Una proposta di legge dei Riformatori per sostenere commercianti e artigiani messi in crisi dai ritardi dei lavori pubblici.
Il gruppo dei Riformatori Sardi in Consiglio regionale, questa mattina ha presentato una proposta di legge, primo firmatario l’ex assessore al Turismo e al Commercio, Luigi Crisponi, che prevede lo stanziamento di un milione e mezzo di euro da inserire in un apposito capitolo di bilancio a copertura dei danni causati a commercianti e artigiani dai ritardi dei lavori pubblici.
«L’obiettivo della legge – ha detto Luigi Crisponi – è assicurare un minimo ristoro economico ai commercianti e agli artigiani che operano in vie o piazze in cui si apre un cantiere pubblico finanziato o co-finanziato dalla Regione. I ritardi nell’esecuzione delle opere e i disagi causati dalla chiusura delle strade comportano una riduzione anche dell’80% del fatturato. Un colpo mortale per le imprese già provate dalla crisi.»
La proposta di legge, condivisa dalla Confesercenti, impone alle amministrazioni comunali di presentare, entro il 30 settembre di ogni anno, un report con l’individuazione delle vie, piazze e aree dove interessate da lavori pubblici e l’indicazione della zone in cui la durata dei lavori abbia superato i cinque mesi. Sarà poi compito della Giunta regionale, entro il 30 novembre, approvare l’elenco dei Comuni in cui l’apertura dei cantieri pubblici abbia provocato dei disagi agli operatori economici.
«Questa proposta di legge copre un vuoto – ha detto il consigliere regionale Michele Cossa – nei costi delle opere pubbliche non viene mai conteggiato il danno economico alle imprese. La durata dei lavori è sempre un’incognita. Commercianti e artigiani non possono continuare a subire pesanti contrazioni dei fatturati per colpe non loro.»
«Questa proposta restituisce speranza ad un comparto ormai in abbandono – ha commentato Marco Sulis, presidente regionale della Confesercenti – le leggi n. 9 e n. 51 sul commercio e l’artigianato sono state dimenticate dalla politica. La speranza adesso è che il consiglio voti all’unanimità questa proposta di buon senso.»
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