18 November, 2024
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Foto Forza Italia
Un incontro con il presidente Silvio Berlusconi, si è tenuto questa mattina a Roma, a Palazzo Grazioli, per tentare di rilanciare il partito. Presenti i consiglieri regionali di Forza Italia, che hanno avuto un vertice con il leader del partito. C’erano Edoardo Tocco, il capogruppo Pietro Pittalis, gli ex assessori Alessandra Zedda e Oscar Cherchi, ad Antonello Peru, l’ex governatore Ugo Cappellacci e Alberto Randazzo. L’incontro è servito per disegnare le prossime strategie del partito, chiamato a dare un’azione propulsiva all’opposizione verso la giunta Pigliaru e atteso dalle amministrative della prossima primavera e potrebbe essere l’inizio per una nuova stagione del partito.

«In questo senso – ha commentato il consigliere Edoardo Tocco – l’incontro con il presidente Berlusconi ci ha spinto a porre in primo piano la vera emergenza della Sardegna, ovvero il lavoro, con un piano straordinario per la nostra isola. Per questo occorre una vera mobilitazione in tutta la Sardegna. La parola d’ordine è stata unità. Solo ritrovando una condivisione d’intenti potremmo tornare alla guida della Regione.»

Paola Atzeni 4 copia

L’Associazione culturale S’Ischiglia, con il patrocinio della Società Umanitaria, della Gestione commissariale dell’ex Provincia Carbonia Iglesias e del Liceo Scientifico Paritario Pirandello, venerdì 7 novembre alle ore 17.15, presenta, nella sede del Liceo Pirandello, in via Umbria 20, a Carbonia,  la conferenza della professoressa Paola Atzeni, docente di antropologia culturale all’Università di Cagliari, che parlerà del tema “La cultura agro-pastorale degli habitat sparsi nel Sulcis-Iglesiente, con particolare rilevanza sul ruolo delle donne”.

Cristiano Erriu  11 copia
La Regione ha aperto il confronto con le istituzioni coinvolte per il riordino degli enti locali. L’assessore regionale degli Enti locali e Urbanistica, Cristiano Erriu, ha parlato ieri mattina, con i presenti alla Conferenza permanente Regioni-Enti locali, della definizione dei criteri per la ripartizione delle risorse a favore delle Province e del trasferimento del personale di Province e rispettive società in house.
«Abbiamo cercato di condividere un parere sullo schema del protocollo d’intesa – ha spiegato l’assessore Erriu – per il monitoraggio e la qualificazione delle funzioni del personale coinvolto, per individuare quale sia l’approdo finale dei lavoratori di questi enti che, sottolineo ancora una volta, non rischiano nulla dal punto di vista lavorativo. Mi pare un ottimo avvio del ragionamento condiviso sulla Riforma degli Enti locali, nel quale coinvolgeremo per osservazioni e integrazioni tutte le parti, comprese le organizzazioni sindacali.»
Alla riunione erano presenti Piersandro Scano Presidente regionale dell’Anci, l’Ups, Salvatore Sanna Presidente AICCRE Sardegna, Rodolfo Cancedda per l’Asel, il sindaco di Oristano Guido Tendas, Alessandra Giudici Presidente della Provincia di Sassari, il vice sindaco di Cagliari Luisanna Marras, il sindaco di Sestu Aldo Pili e di Orani Franco Pinna.
«Durante la riunione – ha aggiunto l’assessore Erriu – si è concordato sulla necessità di supportare i processi di mobilità tra Enti per favorire i percorsi di riqualificazione professionale dei lavoratori, garantire la continuità del lavoro del personale interessato al riordino con l’applicazione delle norme contrattuali vigenti e la salvaguardia dei livelli occupazionali. Ci sarà inoltre il monitoraggio dei lavoratori precari e della situazione del personale delle società in house degli enti coinvolti nel processo di riforma.»
Per ciò che concerne la ripartizione di 5 milioni di euro stanziati dalla legge regionale 24 ottobre 2014, n°19 per le Province, la conferenza permanente ha individuato dei criteri oggettivi per affrontare le attuali criticità finanziarie che vivono le amministrazioni provinciali.
«Le risorse – ha concluso l’assessore Erriu – saranno destinate per mantenere il livello qualitativo dei servizi gestiti dalle società in house e ad affrontare gli squilibri di bilancio sopportati dalle Province. Le priorità sono il funzionamento degli edifici scolastici, la manutenzione delle strade, la sicurezza e prevenzione ambientale (derattizzazione, prevenzione e lotta insetti, prevenzione danni e malattie), e il trasporto e l’assistenza dei disabili.»

 

Raffaele Paci 12 copia

L’assessore regionale del Bilancio e della Programmazione, Raffaele Paci, ha espresso soddisfazione per quello che definisce un importante risultato per la Sardegna, «grazie al decreto Sblocca Italia, diventato legge poche ore fa: i 230 milioni di euro all’anno di riserve erariali non solo resteranno in Sardegna dal 2015 per i successivi 4 anni ma anche per il 2014. Il Governo infatti ha riconosciuto il diritto a lasciare quella somma nell’Isola anche per quest’anno, soldi da utilizzare per pagare i debiti commerciali».

«E’ un risultato importante, che ci dà ragione nella trattativa che stiamo portando avanti con il governo centrale – aggiunge l’assessore Paci -. La Giunta sta così rispettando pienamente il mandato ricevuto dal Consiglio regionale lo scorso 2 ottobre con un ordine del giorno unitario. Dunque i soldi dei sardi rimangono ai sardi e allo stesso tempo viene certificata la sovranità della Sardegna in materia di entrate così come stabilito dallo Statuto. Sulle riserve erariali abbiamo proposto al Governo una soluzione semplice ma al tempo stesso molto forte nei suoi significati politici e simbolici.»

La decisione dello Stato di “riservare” a sé l’incremento delle tasse stabilito per abbattere il debito pubblico andava, infatti, a confliggere con il diritto della Regione Sardegna della compartecipazione a tutte le entrate erariali. «In questo modo invece – conclude l’assessore Paci – garantiamo il rispetto dei principi sanciti dal nostro Statuto».

Da oggi, giovedì 6 novembre, è online sul sito della Regione Sardegna lo speciale dedicato al Piano Straordinario per il Sulcis realizzato dal Coordinamento Regionale del Piano di Sviluppo per il Sulcis.

Lo Speciale ripercorre l’iter di definizione del Piano Sulcis, dal Protocollo d’Intesa del 13 novembre 2012 ai successivi provvedimenti collegati, gli obiettivi, la dotazione finanziaria, la governance e le modalità operative. Vengono descritti i diversi ambiti nei quali è articolato il Piano e le attività messe in campo dalla Regione Sardegna, insieme al Governo nazionale e alle altre amministrazioni locali, per sostenere un territorio in crisi, con interventi mirati alla salvaguardia del tessuto produttivo, ad attività di ricerca e sviluppo tecnologico, interventi infrastrutturali, interventi di risanamento ambientale, oltre che impegni formativi e finanziari, orientati a favorire il rilancio e lo sviluppo dell’intera area del Sulcis Iglesiente. È possibile consultare gli atti ufficiali, anche per singolo intervento, visionare lo stato di attuazione delle attività e approfondire la conoscenza del territorio attraverso la sezione dedicata alle analisi e studi.

Nello speciale è pubblicato il Rapporto sullo Stato di attuazione del Piano Sulcis al 31 ottobre 2014 a cura del Coordinamento Regionale del Piano di Sviluppo del Sulcis, affidato dallo scorso mese di maggio all’ex presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi.

L’Ordine dei giornalisti della Sardegna ha messo a bando due borse di studio per la copertura dei costi di iscrizione, vitto e alloggio (escluse le spese di viaggio) per il corso di Capodarco di Fermo (Marche) organizzato da Redattore Sociale nella comunità guidata da don Vinicio Albanese. Il corso è in programma dal 28 al 30 novembre. Ai giornalisti che parteciperanno a tutte le sessioni saranno attribuiti 16 crediti formativi. Le domande per le borse di studio devono essere presentate via mail a segreteria@odg.sardegna.it (oggetto: borse di studio) entro le ore 10.00 del 10 novembre 2014. Il Consiglio dell’Odg sardo privilegerà le domande presentate da disoccupati e precari.

“Il giornalismo e le regole deontologiche”. È il titolo del corso in programma venerdì 7 novembre, a Iglesias, nell’ambito del Piano di formazione continua 2014 organizzato dall’Odg della Sardegna. I lavori, dalle 14.00 alle 17.00, si terranno nel palazzo comunale. Ai partecipanti saranno assegnati 5 crediti. È necessario iscriversi alla piattaforma Sigef attraverso il sito dell’Ordine. Se ci saranno posti disponibili sarà possibile iscriversi direttamente al corso. Relatori sono il presidente dell’Ordine, Filippo Peretti, che illustrerà le norme deontologiche che sono alla base della professione, e i giornalisti professionisti Giancarlo Ghirra e Ottavio Olita, che, partendo dall’esperienza di Antonio Gramsci, si soffermeranno sulle caratteristiche e le regole del giornalismo militante.

Centro Direzionale Iglesias 10

La sala riunioni del SUT Sinis dell’Agenzia Laore, ospiterà venerdì 7 novembre, a partire dalle ore 9.00, a Siamaggiore (località Pardu Nou), un incontro organizzato dalle agenzie Laore e Agris per presentare i risultati del piano di sperimentazione sulle proteine vegetali.

Le proteine vegetali made in Sardegna per creare una filiera integrata dal produttore al consumatore senza dipendere dalle importazioni estere. È il sogno che da anni la Regione porta avanti e che grazie al progetto sulle proteine vegetali è più vicino ad essere realizzato. Domani saranno i dirigenti e i tecnici delle due agenzie regionali coinvolte nel progetto ad illustrare quali sono i risultati ottenuti dal Programma regionale sulle proteine vegetali appena concluso, un piano che ha investito quasi 500 mila euro (464.444 euro) in 6 anni di realizzazione.

Lo sviluppo di colture proteiche è considerato strategico anche a livello europeo, poiché si devono fare i conti con una ridotta produzione interna di proteine vegetali per gli allevamenti (37% del fabbisogno), e con la necessità di sostituire l’apporto proteico nei mangimi animali messi al bando dopo i casi del morbo della “Mucca pazza”.

Per dipendere meno dalle importazioni estere (in particolare da quelle americane) e avere la certezza della qualità del prodotto, la Regione ha quindi finanziato questo programma che oggi ha portato a realizzare un linea di prodotti interamente ricavata in Sardegna e una filiera corta su formaggi ovini e salumi isolani. I prodotti, che sono disponibili nella grande distribuzione organizzata, hanno avuto una buona ricaduta sul mercato, nonostante l’inevitabile leggera maggiorazione di prezzo. Le caratteristiche ambientali della nostra Isola, infatti, comportano una coltura più difficoltosa rispetto agli altri Paesi europei. Questo aspetto e le prospettive del settore saranno illustrate nel dettaglio domani, nel corso del convegno.

Cattedrale Tratalias 180 copia

“Domus apertas” al borgo medievale di Tratalias. E’ il tema di una  manifestazione che si svolgerà il 19 dicembre prossimo, nel borgo medievale. L’evento, organizzato dalla Pro Loco del paese in collaborazione con il Comune, la ex provincia di Carbonia Iglesias, l’assessorato regionale dell’agricoltura, la Coldiretti Sardegna, le Associazioni Pro Loco ed i comuni della provincia di Carbonia Iglesias, ha come obiettivo la creazione di un’occasione per promuovere e valorizzare produzioni locali, tradizioni e territorio della Sardegna. Negli spazi e casette del borgo medievale, intorno alla Cattedrale, sarà possibile immergersi in un percorso autentico fatto di tradizioni millenarie, di arti e mestieri che, con grande orgoglio, le comunità paesane e del Sulcis custodiscono gelosamente. Per l’esposizione dei prodotti verranno predisposti degli spazi con dei gazebo ma  saranno anche utilizzate le 20 casette site nel Borgo. Per chi volesse partecipare, occupando una casetta o uno spazio con annesso gazebo può sin d’ora contattare la Pro Loco di Tratalias.

Tito Siddi

Sono stati oltre 27 i milioni di euro di merce falsa sequestrata in Sardegna dal 2008 alla fine dello scorso anno.

Le operazioni effettuate per la confisca dei prodotti sono state 2.342 (1milione 470mila pezzi) vedono più colpiti i settori della cosmesi (9 milioni di euro), delle apparecchiature elettriche (6 milioni circa), dell’abbigliamento (3,5 milioni) e della gioielleria-orologeria (3,2 milioni). Nel 2013 le merci sequestrate hanno ammontato a 2,4 milioni di euro; il picco si è registrato nel 2009 con 11,1 milioni di euro mentre il minimo si registrò nel 2011 con soli 300mila euro.

A rivelare le dimensioni del fenomeno della contraffazione in Sardegna è un rapporto elaborato dall’Ufficio Studi di Confartigianato, che ha analizzato i dati del MISE e di Unioncamere dal 2008 al 2013.

Nei primi 6 mesi del 2014, il mercato del falso ha danneggiato, direttamente o indirettamente, circa 930 imprese artigiane sarde con 904 addetti, ovvero una l’11,4% sul totale delle imprese manifatturiere isolane.

I settori più colpiti sono quelli dell’oreficeria-orologeria (323 imprese), dell’abbigliamento (290 aziende), e del tessile (173).

Nelle province, le imprese artigiane “interessate” dal fenomeno della contraffazione a Cagliari sono state 388 (il 12,4% del manifatturiero), a Sassari 331 (11.6%), a Nuoro 1.640 (10,7%) e a Oristano 726 (7,7%).

«La contraffazione – sottolinea Maria Carmela Folchetti, VicePresidente di Confartigianato Imprese Sardegna – è un business colossale e globalizzato che gira a pieno regime ed è tra le cause della crisi delle piccole imprese manifatturiere in tutta Italia e anche in Sardegna.»

«Le norme sul “made in” – aggiunge la Folchetti – sono le sole che potrebbero consentire di difendere il diritto dei consumatori a una corretta informazione sull’origine dei beni acquistati, combattere il fenomeno della contraffazione, valorizzare il patrimonio manifatturiero anche della Sardegna.»

«Questo fenomeno criminale è di dimensioni globali – avverte la vicepresidente – e va combattuto con armi globali. Serve un’azione congiunta a tutti i livelli di Governo, in Italia, in Europa e a livello internazionale. L’azione repressiva, la collaborazione tra le Forze dell’Ordine di tutti i Paesi, devono essere accompagnate da attività di prevenzione e da iniziative legislative a tutela dell’origine e della qualità dei prodotti, a cominciare dall’approvazione di una regolamentazione europea, come quella sul “made in”, che obblighi a indicare l’origine dei prodotti e garantirne la piena tracciabilità.»

Per Maria Carmela Folchetti è necessario, soprattutto, «intensificare le attività di formazione e informazione alle imprese a ai consumatori sui danni provocati dalla contraffazione, sulla difesa della proprietà intellettuale e industriale, sulla tutela del made in Italy e made in Sardegna».

«Confartigianato – conclude – si batte da sempre per una chiara e inequivocabile identificazione dell’origine dei prodotti e delle lavorazioni, perché il mondo cerca i prodotti fatti in Italia e in Sardegna, i consumatori sono disposti a pagare un “premium price” pur di avere un prodotto fatto a regola d’arte.»