16 November, 2024
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L’Ufficio di Statistica della Regione ha pubblicato il secondo numero del periodico semestrale dedicato all’andamento dei principali indicatori congiunturali dell’area Euro.

L’Ufficio di Statistica della Regione Sardegna ha pubblicato il secondo numero del periodico semestrale dedicato all’andamento nel breve periodo dei principali indicatori congiunturali dell’area Euro, dell’Italia e della Sardegna.
Il Fondo Monetario Internazionale ha rilasciato nel suo ultimo aggiornamento (ottobre 2014) le stime sulla crescita economica mondiale, +3,3% nel 2014 e +3,8% nel 2015, in diminuzione di 0,1 e 0,2 punti rispetto alle previsioni del mese di luglio. In questo contesto internazionale l’Istituto prevede per l’Area Euro una crescita del PIL del +0,8% nel 2014 e del +1,3% nel 2015.
L’Italia, e soprattutto la Sardegna, manifestano una certa difficoltà ad agganciare la ripresa che interessa il sistema economico europeo e internazionale, con tassi di crescita del PIL per il 2014 rispettivamente pari al -0,4% e al -2%.
A incidere sull’andamento dell’economia regionale è il peggioramento sia della domanda interna, determinato dal calo degli investimenti fissi lordi e dalla stagnazione dei consumi totali, sia della domanda estera, con una significativa diminuzione delle esportazioni. La ripresa per l’Isola, rimandata tra fine 2015 e inizio 2016, sarà generata da una leggera crescita dei consumi delle famiglie, dalla fine della contrazione degli investimenti e dall’aumento delle esportazioni.
La performance negativa del Valore Aggiunto della Sardegna nel 2014 (-2%) è determinata dal calo del settore dei servizi, dell’industria in senso stretto, delle costruzioni e dell’agricoltura. Anche nel 2015 il Valore Aggiunto, sebbene in termini più misurati grazie al contenimento del calo in tutti i settori, si prevede sarà interessato da una diminuzione del -0,4%, per passare a una crescita positiva nel 2016 grazie al contributo offerto dal settore dei servizi e dell’agricoltura.
In questo quadro economico regionale, la disoccupazione si colloca su valori elevati (17,7% nel secondo trimestre 2014) peraltro in miglioramento rispetto ai valori registrati negli ultimi due trimestri.

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