19 November, 2024
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Ha preso il via oggi, mercoledì 19 novembre, a Carbonia, il progetto “Pediatric Safety”, giunto alla IV edizione e rivolto agli alunni delle classi Terze delle scuole secondarie di primo grado (Scuole medie) della città.

Il progetto è realizzato dall’Auser in collaborazione con la Polizia locale del comune di Carbonia.

“Pediatric Safety” è stato pensato per informare, da un lato, sui primi interventi in caso di emergenze di tipo sanitario e di allerta del Servizio 118 e, dall’altro, per spiegare le principali regole di comportamento disciplinate dal Codice della Strada.

L’obiettivo è arrivare a una maggiore collaborazione tra istituzioni, associazioni e giovani cittadini e far diminuire le conseguenze più gravi degli infortuni che si possono verificare per strada. Gli alunni parteciperanno attivamente con esercitazioni pratiche.

La Polizia locale di Carbonia è sempre più attiva sul piano della sensibilizzazione al rispetto delle regole per una pacifica convivenza e nel far conoscere ai più giovani il Codice della Strada. Nell’ambito di questo impegno la Polizia locale ha aderito con entusiasmo al progetto “Pediatric Safety” che coinvolge gli studenti della nostra città.

Un modo per avvicinare i ragazzi al mondo delle istituzioni e per imparare alcune semplici regole di comportamento da adottare per la strada e muoversi in sicurezza.

Elisabetta Giuseppina Falchi 3 copia

L’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi ha commentato l’aggiornamento dei dati (il refresh) sulla distribuzione dei pascoli e delle aree boschive, valutato dall’Unione europea con una serie di fotorilevazioni.

«Il problema del refresh – ha detto Elisabetta Falchi – è seguito costantemente dall’assessorato dell’Agricoltura già dal mese di giugno, quando si sono evidenziate le prime anomalie in fase di presentazione delle domande dei premi PAC (Politica Agricola Comunitaria). La situazione è costantemente monitorata anche dai tecnici dell’agenzia regionale Argea, in continuo contatto con gli uffici di Roma dell’Agenzia delle Erogazioni in Agricoltura e che proprio la settimana scorsa, durante un incontro con le organizzazioni di categoria, hanno presentato gli ultimi dati elaborati da AGEA: le domande con anomalie dovute al refresh sono circa 651 per lo sviluppo rurale e 193 sul premio unico».

«Una parte delle domande in anomalia sono in fase di rielaborazione – ha osservato l’assessore dell’Agricoltura – mentre altre si possono risolvere solo con una serie di verifiche in loco che opererà AGEA, entro novembre, verificando l’effettiva presenza dei pascoli nelle aree riclassificate a bosco».

«Si è lavorato tanto affinché per il futuro non si ripresentasse di nuovo questo annoso problema. Lo abbiamo fatto attraverso una trattativa che ha definito i nuovi accordi della PAC, stipulati dal nostro governo la scorsa estate. Nel nuovo decreto attuativo – ha concluso Elisabetta Falchi – viene data la possibilità alle Regioni di individuare i terreni pascolabili che rientrano negli ambiti delle prassi locali consolidate, riconosciute dall’UE. Quindi ci stiamo attivando con il ministero per avviare l’iter che porterà finalmente a far definitivamente considerare i nostri pascoli magri e arbustivi a tutti gli effetti superfici ammissibili».

Consiglio regionale 42 copia

I consiglieri Eugenio Lai (Sel), primo firmatario, Daniele Cocco (Sel), Francesco Agus (Sel), Luca Pizzuto (Sel), Efisio Arbau (La Base – Sardegna vera), Lorenzo Cozzolino (Pd), Piero Comandini (Pd), Raimondo Perra (Psi – Sardegna vera) e Roberto Desini (Cd), hanno presentato una proposta di legge sul “Riconoscimento in Sardegna della Sensibilità chimica multipla (MCS) come sindrome di origine organica e malattia rara”.

La proposta di legge, composta da 6 articoli, prevede che la Regione riconosca la MCS, intesa come intolleranza agli xenobiotici ambientali, «come una patologia che colpisce vari organi e apparati e si manifesta con una sintomatologia complessa, causata da un accumulo di sostanze tossiche che rendono l’organismo incapace di tollerare gli agenti chimici (TILT, Toxicant Induced Loss of Tolerance), presenti nell’ambiente anche in dosi di molto inferiori a quelle tollerate dalla popolazione generale».

In Italia si stima che ci siano circa 5mila malati, anche se potrebbero essere molti di più. Il nostro Stato, ad oggi, non riconosce la Msc come patologia e quindi non garantisce ai malati i Livelli essenziali di assistenza (LEA). La sindrome è invece riconosciuta dagli Stati uniti d’America, dal Canada, dalla Germania, dall’Austria, dalla Danimarca, dal Giappone, dalla Spagna e dalla Finlandia. In Italia, però, diverse Regioni hanno riconosciuto la MCS come malattia rara di origine organica, tra queste il Lazio.

Si tratta di una malattia molto grave che attacca «i vari apparati e sistemi del corpo umano: apparati respiratorio, cardiocircolatorio, digerente, cutaneo, renale, e sistemi neurologico, muscolo scheletrico, endocrino-immunitario. La sintomatologia si manifesta in forma acuta a causa di sostanze tossiche che possono essere assorbite per inalazione, per contatto o ingerite. L’esposizione – è scritto nella legge – a sostanze tossiche, anche di uso comune, anche in quantità limitatissime, causa gravi crisi respiratorie e anche shock anafilattico».

La proposta di legge stabilisce anche la tipologia di interventi che deve promuovere la Regione: «Riconoscere la MCS come ntolleranza agli xenobiotici ambientali, promuovere diagnosi precoce e prevenzione nel territorio regionale, garantire i LEA, favorire assistenza sanitaria e cure nel territorio regionale, proteggere i malati in fase cronica con misure atte a preservare l’ambiente in cui vivono, migliorare le condizioni ambientali della popolazione generale, garantire il diritto allo studio dei minori, favorendo prevenzione nelle scuole dei fattori di rischio indoor, promuovere formazione e aggiornamento sia in campo medico, che in campo sociale».

Il testo prevede, tra l’altro, che vengano garantiti i Lea e che i medici seguano corsi di aggiornamento e formazione sulla sindrome MCS. L’importo previsto per l’attuazione di questi interventi è di 100mila euro l’anno.

L’assemblea dei lavoratori Keller, svoltasi stamattina nello stabilimento di Villacidro, ha respinto con forza l’ipotesi di fallimento sentenziata dal Tribunale di Cagliari.

«Appena appresa la notizia del fallimento, abbiamo immediatamente inoltrato la richiesta per un incontro al presidente della Regione Francesco Pigliaru per discutere dei provvedimenti e delle iniziative urgenti da mettere in campo per affrontare e ribaltare questa drammatica situazione – ha detto Marco Angioni, segretario provinciale Fsm-Cisl – ma a oggi, non è arrivata alcuna risposta e riscontro.»

«Pertanto, vista la poca attenzione rivolta alla nostra vertenza in questa particolare e difficile fase da parte delle istituzioni regionali, abbiamo deciso di convocare per domani mattina a Cagliari un sit-In di protesta sotto la Regione che continuerà a oltranza – ha concluso Angioni – finché il presidente Pigliaru non ci incontrerà e prenderà impegni rispetto al proseguo della vertenza.»

«Ci aspettiamo dalla Regione – ha dichiarato Giancarlo Sanna, segretario organizzativo regionale Fsm-Cisl – un impegno senza precedenti per scongiurare l’ipotesi di licenziamento di oltre 350 padri di famiglia.»

Girotonno Mattanza 1

I deputati del Partito Democratico Emanuele Cani e Siro Marrocu hanno presentato un’interrogazione a risposta in commissione al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, per sapere, se intenda intervenire per riequilibrare la  ripartizione delle quote della pesca del tonno, prevedendone l’assegnazione del 30% a ciascuna delle tipologie di pesca quali tonnare fisse, pesca con i palangari e circuizione ed il rimanente 10% per la pesca  sportiva e indiviso; e se si intenda aumentare il peso della taglia minima del pescato oggi fissato in 30 kg.

Cani e Marrocu sottolineano che la Commissione internazionale Iccat, riunitasi lo scorso 17 novembre a Genova, ha preso in considerazione la possibilità di un aumento del 20% per il 2015 delle quote di tonno rosso pescabile in quanto il controllo scientifico in atto per il monitoraggio dello stock di tonno ne ha rilevato un leggero aumento presumibilmente dovuto ad un corrispondente aumento della temperatura del mare, avvenuta in questi anni a causa dei cambiamenti climatici;

per quanto riguarda l’Italia si passerà dalle attuali 1.950 tonnellate alle oltre 2.300 tonnellate nel 2015;

tenendo conto della realtà odierna, oltre alle previste misure contro la pesca illegale non dichiarata e non regolamentata, bisognerebbe considerare un riequilibrio di assegnazione delle quote di pesca  in base alle tecniche adottate. Sino ad oggi il Governo italiano ha assegnato la ripartizione delle quote mediante il decreto del 13 maggio 2014 assegnando ben il 75% alla pesca a circuizione (così dette tonnare volanti), il 13,5% ai palangari, solo l’8% alle tonnare fisse e oltre il 10% alla pesca sportiva ed indiviso;

secondo i due deputati del PD appare necessario un riequilibrio della ripartizione delle suddette quote prevedendo una ripartizione che assegni il 30% delle quote alle  tonnare fisse, un 30% alla pesca con i palangari, un 30% per la circuizione e il 10% per la pesca sportiva e indiviso. Questa nuova ripartizione contribuirebbe non poco a  salvaguardare la specie e aumentarne così la popolazione, in quanto le tonnare fisse rappresentano la pesca ecologicamente più sostenibile e con forti tradizioni locali come nel caso di quelle di Portoscuso e Carloforte;

un ulteriore aspetto da valutare – concludono Cani e Marrocu – è quello relativo all’aumento del peso della taglia del pescato attualmente stabilito in 30 kg, ossia quando il tonno è all’inizio della sua maturità sessuale e della fase riproduttiva; è quindi necessario prevedere un parametro diverso per dare il giusto tempo al tonno di riprodursi naturalmente. In pratica la piccola taglia del pescato determina il fatto che oltre il 90% viene portato nelle gabbie ad ingrasso per soddisfare la richiesta del mercato che richiede taglie ben superiori.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Il Consiglio regionale ha approvato il DL 72/A “Disposizioni urgenti in materia di organizzazione della Regione”. L’aula ha approvato anche tre ordini del giorno. Il primo (Pietro Cocco e più) sull’equiparazione giuridica e retributiva del Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali, istituito dall’articolo 12 della legge regionale 9/2006.

Questo ordine del giorno impegna la giunta regionale ad adottare entro 120 giorni dall’approvazione dell’ordine del giorno, con propria deliberazione, su proposta dell’assessore degli Affari generali, previo parere della commissione competente, le linee guida per l’equiparazione dei trattamenti retributivi del personale del Comparto unico di contrattazione collettiva della Regione e degli enti locali, istituito ai sensi dell’articolo 12 della legge regionale 9/2006, in armonia con i principi che regolano il lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche e nel rispetto delle norme sull’ordinamento degli enti locali.

Il secondo ordine del giorno approvato (Arbau e più) riguarda l’opportunità di affrontare e definire tutte le situazioni relative al personale del sistema Regione. In particolare questo documento impegna la giunta regionale a predisporre, entro sei mesi, un apposito disegno di legge sul personale che affronti e risolva le questioni solevate in materia di personale durante la discussione sul DL n. 72. L’esecutivo, inoltre deve garantire, nell’applicazione del DL 72, la prosecuzione di importanti funzioni, assicurando la continuità lavorativa del personale precario coinvolto. La giunta è stata anche impegnata a emanare direttive precise all’Ente foreste per attivare immediatamente la procedura ad evidenza pubblica che risolva alla radice, ed in tempi rapidi, la questione attinente alle assegnazioni temporanee di mansioni superiori. Il terzo ordine del giorno approvato riguarda la Croce Rossa italiana che sarà posta in liquidazione dal primo gennaio 2015. L’ordine del giorno impegna il presidente della regione a porre in essere tutte le azioni necessarie anche per rispettare il profilo pubblico dell’ente e per salvare i livelli occupativi inserendo i militari della Sardegna in una lista di esaurimento per essere destinati alla protezione civile o ad un coinvolgimento per il servizio del 118.

Sotacarbo 2

Giovedì 20 novembre 2014 dalle ore 10.00 alle ore 13.00 a Carbonia, al Centro Ricerche Sotacarbo (Grande Miniera di Serbariu), si terrà l’incontro tra la Sotacarbo e Shen Hua, il più grande gruppo industriale della Cina nel settore dell’energia e prima società al mondo nell’estrazione del carbone.

L’arrivo in Sardegna di Shen Hua, il più grande gruppo industriale cinese nel settore dell’energia e prima società al mondo nell’estrazione del carbone, rappresenta il primo risultato concreto dell’accordo stipulato due settimane fa tra Sotacarbo e Cers (China Energy Research Society) e approvato dall’Assessorato alla Programmazione della Regione Sardegna e dall’Ambasciata cinese in Italia.

L’attenzione del colosso cinese per il mercato europeo è indirizzata verso Regno Unito e Italia, i Paesi dove sono in corso di attuazione i progetti più interessanti sulle tecnologie “low carbon” (a basse emissioni di anidride carbonica).

Sia il governo britannico che quello italiano nei mesi scorsi hanno infatti dato il via libera alla realizzazione di centrali con tecnologie di cattura e stoccaggio della CO2, a Selby in Inghilterra e a Peterhead in Scozia, una da 350 megawatt da costruirsi nel Sulcis Iglesiente, con finanziamenti rispettivamente di un miliardo di sterline e un 1,2 miliardi di euro.

Dopo aver voluto toccare con mano la realtà inglese, visitando la centrale Drax nello Yorkshire, Shen Hua e la rappresentanza del governo cinese al seguito hanno voluto conoscere le opzioni low Carbon allo studio nel Centro ricerche Sotacarbo.

Shen Hua, fondato nell’ottobre 1995 sotto gli auspici del Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese, è un gruppo industriale di proprietà statale, che opera nei settori dell’estrazione minerariae dell’energia. È la più grande società di estrazione di carbone al mondo.

Mario Cocco

Mario Cocco è il nuovo segretario della federazione del PSd’Az del Sulcis. «Voltare pagina guardando al futuro, ma con la forte consapevolezza della nostra storia e del nostro irrinunciabile patrimonio ideale, per ricostruire un partito davvero aperto ed inclusivo che sappia cercare ed attrarre fattivamente tutti i militanti e simpatizzanti sardisti, ed in particolar modo quelli che da noi attendono ancora con speranza segnali di ricomposizione e rinnovato coinvolgimento – ha dichiarato Mario Cocco, subito dopo la sua proclamazione a segretario della Federazione del Psd’az del Sulcis, durante l’esposizione delle linee programmatiche che caratterizzeranno l’azione politica sardista nel territorio per i prossimi anni.

Medico, da sempre profondamente impegnato nel sociale e nelle tematiche culturali dell’identità e del sardismo, Mario Cocco ha scelto di essere affiancato alla guida del Psd’az sulcitano da Elio Fadda, geologo, ex amministratore comunale ed esperto in problematiche ambientali, che ricoprirà la carica di vice segretario vicario. Della segreteria faranno inoltre parte Sisinnio Collu, militante di vecchia data, imprenditore ed amministratore locale, che avrà la responsabilità del rapporto con le sezioni, Rosanna Ladu, laureanda in giurisprudenza e promotrice della costituenda Associazione delle donne sardiste, che avrà la responsabilità dell’organizzazione, e Giampiero Cabras, dottore in scienze politiche ed esperto nell’ambito finanziario, nel ruolo di segretario amministrativo.

Per Cocco la nuova segreteria risponde alle ragioni contingenti di una fase politica molto delicata per il Partito dei Quattromori sulcitani «nella quale sento la necessità di avere il supporto di persone a cui riconosco la serietà, la preparazione e le capacità che il ruolo esige». Un particolare riguardo è stato dedicato alla riorganizzazione della realtà sardista della città di Iglesias per la quale è stato incaricato Sandro Esu, già candidato a sindaco nelle passate elezioni amministrative.

Per il neo segretario Cocco «l’intento è quello di rendere più autorevole ed incisiva la nostra azione politica nel territorio, anche favorendo nuovi termini di confronto in vista delle imminenti elezioni amministrative. Ci apprestiamo perciò a lavorare con estrema determinazione e convinzione, nella consapevolezza che le difficoltà economiche che ogni giorno mettono a dura prova le famiglie e le nostre comunità, ci obbligano ad un rinnovato impegno politico e sociale che auspichiamo abbia trovato anche nella scelta delle persone più adeguate e qualificate a rappresentare il Psd’az del Sulcis, la migliore testimonianza delle nostre più oneste intenzioni».

Ninetto Deriu

L’assessore regionale dell’Industria deve fornire garanzie ai progetti di rilancio della PORTAL di Portovesme (Ex Ila), al centro di un importante piano di investimenti elaborato dall’imprenditore iglesiente Ninetto Deriu, ma bloccato da una burocrazia incancrenita e, ancora di più, da una Giunta regionale che non sembra avere a cuore le questioni legate al lavoro.

Se fino a qualche tempo fa, la perdita di ogni tipo di ammortizzatore sociale a causa dell’immobilismo ingiustificabile della Giunta era soltanto un rischio, da qualche giorno è diventato certezza: alcuni lavoratori, infatti, hanno già perso il diritto alla mobilità e la stessa sorte spetterà, gradualmente, anche ai restanti operai.

L’assessore Maria Grazia Piras deve mettersi una mano sulla coscienza e autorizzare il funzionamento dei tre aerogeneratori rientranti nel progetto, consentendo all’imprenditore di riaccendere i motori della fabbrica, ferma ormai da diversi anni. O, in alternativa, deve fornire indicazioni sostenibili per abbattere i costi energetici. Ma dica qualcosa, si esprima, ci faccia sapere qual è la posizione della Giunta. Non ci sono più scuse. Non si può accettare che un imprenditore volenteroso tiri i remi in barca a causa di una politica che non sa decidere. E se questo dovesse accadere, la colpa sarà soltanto della Giunta regionale.

Da troppo tempo, rappresentanze sindacali e investitore aspettano un segnale da parte dell’assessore Piras. Ma per ora l’attesa si è rivelata vana: nessun incontro è in programma presso l’assessorato e ogni giorno che passa allontana le tute blu dalla ripresa lavorativa e li avvicina alla disoccupazione.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia Sardegna

Forum turismo_flyer

La sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu ospita oggi, a partire dalle ore 15.00, il Forum del turismo “Sardegna del Sud Ovest”, organizzato dal Consorzio Turistico L’Altra Sardegna, con la collaborazione del comune di Carbonia, dell’assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, di Visit Sulcis e Destinazione Sulcis.

Il Forum è stato promosso con l’intento di verificare la disponibilità degli operatori turistici della Sardegna del Sud Ovest ad aggregarsi, per meglio promuovere il territorio, e per aumentare la competitività attraverso il miglioramento della qualità dei servizi turistici. Dopo i saluti del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti, di Caterno Cesare Bettini, presidente del Consorzio Turistico L’Altra Sardegna e di Loriana Pitzalis, assessore della Cultura del comune di Carbonia, i lavori verranno introdotti da Walter Secci, componente del Consiglio direttivo del Consorzio Turistico L’Altra Sardegna, e moderati dal giornalista Giampaolo Cirronis.

Il Forum verrà animato da una folta rappresentanza di imprenditori della filiera del turismo della Sardegna del sud-ovest, operatori del turismo culturale ed ambientale, operatori della ricettività e della enogastronomia e, infine, imprese che si occupano di rete tra imprese turistiche e di disciplinari di qualità.

Il Forum sarà preceduto dalla proiezione di un promo video del regista Andrea Mura. Sono previsti interventi su diversi temi: turismo culturale, sportivo e ambientale; ricettività, cibo e territorio, filiere corte; qualità del prodotto turistico e il ruolo dei consorzi. Chiuderà il Forum, l’intervento dell’assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi.