Aggiornato a metà dicembre il vertice al Mise per la definizione dell’accordo bilaterale tra Port.Al ed Enel.
Ci vorranno ancora almeno tre settimane per conoscere le decisioni sull’accordo bilaterale Port.Al ed Enel che dovrebbe portare allo sblocco della vertenza della società di Portovesme rilevata dall’imprenditore iglesiente Ninetto Deriu, il cui rilancio produttivo è legato alla fornitura di energia elettrica a prezzi compoetitivi. E’ quanto emerso ieri, al tavolo del ministero dello Sviluppo economico, intorno al quale si sono ritrovati il viceministro delle Attività produttive Claudio De Vincenti, i rappresentanti della Giunta regionale e quelli dell’Enel. Al termine del confronto, le parti si sono impegnate a ritrovarsi a breve, entro il 15 dicembre, per verificare la fattibilità dell’accordo.
Ninetto Deriu è stato invitato a desistere, sia dal Governo sia dalla Regione, dalla propria volontà, espressa qualche giorno fa, di rinunciare al progetto di rilancio qualora entro il prossimo 31 dicembre non dovesse ottenere il via libera alla fornitura di energia a prezzi competitivi, tali da consentire una stabilità nel medio e lungo periodo. E Deriu ha dato la propria disponibilità in tal senso, mostrando ancora una volta di tenere all’investimento già fatto e al progetto messo in campo per il rilancio dell’ex Ila, con un ampliamento della produzione verso nuove linee, compresa quella della cantieristica navale.
Il futuro della Port.Al resta dunque legato ad un accordo bilaterale con l’Enel, mentre al momento appare definitivamente tramontato il progetto per la realizzazione di un mini parco eolico per l’autoproduzione di energia. L’ostacolo insormontabile è quello sopraggiunto con i nuovi vincoli posti da un decreto nazionale alla realizzazione di impianti eolici a meno di tre chilometri dal mare. In un primo momento l’ostacolo sembrava dovesse essere superato da un decreto della Giunta regionale, basato sullo stato del territorio sul quale insiste la fabbrica, ormai compromesso, ma alla fine non se n’è fatto niente ed è risultato decisivo il vincolo contrario.
Certo, appare quantomeno singolare che venga impedita l’installazione di due pale eoliche ad un’impresa che opera in un’area nella quale si trova letteralmente circondata dal vastissimo parco eolico realizzato appena qualche anno fa dall’Enel, con il rischio concreto di vedere andare a monte il rilancio produttivo e il futuro occupativo di 160 lavoratori!
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