18 July, 2024
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Verrà presentato domani pomeriggio, 6 dicembre 2014, alle ore 18.00, presso la biblioteca comunale di viale Arsia, il nuovo libro di Livy Former, Il serpente e la farfalla, alla presenza dell’autrice.

La presentazione è organizzata dalla Libreria Cossu, in collaborazione con lo SBIS – Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis e il comune di Carbonia.

Biblioteca comunale Carbonia

presentazione libro il Serpente e la farfalla

La Giunta regionale ha deliberato il raddoppio dello stanziamento dei fondi europei Fesr 2007-2013 messi in campo con una procedura semplificata a sportello lo scorso 25 novembre, quando decise di stanziare 20 milioni di euro per dare una decisa accelerata alle procedure. Visto il grande successo del bando, che in poche ore ha ricevuto 283 richieste da Comuni e Province sardi per un totale di 139 milioni e mezzo di euro, l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, ha deciso di raddoppiare la posta portando a 40 i milioni a disposizione e assicurando che si valuterà la possibilità di incrementali ulteriormente. I soldi sono destinati a opere in avanzato stato di progettazione, cioè pronte per essere cantierizzate, e che possano essere realizzate dal sistema degli Enti locali in Sardegna entro il 2015, con la consegna prevista per il 30 settembre.
«Il successo che il bando ha avuto in poche ore dimostra che avevamo ragione a tentare una nuova strada per poter spendere fondi colpevolmente mai utilizzati nella precedente legislatura e che rischiavano di andare perduti – dice l’assessore Paci – L’obiettivo è spendere i soldi bene, velocemente e a favore delle comunità locali, il che significa aprire cantieri, creare nuova occupazione e rimettere in moto l’economia locale. Nei prossimi 5 giorni verificheremo i progetti, nei successivi 3 pubblicheremo una prima graduatoria e prima di Natale affideremo i progetti. Abbiamo dimostrato di poter lavorare bene insieme, più assessorati, su più linee di azione ma con un’unica regia.» 
Le linee di attività interessate dalla procedura sono: sostegno all’adozione dei principi di risparmio ed efficienza energetica (asse 3); azioni di prevenzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico, erosione e degrado, desertificazione del suolo; promozione, riqualificazione e integrazione degli itinerari tematici che valorizzino il patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale sardo (asse 4); ristrutturazione del patrimonio architettonico, recupero degli spazi pubblici e delle aree verdi, offerta di servizi urbani innovativi e di eccellenza incentivando anche il ricorso agli strumenti di Partnership Pubblico Privato (PPP); iniziative di riqualificazione dei sistemi ambientali e delle loro opere istruttive di pregio per migliorare l’attrattività dei centri. Il Centro unico di responsabilità amministrativa, che coordinerà l’attività di programma di spesa dei vari assessorati coinvolti, è individuato nell’assessorato dei Lavori pubblici, mentre i diversi responsabili di linee interessati al programma, con il compito di attestazione della spesa, saranno supportati dall’Autoritàdi Gestione, cioè il Centro Regionale di Programmazione.
«Il successo di questo bando dimostra che stiamo imparando a fare progettazione definitiva, ad andare oltre il preliminare – sottolinea l’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda – Gli Enti locali sardi hanno risposto con grande maturità perché le loro richieste ed esigenze si sono ben incrociate con l’offerta della Regione. Insomma, per dirla con una battuta, non stiamo buttando soldi per fare le facciate. Questo è solo l’inizio dell’approccio che il presidente Pigliaru aveva detto di voler avere con i fondi europei, ovvero bandi multi linee e multifondo».
La provincia che ha presentato più domande, per un totale di richiesta di finanziamento di 36,7 milioni di euro, è quella di Oristano, seguita da Sassari (stesso importo per 70 progetti), Nuoro (45 progetti per 20,9 milioni di euro), Ogliastra (33 progetti per 12,2 milioni), Cagliari (28 progetti per 17,2 milioni), Medio Campidano (9 progetti per 6,3 milioni), Carbonia Iglesias (8 progetti per 5 milioni) e, infine, Olbia Tempio che ha presentato 5 progetti e ha chiesto un finanziamento di 4 milioni e mezzo.
Per progetti sul risparmio energetico sono stati chiesti 45,3 milioni, 38,7 per la ristrutturazione del patrimonio architettonico con l’obiettivo di aumentare l’appello turistico delle città interessare, 21,7 milioni per la riqualificazione dei sistemi ambientali, 17,1 per realizzare interventi contro il dissesto idrogeologico, l’erosione e il degrado e 16,8 per gli itinerari tematici (patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale sardo).
«Quello che ci arriva oggi è un buon segnale che indica la capacità degli enti locali di organizzarsi in fretta e bene – dice l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu -. L’automatismo della selezione e la limitazione della discrezionalità nella scelta dei progetti sono poi una garanzia di maggiore certezza giuridica e di semplificazione delle procedure. La cosa sorprendente è che i bandi si siano perfettamente integrate in un’ottica multilivello e multilinea, cosa che ci consente di fare ragionamenti importanti sul futuro».
Secondo il direttore del Centro Regionale di Programmazione Gianluca Cadeddu «questa procedura segna una svolta, uno spartiacque nella storia dei bandi europei. Nei prossimi 30 giorni i progetti da definitivi diventeranno esecutivi e nei successivi 15 saranno appaltati i lavori, con l’apertura di decine e decine di cantieri in tutta la Sardegna. Si tratta di un esempio perfettamente riuscito di governance multilivello».
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Nuova manifestazione contro le servitù militari, questa mattina, intorno al poligono militare di Teulada. Un centinaio di manifestanti hanno marciato sventolando bandiere e striscioni e scandendo slogan. Nel corso della manifestazione, alcuni hanno oltrepassato simbolicamente il recinto. Le associazioni antimilitariste stanno preparando una grande manifestazione regionale che si terrà a Cagliari il 13 dicembre.

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“Le Marie in miniera: persone e simboli”.

Le 37 Marie che da una settimana hanno occupato la galleria Villamarina non chiedono solo gli stipendi arretrati, ma specialmente un futuro sicuro e dignitoso per sé e per la generazione dei figli, loro e nostri. Il loro forte impegno riguarda, per certi aspetti, il futuro di tutti noi.

Le Marie in miniera sono tutte dipendenti dell’Igea, società regionale che deve realizzare opere di messa in sicurezza, di bonifica, di risanamento ambientale specialmente nelle aree minerarie dismesse. Esse abitano la miniera per far realizzare opere d’interesse nazionale. Opere previste con decreto del Ministero dell’Ambiente nel 2003, precisate su proposta della regione Autonoma della Sardegna in un’ordinanza del Presidente del Consiglio nel 2008, comprese nel più recente Piano Sulcis. La straordinaria iniziativa di queste donne riguarda intollerabili rimandi non solo di stipendi, ma congiuntamente di opere per la salute delle matrici ambientali (aria, suolo e sottosuolo, acque superficiali e sotterranee) dell’isola e dell’Italia, ma anche del mondo. Esse congiungono, a loro modo, mondi locali e mondo globale.

Le nostre Marie vogliono realizzare lavori dignitosi per continuità e qualità operative di risanamento. Si tratta di opere che migliorano pratiche e saperi, vivere e saper vivere non solo dell’umanità mineraria addensata nel Sulcis-Iglesiente-Guspinese e diffusa in tutta la Sardegna, ma della stessa civiltà umana. Opere che includono noi tutti in un futuro vitale condiviso.

Le  Marie che abitano la miniera proprio in questa fase e in questi modi producono anche una parte di storia culturale: delle opere e delle idee, delle relazioni e dei luoghi minerari. Esse raccolgono, nei luoghi di archeologia industriale  destinata al turismo, il filo storico-culturale del malsano minerario e lo intrecciano, con loro nuovi ed autonomi significati, a quello del vitale minerario.

Le Marie in miniera ordiscono cioè  in modi propri  certi valori storico-antropologici. Intessono i loro valori con quelli del passato che caratterizzarono non solo le pratiche quotidiane di cura per la sicurezza lavorativa di tantissimi lavoratori specialmente del sottosuolo, ma anche le funzioni d’importanti opere d’ingegno dei migliori ingegneri. Per dirla in breve, cambiare i luoghi di rischio in luoghi sicuri e vitali, trasformare il tempo lavorativo pericoloso per la vita in tempo sicuro di vita  furono in miniera caratteristici modi di cura di sé e degli altri. Furono modi di fare che trasformavano gli istanti di pericolo in semi del futuro.

Le Marie mettono i semi del futuro con modi propri nel profondo del presente inquinato. Esse seminano infatti nel malsano minerario, ed anche nelle nostre teste e nei nostri cuori, il futuro di nuove forme di vita ecocompatibili, assai prossime alle scienze e alle antropologie ambientali-paesaggistiche. Provano nel contempo a tessere, in tutta evidenza, una nuova trama topologica che vuole rivificare la natura nel nostro contemporaneo globale in cui si situano i difficili progetti locali di futuro.

Per alcune persone e per  alcuni gruppi le Marie in miniera son già persone che esprimono, con i loro corpi in opera, valori condivisi. Son già persone e simboli. Alcuni rappresentanti di un comitato, assai attivo per la salvezza e la valorizzazione dei pani pasquali del Sulcis-Iglesiente ed in particolare della bambina con l’uovo (sa pippìa cun s’ou), hanno portato loro questi pani. Essi riconoscevano nell’impegno delle Marie i contenuti simbolici di questo pane che riguarda le capacità umana di rigenerare oltre che se stessi e il tempo, lo spazio e il mondo.

Emerge, a saper guardare le Marie in miniera, una nuova cultura produttiva condivisa, caratterizzata da esigenze di riabilitare e di rivitalizzare lo spazio e il tempo, e specialmente di dare nuova dignità culturale alla cura di sé, degli altri e dell’altro da noi. Una nuova cultura, inventiva della nostra difficile contemporaneità, prende corpo a partire dai territori minerari: un avvento che forse è un avvenire.

Paola Atzeni

Membro del Comitato Scientifico del Centro Italiano della Cultura del Carbone (CICC) – Miniera di Serbariu – Carbonia

Cagliari 5 dicembre 2014

Iglesias.

A Iglesias sono iniziati i lavori di riqualificazione della scuola primaria di “Villaggio Operaio” del Quartiere di Col di Lana. Il finanziamento, arrivato dalla Regione all’interno del progetto Iscol@, ammonta a 35.000,00 euro. I lavori permetteranno di risolvere il problema delle infiltrazioni d’acqua. Le manutenzioni riguarderanno il rifacimento della guaina impermeabilizzante della copertura, la sostituzione dei pluviali e interventi edili interni per ripristinare le opportune condizioni igienico sanitarie.

Le opere proseguiranno non appena saranno assegnate le altre tranche di finanziamento previste nell’ambito del piano nel triennio 2015/2017. L’importo complessivo richiesto per la scuola di Col di Lana all’interno del progetto Iscol@ è ben più consistente e prevede altri interventi di ristrutturazione, efficientamento energetico, abbattimento delle barriere architettoniche, acquisto arredi e attrezzature per un totale di 500.000 euro.

La Regione partecipa alla 19esima edizione dell’Artigiano in Fiera, in programma a Rho FieraMilano sino a lunedì 8 dicembre, con 51 imprese (21 artigiane e 30 agroalimentari) accreditate dagli assessorati del Turismo, Artigianato e Commercio e dell’Agricoltura. Si tratta di un’opportunità immancabile per promuovere le eccellenze artigianali e agroalimentari sarde e dare impulso alle aziende di due settori fondamentali e trainanti dell’economia isolana. La Regione partecipa alla 19esima edizione dell’Artigiano in Fiera, in programma a Rho FieraMilano sino a lunedì 8 dicembre, con 51 imprese (21 artigiane e 30 agroalimentari) accreditate dagli assessorati del Turismo, Artigianato e Commercio e dell’Agricoltura. La mostra-mercato è da quasi vent’anni un appuntamento ideale per la valorizzazione dei comparti agroalimentare e artigianale (tradizionale e artistico), oltre che uno straordinario veicolo promozionale del prodotto “Sardegna” nei suoi aspetti più genuini e meno noti. Novità rilevante di quest’anno è lo stand che ospita la Regione, nel quale sono integrati e armonizzati artigianato e agroalimentare, una sinergia che in qualche modo rappresenta un banco di prova per l’Expo 2015 di Milano, dove da maggio e ottobre la Sardegna proporrà al mondo il meglio delle sue produzioni (artigianali e agroalimentari) e delle sue attrazioni naturalistiche e culturali.

«La kermesse è un vero e proprio fenomeno sociale e culturale – spiega l’assessore Francesco Morandi – un “viaggio” nell’artigianato e nella cultura del mondo. Per le nostre micro, piccole e medie aziende rappresenta un’occasione fondamentale di promo-commercializzazione delle loro produzioni, ma è anche un modo di “raccontare”, attraverso la loro arte manifatturiera e la loro creatività, la storia e le tradizioni identitarie delle comunità sarde. Si assiste, in scala ridotta, a parte di ciò che si vedrà nell’esposizione universale dell’Expo a partire da maggio». Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi: «La Sardegna ha l’opportunità di valorizzare ulteriormente il suo patrimonio tradizionale e agroalimentare, fattori strettamente legati al territorio, che esprimono l’identità di un intero popolo. Compito delle Istituzioni è supportare le aziende dell’agroalimentare e dell’artigianato, due settori che interpretano perfettamente il legame fra tradizione e innovazione: attuano un ‘ripensamento’ del prodotto rispetto alle esigenze dei consumatori, esaltando, nel contempo, l’unicità del territorio di provenienza».

“L’Artigiano in fiera” è un evento unico, che mette in vetrina le capacità dell’uomo di costruire con le proprie mani. È il più grande “villaggio” mondiale di settore, momento di incontro per conoscere le tradizioni e le culture del lavoro di tutto il mondo, in un’atmosfera di festa e condivisione. Un luogo dove il visitatore può entrare in contatto diretto con il mondo degli artigiani. L’edizione 2013 aveva messo in mostra i prodotti di quasi 3000 artigiani, provenienti da oltre 100 Paesi, per un pubblico di circa 3 milioni di visitatori nell’arco dei 10 giorni di fiera. La rassegna del 2014, dedicata al talento e alla creatività dovrebbe confermare il numero di visite nei 3 mila stand espositivi (su una superficie di 150mila metri quadrati), dove si alternano 150mila prodotti provenienti da 113 Paesi.

Lo stand Sardegna, con uno spazio dedicato a dimostrazioni dal vivo degli artigiani, ospiterà 30 aziende dell’agroalimentare e 21 artigianali. Per quanto riguarda la provenienza 12 sono del Sassarese, 11 del Cagliaritano, 10 sono del Nuorese e 10 dell’Oristanese, 3 del Medio Campidano, 2 sulcitane, 2 ogliastrine, e una gallurese. Quelle artigiane sono specializzate nella lavorazione di metalli preziosi e corallo, del legno o sughero, coltelleria, tessitura e ricamo, ceramica, lavorazione di cuoio e pelle, ferro battuto e vetro. Mentre quelle agroalimentari spaziano dal settore lattiero-caseario (5 aziende) a quello oleario e dei sott’oli (2), dalla produzione di miele, confetture e conserve (3) a quella di pane e pasta (4), dall’ortofrutta (2) alle spezie ed erbe aromatiche (2), dalla produzione di dolci tipici e torrone (4) al settore vitivinicolo, dei liquori e delle birre artigianali (5), sino a quelli ittico (3). Anche quest’anno sarà attiva una piattaforma di e-commerce a cui le aziende partecipanti sono obbligate a iscriversi: un’ulteriore opportunità di commercializzazione che consentirà di vendere i prodotti anche dopo la chiusura della rassegna.

In occasione della Giornata Nazionale dell’archeologia, del patrimonio artistico e del restauro del 7 dicembre 2014, il deposito-laboratorio del Museo Archeologico Villa Sulcis di Carbonia apre le porte al pubblico per raccontare il percorso di un monumento, il Tophet di Monte Sirai, e dei suoi reperti, dalla scoperta alla presentazione al pubblico, attraverso le immagini, gli oggetti e le attività di studio e ricerca. Si potrà visitare il deposito-laboratorio, presso il Parco Villa Sulcis, dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15.30 alle ore 19.30.

Alla Giornata ha aderito anche il comune di Sant’Antioco che aprirà al pubblico gratuitamente la necropoli di Is Pirixeddus, con visite guidate, ingresso in via Carducci, dalle 9.30 alle 13.30.

Gli eventi sono organizzati dalla soprintendenza per i Beni archeologici per le Province di Cagliari e Oristano – Progetto Archeomedsites, in collaborazione con comune di Carbonia, comune di Sant’Antioco, ATI Ifras e Parco Geominerario, storico e ambientale della Sardegna.

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Il consigliere regionale Paolo Truzzu (Sardegna-Fdi) ha presentato un’interrogazione sulla nomina del rappresentante della Regione nella Fondazione dell’Ente lirico di Cagliari.

«Nonostante i continui richiami alla trasparenza la Giunta regionale ha indicato il proprio rappresentante nella Fondazione dell’ente lirico di Cagliari senza rendere consultabile la delibera, alimentando dubbi ed interrogativi che vanno chiariti al più presto. Non essendo possibile accedere al documento – ha osservato Truzzu – si può presumere che la Regione abbia nominato il dr. Alessio Loi, già direttore amministrativo del Teatro lirico e dirigente del Consiglio regionale in pensione; se si trattasse di lui, niente da dire sulla persona e le sue capacità, ma va chiarita la natura giuridica del suo incarico.»

«La legge – ha aggiunto Truzzu – vieta espressamente di attribuire incarichi a lavoratori pubblici e privati in pensione sia nelle pubbliche amministrazioni che in enti e società controllate, a meno che gli stessi incarichi non siano svolti per un solo anno e a titolo gratuito.»

«Quindi – ha sintetizzato il consigliere regionale – delle due l’una: o la nomina è illegittima e va revocata o è legittima ma, in qual caso, la Giunta ha perduto l’ennesima occasione per dare una prospettiva stabile di governo all’istituzione culturale più importante della Sardegna, perpetuando una situazione di precarietà di cui fanno le spese lavoratori del settore e cittadini.»

L’Amministrazione comunale di Iglesias ha attivato il nuovo servizio “Free Wifi Iglesias” per permettere l’accesso gratuito alla rete Internet in modalità wireless da parte di cittadini e turisti.

La prima area WiFi è stata creata in Piazza Sella. «E’ la prima tappa – commenta Simone Franceschi, Assessore all’Informatizzazione – di un progetto che mira ad estendere la connettività Wi-Fi pubblica nei principali luoghi di incontro della città e delle Frazioni. Il tutto con la convinzione che l’accesso alla rete sia un diritto da garantire ai cittadini. Creare accessi wi-fi gratuiti significa contribuire alla rivitalizzazione di parchi, vie commerciali e piazze. Le reti libere rendono, inoltre, un prezioso servizio ai visitatori della nostra città.»

L’accesso è gratuito, previa registrazione attraverso il portale a cui si accede collegandosi alla rete wi-fi denominata “Free Wifi Iglesias”. Completata la registrazione, verrà spedito dal sistema un sms al numero di telefono cellulare indicato, contenente un codice PIN per l’accesso al servizio.

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L’1 e il 2 dicembre l’Associazione delle Camere di commercio del Mediterraneo e dell’industria (Ascame) ha ospitato i partner del progetto Enpi-Optimed nella emblematica Casa Llotja de Mar a Barcellona. Con un budget di quasi due milioni di euro, Optimed è un progetto finanziato nell’ambito Enpi-Cbc-Med, strumento finanziario a sostegno della politica europea di vicinato (Enp) nel bacino del Mediterraneo. L’università di Cagliari è presente con lo staff, guidato dal pro rettore Paolo Fadda, del Cirem (Centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità).

Enpi-Optimed promuove nuove opportunità, strutture, strumenti e competenze utili a migliorare collegamenti commerciali e relazioni tra operatori pubblici e privati nei trasporti marittimi e nella logistica dei porti della sponda Sud-orientale e Nord- occidentale del Mediterraneo. Il progetto individua e diffonde le opportunità offerte dalla nuova rete di commercio marittimo e le potenzialità di uno strumento di supporto, come la piattaforma logistica virtuale tra gli operatori dei paesi UE e partner mediterranei. Gli studi procedono spediti. Gli specialisti del professor Fadda stanno elaborando strategie inerenti uno scenario di trasporti marittimi che nel mar Mediterraneo potrebbe avere Porto Torres e Beirut come porti hub.

Casa Llotja de Mar è stata culla di un incontro proficuo, oltre che tra i gruppi della Regione Sardegna e dell’università di Cagliari, dei delegati di Camera di commercio Beirut e Monte-Libano (Cciabml), Scuola europea short sea shipping (2E3S), Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci e Ascame. Sul tavolo, lo stato di avanzamento del progetto, lanciato a Cagliari il 9 giugno scorso. Alla riunione hanno partecipato anche i vertici del Porto di Beirut.

La progettazione del nuovo sistema di rete hub e la progettazione preliminare delle nuove infrastrutture portuali hub che hanno l’obiettivo di migliorare gli scambi delle merci, di abbassare i tempi e i costi spese legati al trasporto nell’ambito del bacino del Mediterraneo, sono stati presentati dal Cirem, con successo e apprezzamento da parte dei convenuti. Il Centro specialistico dell’ateneo ha inoltre presentato progettazione e test del sistema informativo per la piattaforma logistica virtuale introducendo i requisiti del capitolato per la progettazione e lo sviluppo della piattaforma web-based. Mentre la Regione Sardegna ha consegnato ai partner il punto sullo stato di avanzamento del pacchetto di lavoro “comunicazione” ed annunciato l’imminente lancio della pagina web Optimed, della newsletter e di social network relativi al progetto. La 2E3S ha presentato il programma per la formazione sul trasporto marittimo a corto raggio, sulle autostrade del mare e sull’e-freight che sarà realizzato nei primi mesi del 2015.

l coordinatore del progetto, Paolo Fadda, il direttore denerale Trasporti Regione Sardegna, Gabriella Massidda e il direttore del 2E3S, Eduard Rodes, hanno incontrato il direttore generale Trasporti e mobilità del governo della Catalogna, Pere Padrosa. «Un incontro fondamentale – dice il professor Fadda – per approfondire i concetti chiave inerenti lo sviluppo del progetto. Uno scenario tecnico, logistico e operativo con fondamentali ricadute occupative ed economiche.»