18 November, 2024
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Scuola G. Marconi 2 copia
L’assessore regionale della Pubblica istruzione, Claudia Firino, ha commentato i dati, peraltro già noti, sulla dispersione emersi dalla relazione conoscitiva presentata ieri dalla Commissione Cultura della Camera dei Deputati, che vede la Sardegna fanalino di coda con il 25,8%.
«Verifico con piacere che su prevenzione e contrasto della dispersione scolastica ci stiamo muovendo lungo sulla stessa analisi della presidente della Camera Laura Boldrini, che sottolinea l’urgenza di elaborare strategia e anagrafi integrate – dice Claudia Firino –. Strumenti, a livello regionale, in parte da noi già realizzati e in parte in via di realizzazione perché dispersione è una piaga contro la quale stiamo mettendo in campo energie e risorse.»
Solo pochi giorni fa, all’incontro con gli amministratori del Nuorese, lo stesso presidente Pigliaru aveva ribadito: «Stiamo aggredendo la dispersione scolastica ad iniziare dall’edilizia scolastica e presto proporremo al dibattito una proposta progettuale su didattica e nuove tecnologie».
«Abbandonando la logica degli interventi a pioggia – aggiunge l’assessore regionale della Pubblica istruzione -, la grossa novità, che a breve presenteremo nel dettaglio, consiste nel varo di una strategia strutturale che ci porti, nel giro di pochi anni, ad abbassare di almeno 10 punti il tasso attuale. Questa Giunta ha cominciato in maniera imponente dall’edilizia scolastica e stiamo per aprire il confronto su un progetto innovativo di interventi strutturali che coinvolge tutti i soggetti e le relazioni all’interno della comunità educante, per tutto l’arco della scolarità. Rafforzare i punti di forza individuali e le competenze, attuare forme di tutoraggio e favorire il cambiamento organizzativo e ambientale sono i punti fondamentali su intendiamo scommettere. Novità assoluta, è la recente e già attivata Anagrafe degli studenti, strumento imprescindibile per conoscere la situazione nel dettaglio e poter intervenire sui fattori di rischio a livello individuale, di istituto e territoriale.»

 

Francesco Pigliaru 4

«La Sardegna è l’unica regione italiana a non poter utilizzare il metano. Come è facile immaginare e come più volte è stato denunciato da più parti in questi anni, questo gravissimo gap ha ripercussioni estremamente negative nei confronti dell’industria, nel tessuto economico-produttivo isolano e ovviamente nella vita delle famiglie.» Lo scrive, in una nota, la segreteria regionale FSM CISL.

«Non è un segreto – aggiunge la segreteria FSL CISL – che nella nostra Isola i costi di produzione e la spesa media annuale per l’energia elettrica, in virtù del gap, sono sensibilmente più elevati della media nazionale. Recenti indagini dimostrano che se in Sardegna ci fosse il metano, ogni famiglia risparmierebbe in media oltre 270 euro l’anno. Dopo l’abbandono da parte dell’attuale maggioranza che governa la Regione del progetto Galsi (infrastruttura che avrebbe permesso l’approvvigionamento del metano dall’Algeria), l’attuale presidente Pigliaru ha più volte dichiarato nei mesi scorsi di voler intraprendere il percorso di progetti alternativi per la metanizzazione della Sardegna puntando sulla costruzione di rigassificatori.»

«La FSM CISL, in considerazione della gravissima crisi economica che attanaglia indistintamente ogni settore economico ma in particolare quello piccolo e medio industriale, ritiene urgentissimo risolvere definitivamente il gap storico costituito dall’assenza del metano. Chiediamo al presidente Francesco Pigliaru di fare tutto il possibile per accelerare i tempi. Anche perché, centinaia, se non migliaia di aziende in tutta l’Isola, sono ormai in ginocchio e prossime alla chiusura.»

«Portare il metano nella nostra Isola e colmare quella che è una vera e propria disuguaglianza rispetto alle altre regioni italiane ed europee – conclude la segretaria regionale FSM CISL – rappresenterebbe sicuramente un grande impulso al rilancio e alla ripartenza economica della Sardegna.»

Il segretario del Circolo del PD di San Giovanni Suergiu, Antonio Fanni, smentisce la presenza di tesserati PD nella maggioranza consiliare.

«Smentisco la dichiarazione fatta dall’assessore Pulisci durante l’ultimo Consiglio comunale, il quale dichiarava di essere tesserato con il Partito Democratico – dice Antonio Fanni -. Ad oggi nessun componente dell’attuale maggioranza risulta tesserato al nostro partito. L’assessore Pulisci, insieme ai colleghi Madeddu e Solinas, i quali hanno espresso la volontà di iscriversi al partito, non possono essere inseriti nel registro degli  iscritti poiché in totale contrasto con l’articolo 2.9 dello  Statuto del Partito Democratico, il quale vieta le persone appartenenti a movimenti politici o a gruppi consiliari, diversi da quello del Partito Democratico, di tesserarsi al Pd. Inoltre appartengono ad una maggioranza, espressione della lista “Meglio Giovani”, in totale contrasto con la lista ufficiale del Partito Democratico presentatasi alle scorse elezioni comunali.»

«Gli assessori Pulisci, Madeddu e Solinas appartenenti al gruppo consiliare, Impegno Civico, erano, sono e saranno, insieme agli altri componenti dell’attuale maggioranza, nostri avversari politici, in quanto responsabili del disastro amministrativo della Giunta Palmas, alla quale noi, insieme ad altri gruppi politici locali, stiamo lavorando per costruire un’alternativa seria e competente che possa risollevare le sorti del nostro paese. Intendiamo inoltre “zittire” la voce, messa ad arte in Paese, che vedrebbe il primo cittadino Palmas tesserato pure lui al Partito Democratico. Tale voce è falsa ed infondata, creata appositamente per permettere al sindaco di rifarsi una “verginità politica”, persa con il pessimo risultato delle regionali nelle fila dei Riformatori sardi a sostegno di Ugo Cappellacci. Sindaco e assessori – conclude Antonio Fanni – si mettano pure l’anima in pace, ma il Circolo Pd di San Giovanni Suergiu non è un tram su cui salire a poco più di un anno dalle prossime elezioni comunali per pura opportunità politica!»

Sala consiliare San Giovanni Suergiu 1

Ci vorranno ancora almeno tre settimane per conoscere le decisioni sull’accordo bilaterale Port.Al ed Enel che dovrebbe portare allo sblocco della vertenza della società di Portovesme rilevata dall’imprenditore iglesiente Ninetto Deriu, il cui rilancio produttivo è legato alla fornitura di energia elettrica a prezzi compoetitivi. E’ quanto emerso ieri, al tavolo del ministero dello Sviluppo economico, intorno al quale si sono ritrovati il viceministro delle Attività produttive Claudio De Vincenti, i rappresentanti della Giunta regionale e quelli dell’Enel. Al termine del confronto, le parti si sono impegnate a ritrovarsi a breve, entro il 15 dicembre, per verificare la fattibilità dell’accordo.

Ninetto Deriu è stato invitato a desistere, sia dal Governo sia dalla Regione, dalla propria volontà, espressa qualche giorno fa, di rinunciare al progetto di rilancio qualora entro il prossimo 31 dicembre non dovesse ottenere il via libera alla fornitura di energia a prezzi competitivi, tali da consentire una stabilità nel medio e lungo periodo. E Deriu ha dato la propria disponibilità in tal senso, mostrando ancora una volta di tenere all’investimento già fatto e al progetto messo in campo per il rilancio dell’ex Ila, con un ampliamento della produzione verso nuove linee, compresa quella della cantieristica navale.

Il futuro della Port.Al resta dunque legato ad un accordo bilaterale con l’Enel, mentre al momento appare definitivamente tramontato il progetto per la realizzazione di un mini parco eolico per l’autoproduzione di energia. L’ostacolo insormontabile è quello sopraggiunto con i nuovi vincoli posti da un decreto nazionale alla realizzazione di impianti eolici a meno di tre chilometri dal mare. In un primo momento l’ostacolo sembrava dovesse essere superato da un decreto della Giunta regionale, basato sullo stato del territorio sul quale insiste la fabbrica, ormai compromesso, ma alla fine non se n’è fatto niente ed è risultato decisivo il vincolo contrario.

Certo, appare quantomeno singolare che venga impedita l’installazione di due pale eoliche ad un’impresa che opera in un’area nella quale si trova letteralmente circondata dal vastissimo parco eolico realizzato appena qualche anno fa dall’Enel, con il rischio concreto di vedere andare a monte il rilancio produttivo e il futuro occupativo di 160 lavoratori!

 

Ninetto Deriu 78 copia

Le scuole civiche di musica non chiuderanno. Lo assicura l’assessore regionale della Cultura Claudia Firino la quale, sebbene come per gli altri settori si sia trovata ad operare con un bilancio redatto dalla giunta precedente, ha comunque trovato il modo di permettere allo scuole civiche di musica di proseguire nella loro attività.
«Non è mai stata intenzione di questo assessorato sottrarre i fondi alle scuole civiche di musica, che godono invece del pieno sostegno della Regione – ha dichiarato l’assessore Firino -, come ho già avuto occasione di affermare, credo molto nel ruolo di diffusione dell’educazione musicale che le scuole civiche hanno nel territorio, soprattutto tra i giovani e i meno giovani con maggiori difficoltà di accesso ai percorsi tradizionali di formazione artistica. Per questo abbiamo fatto in modo che i fondi che verranno stanziati nella finanziaria 2015 possano essere utilizzati per coprire anche le spese sostenute nell’anno che si sta per concludere, assicurando dunque la permanenza dei posti di lavoro e la continuità formativa di musicisti ed aspiranti musicisti.»
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Si è svolta oggi, al Parco Matteotti di Quartu Sant’Elena, la manifestazione musicale organizzata dai Riformatori sardi, a difesa della scuola civica “Luigi Rachel”, che rischia la chiusura a causa dell’azzeramento dei fondi deciso dalla Regione.

“Se toccano la musica noi gliele suoniamo” era lo slogan del concerto seguito da tantissimi quartesi, un vero e proprio sit-in musicale per dire no a una decisione che a Quartu manda a casa 40 docenti, i collaboratori e gli oltre 600 iscritti ai corsi musicali. In tutta la Sardegna il taglio riguarda 800 insegnanti e ben 8mila studenti.

«Il rischio di chiusura delle scuole civiche di musica sarde, e quella quartese in particolare – dice la coordinatrice quartese dei Riformatori sardi Elena Secci – ci preoccupano tantissimo. È arrivato il momento di fare qualcosa di concreto, almeno per quanto nelle nostre possibilità. Non possiamo stare a guardare: la politica ha il dovere di intervenire unita anche con azioni eclatanti, magari fuori dagli schemi, se la situazione lo richiede. Conosciamo la realtà della Scuola Civica di Quartu “Luigi Rachel” e ciò che significa per la nostra città e per i 40 docenti, i collaboratori e le oltre 600 persone iscritte che sino a oggi hanno animato e usufruito del fondamentale servizio pubblico.»
«Una battaglia senza steccati ideologici e di schieramento – ecco perché, aggiunge Elena Secci – abbiamo invitato alla manifestazione tutti i cittadini in forma singola o associata, i rappresentanti politici di tutti gli schieramenti che vorranno condividerlo con noi. La manifestazione è stata inoltre l’occasione per presentare l’iniziativa “Insieme per la musica” una raccolta fondi che consentirà di promuovere l’insegnamento della musica attraverso l’istituzione di borse di studio destinate ai bambini ed ai ragazzi meritevoli di famiglie in difficoltà.»

QUARTUMANIFESTAZIONE

Emanuele Cani 2 copia

Sulla vicenda Igea, precipitata nelle ultime ore con l’occupazione di Monteponi e Campo Pisano, interviene Emanuele Cani, deputato del Partito Democratico.

«La protesta che questa mattina hanno posto in essere le lavoratrici dell’Igea rinchiudendosi nella galleria della miniera di Monteponi, è drammatica – dice Emanuele Cani -. È il segno di quanto gli animi delle lavoratrici e lavoratori siano ormai dilaniati ed esasperati da una situazione che si aggrava giorno per giorno. Purtroppo il grande impegno profuso dalla Regione in questi mesi non ha ancora portato risultati a causa di una precedente gestione aziendale assolutamente scellerata. È bene, a questo punto, che chi ha sbagliato paghi le dovute conseguenze e mi riferisco a chi ha direttamente gestito la società e chi, per conto della Regione, non ha fatto i dovuti controlli.»

«A questo punto però serve un intervento da parte di questa Regione assolutamente straordinario. Sul piano politico – conclude Emanuele Cani – si assumano tutte le decisioni in tempi rapidissimi e si rilanci un’azienda importante come Igea per il territorio e il risanamento ambientale.»

L’elevato numero di domande di finanziamento pervenute dall’apertura dei termini del IV Avviso, il cui ammontare supera in maniera consistente le risorse finanziarie disponibili, ha portato l’assessorato regionale del Lavoro a sospendere i termini per la presentazione delle domande di finanziamento del quarto avviso per la selezione dei progetti da ammettere al finanziamento del “Fondo Microcredito FSE” fino al completamento delle fasi di istruttoria delle domande già presentate.

La presentazione delle istanze di finanziamento sarà possibile sino alle ore 23.59 del 1/12/2014.

Si è svolta al Centro Culturale di Iglesias, il 7 e 8 novembre scorsi, la 45ª edizione del Premio Nazionale di Cinematografia “Villa di Chiesa”. Promosso dallo storico Cineclub di Iglesias affiliato alla Federazione Italiana dei Cineclub (Fedic), il concorso è nato nel 1969.

Durante la seconda serata sono stati assegnati numerosi riconoscimenti. Per l’attribuzione dei premi, i giurati si sono attenuti a criteri fondamentali come il contenuto e il linguaggio dei video, non trascurando ciò che riguarda le forme (montaggio, sincronia immagine-suono, stile fotografico) e non ultimo il movimento di macchina e di scena. Dopo attenta valutazione di questi parametri, la giuria composta da Luca Rocchi (Fotografo), Miriam Cappa (giornalista) ed Enrico Scano (Lingue e Comunicazione) ha deciso all’unanimità di assegnare il Primo Premio al cortometraggio “Boule de neige – Una nuova vita” del regista romano Andrea Natale, scritto in collaborazione con l’artista iglesiente Chiara Ferrara e con l’attore lucerino Felice Capogrosso.

Questa la motivazione della giuria: «Il regista, prendendo spunto da una storia attuale, è riuscito a raccontare l’autismo in modo diretto e toccante, avvalendosi di una capace tecnica cinematografica».

Ispirato ad una storia vera accaduta in Puglia negli anni Novanta, nel film «due giovani genitori scoprono che il loro bambino è autistico e il giovane padre inizialmente entra in crisi. Poi però riesce a stabilire un canale di comunicazione con suo figlio e nella poetica e metaforica scena finale, ai piedi di un grande ulivo dalle radici nodose, il padre spiega al suo bimbo, ma soprattutto a se stesso,  il significato della vita, promettendo al bimbo che loro, i suoi genitori, ci saranno sempre per lui« (Enrico Scano).

Il film, già premiato come miglior corto per la sezione “Il Sociale” al Flaminio Film Festival di Roma, è stato inserito anche nella official selection del Foggia Film Festival, un concorso con il meglio della produzione italiana nel campo di lungometraggi, cortometraggi e documentari  presieduto quest’anno da Sergio Rubini, nella sezione “Vetrine”.

Dopo la vittoria del primo premio al 45° Festival Villa di Chiesa, il cortometraggio è stato inoltre selezionato per essere trasmesso nel mese di dicembre dal canale Antenna Sud Pop Tv all’interno di “Cortocorrente”, primo format televisivo dedicato ai cortometraggi. Antenna Sud Pop Tv è un canale televisivo che tratta musica, cultura e spettacolo, in onda sul digitale terrestre (canale 643) e su SKY (canale 5643).

Didascalie foto:

1 – Foto di scena di “Boule de neige – Una nuova vita” (ph Chiara Ferrara).

2 – Il Primo Premio del 45° Festival di Cinematografia Nazionale “Villa di Chiesa”, Alfonsino d’argento mis. max.

3 – Foto del cast di “Boule de neige – Una nuova vita” al Foggia Film Festival di fronte al Multisala Cinema Corso di Cerignola il 24 novembre 2014 (ph Nicola Capogrosso). Da sinistra: Felice Capogrosso (protagonista e autore) con Claudio Finizio (che nel film interpreta Mattia, il bambino autistico), Chiara Ferrara (autore) e Andrea Natale (regista e autore).

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«Il sindaco Emilio Gariazzo e il presidente del Consiglio comunale convochino subito un Consiglio comunale straordinario per affrontare la questione Igea.»

L’appello arriva da Carla Cicilloni, consigliere comunale del Partito Democratico.

«In qualità di dirigente del Pd, di donna e di consigliere comunale – aggiunge l’ex assessore provinciale dell’Ambiente -, in considerazione delle condizioni di precarietà in cui vertono i lavoratori e alla luce dell’occupazione portata avanti dalle donne dell’Igea chiedo che il problema venga affrontato subito dal Consiglio comunale con l’urgenza del caso.»

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