18 July, 2024
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Il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge n. 64 Abrogazione della legge regionale 3 novembre 2000, n. 19 “Istituzione del Consiglio regionale dell’economia e del lavoro”. All’esame dell’Aula la Proposta di legge n. 141 “Interventi straordinari per la promozione e la diffusione della pratica sportiva a sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche per la partecipazione ai campionati nazionali ed europei”.

Consiglio regionale 1 copia

Il presidente Gianfranco Ganau ha aperto i lavori del Consiglio regionale. Come concordato nella Conferenza dei capigruppo il primo punto all’ordine del giorno è la proposta di legge n. 64 Abrogazione della legge regionale 3 novembre 2000, n. 19 “Istituzione del Consiglio regionale dell’economia e del lavoro“. Seguiranno la proposta di legge n. 141 Interventi straordinari per la promozione e la diffusione della pratica sportiva a sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche per la partecipazione ai campionati nazionali ed europei” e il Testo unificato (DL 100 – PL 41) in materia di difesa del suolo. I lavori proseguiranno per tutta la giornata.

Palazzo della Regione 1 copia
La Giunta regionale presieduta da Francesco Pigliaru oltre alla manovra finanziaria ha approvato diverse delibere in tema di lavori pubblici, sanità, ricerca e sviluppo, agricoltura, ambiente e lavoro.
Su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, è stato aggiornato il Piano regionale di vendita degli alloggi di edilizia residenziale pubblica includendo 69 alloggi di proprietà del comune di Sant’Antioco, autorizzato alla vendita con una previsione di entrate di oltre un milione e mezzo di euro. Sempre su proposta dell’assessore Maninchedda, è stata rimodulata a favore del comune di Oniferi, per la messa in sicurezza della chiesa di San Michele, la somma di 70.689 euro, residuo del finanziamento complessivo di 1milione e mezzo già destinato alla messa in sicurezza degli edifici di culto dalla delibera dello scorso 11 novembre.
E’ stata varata in maniera definitiva, dopo il passaggio in commissione, l’attribuzione di 2.550.000 euro per la frequenza delle Scuole di specializzazione in discipline mediche delle Facoltà di Medicina e Chirurgia delle Università di Cagliari e di Sassari. Mentre per la copertura dei costi gestionali della sanità penitenziaria, vengono trasferiti alle Asl 6.681.537 euro, ripartiti in base al numero dei detenuti presenti e dei nuovi ingressi. Stabilita anche la ripartizione finanziaria tra le 8 Asl sarde, in base alla popolazione over 65, per il potenziamento delle cure palliative domiciliari. Si tratta di 7 milioni di euro dal fondo regionale 2014. Le risorse dedicate ai programmi di screening oncologico organizzato sono state distribuite tra le Asl del territorio, stanziando 500 mila euro per lo screening del tumore alla mammella; 500 mila euro per lo screening del tumore della cervice uterina e 800 mila euro per lo screening del tumore del colon retto. Ulteriori 80mila euro sono stati ripartiti per la prevenzione e la cura della fibrosi cistica.
Su proposta dell’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, è stato approvato il programma per il Parco Scientifico e Tecnologico di Pula, finanziato con 9 milioni di euro (5 milioni sono stati recuperati dai residui dei programmi di spesa). Quattro milioni 400mila sono destinati al rafforzamento dei laboratori e delle piattaforme tecnologiche; 3 milioni 220mila alla ricerca e sviluppo, innovazione e trasferimento tecnologico e 1 milione 380mila euro alla formazione specialistica per il sistema imprenditoriale e la ricerca.
La Giunta ha approvato le direttive di attuazione della legge regionale del 3 dicembre 2014 “Intervento di natura straordinaria a favore dei lavoratori dipendenti di società partecipate al 100%”, proposte dal presidente Pigliaru.
Su proposta dell’assessore Elisabetta Falchi, è stato approvato il programma delle risorse finanziarie per consentire lo sfruttamento sostenibile dei banchi di corallo rosso e garantirne la tutela: stanziato 1 milione di euro per 4 anni finalizzato al monitoraggio scientifico. Definite anche le direttive per il rilascio delle concessioni demaniali marittime nel Golfo di Olbia, dove da anni si attende il bando per la pesca e l’acquacoltura.
Tre delibere sono state approvate su proposta dell’assessore dell’Ambiente, Donatella Spano. Nessuna esigenza di ulteriore procedura di VIA per i lavori di allargamento e messa in sicurezza della Strada Provinciale numero 85 (dal km 0,350 al km 5,500), e per l’impianto fisso di recupero (R5) di rifiuti inerti derivanti dalla demolizione di lavori edili nel comune di Santadi. A seguito di parere positivo del SAVI, si esprime giudizio positivo di compatibilità ambientale, dettando prescrizioni per la gestione e le attività, per la coltivazione della cava di Monte Nieddu nel comune di Oschiri. Per progetti di educazione all’ambiente e alla sostenibilità sono stati stanziati 150mila euro, e ulteriori 700mila euro sono stati destinati alla lotta al punteruolo rosso e ai defogliatori degli alberi da sughero. Sempre su proposta della titolare dell’Ambiente è stato approvato l’atto di indirizzo per lo sviluppo per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani: trasferiti 2 milioni al Consorzio industriale e provinciale di Cagliari, per applicare le premialità 2014 ai comuni virtuosi.
Per la ricollocazione dei lavoratori espulsi dai processi produttivi, iscritti nelle liste della mobilità anche in deroga o provenienti da agenzie di somministrazione, su proposta dell’assessore Virginia Mura, è stato approvato il progetto esecutivo e l’atto di indirizzo del programma “Azione di Sistema Welfare to Work per le politiche di reimpiego 2012-2014”. Disponibile un totale di 3milioni e 80mila euro, di cui 1 milione di provenienza dal Ministero del Lavoro.

 

Paci-Pigliaru 2 copia

La Giunta regionale ha approvato questa sera la manovra finanziaria 2015 da 7 miliardi e 783 milioni, contenente due sostanziali novità: la fuoriuscita dal Patto di stabilità (cioè la possibilità di spendere senza alcun vincolo tutto quello che la Sardegna incassa, circa 800 milioni in più rispetto al 2014) e la programmazione integrata dei fondi europei (con quelli nazionali e regionali). Per l’Esecutivo guidato da Francesco Pigliaru, si tratta di un vero e proprio “Patto sociale per il rilancio della Sardegna”: una manovra che, nonostante la situazione di profonda crisi economica e sociale, la riduzione del Pil, l’aumento del numero di disoccupati e la riduzione delle entrate della Regione, mette in campo risorse importanti e tutte immediatamente spendibili. E punta su politiche strategiche in ottica keynesiana per rilanciare l’economia della Sardegna, mira allo sviluppo, non aumenta l’aliquota Irpef e non introduce il ticket sanitario, rendendo permanente il taglio dell’Irap per le imprese, azzerandola alle nuove per i primi 5 anni di attività e dichiarando guerra aperta agli sprechi.
«La manovra finanziaria 2015 mette in gioco risorse ingenti per rilanciare lo sviluppo ma in una logica di bilancio rigoroso – spiega il presidente della Regione -. Vogliamo attuare una seria politica di bilancio coniugando il rigore nella riduzione degli sprechi e lo sviluppo attraverso il pieno utilizzo degli ingenti fondi europei, e un piano regionale di investimenti in infrastrutture. Ci sono troppi soldi non spesi negli anni scorsi, con un danno enorme per la Sardegna. È il momento di invertire la tendenza spendendo prima, e bene, i fondi Ue e poi quelli regionali. E poi, l’altra grande novità: basta con gli assurdi vincoli del patto di stabilità, d’ora in poi spendiamo tutto quello che entra nelle nostre casse per dare risposte certe a territori, istituzioni, categorie sociali. La crescita, poi, passa anche da riforme a costo zero che non entrano in finanziaria ma fanno pienamente parte delle politiche di sviluppo della coalizione di governo. Stiamo parlando di riorganizzazione e riforma della Regione, legge urbanistica, semplificazione, attrazione degli investimenti dall’estero, valorizzazione del patrimonio. Tutti obiettivi – conclude il presidente Pigliaru – che devono portare la Sardegna a una svolta decisiva per il suo futuro.» 
Ci sono 6 miliardi e 589 milioni di fondi regionali fra entrate tributarie, extra tributarie, alienazioni e mutui, 145 milioni di trasferimenti correnti, 850 di trasferimenti in conto capitale. 197 milioni arrivano dalla programmazione dei fondi Por 2014-2020 (di cui 127 FESR e 70 FSE), a cui si aggiunge un milione di altri trasferimenti Ue. «La spesa delle risorse del ciclo 2007-2013 è in forte ritardo, ed è inaccettabile rischiare di perdere 600 milioni in un momento come questo – sottolinea il vicepresidente della Regione e assessore del Bilancio Raffaele Paci -. Perciò per invertire la tendenza, abbiamo iscritto nel bilancio 2015 le annualità 2014-2015 dei fondi Fesr e Fse, a cui si somma la quota del 2015 del fondo FEASR. In totale 520 milioni di cui 440 di fonte comunitaria e nazionale e 80 di cofinanziamento regionale, da usare immediatamente».
Avrà un valore di 600 milioni di euro, verrà realizzato a partire dal 2015 nell’arco di 8 anni e sarà finanziato con un mutuo. Il Piano finanzierà interventi su: edilizia scolastica, sistema viario, infrastrutture portuali, sistema idrico integrato (potabile, fognario-depurativo), settore idrico multi settoriale, opere di mitigazione del rischio idrogeologico (se non finanziate da risorse nazionali). «Oltre a colmare in parte il gap che grava sulla Sardegna, il Piano infrastrutture servirà ad aprire decine di cantieri, creare nuova occupazione e concorrere quindi al rilancio dell’economia locale», assicura l’assessore Paci.
La Giunta stabilizza a tempo indeterminato il taglio dell’Irap (che era al 70% ma solo per tre anni fino al 2015) portandolo a una quota fissa del 25% che si somma al taglio voluto dal governo nazionale con la legge di stabilità, la azzera per i primi 5 anni di attività delle nuove imprese e continua a garantire l’aliquota più bassa d’Italia (2,93%), mantenendo allo stesso tempo l’Irpef alla soglia minima prevista (1,23%) e non introducendo i ticket sanitari. «Stiamo difendendo in tutti i modi lo stato sociale e non alziamo le tasse – sottolinea Paci – Ridurre il taglio dell’Irap era necessario per poter rendere il provvedimento permanente e sostenibile, a tutela delle imprese che avranno così certezza anche per il futuro.»
La spesa per il personale e il funzionamento della Regione, degli enti e delle partecipate regionali è stata ridotta del 4,4%, passando da 813 milioni del 2014 a 777 del 2015. Particolare attenzione è stata posta alla revisione della spesa nella sanità, che assorbe circa la metà delle risorse regionali, il cui target è stato fissato nel valore dl fabbisogno Cipe (2886 milioni), più 57 milioni di extra Lea: saranno riorganizzate Asl e rete ospedaliera e razionalizzate le spese farmaceutiche anche per liberare risorse per altre politiche di sviluppo.
Le spese obbligatorie della Regione (da quelle istituzionali agli stipendi per il personale fino a continuità territoriale, fondo perenzioni e rate mutui) ammontano a 2 miliardi e 306 milioni (5 miliardi e 320 milioni con la Sanità). Per l’Istruzione la Giunta nel 2015 spenderà 211 milioni, 140 per il Lavoro, 190 per le imprese, 284 per l’agricoltura, 125 per turismo, cultura e sport. Tre miliardi e 23 milioni per la Sanità, 244 milioni per l’inclusione sociale, 380 per la protezione dell’ambiente, un miliardo e 89 milioni per le Infrastrutture, 327 per la mobilità, 88 per il territorio, 60 per semplificazione e qualità istituzionale e, infine, un miliardo e 793 milioni per Istituzioni, enti locali, gestioni finanziarie e spese obbligatorie. «Questa Giunta punta moltissimo sull’istruzione, perciò vogliamo migliorare la scuola sia nelle strutture che nella didattica e ridurre una dispersione scolastica che ormai con il 24% ha raggiunto livelli inaccettabili – sottolinea l’assessore al Bilancio –. Ma vogliamo anche rimettere in moto il mercato del lavoro riformando e riorganizzando i Csl, finanziando il reinserimento nel mondo del lavoro e creando nuove opportunità per i giovani con percorsi di orientamento e formazione». La manovra punta poi moltissimo sul rilancio dell’Agricoltura – con l’aumento dei prodotti di eccellenza da proporre nel mercato nazionale e internazionale e l’azzeramento delle epidemie animali che finora hanno bloccato le esportazioni dei prodotti – e sul turismo, con destagionalizzazione e riorganizzazione dell’accoglienza ma anche col finanziamento di un Piano straordinario di scavi archeologici, che vada oltre Mont’e Prama e riesca a legare il patrimonio archeologico sardo con Expo 2015. La sanità: i costi crescenti non sono stati finora proporzionali al servizio offerto, dunque bisogna riorganizzare le cure primarie, la rete ospedaliera e la rete di emergenza urgenza rendendo operativa la nuova Areus. E poi l’ambiente e i trasporti: la Giunta Pigliaru vuole completare il sistema regionale di gestione dei rifiuti, attivare le bonifiche nei territori inquinati, proseguire con la prevenzione e la gestione dei rischi e potenziare i servizi ferroviari urbani e extraurbani, la rete Metro di Cagliari e Sassari, rendere più efficiente il trasporto pubblico locale, definendo nuovi interventi di sostegno al traffico aereo internazionale.

Con l’avvicinarsi del Natale, fervono i preparativi per la tradizionale novena, che avrà inizio il 16 dicembre e si protrarrà ogni sera fino al 24 dicembre, vigilia di Natale. Seguendo una tradizione che si va consolidando, anche quest’anno in diverse parrocchie dell’isola, la novena verrà celebrata in lingua sarda, seguendo il rito gregoriano. Si tratta di un’iniziativa inaugurata orami da diversi anni nella chiesa di Sant’Eulalia, con grande partecipazione, e successivamente ripresa  in altri centri.

La novità di quest’anno è costituita dal fatto che la novena, a Cagliari, sarà celebrata nell’antica e suggestiva chiesa di San Lorenzo, in viale Buoncamino, a partire dalle ore 19,15, e sarà officiata da mons. Mario Ledda.

La novena in lingua sarda sarà celebrata anche in altri centri. Si ha notizia certa della celebrazione nelle seguenti parrocchie:

1. Serdiana, Parrocchia del SS.mo Salvatore, a partire dalle ore 18,45, celebrata dal parroco don Mario Cugusi.

2. Quartu – Pitz’e Serra, Parrocchia di San Giovanni Evangelista, a partire dalle ore 19,30, celebrata dal parroco don Gianfranco Falchi.

L’iniziativa, quest’anno, è particolarmente importante perché coincide con la grande apertura di Papa Bergoglio, che, proprio in questi giorni, dovrà decidere se accordare anche alla Sardegna, come già avviene per numerose altre lingue minoritarie in tutto il mondo, la possibilità di celebrare la Santa Messa interamente in lingua sarda.

Proprio domani a Roma, tra l’altro, il Sommo pontefice riceverà una delegazione di emigrati sardi che nei mesi scorsi aveva presentato al Santo Padre un appello per ottenere tale riconoscimento.

Le aspettative sono grandi, anche perché Papa Bergoglio, ha indirizzato  agli organizzatori di una iniziativa svoltasi a Oristano qualche settimana fa, dal titolo “pregare in Sardo dentro e fuori dall’isola”, un messaggio di vivo apprezzamento per una iniziativa che, secondo le parole del Pontefice, «è volta a riflettere sui valori tradizionali della cultura sarda».

La celebrazione della novena in sardo, quest’anno, a partire dalla chiesa di San Lorenzo in Buoncammino, avviene in questo clima di trepidante attesa che, si spera, darà finalmente una risposta positiva alle richieste presentate oramai da anni da parte di numerosi fedeli sardi.

Oltre ciò, rimane il fascino immutato di una tradizione che accompagna la preghiera con  il canto gregoriano e la esprime nella lingua materna di un popolo in attesa.

Franco Meloni 0 copiaMichele Cossa

Un vero e proprio processo “sulle entrate e le accise”, con una vera accusa e difesa e un vero giudice, i docenti e gli studenti di economia in una vera aula di tribunale: l’aula magna di quella Facoltà di cui l’assessore Paci è un autorevolissimo docente. La propongono i Riformatori sardi.

Il tema delle entrate è infatti il vero nodo della politica regionale, oggetto da sempre di un forte conflitto tra lo Stato italiano e la nostra Regione, sul quale si giocano l’effettività e i limiti della nostra autonomia. Per questo motivo le scelte e le strategie che concernono le entrate hanno necessità di essere studiate con estrema attenzione, perchè da esse dipende tutta la politica regionale: livello dei servizi (dalla sanità ai trasporti al sostegno alle imprese), potenziamento della infrastrutturazione, il taglio dell’IRAP. In una parola le prospettive di crescita e di occupazione della Sardegna.

E’ perciò necessario un confronto ampio e senza pregiudizi: solo così si potranno mettere in campo azioni adeguate ed evitare errori di valutazione.

Noi abbiamo detto da tempo come la pensiamo, esprimendo un giudizio fortemente negativo sull’accordo di luglio tra la Giunta Pigliaru e il Governo.

Inoltre, c’è un nodo di enorme importanza che tra un mese arriverà al pettine: quello delle accise sul quale a metà Gennaio la Corte Costituzionale si esprimerà in seguito al ricorso del governo contro la Finanziaria 2014, che prevedeva l’iscrizione nel bilancio regionale del miliardo di accise prodotto in Sardegna.

 E qui dobbiamo dire di avere troppa stima per l’assessore per pensare che voglia davvero trincerarsi dietro parole che, destinate ad una sintesi giornalistica, possono anche non essere state precise, quando invece la sostanza lo è senza alcun dubbio : il comma 1 dell’articolo 1 della L.R. n. 7/2014 è chiarissimo al riguardo e dice che le accise – TUTTE – spettano alla Sardegna.

Tanto è vero che il Governo, lungi dal discettare su finezze tecnico-amministrative come fa l’assessore, ha scelto l’accetta e ha presentato un bel ricorso contro la norma.

Ricorso sul quale la Regione ha scelto di essere contumace (la Giunta ha infatti deciso di non opporsi), ciò che ha costretto i Riformatori sardi a tentare il tutto per tutto chiedendo alla Consulta di ammettere la loro opposizione al ricorso del Governo.

Su queste cose riteniamo necessario uscire dalla polemichetta sterile di tutti i giorni, che non serve a nessuno e soprattutto non serve alla Sardegna, e proponiamo a Paci di confrontarci davanti a un giudice autorevole: gli studenti e i docenti della Facoltà di economia dell’Università di Cagliari. Davanti a loro, si potrebbe dire “fuori casa”, vogliamo esporre le nostre ragioni e ascoltare i suoi argomenti, lasciando alla “giuria” di trarre le conclusioni. In questo modo si farebbe un buon servizio alla politica e alle istituzioni, dando anche un contributo utile e interessante a sviscerare tutti gli aspetti della madre di tutte le battaglie con lo Stato.

Franco Meloni, Direttore Centro Studi

Michele Cossa, Coordinatore Regionale

I Riformatori sardi hanno elaborato un piano di emergenza del commercio per contrastare la crisi che sta travolgendo Cagliari e l’intera Sardegna, attraverso incentivazione dei flussi turistici, free zone, premialità e incentivi per il personale. Le proposte dei Riformatori sardi saranno presentate domani, mercoledì 10 dicembre, alle 10.30, nel locale Sax By Marcella, in via Mameli, angolo via Sassari, a Cagliari.

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

La II commissione (Pubblica istruzione) si riunirà giovedì 11 dicembre alle 10.00, per l’audizione dell’assessore regionale della Pubblica istruzione,Claudia Firino, sul Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche 2015-2016.

Questo pomeriggio alle 16.00 riprenderanno i lavori della III commissione (Finanze). All’ordine del giorno il parere sul disegno di legge n° 141 (interventi straordinari per la promozione e la diffusione della pratica sportiva a sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche per la partecipazione ai campionati nazionali ed europei) e sul Programma regionale di sviluppo 2014-2019.

Sempre questo pomeriggio alle 16.00 la IV commissione (governo del territorio) riprenderà l’esame del disegno di legge n° 130 (Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia). Il calendario prevede altre riunioni, sullo stesso argomento, nella giornata di mercoledì 10, sia al mattino (ore 10.00) che al pomeriggio (ore16.00).

Ancora nel pomeriggio alle 16.00 è prevista la riunione della V commissione (attività produttive), che dovrà occuparsi del Testo unificato della proposte di legge nn. 58, 79, 107, 115, 121 e 122 in materia di multifunzionalità in agricoltura. A seguire, saranno esaminati il disegno di legge n° 98 (soppressione dell’agenzia governativa Sardegna promozione) e le proposte di legge nn. 6 e 12, sempre con oggetto la soppressione di Sardegna promozione, ed il testo unico delle proposte di legge nn. 45 e 61 in materia di apicoltura.

La VI commissione, infine, riprenderà i lavori questo pomeriggio alle 17.00 con l’esame della proposte di legge 141 (Interventi per la promozione e la diffusione della pratica sportiva a sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche per la partecipazione ai campionati nazionali ed europei), l’audizione del commissario straordinario di Sardegna promozione sulla revoca della delibera riguardante attività di co-marketing con società sportive e la proposta di legge n° 33 (norme sui controlli sulle merci in ingresso in Sardegna).

«Nel breve spazio di un mese, a novembre, sono aumentati in Sardegna i detenuti in attesa di giudizio, anche se si è ridotto il numero complessivo dei ristretti, forse soprattutto in seguito ai trasferimenti nella Penisola predisposti anche per alleggerire la casa circondariale di Cagliari in vista dell’apertura del Villaggio Penitenziario di Uta.» Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” con riferimento ai dati diffusi dal ministero della Giustizia che fotografano la realtà detentiva nell’isola al 30 novembre 2014.

«Il resoconto ministeriale – sottolinea Maria Grazia Caligaris – induce a riflettere. Vivono dietro le sbarre, benché non siano state ancora processate 165 persone (61 straniere) pari all’8,6 per cento della popolazione privata della libertà. A queste occorre però aggiungere altre 108 con una pena non ancora definitiva in quanto non sono stati completati i gradi di giudizio. Sono pertanto complessivamente 273 detenuti (14,5 per cento) coloro che non hanno terminato l’iter giudiziario. Erano 266 (58 stranieri) al 31 di ottobre.»

«I dati – evidenzia ancora la presidente di SDR – rivelano il permanere del sovraffollamento in cinque strutture. Si tratta della nuova casa di reclusione di Tempio-Nuchis con 191 presenze per 167 posti regolamentari; della casa circondariale di Oristano-Massama con 281 per 266; di Iglesias “Sa Stoia” 80 persone per 62 e del San Daniele di Lanusei 55 detenuti per 34 posti. Negli altri Istituti, e in particolare nelle colonie penali, gli spazi sono invece eccedenti.»

«La situazione è destinata però a cambiare molto presto con l’imminente chiusura della casa circondariale di Iglesias e il trasferimento dei ristretti suddivisi tra Cagliari-Uta e Sassari-Bancali. E’ inoltre previsto il rientro nella nuova struttura cagliaritana di molti dei cittadini privati della libertà che erano stati trasferiti a Sassari per le esigenze del Dipartimento. Prossimamente insomma il villaggio penitenziario ubicato nel territorio dell’area industriale sarà – conclude Maria Grazia Caligaris – al limite della capienza.»