Pietro Cocco (PD): «La proposta di legge sull’Istituzione del distretto del tonno rosso del 29 luglio riprende il percorso avviato nella XIV legislatura».
Ieri la presentazione della proposta di legge di Ignazio Locci (FI), per l’istituzione del distretto del tonno nell’arcipelago del Sulcis, oggi il capogruppo del Partito Democratico, Pietro Cocco, ricorda che la proposta di legge n. 84 presentata lo scorso 29/7/2014 su ”Istituzione del distretto del tonno rosso” riprende il percorso interrotto nella XIV legislatura quando, la stessa legge, pur avendo già superato l’iter della Commissione competente non riuscì ad approdare in Aula a causa della conclusione della legislatura.
«La proposta di legge – sottolinea Cocco – si propone di tutelare la risorsa del tonno rosso del Mediterraneo, consentendo e favorendone anche la riproduzione in linea con quanto già sperimentato nelle Baleari, dove si è riusciti a produrre milioni di uova e a far nascere in cattività i tonni rossi, di istituire una filiera che partendo dalla pesca comprenda anche attività complementari e sinergiche quali l’acquacultura, la maricultura, la trasformazione, il confezionamento e la commercializzazione anche mediante l’adozione di un #marchio IGP Sulcis. L’obiettivo sarà perseguito mediante progetti in collaborazione con l’Università e gli istituti di ricerca che consentirà di formare i tecnici anche attraverso l’istituzione di master di specializzazione.»
Il capogruppo del PD, prende atto con piacere che «anche l’on.le Ignazio Locci ha presentato successivamente una proposta di legge sullo stesso argomento e ha certezza che i contenuti sono sicuramente in sintonia con la proposta di legge n. 84 del 29/7/2014 dell’on. le Cocco e che aiuterà a rafforzare i concetti e le finalità già contenute nella proposta stessa».
Pietro Cocco è anche firmatario della proposta di legge n. 16 del 9/4/2014 diventata legge il 7/8/2014 che, al comma 4 dell’art. 26 istituisce i «distretti della pesca e dell’acquacultura di qualità, i sistemi produttivi locali aventi le caratteristiche di cui all’art. 36, comma 1, della legge n. 317 del 1991, caratterizzati da un’identità storica e territoriale omogenea derivante dall’integrazione fra attività ittiche e altre attività locali, nonché dalla produzione di beni o servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali».
A breve verrà aperto un tavolo tecnico con la partecipazione dei sindaci del territorio interessati, gli operatori del settore e degli Istituti di ricerca.
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