18 November, 2024
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Raimondo Perra

La Sesta commissione, presieduta da Raimondo Perra (Psi – Sardegna Vera) ha sentito in audizione i rappresentanti del Sindacato autonomi professionisti medici italiani e dei laboratori di analisi, sul tariffario regionale della specialistica. «Ridurre le tariffe della specialistica ambulatoriale, applicando il Decreto ministeriale 18 ottobre del 2012 – hanno detto i rappresentanti sindacali – porterebbe sicuramente alla perdita di 800 posti di lavoro su 1.400 e alla drastica riduzione dei servizi sanitari offerti ai cittadini.»

«I medici che operano nel settore privato convenzionato erogano il 52 per cento delle prestazioni ambulatoriali – ha spiegato Giuseppe Lo Nardo, segretario del Sapmi – a fronte di una spesa che grava sul bilancio regionale della Sanità dell’1,4 per cento, pari a 61 milioni di euro contro circa 370 milioni di euro dell’altro 48 per cento delle prestazioni ambulatoriali erogate dal servizio sanitario regionale». Una categoria che supplisce alle necessità dei cittadini e supporta il sistema pubblico con professionalità certificate e di elevato livello. Strutture che danno lavoro a 1400 persone e che creano nella regione una rete di assistenza territoriali in stretta collaborazioni con i medici di base.

Le tariffe sono ferme al 1998, hanno spiegato gli auditi, quando c’era la lira, non solo non sono mai state aggiornate, ma sono state decurtate del 20 per cento. «Nelle regioni pilota le stesse tariffe sono maggiori del 30-35 per cento». I rappresentanti della categoria hanno chiesto di evitare altri tagli delle tariffe, che sarebbero insostenibili, diversamente saranno costretti a passare all’assistenza indiretta facendo pagare per intero la prestazione al paziente e dovranno licenziare 800 dipendenti. I sindacati hanno anche chiesto «l’istituzione di una Commissione paritetica consultiva Regione-organizzazioni sindacali che, partendo da un’analisi dei costi, possa proporre eventualmente un nuovo Nomenclatore Tariffario regionale». La Commissione ha preso atto delle richieste dei sindacato impegnandosi a riproporre il problema all’assessore regionale della Sanità.

Il presidente Perra ha detto che la conseguenza di un passaggio da parte degli studi convenzionati all’assistenza indiretta causerebbe farebbe riversare i pazienti degli studi verso le strutture pubbliche, che già trovano in difficoltà a seguire i propri ricoverati. I danni di questa decisione sarebbero ben più alti del risparmio ricercato con il taglio delle tariffe:  aumento dei tempi per le liste d’attesa, aumento della spesa pubblica a causa delle più lunghe degenze dei pazienti ricoverati. Oggi un giorno di degenza in ospedale costa alla Regione circa 1000 euro».

La sesta Commissione, ieri, ha audito anche il direttore regionale dell’assessorato della Sanità sull’assestamento di bilancio, chiedendo alcuni chiarimenti e documentazione aggiuntiva. «La Commissione ha deciso di rinviare il parere sul Dl 111 – ha spiegato Perra –  in attesa di acquisire la documentazione necessaria per una esaustiva valutazione del provvedimento».

Il consigliere regionale Edoardo Tocco (FI), commissario della Sesta commissione e consigliere regionale di Forza Italia, al termine dell’audizione del Sapmi e dei rappresentanti dei laboratori di analisi convenzionati, ha espresso piena solidarietà ai professionisti medici autonomi e ai laboratori d’analisi convenzionati e piena condivisione delle loro richieste di aggiornare il nomenclatore tariffario.

«La necessità di tagliare la spesa sanitaria non deve colpire e condannare un servizio, seppur privato, in maniera miope e poco lungimirante. Le prestazioni offerte dai medici specialisti convenzionati – ha spiegato Tocco – contribuiscono in maniera importante, visto che rappresentano il 52 per cento delle prestazioni ambulatoriali, a garantire il diritto alla salute dei cittadini. Serve un incontro urgente con l’assessore della Sanità.»

Edoardo Tocco copia

Ospedale Brotzu 1 copia
Al via entro il mese di febbraio 2015 i nuovi corsi di formazione professionale per #Operatori Socio Sanitari in Sardegna. Lo prevede una delibera, approvata ieri dalla Giunta regionale, grazie alla quale saranno resi disponibili oltre 6 milioni di euro per complessivi 60 corsi che formeranno tra 1.200 e 1.500 persone. È stato approvato un programma regolamentato di corsi di formazione autofinanziati o parzialmente autofinanziati con risorse provenienti dal recupero di #Fondi POR 2007-2013 (oltre 4 milioni e 760mila euro) e Fondi a valere sul #POR Fse 2014-2020 (1 milione e 275mila euro). È importante sottolineare che si avvia la possibilità di utilizzare risorse 2014-2020. Gli assessorati del Lavoro e della Sanità intendono da un lato rispondere al crescente fabbisogno di Operatori Socio Sanitari, e dall’altro porre un freno al profilare di costosi corsi gestiti da organismi non accreditati e non autorizzati dalla Regione.
Tra i destinatari dei corsi, un occhio di riguardo sarà dato ai disoccupati e a quanti negli ultimi tre anni erano inseriti nel bacino dei fruitori di ammortizzatori sociali.
Quattro le categorie d’intervento, ognuna con 375 posti riservati. Le selezioni riguarderanno:
1) disoccupati e inoccupati di età non inferiore ai 18 anni
2) disoccupati e inoccupati di età compresa tra i 18 e i 29 anni (misura che si aggiunge alle altre previste da “Garanzia Giovani”)
3) disoccupati e occupati che siano stati destinatari di ammortizzatori sociali negli ultimi tre anni
4) occupati nei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari non in possesso della qualifica di OSS. Circa i titoli di studio, per accedere ai corsi basterà essere in possesso della licenza media.
Gli uffici dell’assessorato del Lavoro provvederanno alla pubblicazione di un avviso, entro il 10 ottobre, per acquisire le candidature delle Agenzie Formative interessate all’organizzazione e alla realizzazione dei corsi. Le Agenzie dovranno avere sede operativa stabile in Sardegna, essere state affidatarie di almeno tre interventi di formazione per OSS nell’ultimo quinquennio ed avere una sede con aula sanitaria attrezzata.
La selezione degli allievi sarà basata esclusivamente sull’attribuzione di punteggi per i titoli posseduti. Sarà compito delle Agenzie affidatarie dei corsi stilare le graduatorie sulla base di precisi parametri. I corsi dovranno essere avviati entro il primo febbraio del 2015. L’80 per cento delle ore corsuali dovrà essere completato entro il 31 ottobre 2015.
Per il finanziamento, la delibera prevede la formula dei voucher individuali per sostenere le spese di partecipazione secondo i seguenti criteri: copertura del 100% per i corsi destinati a disoccupati e inoccupati di età compresa tra i 18 e i 29 anni; copertura del 90% per i corsi dei disoccupati di lunga durata e per coloro i quali abbiano usufruito di ammortizzatori sociali; infine, copertura del 70% del costo per i corsi destinati agli occupati.
«Interveniamo in un settore importante – sottolineano gli assessori del Lavoro e della Sanità, Virginia Mura e Luigi Arru – perché la richiesta di servizi socio-sanitari è in costante aumento.»
L’offerta di nuovi operatori – negli intendimenti della Giunta Pigliaru – soddisferà soprattutto il mercato privato, consentendo quindi una riduzione sensibile della spesa sanitaria pubblica.

La Giunta regionale punta sulla valorizzazione delle carni bovine di alta selezione. Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ieri ha approvato una delibera che stanzia un milione di euro a favore delle aziende zootecniche sarde specializzate nell’allevamento dei bovini di razza pregiata. I fondi sono relativi all’anno 2014 e serviranno per migliorare la produzione attraverso l’acquisto di capi riproduttori maschi e fattrici femmine di qualità pregiata. Gli animali dovranno essere di razza pura e iscritti al libro genealogico delle razze bovine Charolais, Limousine, Chianina e Piemontese, oppure iscritti al registro anagrafico delle razze autoctone a diffusione limitata, di razza pura Sarda, Sardo Modicana e Sardo Bruna.
«Il finanziamento – sottolinea l’assessore Falchi – è importante perché gli allevamenti di razza bovina pregiata rappresentano per la Sardegna un grande valore economico, unito al rispetto delle tradizioni e della biodiversità animale.»
Il programma di spesa, secondo quanto prevede la delibera, sarà attuato dall’agenzia #ARGEA.

Consiglio comunale San Giovanni Suergiu

I consiglieri Laura Deidda e Alessio Caddeo, del gruppo di #Sinistra Ecologia Libertà, hanno presentato tre interrogazioni urgenti al sindaco di San Giovanni Suergiu, Federico Palmas.

La prima interrogazione riguarda gli interventi effettuati per la riduzione del rischio idrogeologico. Considerati l’art 42 comma 1 del del decreto legislativo 267 del 2000 che definisce il Consiglio comunale come l’organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo; la delibera di Consiglio Comunale del n° 18 del 27/11/2013, attraverso la quale, l’intero Consiglio comunale impegnava il Sindaco a porre in essere diverse azioni al fine di ridurre il rischio idrogeologico sul territorio del comune di San Giovanni Suergiu; e la delibera di Consiglio comunale n° 12 del 05/08/2014 con cui si approvava la “bozza di convenzione per il trasferimento all’Unione dei Comuni del Sulcis della funzione relativa alle attività, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi”, i due consiglieri di minoranza chiedono al sindaco quali interventi sono stati effettuati nei canali di scolo delle acque meteoriche; lo stato attuale degli stessi; l’ammontare degli stanziamenti previsti nel bilancio di esercizio per l’anno 2014 da destinare ad interventi per la riduzione del rischio idrogeologico; e, infine, lo stato di avanzamento della redazione del Piano di Emergenza di Protezione Civile.

Con la seconda interrogazione Laura Deidda e Alessio Caddeo chiedono al sindaco quali sono i motivi del grave ritardo accumulato nella definizione degli obiettivi dei responsabili di servizio per l’anno 2014.

La terza interrogazione, infine, riguarda lo stato dei lavori per la realizzazione dell’ecocentro comunale. Partendo dall’adesione del comune di San Giovanni Suergiu all’iniziativa a regia regionale prevista dal “Progetto Parco Geominerario – Progetto Ecocentri” che prevede la realizzazione degli ecocentri comunali a cura dell’A.T.I. Ifras, nell’ambito delle attività del suddetto Piano Pluriennale, tenuto conto dell’urgenza di attivare il servizio di centro di raccolta dei rifiuti, al fine di migliorare il conferimento da parte dei cittadini e ridurre il fenomeno delle discariche abusive e la stima iniziale dei tempi e gli accordi intrapresi tra l’Amministrazione Comunale ed #ATI IFras, che prevedevano il termine della realizzazione dell’ecocentro comunale entro l’inizio dell’estate 2014, al fine di consentirne l’utilizzo già a patire dalla stagione estiva, i due consiglieri di Sinistra Ecologia Libertà, chiedono al sindaco, Federico Palmas, qual’è lo stato attuale dei lavori; quali sono i motivi del ritardo rispetto alle stime iniziali; e, infine, quali sono le tempistiche necessarie affinché il servizio di Ecocentro Comunale venga attivato.

Cagliari 2

Cagliari e la Sardegna, ospitano per la prima volta gli specialisti di neurologia. Da sabato 11 a martedì 14 ottobre, la Fiera Internazionale – viale Diaz – accoglie circa duemila studiosi. La cerimonia di inaugurazione del #XLV congresso della Società italiana di neurologia è prevista alle 17.30 di sabato 11 ottobre. Ai lavori prendono parte i ricercatori e i docenti, impegnati principalmente negli studi sulla sclerosi multipla, dell’ateneo di Cagliari.

«È la prima volta – spiega Marisa Marrosu, presidente del congresso e direttore del Centro sclerosi multipla dell’ateneo di Cagliari – che la Sardegna ospita il congresso ufficiale della Società italiana di neurologia. Nel corso degli anni le università di Cagliari e Sassari hanno avuto quali professori ordinari di Neurologia illustri nomi che hanno costituito scuole di notevole caratura scientifica, contribuendo in modo qualificante ad arricchire l’ambiente scientifico e culturale dell’accademia sarda. La loro eredità non è stata dispersa e il loro insegnamento viene portato avanti con passione, sia pure con gli affanni che tutta l’Università italiana vive negli ultimi decenni.»

«La Società italiana di neurologia – rimarca la professoressa Marrosu – si sente coinvolta nella trasformazione profonda del ruolo della medicina nell’attuale società e chiede di essere ascoltata dalle istituzioni preposte all’erogazione del “bene salute”, per contribuire a costruire un ponte fra l’innovazione della scienza e la sostenibilità economica. La Sin ha da tempo una particolare attenzione per la formazione scientifica dei giovani neurologi e si impegna nella costruzione del ruolo delle nuove generazioni di colleghi non soltanto nel sistema sanitario ma anche nel mondo accademico. Su questo piano, la formazione di una nuova classe di giovani ricercatori trova nella Società il suo naturale terreno, nella continuazione di una tradizione scientifica riconosciuta a livello internazionale.»

Ai lavori prenderanno parte eminenze internazionali del settore quali Aldo Quattrone (presidente Società italiana neurologia – rettore università di Catanzaro), Giancarlo Comi (direttore clinica neurologica San Raffaele, università Vita e Salute, Milano), Maria Troiano (direttore clinica neurologica Bari – presidente Società internazionale studi sclerosi multipla).