19 November, 2024
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E’ stato completato ieri il trasferimento dei detenuti di Buoncammino nel nuovo carcere di Uta.

«Non è stato facile garantire nell’arco di sette ore il trasferimento di oltre 300 detenuti da viale Buoncammino, nel cuore della città di Cagliari, in una landa desertica e insalubre dell’area industriale di Macchiareddu-Uta, a 18 chilometri dal capoluogo regionale. Restano irrisolti però i problemi nella nuova sede detentiva non ancora del tutto completata. Saranno quindi necessari diversi mesi prima che il Villaggio Penitenziario possa entrare a regime.»

Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme”, con riferimento «al passaggio epocale che ha portato alla chiusura dell’Istituto detentivo cagliaritano e all’inaugurazione della nuova mega struttura ubicata nell’area industriale di Macchiareddu».

«La realtà della nuova sede penitenziaria di Cagliari-Uta, nonostante abbia impresso una svolta nella storia detentiva in Sardegna dopo poco meno di 150 anni, non può essere considerata – sottolinea Caligaris – soddisfacente e desta preoccupazioni. La mega struttura, articolata in sezioni separate l’una dall’altra e strutturata su cinque livelli, con una capienza regolamentare di quasi 600 detenuti, risulta difficilmente raggiungibile in quanto a tutt’oggi è assente una segnaletica in grado di indicare l’esatta ubicazione del carcere in una zona peraltro destinata a iniziative industriali.»

«I familiari dei cittadini privati della libertà – evidenzia la presidenza di SdR – dovranno percorrere una strada privata, extra urbana, a tratti dissestata, con una scarsa segnaletica orizzontale e verticale, gravata da un traffico di mezzi pesanti e totalmente priva di illuminazione che ne accentua la pericolosità soprattutto nelle buie ore serali. Le difficoltà si moltiplicheranno per chi proviene da altre regioni a causa dei collegamenti con i mezzi pubblici scarsi e inadeguati. E’, infatti, del tutto assente una linea diretta al carcere. Basti pensare che non è indicata alcuna fermata di autobus lungo tutto il percorso.»

«L’allontanamento delle sezioni detentive dal centro urbano del capoluogo sardo – osserva ancora Maria Grazia Caligaris – limiterà inoltre l’accesso alla struttura dei volontari. Rischia intanto di essere cancellato almeno in parte il contributo della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia che, peraltro, con un camper attrezzato ha garantito negli ultimi 20 anni accoglienza e sostegno ai familiari dei detenuti facilitando le prenotazioni e l’accesso ai colloqui con i parenti ristretti. La nuova struttura infatti utilizzerà un Centro Unico di Prenotazione per consentire la regolarità degli incontri tra ristretti e familiari. La distanza dal centro urbano avrà negative conseguenze anche sulla presenza dei Magistrati di Sorveglianza e graverà sulle spese del Ministero.»

«Problemi anche per garantire il trasferimento e il piantonamento dei detenuti che necessitano di ricoveri negli ospedali, senza contare le difficoltà per poter usufruire, in caso di urgenza, dell’ambulanza. Detenuti, familiari, agenti di Polizia Penitenziaria e amministrativi insomma vivranno ai margini della società e sarà sempre più difficile – conclude Maria Grazia Caligaris – coinvolgere i cittadini di Cagliari e hinterland in attività di solidarietà e in azioni di sensibilizzazione, laddove le distanze e i tempi per raggiungere la nuova struttura ne condizioneranno la partecipazione. Sarà poi necessario verificare, aldilà delle buone intenzioni della Direzione e della Sicurezza affidate rispettivamente a Gianfranco Pala e Alessandra Uscidda, le reali condizioni quotidiane di vita dei cittadini privati della libertà.»

«Troppi cecchini miopi sparano sull’IGEA!». La denuncia è di Erminio Meloni, segretario provinciale del Partito Socialista Italiano.

«Igea è un caso decisamente complicato – dice Meloni -, perché i lavoratori stanno pagando l’inettitudine gestionale del passato, l’impossibilità di ricapitalizzare le aziende pubbliche in difficoltà e la condizione di debolezza di un sistema territoriale che in questo momento non è in grado di fornire nel breve opportunità di reddito ed occupazione. In tale scenario, una soluzione comoda e politicamente neutra sarebbe stata condurre al fallimento una società che aveva tutti i requisiti della gestione fallimentare. Scaricando le responsabilità su chi davvero le ha.»

«Bene ha fatto invece l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras – aggiunge il segretario provinciale del PSI – ad intraprendere la strada più difficile, quella di un concordato con riserva, dichiaratamente teso alla continuità aziendale. Non si può certo pensare che lo abbia fatto per altro motivo se non per la tutela dei posti di lavoro, che in caso di chiusura sarebbero stati irrimediabilmente perduti. Una scelta stracolma di  coraggio e di grande sensibilità, doti molto rare nello scenario politico attuale.»

«E, pur nella drammaticità dei casi personali, dei lavoratori e delle loro famiglie – sottolinea ancora Erminio Meloni –, è compito della politica usare il mirino e non la lente d’ingrandimento per prendere la mira. Un cecchino miope è capace solo di sparare nel mucchio, un buon cecchino coglie l’obiettivo, anche se distante. Bene farebbe l’intera maggioranza a partecipare al problema, a condividere la linea e a mettere a disposizione le risorse necessarie per la gestione del corrente. In primo luogo, studiando un po’ meglio la situazione prima di rilasciare dichiarazioni deliranti che non aiutano di certo i lavoratori, che creano solo confusione ed accentuano il dramma che stanno vivendo le loro rispettive famiglie.»

«Eguale foga – conclude il segretario provinciale del PSI – andrebbe per esempio posta nell’attuazione del Piano Sulcis, che rappresenterebbe, ove opportunamente rimodellato intorno alle reali esigenze del territorio, un veicolo di opportunità per i giovani del territorio.»

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Il fondo sociale A.D.A. (Associazione Dipendenti Alcoa) è stato al centro di un incontro tra il presidente, Alberto Cacciarru, e Stefano Lai, delegato sindacale UGL.

In discussione gli sviluppi futuri del fondo Associazione Dipendenti Alcoa (A.D.A.), comunemente chiamato Fondo Sociale.

«Nello specifico – si legge in una nota della segreteria provinciale UGL – si è discusso del cambiamento dello statuto avvenuto nell’ultima riunione dei soci che di fatto ha modificato la gestione delle quote in caso di dismissione del fondo, secondo la seguente ripartizione: il 95% ai soci e il 5% ad una O.N.L.U.S.; e della ripartizione del fondo tra i vari soci (ad oggi circa 140), che avverrà secondo criteri di anzianità di iscrizione al fondo, dopo aver stornato i costi di gestione del fondo (notaio e spese di chiusura conto).»

Entro il mese di dicembre l’Assemblea sarà chiamata ad approvare il bilancio, entro gennaio 2015 verranno effettuati i conteggi degli importi da erogare ai soci e a febbraio 2015 verrà erogato a mezzo assegno l’importo spettante ad ogni socio.

Ninetto Deriu si arrende alla burocrazia, la Port.Al non decollerà e i lavoratori ex Ila occupano la Regione. Nell’aria ormai da giorni, la “resa” dell’imprenditore di Iglesias che quasi tre anni fa ha rilevato lo stabilimento ex Ila con un progetto di rilancio molto ambizioso, è stata ufficializzata con grande amarezza. Dal momento dell’acquisizione dello stabilimento, Ninetto Deriu ha investito nel progetto circa 8 milioni di euro, nell’attesa, rilevatasi vana, della firma di un decreto della Giunta regionale per il via libera all’installazione di un mini parco eolico. Tre le pale richieste, due quelle concesse, in prima battuta, in sede di conferenza di servizi, ma resta un ostacolo da superare, una norma legislativa che vieta la realizzazione di nuovi impianti a meno di tre km dal mare, per superare la quale, visto lo stato in cui si trova l’area industriale, ormai compromessa dalla presenza delle industrie e del parco eolico dell’Enel, è necessario un provvedimento della Giunta regionale, promesso più volte ma mai arrivato.

L’annuncio dell’imprenditore, com’era prevedibile, ha scatenato la reazione dei lavoratori ex Ila che stamane hanno occupato la Regione, «per richiamare le istituzioni ad un’assunzione di responsabilità chiara e netta su una vertenza che, a causa della burocrazia e dell’indecisione politica, da due anni e mezzo non riesce a trovare uno sbocco positivo per oltre 140 padri di famiglia che aspettano di poter tornare a lavorare».

«L’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras – dice Remo Fantin, delegato RSU FSM-CISL – ci aveva assicurato che la nostra vertenza sarebbe stata seguita in prima persona direttamente dal presidente della Regione Pigliaru e, ad oggi, questo non è avvenuto e siamo qui per richiamare la Regione a questo impegno e a un’assunzione di responsabilità generale per la risoluzione della stessa.»

«E’ arrivato il momento delle decisioni coraggiose da parte della Regione – aggiunge Rino Barca, segretario regionale FSM-CISL -. Lo stabilimento ex Ila è stato tra i primi a chiudere nel polo industriale di Portovesme. Se ci fosse una reale volontà politica – conclude Rino Barca – questo stabilimento potrebbe essere il primo a ripartire e, finalmente, 140 famiglie recupererebbero il lavoro e uno stipendio e l’economia agonizzante del Sulcis Iglesiente porrebbe finalmente iniziare a registrare una netta inversione di tendenza.»

Il gruppo Deriu, già oggi ha 350 dipendenti in servizio, 140 sono quelli prossimi al rientro con il rilancio produttivo della Portal e 120 quelli previsti dal progetto del centro termale Coquaddus. Vista la drammaticità della crisi, oggi più che mai il Sulcis e gli imprenditori attendono risposte dalla politica in tempi certi. Senza le pale eoliche la fabbrica non potrebbe riaprire, in quanto il costo dell’energia graverebbe in misura eccessiva sulla produzione e non si capisce proprio perché i tempi autorizzativi debbano essere tanto lunghi, con il rischio di compromettere l’intero progetto ed il ricollocamento di 140 lavoratori diretti ed almeno di un centinaio indiretti.

Ninetto Deriu

 

Gianni Falessi e Vittorio Corsini.

Gianni Falessi e Vittorio Corsini.

Il Siliqua ha inflitto questo pomeriggio la prima sconfitta stagionale alla Monteponi, raggiunta in vetta dalla Ferrini, impostasi per 3 a 0 sul Progetto Sant’Elia. 2 a 1 il risultato finale del derby che ha consentito alla squadra di Marco Piras di riportarsi a tre punti dalla vetta della classifica. La giornata ha registrato una nuova sconfitta del Carbonia sul campo dell’Arbus, 0 a 2, e la squadra mineraria è stata raggiunta in classifica dall’Atletico Narcao che è riuscito a centrare il primo successo stagionale nello scontro salvezza con il San Vito, 1 a 0. Il Carbonia, ancora a digiuno di vittorie, è in grave crisi e deve scuotersi prima che la classifica diventi sempre ancora più precaria di quanto sia già oggi.

Sugli altri campi, larga vittoria del Girasole sul Pula, 5 a 0; prima vittoria stagionale, a sorpresa, per il Serramanna, sulla Frassinetti Elmas; e, infine, due pareggi tra Orrolese-Kosmoto Monastir, 0 a 0, e tra Sant’Elena e Guspini, 2 a 2.

 

Goal e spettacolo allo stadio San Paolo di Napoli, tra la squadra di Rafa Benitez, terza forza del campionato, e il Cagliari di Zdenek Zeman, squadra che, pur puntando alla salvezza, non perde occasione per dare spettacolo su tutti i campi. In questo primo scorcio di stagione era già accaduto a San Siro, dove i rossoblù hanno travolto i nerazzurri seppellendoli di goal, 4 a 1; si è ripetuto prima ad Empoli, dove la matricola toscana è stata annichilata sotto un pesantissimo 4 a 0 ed oggi al San Paolo di Napoli, dove Ibarbo e compagni hanno rimontato due volte, dalle 0 a 2 e dal 2 a 3, sfiorando alla fine persino una clamorosa vittoria!

E’ il Cagliari di Zdenek Zeman, la nuova Zemanlandia del calcio italiano! Il tecnico boemo sta dimostrando ancora una volta di saper insegnare calcio e di riuscire a dare spettacolo con un materiale umano certamente non dei migliori, confermando anche i limiti di un sistema difensivo audace e rischioso. Quando una società non ha grandi mezzi economici e vuole tentare un’avvenuta rischiosa ma ricca di fascino, non può che affidarsi a Zdenek Zeman, certa di fare un investimento sullo spettacolo anche a scapito della certezza del risultato finale. Tommaso Giulini lo ha capito e fin qui, gioco ed entro certi limiti anche i risultati, stanno dando ragione sia a lui sia a Zdenek Zeman!

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Prosegue l’attività dell’associazione culturale S’Ischiglia, che ha ufficializzato il programma degli eventi del mese di dicembre.

Carlo Paolini – Scultore.
“Insegnamento delle arti applicate all’arredamento nell’edilizia, nell’architettura, nel recupero dei giovani a rischio.”

3 dicembre • Elisabetta Salis – Storica dell’arte – “I retabli:una finestra aperta sul passato.”

5 dicembre • Myriam Quaquero – Musicologa, insegnante di storia ed estetica della musica moderna e contemporanea al Conservatorio Pierluigi Da Palestrina.

 “L’Orchestra del Reich. I Berliner Philharmoniker e il Nazionalsocialismo.”

10 dicembre • Filippo Gianfriddo, primo percussionista dell’orchestra del  Teatro Lirico di Cagliari.

Lezione-Concerto. “Gli strumenti a percussione, da sempre legati all’istintualità dell’uomo, lo hanno accompagnato in varie forme durante il suo processo evolutivo differenziandosi a seconda dei popoli e delle culture e prestandosi a svolgere le più disparate funzioni sociali. Rimangono tuttora uno dei mezzi di comunicazione più  facilmente reperibili a livello universale.”

12 dicembre • Gianni Mascia, insegnante elementare e poeta, scrittore, traduttore ed esperto di lingue e culture poetiche. Dirige la rivista di culture poetiche Coloris de Limbas.

Presentazione del libro “Tzacca stradoni”. Moderatore Enrico Lobina.

15 dicembre • Marina Figus, diploma di flauto traverso presso Conservatorio Statale di Musica “Pierluigi Da  Palestrina” di Cagliari e laurea in etnomusicologia.

“Elvio Usala arrepichèndi is campànas de cresia”.

17 dicembre • Antonella Sanna, funzionario architetto presso la Soprintendenza per i Beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici di Cagliari e Oristano.

“Attività di tutela, valorizzazione e restauro ad opera della Sopritendnenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Cagliari e Oristano.”

29 dicembre • CONCERTO DI NATALE SEVEN MUSIC BAR – ore 17.00, con la partecipazione dell’Ensemble padovano “EL MELOPEO”

PROGRAMMA

GEORG PHILIPP TELEMANN

Les Goûts réunis (I gusti riuniti), ovvero la fusione musicale che in età tardo barocca si realizzò tra gli stili nazionali: in primis quello italiano e quello francese, i principali poli della musica del tempo.

“TRIOSONATE e CONCERTI DA CAMERA”

– Concerto in la minore TWV 52: a2 per due flauti, archi e basso continuo (Gravement, Vistement, Largement, Vivement)

– Triosonata in mi minore TWV 42:a4 per fluato dolce, violino e basso continuo (Largo, Vivace, Affettuoso, Allegro)

– Triosonata in Sol Maggiore TWV 42: g12 per flauto traverso, violino e basso continuo (Affettuoso, Vivace, Grave, Vivace)

– Concerto in mi minore TWV 52:e1 per flauto dolce, flauto traverso, archi e basso continuo (Largo, Allegro, Largo, Presto)

Carolina Putica, flauto dolce

Enrica Sirigu, flauto traversiere

Lucia Dalla Libera, violino

Elisabeth Lochmann, violino

Martina Baratella, viola da gamba

Roberta Tagarelli, clavicembalo

Tutte le conferenze si svolgeranno nella Sala Audiovisivi del Liceo Scientifico Paritario Pirandello, in via Umbria 20, a Carbonia, dalle 17.15 alle 18.30.

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Lunedì 24 novembre 2014, sarà attivato, presso il comune di San Giovanni Suergiu, uno sportello decentrato dell’Informagiovani. 

Ne dà comunicazione il comune di Carbonia, in qualità di Comune capofila del Piano Locale Unitario dei Servizi alla persona (PLUS) del distretto socio sanitario di Carbonia, 

Il Servizio sarà aperto ai giovani dei Comuni del Distretto sociosanitario di Carbonia tutti i Lunedì, dalle 15.30 alle 18.30, presso i locali del Centro di Aggregazione Sociale, ex Esmas, in via Di Vittorio a San Giovanni Suergiu.

«Con l’inserimento all’interno del PLUS dei servizi per i giovani, promossi dal comune di Carbonia – dice Maria Marongiu, assessore delle Politiche per i giovani del comune di Carbonia – è stata avviata una importante collaborazione con il territorio. L’auspicio è che questo tipo di cooperazione possa ulteriormente svilupparsi in modo da offrire nuove opportunità ai nostri giovani.»

Michele Cossa

«Le notizie che arrivano sulla sorte della scuola di polizia penitenziaria non sono affatto buone. Ribadiamo ancora una volta la nostra assoluta contrarietà a questo piano di smantellamento: gli agenti hanno il diritto di formarsi e addestrarsi in Sardegna al pari di altre forze di polizia.»

Lo ha detto ieri il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.

«La politica sarda – aggiunge il coordinatore dei Riformatori – deve tenere alta la guardia. La Regione non può stare in silenzio, ma deve impegnarsi per costringere il governo a tornare indietro sul l’ennesimo scippo ai danni della Sardegna.»

Michele Cossa esprime, inoltre, «grande preoccupazione per la situazione dei lavori del nuovo carcere di Uta. Si trasferiscono i detenuti con un cantiere ere ancora aperto. Altra questione su cui la politica sarda deve tenere alta la guardia. Sarebbe inaccettabile che rimanesse un’altra grande incompiuta, per di più con dentro i detenuti».