La crisi dell’emittenza radiotelevisiva e la nuova frontiera dell’informazione sul web sono stati affrontati nell’audizione davanti al Corecom Sardegna dei presidenti di Assostampa e Ordine dei giornalisti.
La crisi dell’emittenza radiotelevisiva e la nuova frontiera dell’informazione sul web sono stati i due argomenti al centro dell’audizione davanti al Corecom Sardegna dei presidenti di Assostampa e Ordine dei giornalisti Celestino Tabasso e Filippo Peretti.
Il Comitato regionale per le comunicazioni, che tra i suoi compiti ha anche quello di predisporre le graduatorie per l’erogazione dei contributi ministeriali all’emittenza televisiva locale (ex legge 448/98), ha voluto sentire i massimi rappresentanti della categoria sulla profonda crisi che ha investito il settore e sulle soluzioni individuate dal Consiglio regionale a sostegno dell’editoria. «Lo scorso anno i contributi ministeriali sono stati dimezzati – ha ricordato il presidente del Corecom Mario Cabasino – il budget a disposizione delle emittenti sarde è passato da circa 3 milioni a un milione e mezzo di euro. Un taglio che metterà a rischio la sopravvivenza di molte realtà».
Nel 2014, nell’Isola, un’emittente storica come Sardegna Uno Tv ha licenziato la metà del personale; un’altra, Cinquestelle, con i dipendenti senza stipendio da alcuni mesi, ha recentemente interrotto le trasmissioni. Una situazione drammatica che nei giorni scorsi ha indotto il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau a sollecitare l’approdo in Aula della legge a sostegno delle emittenti locali, approvata all’unanimità dalla Seconda Commissione. «Una norma da approvare in tempi rapidi – ha detto Cabasino – ma con la garanzia che le risorse vengano erogate a imprenditori seri. Il Corecom assicurerà una vigilanza costante e severa sull’utilizzo dei soldi pubblici».
Il neo presidente dell’Associazione della Stampa Sarda, Celestino Tabasso, ha sottolineato la necessità di salvaguardare il principio del pluralismo dell’informazione, oggi sempre più a rischio. «Serve trasparenza nella contribuzione pubblica a favore dell’editoria – ha detto Tabasso – le risorse destinate a sostenere il pluralismo devono seguire criteri certi. Bisogna evitare che vadano a finanziare un’editoria “opaca”. I fondi a disposizione sono pochi, non ci si può più permettere di sprecarli».
Sulla stessa linea il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna, Filippo Peretti, che ha rimarcato la necessità di salvaguardare la dignità professionale della categoria e rispettare i contratti di lavoro. «Questa esigenza deve essere il faro della legge, se non si tiene ben presente questo concetto c’è il rischio di concedere ancora una volta inutili contributi a pioggia. Peretti si è detto favorevole alla previsione di un servizio pubblico regionale affidato, con trasparenza e regole certe, alle emittenti locali. Per far questo – ha concluso Peretti – bisogna però fare chiarezza sulla proprietà delle emittenti, sull’uso e la destinazione finale delle risorse erogate».
Durante l’audizione si è poi affrontato il delicato tema del giornalismo sul web, un settore in forte espansione ma difficile da governare per le sue caratteristiche intrinseche e per una normativa non ancora al passo con i tempi. Il presidente del Corecom ha annunciato la decisione di procedere a uno studio approfondito del settore che sfocerà in un report circostanziato sulla situazione del giornalismo digitale in Sardegna (numero di testare registrate, struttura delle redazioni, capacità di produrre reddito). L’obiettivo è quello di arrivare, anche con la collaborazione di Ordine dei giornalisti e Assostampa, ad una puntuale verifica della realtà esistente in modo da fornire al Consiglio un punto di partenza su cui, eventualmente, costruire un futuro intervento legislativo.
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