«Dopo il Ddl 72, ora la legge su personale ed enti locali.»
Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha tenuto una conferenza stampa ieri pomeriggio nella sala Giunta nel Palazzo di viale Trento, insieme all’assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione Gianmario Demuro, e il presidente della I Commissione permanente del consiglio Regionale Francesco Agus, per illustrare il percorso di Riforma della Regione dopo l’approvazione in Consiglio del dl 72, “Disposizioni urgenti in materia di organizzazione della Regione”.
«Questa riforma è un passo importante nel cambiamento della macchina regionale – ha detto Pigliaru -. Quando siamo arrivati qui sapevamo che avremmo trovato un sistema arrugginito, ma in realtà era ancora più inefficiente di quanto avremmo mai immaginato: una Regione fatta di tante piccole aree separate, autarchie dove è difficilissimo muoversi. Come in tutto ciò che facciamo siamo pronti a confrontarci, ma mobilità e flessibilità sono essenziali per far funzionare la macchina amministrativa, per questo siamo davanti a una riforma necessaria: si discute ma si fa.»
«L’approvazione del dl 72 è un primo importantissimo passo – ha detto l’assessore Demuro – verso una Regione più moderna, efficiente e soprattutto flessibile. E’ la cassetta degli attrezzi con la quale potremo intervenire da oggi per riparare e far ripartire tutta la macchina della pubblica amministrazione, consentire che ai vari livelli dirigenziali si dialoghi e ci siano interconnessioni disciplinari. I prossimi passi saranno il riordino degli Enti locali, il dl sul personale e la legge statutaria.»
«Il tema della mobilità, particolarmente caro a questa Giunta, è la naturale condizione a una sempre maggiore tutela dei cittadini e dei loro diritti fondamentali». La mobilità consentirà di spostare i dipendenti dove servono realmente, previa azione di mappatura delle competenze. «E’ necessario – ha detto l’assessore Demuro – creare una banca dati sulle professionalità che devono essere utilizzate nei servizi dove meglio possano esprimere le proprie capacità ed essere utili al cittadino. Attraverso la Regione passa la soddisfazione di diritti fondamentali come quello alla salute, a un ambiente salubre, alla mobilità, alla cultura.»
Cambierà il rapporto tra le varie dirigenze, che dovranno dialogare tra di loro in maniera proficua e non funzionare più come sistema autonomo. I dirigenti sono un numero in linea con il dato nazionale, ma sono distribuiti male. «Il rapporto dirigenti personale è in rapporto uno ogni diciotto – ha concluso l’assessore Demuro – ma esistono settori dove si annaspa e altri dove ci sono troppi dirigenti rispetto al carico di lavoro e al numero di dipendenti. Inoltre il tema della valutazione delle performance dirigenziali è non solo una questione di buon funzionamento della pubblica amministrazione, ma anche una questione etica».
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