18 July, 2024
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Mellino Giovanni--Pres.Reg.Confartigianato TRASPORTI Sardegna

Sostenere il comparto dell’autotrasporto, agevolare l’attività delle migliaia di imprese che vi operano e semplificare le procedure burocratiche.

E’ questo l’obiettivo dei 5 emendamenti al collegato della prossima legge di bilancio dello Stato, proposti ieri da Confartigianato Trasporti al Senato.

Gli interventi richiesti a Palazzo Madama riguardano i costi d’esercizio relativi alla sicurezza sociale, i requisiti di idoneità e capacità finanziaria, il mantenimento della corresponsabilità della filiera e l’azione diretta regole che rafforzano la legalità nel settore in sinergia con l’attività di controllo da parte dell’Albo e, per ultimo, l’istituto della conciliazione delle controversie sui rapporti tra vettori e sub vettori.

«Ai senatori abbiamo presentato alcune richieste di modifica dettate dal buonsenso e dalle attuali necessità delle aziende – afferma il vice presidente nazionale di Confartigianato Trasporti, Giovanni Mellino – anche se, da alcune fonti governative, ci risulta che l’Esecutivo abbia intenzione di accettare solo due emendamenti, tra l’altro quelli non fondamentali.»

«Per noi e per tutto il settore dell’Autotrasporto – prosegue il vice presidente – questa non sarebbe una condizione accettabile e che potrebbe portare a un fermo merci.»

«In ogni caso – continua Mellino – abbiamo provveduto già a contattare i senatori della Sardegna iniziando a informarli e a coinvolgerli per supportarli nelle scelte che dovranno fare a Palazzo Madama, e per spiegare come queste, in ogni caso, andranno a influire sulla condizione del settore.»

Confartigianato Trasporti auspica l’approvazione degli emendamenti per le ricadute positive che questi porterebbero alle migliaia di imprese e addetti.

Con la legge approvata dal Consiglio regionale, la Sardegna rischia di dover certificare anche le imitazioni o i falsi prodotti isolani, taroccati in altre Regioni d’Italia o all’estero, con grave danno alla nostra agricoltura ed economia.

L’impugnativa del Governo, con il pericolo di decadenza della normativa su agricoltura e sviluppo rurale – incluso anche un marchio per le eccellenze della Sardegna – ha ottenuto i suoi effetti. La modifica della legge regionale 16, approvata lo scorso agosto dal Consiglio regionale, con disposizioni relative ad un segno distintivo per i prodotti agroalimentari isolani. Le variazioni sono state approvate nel corso dell’ultima seduta dell’assemblea di via Roma, a seguito di un acceso scontro in aula.

«Con queste modifiche – sottolinea Modesto Fenu, leader del Movimento Sardegna Zona Franca – la nostra Isola subisce uno smacco ed una beffa inaccettabili. La Regione Sardegna, di fatto, rischia di certificare i prodotti isolani realizzati oltre Tirreno o all’estero, anche con materie prime non sarde. E’ necessario reagire immediatamente a questo ulteriore schiaffo contro le nostre specificità. Occorre una mobilitazione di tutte associazioni di categoria per far sentire il grido d’allarme contro questo sopruso». Un duro colpo per l’agricoltura e l’economia dell’isola. «Anche perché – aggiunge Fenu – una possibilità data ad altre Regioni e Paesi Europei viene negata alla Sardegna. Appare chiara, dunque, la volontà di limitare la nostra autonomia statutaria».

Tutti i dettagli e le criticità della legge verranno poste in evidenza nel corso della conferenza stampa di martedì 9 dicembre, con inizio alle 10.00, nella Sala stampa del Consiglio regionale di via Roma a Cagliari, convocata dai gruppi Udc, Partito sardo d’Azione e Gruppo Sardegna. Nel corso dell’incontro con i giornalisti delle testate nazionali e regionali si parlerà della questione riguardante l’approvazione della normativa regionale in materia di agricoltura, sviluppo rurale, agrobiodiversità, marchio collettivo e distretti. Alla conferenza stampa parteciperanno i consiglieri regionali Gianluigi Rubiu (capogruppo Udc), Angelo Carta (Psd’Az) e Modesto Fenu (Sardegna Zona Franca). Sono invitate a partecipare tutte le associazioni di categoria del settore agricolo.

«Archeologia, cibo ed economia del paesaggio: quale futuro per San Giovanni Suergiu?». Queste le idee a confronto nel convegno che si terrà sabato 13 dicembre, alle ore 16.30, presso la sede Auser di via Bellini a San Giovanni Suergiu.

Organizzato dall’associazione Quadrifoglio95, da ben 25 anni attiva nella salvaguardia e valorizzazione dei siti archeologici del comune sulcitano, e moderato dalla giornalista Elvira Usai, il dibattito vedrà l’apporto di conoscenza e di esperienza dell’antropologa culturale Alessandra Guigoni, del giornalista sociologo Giacomo Mameli e dell’archeologa Manuela Puddu.

Sul tavolo spunti e ragionamenti per lo sviluppo economico e territoriale del paese, un’occasione per disegnarne le linee di crescita a partire dalle risorse naturali e paesaggistiche nonché dalle emergenze archeologiche. Fattività e concretezza che possono rilanciare l’economia di un comune, come altri nel Sulcis Iglesiente, caratterizzato dalle scarse opportunità di lavoro.

Un nuovo modo per incontrarsi tra operatori del settore e non addetti ai lavori che consente di valorizzare l’esistente e di costruire nuove formule di rilancio nel comparto turistico, in quello agricolo e delle risorse ambientali.

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Monte Sirai è un Parco archeologico di eccellenza che include un grande comprensorio archeologico esteso per l’intero altopiano, nel quale si concentrano decine di siti sorti dal IV millennio a.C. fino all’ultimo periodo dell’età punica. Fra i principali siti citiamo quattro gruppi di Domus de Janas, tre nuraghi monotorre eretti sulle pendici dell’altopiano, gli abitati afferenti alle varie fasi di insediamento del pianoro, dal villaggio eneolitico di cultura Monte Claro fino ai nuclei abitativi di neopunica, e ai tratti di strada di accesso all’altopiano. L’impronta più marcata di Monte Sirai è tuttavia quella data dalla presenza prima dei fenici e poi dai cartaginesi, che scelsero il rilievo per la sua posizione strategica, dato che dominava il passo compreso fra il tronco meridionale e quello settentrionale della Via Sulcitana (da Sulky a Karali) e anche l’accesso ai sentieri che conducevano ai giacimenti minerari attraverso il Flumentepido.

Fondato verso la metà dell’VIII sec. a. C., l’insediamento fenicio crebbe nell’ultimo quarto del secolo successivo. Nel 520 a. C. (circa) venne distrutto dai Cartaginesi e poi ricostruito nel corso del V secolo, mentre l’ultima pianificazione urbanistica risale a un momento poco antecedente alla prima guerra punica (264-241 a. C.). Durante i primi secoli della dominazione romana della Sardegna, dal 238 a.C., Monte Sirai rimase un centro punico. I nuovi centri romani, infatti, si trovano a valle, intorno al pianoro e nell’area dell’attuale città di Carbonia.

Il percorso consigliato comincia con l’abitato alto, chiuso sul lato settentrionale da fortificazioni; attraverso la porta Nord si accede all’unico spazio pubblico, una piccola piazza dominata dal tempio di Ashtart, dalla quale si dipartono tre strade parallele e quattro grandi isolati; la maggior parte delle abitazioni ha una planimetria a vani affiancati, come la casa “del lucernario di talco” (fine VII sec. a.C.- II sec.a.C.), mentre le case a corte sono una minoranza destinata forse ad un gruppo di famiglie dominanti: la cosiddetta “casa Fantar”, ad  esempio, è molto vicina al tempio. Gli scavi più recenti hanno scoperto che, nell’estremità meridionale, un nucleo dell’abitato fu rioccupato in età tardo antica (V-VI d.C.). Verso Nord, all’esterno, si incontra la prima delle necropoli, quella fenicia, un’ampia area di tombe a incinerazione scavate nella roccia tufacea o nella terra, coperte da lastrine di pietra. Delle aree funerarie di età punica si possono visitare: la necropoli ipogeica, di particolare richiamo per le tombe familiari sotterranee; l’adiacente necropoli infantile (sepolture in anfora) e, infine, un’area funeraria scoperta di recente, composta di tombe singole in fossa. A Nord-Ovest delle necropoli, su un altro rilievo sorge il tofet, santuario dei bambini morti prima di essere integrati nella comunità dei vivi, fondato intorno al 360 a. C.

Il Parco garantisce numerosi servizi attraverso un complesso di edifici che comprende un fornito bookshop, una sala mostre e convegni, con vista sul magnifico panorama.

Nel Parco, con prenotazione, è possibile prendere parte ad itinerari di archeo-trekking, archeologico-naturalistici e a diverse attività didattiche e di animazione, con le case e le botteghe puniche che prendono vita grazie a scalpellini, muratori e vasai, che mostrano il proprio lavoro ai visitatori, con vestiti e strumenti dell’epoca.

Dove si trova:

Carbonia, Strada Statale 126 Sulcitana – località Sirai

Informazioni e prenotazioni

Cell. 3205718454

Tel. Museo archeologico 0781/63512

E-mail: museoguidemed@alice.it

Tel. 0781/64040 (Cooperativa Mediterranea) – Fax 1782798302

E-mail: info@mediterraneacoop.it

Orari di apertura

Orario invernale (1 ottobre – 31 marzo): da mercoledì a domenica, dalle 10.00 alle 15.00. Lunedì e martedì aperto su prenotazione.

Orario estivo (1 aprile – 30 settembre): da martedì a domenica, dalle 10.00 alle 19.00. Chiuso i lunedì non festivi.

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Primo derby stagionale, questo pomeriggio (Palasport comunale di via Enrico Toti, inizio ore 17.00,), tra Volley Iglesias e VBA/Olimpia Sant’Antioco, nella sesta giornata di andata del campionato di B1 di volley maschile. Le due squadre si presentano a questo appuntamento con stati d’animo e di condizione totalmente differenti. La squadra di casa è malinconicamente ultima in classifica, ancora a digiuno sia di punti sia di set, considerato che ha perso sempre per 3 a 0 e con parziali molto netti. Come sottolineato più volte, la squadra iglesiente fino ad oggi è parsa inadeguata ad affrontare un campionato difficile qual è quello di B1.

La VBA/Olimpia sembra aver superato le incertezze delle prime giornate e arriva da due vittorie consecutive, quella del derby di Cagliari (3 a 0) e quella di sette giorni fa, ottenuta in splendida rimonta sulla Caloni Agnelli Bergamo ( 3 a 2 dall’iniziale 0 a 2). Sulla carta, la squadra di Adrian Pablo Pasquali parte nettamente favorita e qualora dovesse centrare un successo da tre punti, guadagnerebbe un margine rassicurante sulla quota salvezza, soprattutto se, come vuole il pronostico, il Volley Cagliari (penultimo in classifica con un solo punto accumulato in cinque partite) dovesse uscire sconfitto nel confronto casalingo con la Pallavolo Saronno (Palazzetto dello sport di Cagliari, inizio ore 19.00).

Il programma della sesta giornata prevede inoltre le partite Bruno Rent Mondovì-Volley Parella Torino, Volley Lupi Santa Croce-Benassi Alba Cuneo, Volley Segrate-Emma Villas Chiusi e Caloni Agnelli Bergamo.Sant’Anna Tomcar Torino.

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E’ un concerto dedicato alla ricerca e all’approfondimento della musica popolare sarda quello che sarà offerto al pubblico domani, domenica 7 dicembre, alle 20.30, nella Chiesa del Santo Sepolcro di Cagliari (nell’omonima piazza), per il secondo appuntamento con il Festival internazionale corale di musica sacra.

La serata, intitolata “Sa musica est sa limba mea”, si aprirà con gli stessi padroni di casa, il coro Collegium Kalaritanum, diretto da Giacomo Medas, e proseguirà con il Coro Melchiorre Murenu di Macomer diretto da Francesco Vacca Baldus.

Musica popolare sarda e canti della liturgia natalizia, per un programma che proporrà anche diverse composizioni originali dello stesso maestro Francesco Vacca Baldus.

Il Festival internazionale corale di musica sacra, organizzato dall’associazione musicale Collegium Karalitanum, in collaborazione con l’associazione Incontri musicali, si chiude lunedì 8 dicembre con l’attesissimo concerto del gruppo vocale spagnolo Quartet Mèlt, per la prima volta in Sardegna.

L’ingresso ai concerti è libero.

Il Festival internazionale corale di musica sacra è organizzato con il contributo della Regione autonoma della Sardegna-Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport e con il patrocinio del Comune di Cagliari e dellaFederazione regionale sarda associazioni corali.

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Un nuovo passo avanti nella vertenza Eurallumina è stato copmpouti il 1 dicembre scorso a Roma. Ne dà notizia, con un comunicato, la RSU aziendale.

«Come comunicato nel corso dell’ultima assemblea – si legge nella nota -, il 1° dicembre 2014 era in programma, presso il ministero dello Sviluppo Economico  a Roma, una riunione per definire alcuni aspetti concernenti l’Accordo/ Protocollo sul sito di stoccaggio dei residui di lavorazione. Alla riunione, estremamente ristretta, hanno partecipato il vice ministro Claudio De Vincenti, il direttore generale del ministero dell’Ambiente e custode giudiziario del sito di stoccaggio, Maurizio Pernice, l’amministratore delegato di Eurallumina, Vincenzo Rosino e, in rappresentanza della Regione Sardegna, il delegato del presidente per l’attuazione del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi. Il tema in discussione era di fondamentale importanza: il parere positivo riguardante il documento, già espresso nei mesi scorsi dal ministero dello Sviluppo economico, dalla Regione Sardegna, dal comune di Portoscuso, dal Consorzio Industriale di Portovesme e dall’Arpas Sardegna, doveva trovare la condivisione tra i soggetti principali che sono il ministero dell’Ambiente e Azienda Eurallumina, per arrivare in seguito alla sottoscrizione dello stesso documento da parte di tutte le parti coinvolte. La condivisione è stata trovata e l’obiettivo è stato raggiunto, in quanto le parti hanno concordato di poter procedere alla sottoscrizione dell’Accordo/ Protocollo. Il testo definitivo del documento, scaturito dall’ultima riunione e contenente gli ultimi elementi condivisi, è stato  consegnato all’Azienda oggi oenerdì 5 dicembre, dalla Regione Sardegna  referente istituzionale del ministero dell’Ambiente che materialmente dirama l’atto (dopo un’opera di costante  sollecitazione della RSU partita già da lunedì sera) e con la procedura più rapida nella tempistica, verrà sottoposto come d’obbligo al Consiglio di Amministrazione della RUSAL, che dovrà autorizzare l’amministratore delegato di Eurallumina alla firma dell’accordo/ protocollo.»

«A questo punto – si legge ancora nella nota -, il passaggio successivo sarà la convocazione dei soggetti firmatari, nella prima data utile disponibile, che noi, ovviamente, vorremmo coincidesse con  il periodo che precede le festività di fine anno 2014. La convocazione dovrebbe essere diramata dal ministero dello Sviluppo economico che, con la risoluzione dei punti inseriti nel protocollo d’intesa del 22 novembre 2012 e tutte le altre problematiche, anche di tipo emergenziale che successivamente nel tempo si sono presentate  e che dovevano assolutamente essere superate, ha di fatto concluso il suo iter con  la sottoscrizione del contratto di sviluppo per il concorso agli investimenti, un contratto di finanziamento stipulato tra Governo Italiano, Invitalia e Azienda Eurallumina e ratificato il 22 luglio scorso. Dopo la sottoscrizione del contratto di sviluppo, tutta l’attenzione e gli sforzi congiunti delle organizzazioni sindacali e delle parti istituzionali aventi titolo, sono stati indirizzati sull’ultima ma determinante e fondamentale questione inerente il sito di stoccaggio dei residui di lavorazione. Il MISE essendo titolare nella sua interezza della vertenza Eurallumina, sta  svolgendo in questo caso la funzione di supervisore, non potendo incidere su questioni, pertinenze e competenze che sono proprie del ministero dell’Ambiente.»

«Le lavoratrici e i lavoratori Eurallumina sanno – scrive ancora la RSU aziendale -, perché sperimentato sulla propria pelle, che in questi anni di lotta mai niente ci è stato regalato, così è stato in precedenza e così sarà per il futuro, compreso l’accordo /protocollo per il sito di stoccaggio dei residui di lavorazione, faticosamente raggiunto, che sarà uno degli elementi portanti da allegare alla documentazione tecnico scientifica che supporterà la richiesta da presentare al magistrato competente per ottenere l’esercibilità dell’intero sito, oggi parzialmente dissequestrato (Area “C” e sala pompe). Per dare corso al progetto di ripresa produttiva, per far partire gli ingenti investimenti presenti nel piano industriale, con le ricadute di carattere occupazionale, economiche e sociali, per il sistema industriale complessivo del territorio, della Sardegna e dell’intero paese, del comparto alluminio, che questa prospettiva comporta,  è necessario avere la totale disponibilità del sito di stoccaggio.»

«Come sempre abbiamo fatto in questi anni – conclude la RSU Eurallumina -, manteniamo la giusta moderazione insieme alla visione realistica dell’evoluzione della vertenza, anche nell’acquisizione di indubbi passi avanti, continuando nel lavoro, nell’impegno, con la determinazione che sino ad oggi ci ha caratterizzato, sino al raggiungimento dell’obiettivo completo.»

Eurallumina.

E’ stata firmata oggi tra l’assessorato dei Trasporti, la Provincia e il Comune, la convenzione per la realizzazione del centro intermodale di Oristano. L’importo complessivo dell’opera, da finanziarsi con i fondi del “Piano di Azione Coesione”, ammonta a 8 milioni di euro e i lavori dovranno concludersi entro il 31 marzo 2019. «Oggi abbiamo compiuto un altro piccolo passo verso il riordino complessivo della mobilità interna della Sardegna che si fonda sulla centralità della dorsale ferroviaria sarda», ha detto l’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana.
«I centri intermodali nelle principali stazioni, come quello che sarà realizzato a Oristano, rappresenteranno il necessario raccordo fra il traffico locale su gomma e la lunga percorrenza affidata al treno», ha aggiunto Massimo Deiana. L’attuazione dell’intervento, che prevede la realizzazione della viabilità di accesso, di sottopassaggi per il collegamento alle banchine ferroviarie e all’area urbana, di locali da adibire a stazione autobus, di strutture commerciali e di parcheggi, nasce dall’esigenza di riqualificare dal punto di vista urbanistico le aree attualmente non più funzionali all’esercizio ferroviario. Si migliorerà la mobilità dei passeggeri attraverso l’integrazione tra le diverse modalità di trasporto pubblico e privato e la concentrazione in un unico nodo. Si avranno ricadute positive sulla qualità del servizio, sulla diminuzione della congestione del traffico e sulla sicurezza nella circolazione.

Il centro intermodale di Carbonia.

Il centro intermodale di Carbonia.

In Giunta e in Consiglio regionale è stato compiuto un passo avanti, è stata apprezzata la visita di ieri del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Graziano Delrio e del governatore della Sardegna Francesco Pigliaru, ma l’occupazione delle 37 lavoratrici dell’Igea nella Galleria Villamarina della miniera di Monteponi, continua. La condizione posta per porre fine alla clamorosa azione di protesta che ha avuto un vastissimo risalto mediatico a livello nazionale ed internazionale, dopo le garanzie ricevute sugli stipendi arretrati, è che venga ufficializzato l’affidamento all’Igea dei lavori di bonifica, condizione necessaria e indispensabile per assicurare un futuro alla società regionale e quindi ai suoi dipendenti.

Oggi le lavoratrici Igea hanno ricevuto una delegazione dei lavoratori Meridiana che portano avanti un’altra drammatica vertenza per il lavoro, dopo l’annuncio di 1.634 esuberi. Per i lavoratori Meridiana si tratta della seconda presenza nel Sulcis, dopo l’arrivo della loro marcia UNICA a Portovesme, al presidio dei lavoratori Alcoa, avvenuto il 16 novembre. E in galleria stamane, a portare solidarietà alle lavoratrici Igea, è arrivata anche una delegazione dei pensionati della Cisl.

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Destinazione big spender USA per il Carignano del Sulcis che l’8 e il 10 dicembre vola a Boston e Chicago per una nuova tappa del progetto di promozione “Carignano in the World” al fianco di AIE (Associazione Italiana Export). Due gli appuntamenti riservati a giornalisti, blogger, distributori e opinion leader americani del settore per scoprire, attraverso un percorso guidato di abbinamenti cibo-vino, i 5 prodotti di punta del Consorzio. Si parte lunedì 8 dicembre dalla Boston Symphony Hall con gli abbinamenti presentati dall’editor di The Tasting Panel Magazine e SOMMjournal, David Ransom, per proseguire mercoledì 10 dicembre all’Eataly’s Baffo Restaurant con il lunch guidato dal wine writer Tom Hyland. Tra gli invitati anche le giornaliste Mary Ross (Chicago Herald e Wine Columnist) e Becky-Sue Epstein (Intermezzo Magazine e Palate Press). Obiettivo dell’iniziativa – che si inserisce nel progetto di promozione triennale del Consorzio formato dalle cantine Mesa, Calasetta, Santadi, Agripunica e Sardus Pater – è rafforzare la presenza sul mercato statunitense di un prodotto di nicchia (1,6 mln di bottiglie prodotte, pari allo 0,02% della produzione italiana) ma anche di forte identità territoriale e in grande ascesa in termini di riconoscimenti negli ultimi anni.

Per Silvana Ballotta, Ceo di Business Strategies, azienda leader che cura l’internazionalizzazione di oltre 400 imprese del made in Italy del vino e sostiene i partner di AIE: «Gli Usa sono il primo mercato di riferimento per il nostro Paese, che detiene la leadership con un export da 1 miliardo di euro per circa 3 milioni di ettolitri. Una piazza importante che offre ancora ampi margini di crescita se affrontata con azioni efficaci come degustazioni guidate, incontri con operatori e opinion leader, manifestazioni dedicate al consumatore finale».

Ad oggi il Consorzio Carignano del Sulcis – attraverso il piano triennale da 2 mln di euro ‘Carignano in the World’ – ha realizzato più di 20 eventi rivolti ai mercati di Cina, Stati Uniti, Giappone e Russia, con un investimento di oltre 1 milione di euro nei primi due anni di promozione. Il vino tipico della zona sud-occidentale della Sardegna, prodotto da antiche vigne che raggiungono anche 150 anni di età, fattura attualmente 9 milioni di euro di cui il 30% all’estero.