19 November, 2024
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109 volontari da inserire nei 23 progetti del bando “Garanzia giovani” in Sardegna. E’ quanto prevede, per la Regione Sardegna, il bando pubblicato dal Dipartimento per la Gioventù e il Servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Possono partecipare alla selezione i ragazzi e le ragazze italiane e i cittadini stranieri residenti in Italia che, alla data di presentazione della domanda, abbiano compiuto il diciottesimo anno di età e non superato il ventottesimo (28 anni e 364 giorni).

Il Servizio civile ha una durata di 12 mesi e al volontario è riconosciuto un assegno mensile di 433,80 euro.

Coloro che non sono ancora iscritti al programma Garanzia giovani dovranno farlo prima di presentare la domanda di partecipazione ai progetti.

Le candidature vanno inviate direttamente al soggetto proponente del Progetto.

La scadenza per la presentazione delle candidature è fissata per le ore 14.00 del 15 dicembre 2014.

Tutte le informazioni possono essere richieste presso gli enti titolari dei progetti o consultate sui rispettivi siti internet.

Si è svolta ieri mattina l’esercitazione complessa di security nel porto di Portovesme coordinata dall’Ufficio Circondariale di Portoscuso. Il porto di Portovesme deve garantire degli assetti che prevedono misure di protezione in caso di minaccia terroristica. Tutte le Port Facility, oltre ad essere dotate di telecamere a circuito chiuso, guardiania e altri assetti tecnici, sono organizzate per affrontare ogni pericolo di natura terroristica. Ieri mattina è toccato alle strutture in concessione alla centrale elettrica ENEL, minacciate nella simulazione da una organizzazione terroristica il cui scopo era quello di creare gravi danni al terminal portuale. La pronta reazione del personale preposto alla security portuale della società ENEL, coordinata dalla sala operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso hanno permesso di gestire brillantemente la situazione. Durante la simulazione è stata testata la reazione in caso di persona non autorizzata in banchina, rinvenimento di due ordigni sospetti, deflagrazione di uno di questi con incendio e principio di inquinamento nelle acque portuali. Nelle varie fasi concitate è intervenuta la Polizia di Stato di Carbonia, la Croce Azzurra di Portoscuso, il Rimorchiatore Portovesme della Moby, il Gruppo Ormeggiatori di Portoscuso, la Corporazione Piloti, la società antinquinamento Seaport, i Vigili del Fuoco di Carbonia, simulando anche l’arrivo del nucleo artificieri della Polizia di Cagliari.

Nonostante l’area fosse “sigillata” non sarà sfuggito a chi è passato in porto il coreografico getto d’acqua del rimorchiatore Portovesme.

L’esercitazione è stato un importante momento di confronto e verifica professionale delle procedure previste da attuare in caso reale dove, data la molteplicità di enti interessati, è fondamentale non solo il coordinamento da parte della Guardia Costiera, ma la reciproca conoscenza delle forze in campo e della zona di operazione. Al termine, infatti, si è svolto un importante incontro nell’Ufficio Circondariale Marittimo di Portoscuso, nel corso del quale tutti i partecipanti hanno commentato quanto svolto nel porto.

«Ringraziamo per la serietà e disponibilità dimostrata tutti i soggetti intervenuti – ha detto il comandante Tenente di Vascello (CP) Matteo Prantner – che non hanno esitato a comprendere l’importanza di tali tipologie di esercitazione, periodicamente svolte nelle strutture sensibili come il porto Portovesme.»

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«Basta con gli allarmismi che da tempo stanno raccontando una situazione sul refresh, per la nuova destinazione d’uso del territorio agricolo sardo, inesistente e che tira in ballo numeri di dubbia provenienza. Dal mese di giugno le strutture dell’assessorato stanno lavorando costantemente a stretto contatto con gli uffici dell’Agenzia delle Erogazioni in Agricoltura (AGEA) di Roma e il quadro che si sta definendo, settimana dopo settimana, ha poco a che vedere con quello rilanciato sulla stampa regionale o sulla rete.»
Lo ha detto l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, cercando di far chiarezza sul tema degli aggiornamenti della Banca dati grafica, voluti dall’Unione europea, che definisce l’uso del suolo in Sardegna. Un uso che nella ridefinizione di quest’anno ha creato problemi per diversi operatori del settore agricolo per il passaggio di diverse aree da pascolo magro a zona boschiva, rischiando di far perdere aiuti dell’Unione europea per le annualità 2013-2014.

«Condividendo le preoccupazioni del mondo agricolo sugli effetti del nuovo ciclo di refresh – ha osservato l’esponente della Giunta Pigliaru – abbiamo subito chiesto, come assessorato, agli organismi competenti (AGEA e ministero delle Politiche agricole) di essere messi nelle condizioni di poter valutare il reale impatto sul territorio regionale del refresh, che tanta preoccupazione sta generando nel mondo delle campagne per le possibili riduzioni degli aiuti, conseguenti all’incremento delle superfici considerate non agricole (boschi) e non soggette ad aiuto. Lo abbiamo chiesto affinché si intervenisse tempestivamente.»

Nel seguire i lavori con Roma, il 19 giugno si è svolto presso la sede di AGEA un incontro tra l’assessore Falchi e i maggiori dirigenti dell’Agenzia per discutere gli effetti generati dall’ultimo refresh sulla gestione delle pratiche che beneficiano delle risorse del “Primo” e “Secondo” pilastro della Politica Agricola Comunitaria (PAC). «Nel corso dell’incontro – ha spiegato l’assessore dell’Agricoltura – sono state concordate due diverse linee d’azione finalizzate, da un lato, a limitare al minimo gli effetti del nuovo ciclo di refresh sulle risorse destinata dalla Programmazione 2007-2013 che restano ancora da erogare, dall’altro, a ridefinire per il nuovo periodo di Programmazione 2014-2020 il concetto di pascolo in regioni come la Sardegna».

Sul primo punto AGEA si è impegnata a verificare in tempo utile tutte le aree che nel nuovo refresh hanno modificato il loro uso, diventando superfice “non agricola”. Questa verifica è finalizzata proprio a distinguere le aree già oggetto di controllo nel passato da quelle che non sono mai state controllate, riammettendo agli aiuti comunitari le prime e impegnandosi ad operare i controlli in loco per le altre, anche con l’ausilio di tecnici della Regione Sardegna.

«Nella riunione con AGEA dello scorso 10 novembre – ha proseguito Falchi – abbiamo avuto conferma che erano stai avviati i controlli in loco per le aree riscontrate a bosco nelle domande di finanziamento relative al 2013 e che erano state individuate anomalie su 9433 “isole” (le aree di suolo). Tali anomalie hanno interessato 651 domande per lo Sviluppo rurale e 193 per il Premio Unico.»

In attesa dei dati definitivi che nei prossimi giorni AGEA finirà di elaborare e che in molti casi stanno dando soluzione positiva sulle anomalie, gli uffici dell’assessorato hanno stimato (sulla base degli elementi inviati dall’Agenzia romana) fra i tre e i quattro milioni di euro il rischio di perdita sullo Sviluppo rurale per le annualità 2013-2014. A oggi, le pratiche già verificate da AGEA hanno avuto riscontro positivo in oltre il 60% dei casi.

Per il futuro, un modo per superare lo scoglio del refresh sta nel nuovo decreto di attuazione ministeriale della nuova PAC (dello scorso 18 novembre), dove viene evidenziata la possibilità di inserire tra le superfici ammissibili a finanziamento quelle sulle quali sono svolte le pratiche locali tradizionali.

«Sulla base di questo elemento, fortemente voluto dalla Regione Sardegna – ha detto l’assessore – siamo in costante contatto con il Ministero e AGEA per avviare l’iter che consentirà di individuare le superfici sulle quali si svolgono tali pratiche, finora non considerate ammissibili per i premi del Primo Pilastro della PAC. Così da incrementare le superfici premiabili dalle norme comunitarie.»

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Ignazio Locci 3 copia

Il consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci interviene sulle annunciate dimissioni del commissario liquidatore dell’Igea.

«Se le dimissioni del Commissario liquidatore di Igea Antioco Gregu venissero confermate – scrive Locci in una nota -, sarebbe l’ulteriore dimostrazione dell’impossibilità, per mancanza di volontà politica, dell’assessorato regionale dell’Industria a far ripartire la controllata regionale, su cui gravano ingenti problemi societari e finanziari. Questo, nonostante il patto stretto tra i rappresentanti dei lavoratori e la Regione per il rilancio di Igea. Il Commissario liquidatore, così come concordato a suo tempo, ha presentato il Piano industriale ma, guarda caso, l’assessorato regionale competente si è mostrato impotente, non in grado di assecondarne la realizzazione. Da qui, la bandiera bianca issata da Gregu.»

«La Regione, nel caso, nomini al più presto un nuovo commissario liquidatore della stessa serietà e competenza di Gregu e, soprattutto, dia mandato al Direttore generale della Presidenza di gestire direttamente la vertenza Igea, utilizzando, se necessario, i poteri sostitutivi previsti dalla legge. Obiettivo: far approdare nel tavolo del Governatore la questione Igea. È inaccettabile che la burocrazia regionale freni il piano di rilancio della società incaricata delle bonifiche ambientali – conclude Locci -, lasciando al palo i progetti di risanamento che interessano i molteplici siti sardi, dal Sulcis alla miniera di Sos Enattos di Lula.»

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«Le dimissioni del commissario liquidatore dell’Igea, comunicate ieri dall’assessore regionale dell’Industria a margine dell’incontro sulla Carbosulcis, e il non rispetto dell’accordo firmato 10 giorni fa tra Regione e sindacati, sono un atto preoccupante e grave cui la Regione deve porre rimedio subito.»

Lo dice Emanuele Cani, deputato del Partito Democratico.

«Non è pensabile né accettabile che si continui a tergiversare perdendo tempo inutilmente. Se ci sono dei problemi burocratici  o tecnico organizzativi si rimuovano subito, non si può continuare a rinviare la risoluzione di un problema. La Regione deve dare risposte immediate e deve intervenire con atti concreti subito rispettando il percorso tracciato.  i lavoratori  devono ricevere quattro stipendi  arretrati e il quinto viaggia con 25 giorni di ritardo, non possono perdere un solo giorno. Chi ha assunto impegni precisi deve onorarli rapidamente. La Regione intervenga subito fornendo al commissario liquidatore, a cui va chiesto di stare al proprio posto gli strumenti per far ripartire l’Igea – conclude Cani – mettendola in condizioni di affrontare la situazione già da oggi.»

«La gravissima situazione sociale ed occupazionale nella quale versa il Sulcis Iglesiente rende assolutamente odiosi i ritardi nell’applicazione del Piano Sulcis, l’intesa istituzionale realizzata al tempo del Governo Monti che tante speranze aveva suscitato fra le migliaia di disoccupati di quel territorio.»

La denuncia è di Michele Piras, deputato di Sinistra Ecologia Libertà.

«L’idea di fondo di una serie organica di azioni volte a contrastare la crisi e ad indicare una prospettiva nuova di sviluppo era sembrata una linea vincente – aggiunge Piras -. Ma oggi, sia per la distanza dei centri gestionali del Piano (si pensi che Invitalia, chiamata a gestire il bando 99 IDEAS, da oltre due anni ormai non ha più una sede in Sardegna) che per una ormai acclarata incoerenza fra parole e fatti che caratterizza la politica nazionale, ciò che colpisce ed offende è il ritardo nella realizzazione delle misure previste.»

«Per questa ragione – conclude Michele Piras – ho presentato una interrogazione al Ministro dello sviluppo economico, nella quale non solamente si chiede una accelerazione sul Piano Sulcis ma anche che venga trasferita in Sardegna la sede gestionale e rapidamente attivato il gruppo di lavoro che era stato promesso e che avrebbe dovuto collocare gli Enti locali del territorio in un ruolo da protagonista che, finora, è stato negato nei fatti.»

L’assessorato regionale dell’Agricoltura ha selezionato le aziende che parteciperanno alla manifestazione fieristica “Vinitaly 2015”.

L’Assessorato, inoltre, ha riaperto i termini per la presentazione delle adesioni. La manifestazione fieristica si svolgerà a Verona dal 22 al 25 marzo 2015.

Le aziende del comparto vitivinicolo interessate dovranno far pervenire la domanda di partecipazione entro il 26 novembre all’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) agricoltura@pec.regione.sardegna.it o, in alternativa tramite raccomandata con ricevuta di ritorno all’indirizzo:

Assessorato dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale

Via Pessagno 4 – 09126 Cagliari

Per ulteriori informazioni, contattare l’Ufficio relazioni con il pubblico dell’Assessorato al numero telefonico 070 6067034.

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«In Sardegna l’agricoltura è senza futuro». La denuncia è di Gianluigi Rubiu, consigliere regionale dell’Udc.

«L’ultimo bluff ai danni delle campagne isolane – sostiene Rubiu – si è consumato gli scorsi giorni, con il nuovo Refresh (la rivisitazione dei suoli) griffato Agea, per mano dell’Agenzia per l’Erogazione in Agricoltura. La motivazione è semplice: si registra un’interpretazione ultra restrittiva nell’attribuzione dei codici di pascolamento, cioè dei canoni relativi all’utilizzo del suolo, che non rispecchiano la realtà isolana, con l’esclusione dei premi per migliaia di ettari di terra. E così tantissime aziende perderebbero le risorse finanziarie provenienti dall’Unione Europea. Una sberla. Uno schiaffo che suona come un oltraggio alla specificità delle campagne dell’Isola, che nei diversi angoli si caratterizza per una propria vocazione. In poche parole: la terra agricola isolana – senza i sostegni comunitari riconosciuti e dovuti in base al piano di sviluppo rurale e alla politica agricola comune – rischia di diventare un deserto, con l’abbandono delle coltivazioni da parte delle giovani generazioni.»

Questa situazione di non ritorno ha spinto il capogruppo Udc Gigi Rubiu a presentare una mozione che impegna la Giunta ad attivarsi per una revisione dei metodi di classificazione. «E’ una batosta dura da metabolizzare per gli operatori agricoli – evidenzia Rubiu -. Si penalizza fortemente ed in modo indiscriminato la Sardegna, escludendo dai contributi comunitari migliaia di ettari di terra. La cosa peggiore è che si profila Un danno enorme per parecchie aziende, in quanto le superfici classificate in base alle nuove codificazioni non possono beneficiare dei contributo comunitario. Non solo. Tantissimi imprenditori saranno costretti a restituire gli aiuti, con l’applicazione di sanzioni salatissime.»

Il consigliere dell’Udc, eletto nel Sulcis Iglesiente, mastica amaro, con frasi di rabbia che si mescolano a parole di speranza. «Perché l’operazione dell’Agea colpisce in particolare le parti deboli dell’Isola come il Sulcis e l’Ogliastra che potrebbero piombare nel burrone – conclude Rubiu -. Il consiglio regionale deve far di tutto per mettere in condizioni l’agricoltura di andare avanti. Dobbiamo riprenderci in mano il futuro delle nostre terre, trasferendo all’Agenzia regionale i compiti che oggi spettano ad Agea. E’ solo il primo passo per il rilancio del settore».

Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione ha reso pubblica da ieri sul proprio sito una serie di dati relativa alle tariffe, alle frequenze, alle corse e ai conti economici della sua gestione. L’iniziativa, sollecitata dalla Regione Sardegna, è stata presentata nel corso di una conferenza stampa, dall’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana e dall’amministratore delegato della compagnia di navigazione, Ettore Morace.

«Abbiamo manifestato la necessità di dare la più ampia trasparenza a tutti i rapporti contrattuali e ai dettagli sui collegamenti Tirrenia da e per la Sardegna – ha detto l’assessore dei Trasporti – la compagnia ha risposto positivamente pertanto da oggi chiunque potrà accedere a numerose pagine di informazioni utili per meglio comprendere le caratteristiche del servizio di continuità territoriale – ha continuato Massimo Deiana – un servizio che, a fronte di un importo totale della convenzione ministeriale pari a 72,6 milioni di euro, impiega 53 milioni esclusivamente per le rotte sarde.»

Sul portale Tirrenia.it si trovano da ieri non solo i raffronti tra le tariffe massime di bassa, media e alta stagione, per tutte le tratte e per tutte le sistemazioni (aggiornate a ieri), ma anche un’altra serie di dettagli ed analisi corredata da note illustrative. In una sezione specifica sono disponibili i particolari sulle periodicità dei servizi e sulle frequenze minime in convenzione dal primo ottobre 2014, nonché i numeri delle corse effettuate con relativi ritardi e omissioni causati da condizioni meteorologiche avverse o da altre ragioni sanzionabili. In questo caso sono stati caricati i dati di esercizio degli ultimi 3 anni. In evidenza anche l’esito dell’attività di vigilanza ministeriale. Chiudono l’elenco diverse pagine informative sui conti economici e sul corrispettivo previsto dalla convenzione per la continuità territoriale con il ministero delle Infrastrutture. I dati saranno aggiornati periodicamente dalla società.

«Vogliamo dare la possibilità a tutti di leggere e di valutare questi dati per garantire una circolazione delle informazioni il più possibile corretta – ha aggiunto l’assessore Deiana – e perché riteniamo un diritto dei sardi conoscere tutto quanto sia disponibile sulla gestione di un servizio di trasporto finanziato con risorse pubbliche che interessa soprattutto la nostra isola.»

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«Noi abbiamo grande interesse per l’energia pulita e per le società impegnate in questo campo». Così la professoressa Yu Zhufeng, vicedirettore Shenhua Science and Technology, ha spiegato le ragioni della presenza del grande gruppo industriale cinese nel Centro ricerche Sotacarbo di Carbonia. «Noi vogliamo sviluppare tecnologie che consentano un utilizzo pulito delle fonti di energia, per questo abbiamo avviato contatti in Europa e nel resto del mondo con le società più avanzate in questo settore: grazie a realtà come Sotacarbo possiamo sapere lo stato dell’arte della ricerca in questo campo in Europa.»

L’arrivo in Sardegna di Shen Hua, il più grande gruppo industriale cinese nel settore dell’energia e prima società al mondo nell’estrazione del carbone, rappresenta il primo risultato concreto dell’accordo stipulato due settimane fa tra Sotacarbo e Cers (China Energy Research Society) e approvato dall’Assessorato alla Programmazione della Regione Sardegna e dall’Ambasciata cinese in Italia.

La delegazione cinese, composta da quattro dirigenti di Shen Hua e tre rappresentanti del governo di Pechino, ha visitato il Centro Ricerche Sotacarbo e incontrato i rappresentanti della società per un confronto e una collaborazione sui temi di interesse comune. Al termine della visita degli impianti, si è svolta una riunione che ha visto anche la partecipazione del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti.

«Per il Polo tecnologico per l’energia pulita del Sulcis l’incontro con Shen Hua rappresenta il primo atto concreto in attuazione dell’accordo siglato col consorzio Cers – dice il presidente Sotacarbo, Mario Porcu -. Stiamo operando affinché l’attenzione nei nostri confronti di uno dei più grandi gruppi del mondo nel settore energetico si traduca in progetti operativi.»

L’interesse del colosso cinese per il mercato europeo al momento è indirizzata verso Regno Unito e Italia, i Paesi dove sono in corso di attuazione i progetti più innovativi sulle tecnologie “low carbon” (a basse emissioni di anidride carbonica).

Sia il governo britannico che quello italiano nei mesi scorsi hanno infatti dato il via libera alla realizzazione di centrali con tecnologie di cattura e stoccaggio della CO2, con finanziamenti rispettivamente di un miliardo di sterline per gli impianti di Selby in Inghilterra e di Peterhead in Scozia; e di 1,2 miliardi di euro per la centrale da 350 megawatt da costruirsi nel Sulcis Iglesiente.

Dopo aver voluto toccare con mano la realtà inglese – visitando la centrale Drax nello Yorkshire – i dirigenti di Shen Hua e la rappresentanza del governo cinese al seguito hanno voluto conoscere le opzioni low Carbon allo studio nel Centro ricerche Sotacarbo.

Tra queste grande interesse è stato manifestato sia per la tecnologia di ossicombustione senza fiamma, sia per la centrale Ccs da 350 megawatt che verrà realizzata nel Sulcis. Shen Hua potrebbe avere un ruolo di primo piano anche nel mercato europeo, prendendo parte alle fasi esecutive e commerciali di tecnologie dal potenziale commerciale enorme.