18 July, 2024
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Confartigianato Imprese Sardegna ricorda che mancano 8 giorni alla conclusione del Piano Casa della Sardegna anche se potrebbe esserci un “bonus” di 2 giorni per presentare le istanze ai Comuni.

Non è la tanto auspicata proroga della legge, ma si tratterebbe solo dell’applicazione di una norma del codice civile che farebbe slittare di fatto la scadenza a lunedì 1 dicembre.

L’ultimo ultimo giorno utile per sfruttare questo Piano Casa, infatti, cade di sabato e, come tutti sanno, gli Uffici Protocollo dei Comuni, che devono ricevere domande e progetti, non sono aperti. In questi casi, la legge dice che ogni qualvolta il “dies ad quem” cade in un pre festivo è prorogato di diritto “al primo giorno seguente non festivo”.

«Stiamo ricevendo molte richieste di chiarimento da parte degli operatori del settore, delle imprese e dei cittadini che necessitano di delucidazioni in merito – afferma Giacomo Meloni, della presidenza regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – per sfruttare fino all’ultimo giorno la possibilità di questo Piano Casa». «Abbiamo scritto all’assessore regionale dell’Urbanistica, Cristiano Erriu – continua Meloni – affinché possa dirimere il dubbio al comparto dell’edilizia e ai cittadini ma soprattutto possa supportare gli Uffici Comunali che stanno ricevendo migliaia di pratiche dagli Uffici Tecnici privati”. 

Meloni ricorda come più la data di scadenza si avvicina, più gli studi tecnici di geometri e ingegneri subiscono una vero e proprio “assalto” all’ultimo minuto, ricevendo richieste per pratiche che per smaltirle non basterebbero 2 anni, con la certezza che tantissimi cittadini rimarranno fuori.

Di riflesso anche sulle imprese si stanno moltiplicando le occasioni di lavoro sicuro per i prossimi 3-4 anni. Anche in questo caso, paradossalmente, non ci sarà il tempo di soddisfare tutte le richieste: infatti il lavoro dovrà essere portato a termine, come impone la legge, entro i prossimi 18 mesi.

In conclusione Giacomo Meloni pone una domanda: «Se il problema dell’accumulo delle pratiche negli uffici tecnici comunali è palese, vista la carenza di personale e l’ingente mole di lavoro, quando potrà essere controllata tutta la documentazione?».

Gavino Manca

«La non impugnazione dinanzi alla Corte Costituzionale, da parte del Governo nazionale, della legge n. 17 approvata dal Consiglio regionale lo scorso settembre, conferma non solo il pieno rispetto delle norme nazionali e la fondatezza delle controdeduzioni formulate dalla Regione sarda in risposta al parere critico redatto in proposito dal Mise, ma soprattutto testimonia l’efficacia dell’alto grado di collaborazione che caratterizza i rapporti politici e istituzionali che intercorrono tra la Regione e l’esecutivo guidato da Matteo Renzi.»

Lo ha detto Gavino Manca, presidente della commissione Lavoro del Consiglio regionale, in merito alla non impugnazione della legge su Csl e Cesil.

«Esprimo, dunque, grande soddisfazione – ha aggiunto Manca – per la piena applicazione delle misure adottate a favore dei Centri servizi per il lavoro (Csl), dei Centri servizi inserimento lavorativo (Cesil) e delle Agenzie di sviluppo locale che prorogano i contratti degli operatori precari fino al tempo massimo consentito dalle vigenti normative (3 anni), garantendo così la completa operatività di uffici e strutture.»

«Il tutto significa, inoltre, che con le professionalità presenti nei Csl e nei Cesil e dando attuazione ai propositi del presidente Pigliaru per la riforma e la riorganizzazione dei servizi per l’impiego, potremo impegnarci con maggiore forza e ancor più grande determinazione per raggiungere gli obiettivi indicati dal piano “garanzia giovani” e contribuire così alla sfida lanciata dal premier Renzi, per restituire speranza, competenze e lavoro – ha concluso Gavino Manca – ai tanti che in questi anni difficili hanno perso un’occupazione o che non l’hanno mai avuta».

«800 insegnanti a casa e 8mila ragazzi in tutta la Sardegna non potranno più frequentare le scuole civiche di musica. E’ questo il risultato della decisione dell’assessore alla Pubblica Istruzione, Claudia Firino, che a tradimento ha cancellato un’esperienza apprezzata in tutta la Sardegna e che stava dando grandi frutti, consentendo a tanti ragazzi che non se lo possono permettere di imparare a suonare uno strumento e di avvicinarsi e apprezzare la musica e la cultura musicale.» 

La denuncia arriva dal coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa, che ha predisposto una mozione con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio regionale.

«Questo – dice Cossa – è l’ennesimo abbaglio dell’assessore Firino che sta distruggendo quanto resta del tessuto culturale della Sardegna. Ma la cancellazione dei fondi per le scuole civiche di musica è ancora più grave perché colpisce i bambini e i giovani sardi che stanno per perdere una delle cose buon fatte dalla politica in questi anni: dare la possibilità a tutti di avvicinarsi all’arte e alla musica a prescindere dal censo e dal reddito.»

«Dal 1999 a oggi – dice ancora Cossa – le scuole civiche di musica sono entrate a pieno titolo nella filiera didattica degli istituti d’alta formazione. Senza dimenticare che ricoprono un ruolo importante contro la dispersione scolastica, il bullismo, recuperano tanti ragazzi che trovano in queste scuole sparse in tutti i Comuni sardi una grande occasione e un’opportunità di riscatto.»

«Ecco perché – conclude Cossa – chiediamo all’assessore di fare immediatamente retromarcia, ripristinando i fondi cancellati e continuando a far vivere e potenziare un’esperienza che non ha colore politico ma un altissimo valore sociale e culturale per i giovani sardi.»

La Regione Sardegna deve cambiare passo e dare subito risposte sulla questione Igea assumendo atti concreti e trovando subito soluzioni.

Lo dice Daniele Reginali, neo segretario provinciale del Partito Democratico.

«Non è corretto – aggiunge Reginali – che vengano disattesi gli accordi sottoscritti anche recentemente e che i lavoratori debbano ancora fare i conti con i ritardi che si accumulano nel pagamento degli stipendi. Il Pd di Carbonia Iglesias – conclude il neo segretario PD – sosterrà i lavoratori nelle loro azioni volte a difendere il diritto al lavoro e un’azienda pubblica importante per la crescita di questo territorio e l’avvio delle bonifiche ambientali.»

Daniele Reginali 2 copia

Anche Modesto Fenu, consigliere regionale Sardegna Zona Franca, prende posizione sulla situazione dell’agricoltura in Sardegna.

«Nessun allarmismo – attacca Fenu, che ha sottoscritto la mozione sull’agricoltura presentata dal collega Gianluigu Rubiu, capogruppo dell’Udc -. Non è nostra intento produrre disfattismi. Siamo semplicemente preoccupati per gli effetti devastanti che si riverseranno sulle nostre campagne. La verità è che l’assessore all’agricoltura Falchi sta sottovalutando gli impatti negativi derivati dalla nuova classificazione dei suoli». Al centro del dibattito c’è la nuova classificazione stilata dall’Agea, con il nuovo Refresh (la rivisitazione dei suoli), l’Agenzia per l’Erogazione in Agricoltura. In base ai nuovi parametri emerge un’interpretazione ultra restrittiva nell’attribuzione dei codici di pascolamento, cioè dei canoni relativi all’utilizzo del suolo, che non rispecchiano la realtà isolana, con l’esclusione dei premi per migliaia di ettari di terra.

«Una situazione non accettabile – dice Fenu – con tantissime aziende che rischiano di  perdere le risorse finanziarie provenienti dall’Unione Europea e restare prive di finanziamenti utili per lo sviluppo delle campagne isolane».

Una beffa, l’ennesima – sottolinea Fenu -. Un oltraggio alle specificità del comparto rurale della Sardegna. Le cifre sono davvero catastrofiche. Il codice bosco (escluso dalla SAU) conta rispetto al 2010, 274.442 ettari in più. Solo per questi, facendo un conteggio al ribasso, la Sardegna rischia di perdere all’anno 100 euro a ettaro, circa 30 milioni di euro totali, addirittura 210 milioni in sette anni, oltre a tutte le altre conseguenze che ne deriverebbero, visto che i titoli della nuova Politica Agricola Comune saranno assegnati in base agli importi che gli agricoltori percepiranno nel 2014 e la superficie utile dichiarata nel 2015. Tantissime le aziende che si troverebbero a restituire i contributi già ricevuti, con il pericolo di sanzioni.

«Un disastro. Senza che l’assessore Falchi prenda atto della gravità della situazione». Il disappunto si sintetizza nelle parole dell’esponente del consiglio regionale: «Un settore che dovrebbe essere uno dei principali capisaldi per il rilancio dell’economia – aggiunge il capogruppo di Sardegna Zona Franca – E invece, con questa operazione si produrrà un meccanismo perverso, con lo spopolamento senza fine delle campagne e la desertificazione dei poderi che oggi vantano produzioni di qualità per i mercati internazionali«. Una via crucis interminabile. «Così si mortificano le speranze di centinaia di aziende impegnate in progetti promossi dall’Unione Europea, con la perdita di risorse o, peggio ancora, sanzioni salatissime per le agevolazioni già assegnate. Per questo sollecitiamo che la Regione possa giocare la sua partita – conclude Fenu – invitando l’Agea a modificare la classificazione ed assegnando  all’agenzia regionale il ruolo basilare per la ripresa del settore agricolo isolano».

Modesto Fenu copia

Fratel Gerardo Fabert in un quadro di DeRita.

Fratel Gerardo Fabert in uno splendido dipinto di DeRita.

Don Ettore Cannavera.

Don Ettore Cannavera.

E’ in programma domani, sabato 22 novembre, alle 17.00, presso la sede della Comunità, in via Marconi 65, a Carbonia, la celebrazione di una Messa in ricordo di Fratel Gerardo Fabert (ritratto nello splendido dipinto di DeRita), in occasione del 4° anniversario della sua morte, sopraggiunta il 19 aprile 2010.

La Messa verrà celebrata da don Ettore Cannavera.

Sono invitati i parenti, i piccoli fratelli del Vangelo, amici e amiche, conoscenti, a condividere i valori spirituali e materiali che Fratel Gerardo ha trasmesso nel corso della sua vita, come prete, minatore, cittadino del mondo ed amico di coloro che la società del consumismo ha volutamente lasciato indietro.

Santa Pasqua 2004.

«Beati coloro che costruiscono la pace

iniziando da se stessi,

dalla propria famiglia

e dalla comunità in cui vivono,

per irradiarla nel mondo intero e per chi non si accontenta di parlare di pace ma ne compie le opere».

Gianmario Demuro 2 copiaFrancesco Pigliaru 1 copia

Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha tenuto una conferenza stampa ieri pomeriggio nella sala Giunta nel Palazzo di viale Trento, insieme all’assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione Gianmario Demuro, e il presidente della I Commissione permanente del consiglio Regionale Francesco Agus, per illustrare il percorso di Riforma della Regione dopo l’approvazione in Consiglio del dl 72, “Disposizioni urgenti in materia di organizzazione della Regione”.

«Questa riforma è un passo importante nel cambiamento della macchina regionale – ha detto Pigliaru -. Quando siamo arrivati qui sapevamo che avremmo trovato un sistema arrugginito, ma in realtà era ancora più inefficiente di quanto avremmo mai immaginato: una Regione fatta di tante piccole aree separate, autarchie dove è difficilissimo muoversi. Come in tutto ciò che facciamo siamo pronti a confrontarci, ma mobilità e flessibilità sono essenziali per far funzionare la macchina amministrativa, per questo siamo davanti a una riforma necessaria: si discute ma si fa.»

«L’approvazione del dl 72 è un primo importantissimo passo – ha detto l’assessore Demuro – verso una Regione più moderna, efficiente e soprattutto flessibile. E’ la cassetta degli attrezzi con la quale potremo intervenire da oggi per riparare e far ripartire tutta la macchina della pubblica amministrazione, consentire che ai vari livelli dirigenziali si dialoghi e ci siano interconnessioni disciplinari. I prossimi passi saranno il riordino degli Enti locali, il dl sul personale e la legge statutaria.»

«Il tema della mobilità, particolarmente caro a questa Giunta, è la naturale condizione a una sempre maggiore tutela dei cittadini e dei loro diritti fondamentali». La mobilità consentirà di spostare i dipendenti dove servono realmente, previa azione di mappatura delle competenze. «E’ necessario – ha detto l’assessore Demuro – creare una banca dati sulle professionalità che devono essere utilizzate nei servizi dove meglio possano esprimere le proprie capacità ed essere utili al cittadino. Attraverso la Regione passa la soddisfazione di diritti fondamentali come quello alla salute, a un ambiente salubre, alla mobilità, alla cultura.»

Cambierà il rapporto tra le varie dirigenze, che dovranno dialogare tra di loro in maniera proficua e non funzionare più come sistema autonomo. I dirigenti sono un numero in linea con il dato nazionale, ma sono distribuiti male. «Il rapporto dirigenti personale è in rapporto uno ogni diciotto – ha concluso l’assessore Demuro – ma esistono settori dove si annaspa e altri dove ci sono troppi dirigenti rispetto al carico di lavoro e al numero di dipendenti. Inoltre il tema della valutazione delle performance dirigenziali è non solo una questione di buon funzionamento della pubblica amministrazione, ma anche una questione etica».

Lago Omodeo 2 collu

Presa di posizione di Gianluca Collu, segretario nazionale di ProgReS, sull’ipotesi di trasferimento del poligono CAIP.

«Le ipotesi di trasferimento del poligono non devono distrarre l’opinione pubblica dalla realtà dei fatti – scrive in una nota Gianluca Collu -. L’unica certezza per i cittadini delle comunità del Guilcer-Barigadu che si affacciano sul Lago Omodeo è l’ennesima ordinanza prefettizia che annuncia nuove esercitazioni anche per il mese di dicembre nel poligono abusivo del CAIP. Denunciamo con forza questo atteggiamento arrogante e prevaricatore dello stato italiano nei confronti delle popolazioni locali. Per questo – conclude Gianluca Collu – chiediamo l’intervento immediato delle istituzioni sarde, la RAS in primis, perché eserciti una netta presa di posizione a difesa degli interessi delle proprie comunità e del proprio popolo.»

Emanuele Cani 2 copia

Il deputato Pd Emanuele Cani è intervenuto ieri ai lavori dell’11° congresso Legacoop.

«E’ utile evidenziare alcuni temi che non sono più rinviabili e di cui la politica deve farsi carico – ha detto Cani -. In primis l’efficienza della pubblica amministrazione che deve dare più servizi e meno burocrazia, attraverso risposte certe e tempi ragionevoli. Serve inoltre che il sistema cooperativistico abbia maggiore attenzione dal settore bancario che si limita a valutare il patrimonio materiale delle cooperative senza prendere in considerazione il grande patrimonio umano e in molti casi di elevate professionalità che sono la vera ricchezza di questo settore. In ultimo, ma non meno importante – ha concluso Emanuele Cani -, le istituzioni tutte devono dedicare maggiore attenzione al sistema legato a progettazione e finanziamento dei fondi europei che possono costituire per il settore della cooperazione così come per altri settori un vero e proprio volano di crescita.»