flessibilità dalla Commissione per destinare fondi non spesi della precedente programmazione per coprire le maggiori criticità della Sardegna.

«Stiamo lavorando con Bruxelles perché quei soldi non vengano persi e possano essere utilizzati per il bene di tutti i sardi entro il 2015», ha detto Francesco Pigliaru. Il presidente ha fatto poi riferimento all’esigenza di ridurre i divari esistenti attraverso lo strumento della nuova programmazione comunitaria 2014-2020. Punto di partenza, per consentire le scelte politiche più opportune, una buona qualità istituzionale e l’utilizzo di adeguati strumenti di valutazione sugli effetti delle politiche e dei processi. Spendere non basta, bisogna migliorare la situazione economica, creare occupazione e benessere. La Regione sta pertanto facendo fronte ai problemi fin qui ereditati riformando in primo luogo la macchina amministrativa: «Abbiamo ereditato una struttura verticale che frammenta le responsabilità ed è un ostacolo nella gestione dei processi», ha sottolineato il presidente Pigliaru, spiegando come la riforma attuata da questa Giunta vada nella direzione di una struttura di tipo orizzontale. «A differenza della precedente, la programmazione 2014-2020 è sotto la nostra responsabilità – ha concluso -. Dobbiamo fare le cose giuste, non disperdere in mille rivoli, ma concentrare per integrare. Si può davvero crescere solo se si investe parallelamente sulle infrastrutture e sulle persone». 

Sugli stessi temi, in apertura dell’incontro, è intervenuto anche l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, specificando che: «Senza il controllo della qualità dei processi diventa problematica l’efficienza e, in prospettiva, l’efficacia dei fondi. Per questo portiamo avanti una visione unitaria tra i diversi fondi europei e nazionali, irrobustiamo la responsabilità dei dirigenti e inseriamo, nel piano di rafforzamento amministrativo, elementi di coordinamento». 

 

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Si è parlato di turismo attivo questa sera, nei locali dell’ex ESMAS di San Giovanni Suergiu, in un incontro dibattito sulle iniziative dell’assessorato regionale ai Lavori pubblici per la costituzione di una rete integrata di piste ciclabili e percorsi escursionistici, ai quali sono stati invitati gli operatori del #turismo attivo, imprese e privati cittadini che si occupano di cicloturismo, ippovie, escursionismo e turismo sportivo.

Hanno partecipato diversi operatori del settore, che hanno offerto i dati del turismo attivo nel Sulcis, mettendo in evidenza criticità e punti di forza. E’ stata anche l’occasione per ribadire alcune posizioni del #Partito dei Sardi sulle questioni che riguardano il territorio, partendo dall’emergenza occupazionale e dalla necessità di un deciso cambiamento di governance che rilanci il Sulcis e crei nuove prospettive di sviluppo e lavoro per i cittadini, oltre che sulle attività del Partito in Giunta e in Consiglio regionale.

Dopo la presentazione di Luca Sarriu, coordinatore provinciale del Partito dei Sardi, Sabrina Sabiu ha svolto una dettagliata relazione storica sul territorio e sulle potenzialità dello stesso nel campo del turismo attivo. Sono seguiti diversi interventi, tra i quali quello di Marco Antonio Piras, sindaco di Tratalias, che ha sollecitato l’approvazione di una norma per la regolamentazione della pesca sportiva nei laghi, potenzialmente molto importante per un turismo di nicchia in grado di produrre reddito; Giampiero Pinna, presidente dell’associazione Pozzo Sella e della Consulta delle associazioni del #Parco Geominerario, che si è soffermato sulle opportunità offerte dall’escursionismo e sul progetto del #Cammino di Santa Barbara; Marco Orrù, responsabile dell’associazione Kite Sardegna, che ha sottolineato la necessità di creare le condizioni per favorire la scelta del Sulcis da parte degli appassionati di questa disciplina, per lo svolgimento della stessa, creando opportunità per i giorni in cui le condizioni meteorologiche, per la mancanza di vento, non consentono le uscite in mare.

Hanno concluso il dibattito, gli interventi del consigliere regionale Augusto Cherchi e del coordinatore regionale del Partito dei Sardi, Franciscu Sedda.

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Si è svolta questa sera la cerimonia di consegna delle chiavi della palazzina che ospitava la vecchia direzione mineraria di Serbariu, destinata ad ospitare la nascente #Fabbrica del Cinema, fatta dal sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, e dall’assessore della Cultura, Loriana Pizalis, a Paolo Serradirettore del #Centro di Servizi Culturali della Società Umanitaria di Carbonia.

La consegna delle chiavi rientra nell’ambito delle manifestazioni legate alla VII edizione #Mediterraneo Film Festival, cinque giorni (più 1) ricchi di eventi speciali, concerti, approfondimenti ma, soprattutto, tanto cinema proveniente dal panorama nazionale ed internazionale. Carbonia, da oggi, 8 ottobre, a domenica, 12 ottobre, con anteprima svoltasi sabato 4 ottobre, ospiterà la kermesse, organizzata dal C.S.C. di Carbonia Iglesias e dalla Cineteca Sarda della Società Umanitaria.

Nella seduta della Giunta comunale del 25 luglio 2014, è stata approvata la delibera per il recupero della memoria storica del lavoro minerario, attraverso la realizzazione del progetto “Ex-Dì Memorie in movimento – Fabbrica del Cinema”, che prevede la musealizzazione della sede dell’ex Direzione della #Grande Miniera di Serbariu.

Nel marzo 2007 venne approvato un protocollo d’intesa tra il #comune di Carbonia, la #provincia di Carbonia Iglesias, il #Parco Geominerario, l’#Agenzia del Lavoro, il #comune di Iglesias e la #Società Umanitaria, per la realizzazione di progetti finalizzati al recupero di luoghi della memoria storica del lavoro minerario e di altri beni culturali, con particolare attenzione per i prodotti cinematografici, audiovisivi e comunque caratterizzati dalla multimedialità.

Tra i vari progetti, il principale era quello dedicato alla “#Fabbrica del Cinema” che proponeva il recupero dei beni culturali sui temi Cinema, Audiovisivi e Multimedialità nel territorio provinciale.

Grazie a ulteriori approfondimenti si è giunti ad una ridefinizione complessiva del progetto che, partendo dagli obiettivi della “Fabbrica del Cinema”, assume un più ampio respiro grazie alla valorizzazione complessiva del sito: la sede della ex Direzione Mineraria, che ospiterà il progetto, diventerà “museo di sé stessa”, attraverso il recupero della sua storia e tramite un processo di musealizzazione della palazzina, con la restituzione ai cittadini dell’edificio.

Il nuovo progetto permetterà, dunque, di rendere fruibile al visitatore la sede della ex Direzione Mineraria, con la salvaguardia e la valorizzazione dei locali, nella loro struttura e originarietà, ma arricchendoli grazie al recupero di gran parte del vecchio Progetto “#Fabbrica del Cinema”. La parte più strettamente museale sarà, così, integrata con quella legata alle arti audiovisive e cinematografiche, anche con la creazione di veri e propri percorsi multimediali interni alla struttura, la creazione di uno spazio culturale, artistico, scientifico e didattico di grande rilievo socio-culturale e turistico.

Questa decisione favorisce un’ulteriore valorizzazione dell’area dell’ex Miniera di Serbariu, che già ospita il Centro Italiano per la Cultura del Carbone (CICC), il #Museo PaleoAmbienti Sulcitani “Martel” e la Sezione di Storia Locale della Biblioteca Comunale (edificio ex Officina). La riqualificazione e la nuova destinazione di queste strutture ha già generato una importante e positiva ricaduta per l’economia cittadina (come richiamo turistico), per il recupero della storia locale, la conservazione e la valorizzazione dei siti, la crescita culturale della città e del territorio. La musealizzazione dell’ex #Direzione Mineraria, in stretta relazione con le attività del #CICC, rappresenta un ulteriore tassello del recupero e riutilizzo dell’area della ex Miniera.

La cerimonia di consegna delle chiavi è stata completata da un breve incontro, nel corso del quale sono stati presentati i punti pià significativi del progetto.

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«La bozza di riforma degli enti locali tracciata oggi dall’Anci Sardegna va nella direzione giusta». Lo scrive in una nota, Michele Cossa, coordinatore regionale dei Riformatori sardi, a margine dell’Assemblea congressuale dell’associazione che raggruppa tutti i Comuni sardi, che si è tenuta oggi ad Abbasanta.

«Trasferire le competenze delle ex Province in base al principio di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza – aggiunge Michele Cossa – partendo dall’ente più vicino al cittadino, il Comune, spogliando anche la Regione di ogni competenza gestionale, è fondamentale per una riforma che porti ad avere in Sardegna istituzioni che funzionino al meglio. Adesso ci aspettiamo che la Giunta regionale vari al più presto un disegno di legge che rispetti davvero il mandato popolare e non faccia risorgere le Province sotto mentite spoglie.»

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E’ iniziato questa mattina, in commissione Lavoro, con una serie di audizioni, il monitoraggio delle situazioni di precariato nell’amministrazione, nelle agenzie e negli enti della Regione Sardegna nonché negli Enti locali. L’iniziativa, illustrata dal presidente della Seconda commissione, Gavino Manca, ha come obiettivo quello di favorire una conoscenza approfondita del fenomeno, in vista della predisposizione di adeguati e tempestivi interventi normativi «che – così come ha dichiarato il presidente Manca – garantiscano la continuità lavorativa». Ai lavori ha partecipato anche il presidente della Prima commissione, Francesco Agus, che ha tra le sue competenze quella che attinente il personale della Regione.

I primi ad essere auditi in commissione sono stati i rappresentati dei lavoratori precari dell’amministrazione regionale. I cosiddetti “precari storici” (sono 13 in totale) che prestano la loro opera negli uffici della presidenza della Giunta (7 unità), nell’assessorato dei Trasporti (6) e in quello del Lavoro (3). Lavorano ininterrottamente da dieci anni in Regione (unico ed esclusivo datore di lavoro) e svolgono mansioni e funzioni – così hanno dichiarato i portavoce della delegazione, Francesca Puggioni e Simona Deiana – tipiche dei lavoratori in pianta organica. L’emergenza segnalata nel corso dell’audizione è quella della ormai prossima scadenza – 31 dicembre 2014 – dei contratti in essere, in coincidenza con la scadenza del piano pluriennale per il superamento del precariato (articoli 3 e 4 della Legge regionale 12\2012). I precari storici dell’amministrazione regionale hanno auspicato un intervento del Consiglio regionale e invitato la Seconda commissione a procedere con “una soluzione definitiva ed equa”.

I lavori sono proseguiti con l’audizione dei rappresentanti dei precari dell’amministrazione provinciale di Cagliari. Il “caso” riguarda 86 lavoratori (nel 2000 erano 140) che in media da 10 anni svolgono funzioni equiparabili agli istruttori amministrativi (categoria C) con le varie formule cococò, cocoprò, interinali e somministrazione lavoro. Tipologie contrattuali, il cui utilizzo prevalente da parte dell’amministrazione provinciale, ha impedito il ricorso alle disposizioni della legge finanziaria 2007 dello Stato, per quanto attiene la stabilizzazione del personale precario. La scadenza dei contratti è, dunque, fissata al 31 dicembre 2014 e l’amministrazione provinciale non ha a disposizione risorse per procedere con la proroga. L’ulteriore preoccupazione, emersa nel corso dell’audizione, riguarda la riforma degli Enti Locali che – a giudizio dei lavoratori – potrebbe compromettere definitivamente il loro futuro occupazionale.

Già dal novembre del 2011 hanno invece terminato il loro lavoro i 12 funzionari selezionati da apposita “vetrina pubblica” in servizio all’Arpas a seguito dell’adesione dell’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente in Sardegna al bando “Master and Back” 2008. Partiti con un contratto della durata di 24 mesi hanno usufruito di una proroga di 12 mesi. La criticità evidenziata nel corso dell’audizione dei rappresentanti dei precari #Arpas, riguarda, in particolare, quanto previsto nella Proposta di legge n. 66, presentata in Consiglio regionale il 26 giugno 2014, e che prevede la possibilità di stabilizzazione soltanto per i precari con più di 36 mesi di contratto.

Periodo del quale potrebbero beneficiare, invece, un altro gruppo di lavoratori precari (12 funzionari), anch’essi auditi nel corso dei lavori della commissione, e che sono stati assunti in Arpas nel 2010, a seguito del bando “Master and Back” 2009, e che hanno potuto proseguire nel lavoro fino a 40 mesi in totale (contratti scaduti il 30 dicembre 2014). Un percorso simile a quello che riguarda 6 funzionari al lavoro in #Enas (audito il loro rappresentante, Enrico Cordeddu) a seguito del bando “Master and Back” 2009 e che sono rimasti al lavoro fino al giugno del 2013.

Sempre con riferimento all’ Arpas si è tenuta l’audizione dei rappresentanti dei cosiddetti “idonei graduatorie Arpas 2010”. Coloro che sono inseriti nella vigente graduatoria, approvata dopo il regolare svolgimento dei concorsi pubblici banditi dall’Arpas nel 2009 per diverse figure professionali (prova preselettiva, due prove scritte e prova orale). Gli idonei al concorso contestano la proposta di legge n. 66 (Lai e più) nella parte in cui prevede la stabilizzazione dei dodici lavoratori entrati in Arpas nel 2010 a seguito del bando “Master and Back” 2009. I portavoce degli “idonei” hanno ricordato le disposizioni nazionali, in particolare la legge 125\2013, e il pronunciamento della Corte Costituzionale sulla legge regionale 17\2012 per affermare che «l’Arpas avrebbe dovuto assumere il personale necessario attraverso il naturale scorrimento delle graduatorie e non con nuove selezioni per colloquio«. Tutte le delegazioni interessate dalla situazione dell’Arpas hanno quindi evidenziato, nel corso delle rispettive audizioni, come l’agenzia regionale abbia intensificato nel corso degli ultimi anni il ricorso alle esternalizzazione per svolgere i servizi che gli competono.

La delegazione dei cosiddetti “lavoratori in utilizzo” ha invece illustrato alla commissione Lavoro la situazione che interessa circa 50 lavoratori impiegati nella Asl 8 (Cagliari), Asl 6 (Sanluri) e Asl 1 (Sassari), introdotti nei vari a Enti, a partire dal 2010, attraverso l’accordo quadro sottoscritto dalla Regione con le Province, l’Anci, Italia Lavoro, i sindacati e le rappresentanze datoriali, per l’attuazione delle politiche attive del lavoro. A seguito dell’entrata in vigore del decreto interministeriale 83473 del 1 agosto 2014, con la modifica dei termini per la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga, sono però cambiate le condizioni di utilizzo dei lavoratori beneficiari. Per la maggior parte di essi la Regione ha quindi previsto un sussidio di 700 euro mensili sino al 31 dicembre 2014, a fronte di un’attività lavorativa di 80 ore mensili. I “lavoratori in utilizzo” hanno chiesto lumi sulle caratteristiche del “servizio civico” e le ragioni per le quali la Regione, pur in presenza della richiesta di compartecipazione da parte dell’ente utilizzatore, dei lavoratori abbia formulato una risposta negativa.

Arrigo Miglio 1 copiaCattedrale di Bonaria 1

Cagliari ospiterà, il 25 ottobre, il Convegno ecclesiale regionale sui problemi della crisi e del lavoro in Sardega “Per un cammino di speranza. La comunità cristiana in Sardegna di fronte alla crisi a un anno dalla visita di Papa Francesco”Le adesioni all’evento vengono accolte dalle segreterie diocesane sino a sabato 18 ottobre. Attraverso il sito www.camminodisperanza.it è possibile conoscere nei particolari l’iniziativa promossa dalla #Conferenza Episcopale Sarda.

Stamane è stato reso noto il programma completo.

25 ottobre 2014

9.30 Preghiera e introduzione teologica

a cura di don Roberto Caria – Docente di morale sociale presso la Facoltà teologica della Sardegna

10.00 Saluti

10.15 Presentazione della Lettera pastorale dei vescovi
a cura di mons. Giovanni Paolo Zedda – Vescovo di Iglesias e delegato della CES per la pastorale sociale e del lavoro

10.30 Ripartire dal lavoro. La situazione socio-economica in Sardegna: limiti e prospettive
Relazione a cura del prof. Vittorio Pelligra – Docente di economia presso l’Università di Cagliari

11.30 Gruppi tematici
a) Lavoro e impresa – Moderatore Dimitri Pibiri
b) Lavoro e istituzioni – Moderatore
Tonino Loddo
c) Lavoro e condizione giovanile – Moderatrice
Rita Boi
d) Lavoro e politiche familiari – Moderatore
Stefano Pinna

13.00 Pausa pranzo

15.00 Tavola rotonda con i relatori del convegno e i moderatori dei gruppi tematici
Coordina il dott. Paolo Sanna Farina – Giornalista RAI

16.30
Conclusioni a cura di mons. Arrigo Miglio – Arcivescovo di Cagliari e presidente della #CES

17.00
Corteo verso la Basilica di Nostra Signora di Bonaria e preghiera per il lavoro

18.00
Santa Messa presso la Basilica di Nostra Signora di Bonaria.