Piero Comandini (Pd): «Vigileremo affinché il disimpegno da parte del Gruppo ENI S.p.A. non si concretizzi».
L’on. Piero Comandini primo firmatario, insieme ad alcuni esponenti del gruppo Pd e della maggioranza in Consiglio regionale, di una mozione urgente sul nuovo piano industriale di ENI S.p.A. che prevede la cessione di alcuni impianti produttivi, cioè quelli pro-raffinazione alla Sarlux, che continueranno ad essere produttivi, mentre degli altri impianti di Versalis, gli xileni e il pseudocumene non né conosciamo il destino.
«L’integrazione tra le attività di Sarlux e Varsalis – spiega Piero Comandini -, se da un lato costituiscono un rafforzamento dell’attività di raffinazione Saras, dall’altro l’assenza di informazioni certe da parte di ENI S.p.A. sul futuro delle restanti attività produttive, fa presagire un indebolimento dell’intero comparto chimico sardo.»
Piero Comandini sollecita una risposta da parte di ENI S.p.A., ritenendo fondamentale sapere se l’ENI intende confermare gli impegni sottoscritti nel 2013, oltre 100 milioni di euro destinati al sito di Sarroch, con l’obiettivo di rafforzare la competitività e la strategia del comparto xileni e pseudocumene o, se si vuole distrarre l’opinione pubblica con la cessione di impianti produttivi alla Sarlux al fine disimpegnare completamente ogni forma di presenza produttiva a Sarroch.
Il consigliere regionale del Pd sottolinea che «il territorio ospita l’ENI S.p.A. da oltre 50 anni e, nonostante il bilancio attivo negli ultimi dieci anni nello stabilimento Versalis di Sarroch, raggiunto grazie all’impegno delle amministrazioni locali, del sindacato e dei lavoratori, il recente e progressivo disinteresse da parte del gruppo ENI ha portato a risultati di bilancio negativi provocati principalmente dalla mancata realizzazione degli investimenti programmati. In questi anni l’azienda, ha contribuito alla crescita sociale ed economica del territorio assicurando importanti livelli occupazionali che, se in questo difficile momento di crisi economica che stiamo vivendo dovessero essere disattesi, sarebbe un evento gravissimo per il tessuto socio-economico locali».
Piero Comandini, inoltre, asserisce,con fermezza e decisione che «è necessario intervenire direttamente presso il Governo nazionale affinché si ribadisca l’importanza del comparto chimico in Sardegna, auspicando un tavolo nazionale presso il ministero dello Sviluppo economico, in ragione del ruolo strategico che storicamente tale attività riveste nella nostra regione rispetto alle politiche nazionali; ed esortando l’azienda ENI S.p.A. a chiarire in quale modo intende mantenere i propri impegni e il proprio ruolo in Sardegna e quale politica aziendale attuerà con particolare riferimento al mantenimento dell’attività produttiva e dei livelli occupazionali. Ricordando ai vertici dell’azienda che la reindustrializzazione è sempre possibile. Volere è potere tutto il resto sono scuse».
«Una soluzione per il rilancio dell’area industriale di Sarroch, infine, potrebbe passare attraverso la costruzione di un rigassificatore – prosegue Comandini – chiedendo all’ENI S.p.A. di investire i 100 milioni di euro in un joint venture di imprese private, di cui all’accordo sottoscritto nel 2013, così da avere, nel giro di pochi anni, un’area industriale tra le più avanzate e competitive d’Europa in linea con i progetti di riconversione verso nuovi modelli di sviluppo, garantendo il mantenimento dell’attività produttiva e alti livelli occupazionali.»
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