18 July, 2024
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L’assessorato regionale della Pubblica istruzione ha pubblicato il bando per l’attribuzione di contributi fitto-casa per l’anno accademico 2014/15, a favore di studenti sardi che frequentano corsi universitari in Atenei ubicati fuori dalla Sardegna.

A partire dal quest’anno il bando sarà unico per le categorie “Nuove Assegnazioni” e “Rinnovi”, per cui gli studenti già beneficiari del contributo fitto casa negli anni accademici precedenti, e che intendono presentare domanda per l’anno accademico 2014/15, dovranno inoltrare la richiesta di partecipazione al bando utilizzando gli appositi moduli di domanda (allegati A.2.a o A.2.b.);

Per presentare domanda occorre essere in possesso di un’attestazione ISEE non superiore a € 30.000 e, se iscritti ad annualità successive alla prima, di un qualsiasi corso universitario, occorre aver conseguito almeno il numero minimo di crediti formativi previsti (allegato F del Bando).

Le domande, firmate, datate e complete degli allegati richiesti, dovranno essere inviate entro il giorno 30 gennaio 2015, oppure presentate a mano entro le ore 13 dello stesso giorno, al seguente indirizzo: Assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport – Direzione Generale della Pubblica Istruzione – Servizio Politiche per la Formazione e il Diritto allo Studio Universitario – viale Trieste 186 – 09123 Cagliari.

Le domande potranno essere presentate a mano nei giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 11 alle ore 13 e nei pomeriggi di martedì e mercoledì, dalle ore 16 alle ore 17.

Per informazioni è possibile contattare i seguenti numeri: 070/6064526 – 070/6064937 o inoltrare una e-mail al seguente indirizzo: fittocasa@regione.sardegna.it

Gli interventi riguardanti gli studenti immatricolati e iscritti negli Atenei regionali, sono gestiti dagli Enti Regionali per il Diritto allo Studio (ERSU) di Cagliari e di Sassari.

Il consigliere regionale del Partito Democratico Daniela Forma invita tutte le aziende agricole che dovranno beneficiare dei contributi della misura 126 del PSR 2007/2013 “Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali” a presentare domanda di pagamento per ottenere quanto dovuto.

«In seguito agli eventi alluvionali del 18 e 19 novembre dello scorso anno – ricorda Daniela Forma – è stata assegnata una dotazione finanziaria di 30 milioni di euro sulla Misura 126 del PSR 2007/2013 “Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali». Questa dotazione finanziaria avrebbe consentito il finanziamento delle prime 317 domande in graduatoria, a fronte delle 1.248 richieste ritenute ammissibili ma per le quali non vi era copertura finanziaria.

Il consigliere regionale Daniela Forma si era fatta interprete delle numerose lamentele da parte degli operatori agricoli e dei sindaci dei comuni della Sardegna i cui territori sono stati interessati dalla tragica alluvione del 2013 ed aveva trovato nell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, una pronta risposta all’esigenza di finanziare tutte le aziende agricole che avevano subito danni a causa dell’alluvione.

L’assessore dell’Agricoltura ha mobilitato Argea Sardegna (l’Agenzia per la gestione degli aiuti in Agricoltura) perché istruisse tutte le domande delle aziende agricole risultate ammissibili entro l’anno e impegnasse tutte le risorse disponibili per consentire lo scorrimento della graduatoria utilizzando le risorse della Programmazione 2014/2020.

Ad oggi, grazie anche al supporto dei tecnici dell’agenzia Laore che stanno dando una mano per consentire il rispetto della tempistica, sono state istruite circa il 60% delle pratiche e si riuscirà a rispettare la parte di impegno regionale relativo all’istruttoria. Resta però in piedi la necessità di impegnare entro l’anno le risorse attualmente a disposizione. A fronte dei 30 milioni di euro di dotazione finanziaria della misura 126 PSR sono pervenute, ad oggi, domande di pagamento pari al 3% e corrispondenti a circa 900.000 euro.

Il consigliere regionale Daniela Forma invita pertanto gli operatori agricoli che hanno già eseguito una parte dei lavori a presentare SAL (Stato di Avanzamento Lavori) per ottenere quanto anticipato e consentire ad Argea l’impegno delle risorse oppure a comunicare quali difficoltà stanno incontrando per la presentazione delle domande di pagamento.

«Ciò che più mi sta a cuore – conclude Daniela Forma – è che non venga perduta una grande opportunità che viene data a più di 1.000 aziende agricole messe in ginocchio dagli eventi alluvionali del novembre 2013 di potersi risollevare e ripristinare il proprio potenziale produttivo agricolo.»

Con l’omaggio per i 30 anni dalla fondazione del Complesso vocale di Nuoro prende il via domani, sabato 6 dicembre, alle 20.30, nella splendida cornice della Chiesa del Santo Sepolcro (in piazza San Sepolcro 5), a Cagliari, il Festival internazionale corale di musica sacra. Ritorna così il prestigioso appuntamento del panorama della musica polifonica, nato per far conoscere un repertorio spirituale carico di pathos. Il festival prosegue quest’anno anche nelle due serate del 7 e dell’8 dicembre, rispettivamente con un concerto tutto dedicato alla ricerca e all’approfondimento sulla musica popolare sarda, e con alcune incursioni nel panorama vocale internazionale con i giovani talentuosi spagnoli del Quartet Mèlt, di scena lunedì.

Organizzato dall’associazione musicale Collegium Karalitanum, in collaborazione con l’associazione Incontri musicali, il festival anche stavolta si presenta come una sfida. Sfida perché, per rispetto al numerosissimo pubblico che ogni anno partecipa con grande entusiasmo, si è scelto di organizzare la rassegna nonostante il periodo di grande crisi economica che ha portato le istituzioni a tagliare i fondi per le attività culturali.

La serata di domani, sabato 6 dicembre (ciascuna delle tre serate comincia alle 20.30) avrà per titolo “Omaggio al complesso vocale di Nuoro”: sarà un  concerto pensato per festeggiare i 30 anni del celebre coro fondato da Franca Floris nel 1984. Per l’occasione il Complesso vocale di  Nuoro proporrà un programma che spazierà dal repertorio sacro tardo rinascimentale di compositori come Tomàs Luis De Victoria o Giovanni Gabrieli a Claudio Monterverdi sino Felix Mendellsohn per arrivare ai giorni nostri con i canti del compositore e direttore di coro spagnolo Javier Busto.

La serata di domenica 7 dicembre, intitolata “Sa musica est sa limba mea”, proporrà l’esibizione dei padroni di casa, il coro Collegium Kalaritanum, diretto da Giacomo Medas, e quella del coro Melchiorre Murenu di Macomer, diretto da Francesco Vacca Baldus, per un concerto di ricerca e di approfondimento della musica popolare della Sardegna, che riproporrà anche canti della liturgia natalizia.

L’ultima serata, l’8 dicembre, vedrà l’esibizione, per la prima volta in Sardegna, dello straordinario e prestigioso gruppo vocale spagnolo Quartet Mèlt di Barcellona che offrirà al pubblico, nel concerto intitolato “Voz de Dios”, un repertorio improntato sulla musica antica, moderna e una rivisitazione della musica popolare spagnola.

L’ingresso ai concerti è libero.

Il Festival internazionale corale di musica sacra è organizzato con il contributo della Regione autonoma della Sardegna – Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport e con il patrocinio del comune di Cagliari e della Federazione regionale sarda associazioni corali.

I Riformatori sardi hanno presentato una proposta di legge per trasferire alla Regione le competenze sulla rete stradale.

«Per avere una rete stradale davvero efficiente – dice Michele Cossa, coordinatore regionale dei Riformatori sardi – è necessario trasferire competenze, gestione e controllo alla Regione, istituendo un nuovo dipartimento all’interno dell’assessorato dei Lavori pubblici. Dopo la Salerno-Reggio Calabria la nostra 131 rappresenta in modo emblematico, col suo concentrato di problemi enormi e di lavori infiniti, la necessità di un riordino radicale della materia.»

Per Sergio Pisano, del Centro studi dei Riformatori, «la Sardegna ha la possibilità di colmare finalmente un vuoto normativo, dando piena attuazione allo Statuto speciale che all’art. 3 le assegna competenza primaria superando la gestione Anas che, nell’Isola, non può essere giustificata dal fatto di dover assicurare continuità su tutto il territorio nazionale».

Sergio Pisano si è poi soffermato sulle cifre di Anas in Sardegna: oltre 3000 km di strade, 596 dipendenti che a breve diventeranno 570, 32 milioni di euro di spese per il personale, 30 milioni circa per la manutenzione della rete e, alla voce entrate, le risorse provenienti dalle convenzioni sugli investimenti in corso, pari a 150 milioni solo per la Sassari-Olbia. «Puntiamo inoltre a garantire una presenza incisiva sui circa 6000 Km di strade delle disciolte Province e soprattutto a sbloccare opere importanti per i territori, come quelle post-alluvione che, pur essendo classificate come urgenti non sono nemmeno iniziate: il tutto a costo zero per la finanza regionale.»

Il presidente del Centro studi dei Riformatori sardi, Franco Meloni, ha messo l’accento sui vantaggi della regionalizzazione della rete stradale. «In primo luogo – ha detto – una rigorosa vigilanza sui flussi delle risorse, poi una presenza forte sui territori ed una gestione snella ed efficace, basti pensare che la Sassari-Olbia è concretamente partita con i commissari”.

Il capogruppo in Consiglio regionale Attilio Dedoni, infine, ha affermato che «il successo della proposta è legato all’azione di un governo regionale forte e capace, nei rapporti con lo Stato, di garantire i necessari trasferimenti di risorse; altrimenti rischierebbe di finire come la vertenza-entrate con cui Prodi garantì 1.2 miliardi a Soru e molti anni dopo Renzi dà a Pigliaru di meno e pure a rate».

La rete di viabilità sarda,  la cui gestione sarà affidata al Dipartimento della Viabilità  sarda, sarà classificata in tre diverse tipologie:

strada regionale di classe 1: costituita dall’intera rete viaria attualmente classificata rete stradale nazionale la cui estensione è complessivamente di 1.029 chilometri;

strade regionali di classe 2: costituita dall’intera rete viaria ancora oggi in gestione ANAS ma che fin dal 1999 sarebbe dovuta essere affidata alla competenza della Regione Sardegna, in attuazione del Decreto Legislativo n.112/99, la cui estensione è di 1.879,5 chilometri;

strade regionali di classe 3: costituita dall’attuale rete viaria provinciale la cui estensione è di 6.000 chilometri . Molti dei tracciati delle attuali strade provinciali si sovrappongono a più province e una gestione regionale consentirà una razionalizzazione e ottimizzazione degli interventi.

Per quanto riguarda la classe 2, come si vede, siamo già in ritardo di 15 anni: soltanto la Sardegna e la Sicilia non hanno competenza su questo tipo di strade. Ma la vera novità sarà il trasferimento anche delle altre due classi: la 1, le strade classificate come nazionali, e la tre, vale a dire quelle provinciali. Sarà un vero e proprio salto di qualità che ci metterà al pari della Regione che da questo punto di vista è più avanti di tutte in Italia: il Trentino Alto Adige.

In questo modo la regia sulla rete viaria sarà unica e non assisteremo più ai vergognosi rimpalli di responsabilità: i sardi hanno il diritto di avere strade che funzionino in tutta la Sardegna.

I sardi avvertono una insopportabile e non più tollerabile ingiustizia sul problema della situazione viaria in Sardegna , in primo luogo dettato dalle condizioni di insularità e mancata attuazione di una effettiva continuità territoriale, poi dal deficit infrastrutturale che ci pone ultimi nella graduatoria nazionale con un rapporto (Km viari/ superficie territoriale)  quasi da terzo mondo, con appena 50 Km di rete ogni 100 kmq. Si pensi che fatto 100 l’indice della dotazione fisica dell’Italia della categoria strade ed autostrade, quello della Sardegna, è di appena (41,3), con sensibili scarti rispetto al mezzogiorno ( 70,5) al centro (105,3 ) al Nord-Est con (110,4) e al Nord-Ovest dell’Italia (129, 9).

Il compito di gestione della rete viaria sarà affidato al Dipartimento regionale per la Viabilità, denominato “Strade Sardegna”, incardinato presso l’assessorato dei Lavori pubblici e dotato di autonomia funzionale, attraverso l’istituzione organizzativa di una apposita Direzione Generale.

Il dipartimento avrà una organizzazione molto snella improntata ad accelerare e abbattere le molteplici e ripetitive procedure amministrative, che assai spesso sono origine di forti rallentamenti nella realizzazione degli interventi, quasi sempre caratterizzati da “massima urgenza”.

«Il recente disegno di legge proposto dalla Giunta regionale con la delibera n.48/34 del 2 dicembre avvia un percorso che sembra andare nella giusta direzione. Finalmente i lavoratori, anello debole di una catena già di per sé troppo precaria, potranno avere la certezza della retribuzione del loro lavoro, vedendo così garantito uno dei diritti fondamentali dei lavoratori.»

Il Partito dei Sardi sottolinea che questo deve essere il primo passo per una revisione organica delle finalità, risorse e competenze di un’azienda strategica come Igea. «La Sardegna, e il Sulcis in particolar modo – si legge in una nota del coordinamento provinciale -, hanno investito tanto in termini di risorse, ma soprattutto di aspettative, nell’intraprendere quel percorso di riconversione che riguarda non solo i lavoratori, ma le aziende e tutto il panorama produttivo, economico e sociale che ruota intorno al distretto minerario, e recentemente a quello metallurgico, in fase di ormai evidente dismissione. È chiaro che il percorso che ha portato IGEA all’incresciosa situazione odierna deve essere da monito per l’individuazione di una classe dirigente slegata dalle dinamiche consociativiste che hanno causato l’ormai insostenibile malessere del territorio e una comprensibile disaffezione dei cittadini alla politica. Il tracollo di Igea, unito ad una non sufficiente valorizzazione del ruolo del Parco Geominerario, attualmente del tutto svuotato di senso, rischiava di far fallire un rilancio che partisse da una delle risorse identitarie fondamentali: la valorizzazione del paesaggio industriale e dell’attrattività economica e culturale che le tracce dell’epopea mineraria e industriale del Sulcis possono mettere in campo.»

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L’assessorato regionale del Lavoro ha pubblicato gli esiti della valutazione relative alle domande presentate al 19 novembre relativamente all’avviso Pisl del 9/8/2013 e agli avvisi Poic fase II del 9/8/2013, del 27 gennaio e del 14 aprile 2014.

I Pisl sono stati predisposti da comuni con popolazione non superiore a 3 mila abitanti e, per l’azione 1, prevedono la concessione di un microcredito di importo compreso tra 5mila e 25mila euro, rimborsabile a tasso zero in 60 rate mensili, per nuove iniziative imprenditoriali o nuovi investimenti per iniziative esistenti.

Possono beneficiare dell’agevolazione i soggetti con difficoltà di accesso ai canali tradizionali del credito che presentino domanda sotto forma di micro e piccole imprese, società di persone, società a responsabilità limitata, società cooperative, cooperative sociali di tipo A e B, organismi no profit e operatori del privato sociale che erogano servizi sociali alla persona.

I Poic prevedono contributi rimborsabili per l’imprenditorialità e/o sgravi fiscali su imposte comunali concessi in base a regolamenti comunali. Ogni beneficiario potrà ricevere un finanziamento compreso tra i 15 mila e i 50 mila euro sotto forma di mutuo a tasso zero, rimborsabile in 60 rate mensili.

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Il movimento partite iva, presente all’incontro di Portovesme del sottosegretario Delrio con i lavoratori Alcoa, ha colto l’occasione per consegnare un dossier sullo strumento della Zona franca integrale al consumo, che seppure riconosciuto alla Sardegna dal D.Lgs 75 del 1998 è tuttora inapplicato. Claudia Mariani, coordinatrice delle partite iva di Portoscuso, ha chiesto al sottosegretario di Stato di dedicare la più assoluta attenzione alla lettura del dossier Zona franca, ritenuto l’unico vero strumento di politica economica che applicato sarebbe capace da solo di dare risposte durevoli allo sviluppo; alle famiglie, alle imprese, con particolare vantaggio per quelle energivore come la fabbrica di alluminio Alcoa che avvantaggiata sull’iva e sulle accise sarebbe in grado di ritrovare convenienza economica produttiva. Un’occasione ghiotta per la pasionaria del Sulcis: Claudia Mariani donna simbolo di tante battaglie, nella sua duplice veste di moglie di un operaio licenziato da Alcoa e piccolo operatore del settore turistico dell’autonoleggio.

«Abbiamo troppe vertenze aperte in Sardegna e tante altre si stanno purtroppo aprendo – dice Claudia Mariani – non è possibile dare risposte frammentarie, ma necessita elaborare interventi di sistema che possano invertire il processo economico disastroso che sta portando nel caos il territorio del Sulcis.»

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La 6ª Commissione del Consiglio regionale ha licenziato la nuova proposta di legge sui contributi alle società sportive dilettantistiche. Il testo prevede uno stop ai finanziamenti destinati a poche e selezionate società sportive. I criteri per l’erogazione dei contributi pubblici allo sport dilettantistico dovranno fondarsi in futuro su regole certe e trasparenti.

Il parlamentino presieduto da Raimondo Perra ha licenziato ieri il provvedimento che riporta la partita della contribuzione pubblica a favore dello sport sardo nell’alveo della legge 17 del 1999. La proposta prevede un’integrazione di 1 milione di euro del fondo per il finanziamento delle società dilettantistiche portandolo a 6,3 milioni di euro. A gestire i fondi saranno gli uffici dell’assessorato regionale dello Sport. Saranno rendicontabili le spese federali, di trasporto, vitto e alloggio, compensi ad atleti e tecnici e quelle per la promozione, comunicazione e valorizzazione della pratica sportiva

«Questa norma consentirà a tutte le società dilettantistiche di accedere ai finanziamenti per la copertura delle spese di gestione e di promozione dell’attività sportiva – ha detto il consigliere del Partito Democratico Gigi Ruggeri – a beneficiarne saranno 77 società contro le 6-7 finanziate negli anni scorsi con i soldi di Sardegna Promozione. Sia chiaro che la Regione potrà in futuro intervenire per aiutare lo sport sardo a colmare il gap infrastrutturale (leggasi insularità) ma non pagherà gli stipendi e gli ingaggi degli atleti.»

La legge interverrà a copertura delle spese sostenute nella stagione 2013-2014. «Per il futuro – ha spiegato Lorenzo Cozzolino (Pd) – la materia sarà regolata nel Piano triennale dello Sport che il Consiglio regionale esaminerà nei prossimi mesi.»

Soddisfazione per la norma licenziata dalla Sesta Commissione anche da parte di Roberto Desini, capogruppo del Centro democratico. «Con questa legge – ha detto Desini – chiudiamo definitivamente il bancomat di Sardegna Promozione utilizzato in passato in modo discutibile. Tutte le 77 società dilettantistiche della Sardegna potranno chiedere i contributi in base ai criteri della legge 17.»

«Non vogliamo bypassare l’attività del commissario di Sardegna Promozione – ha chiarito Daniela Forma – la nostra è un’iniziativa per garantire la trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche.»

Il via libera definitivo al provvedimento potrebbe arrivare nella prossima seduta del Consiglio regionale.

«La Regione sta per varare dei bandi per favorire il traffico aereo internazionale da e per la Sardegna stanziando 65 milioni di euro in tre anni che potrebbero consentire a Meridiana, come a qualunque altra compagnia aerea che intendesse partecipare alle procedure a evidenza pubblica, di avere importanti incentivi» Lo ha detto l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana durante il tavolo di confronto con i vertici della società e i rappresentanti dei lavoratori tenuto oggi nella sede dell’assessorato.

«La Regione stanzia specificamente più di 40 milioni sino al 2017 per la nuova continuità aerea 2 che favorirà lo start-up di nuovi collegamenti con destinazioni europee – aggiunge Deiana – nonché altri 25 milioni, tutti soggetti a bando con procedimenti aperti, trasparenti e non discriminatori e sempre per il prossimo triennio, per attività di co-marketing attraverso i voli internazionali. Riteniamo che questo sia un contributo importante e per nulla scontato che l’amministrazione regionale sta fornendo prima di tutto per garantire la mobilità dei sardi – ha concluso l’esponente della Giunta Pigliaru – e ci auguriamo inoltre che possa rappresentare un ulteriore incoraggiamento verso una soluzione meno gravosa possibile in termini di sacrificio dei posti di lavoro della vertenza Meridiana».
L’assessore dei Trasporti è intervenuto anche sulle voci che danno come assai probabile l’acquisizione della compagnia di navigazione Tirrenia da parte dell’armatore Onorato.
«Certamente preoccupa l’eventualità che buona parte del traffico marittimo da e verso la Sardegna possa essere gestita da un unico soggetto imprenditoriale – dice l’assessore Deiana -, nel caso si rendesse formalmente necessario, valuteremo di conseguenza gli eventuali profili di violazione delle regole della concorrenza»..

«Già ad aprile scorso – ricorda l’assessore Deiana -, era stata approvata una mozione in Consiglio regionale che esprimeva, cito testualmente, “grande preoccupazione in seguito alle notizie confermate dai principali organi di informazione circa l’acquisizione del pacchetto di maggioranza della CIN da parte del gruppo Moby-Onorato». Io stesso, dando seguito all’impegno ricevuto dall’Aula, avevo immediatamente condiviso con il ministro Lupi le perplessità sull’operazione finanziaria poi apparentemente rientrata. «Adesso – conclude – rinnoviamo tutti i nostri dubbi senza dimenticare tuttavia che la Regione non può certo entrare nel merito delle dinamiche societarie della Tirrenia».

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La prima ad arrivare a Monteponi, questa mattina, in visita alle 37 lavoratrici Igea che occupano la Galleria Villamarina, è stata Maria Grazia Piras, assessore regionale delll’Industria.

L’assessore Piras ha partecipato alla messa celebrata in onore di Santa Barbara. In precedenza aveva partecipato alla cerimonia religiosa officiata a Nuraxi Figus, sito minerario della Carbosulcis. Sono state le stesse lavoratrici Igea, che assistevano alla messa da dietro le inferriate all’imbocco della Galleria, ad aprire i cancelli e a far entrare l’assessore, ad accoglierla con abbracci e strette di mano. È stato un incontro che ha sciolto la tensione maturata in questi giorni di protesta e di rivendicazioni. In una delle sale della miniera occupata, le donne hanno potuto approfondire con l’assessore dell’Industria i temi che sono alla base della contestazione.

L’assessore Piras, accompagnata dal nuovo commissario liquidatore Michele Caria, ha illustrato nei dettagli il provvedimento legislativo approvato ieri sera dal Consiglio regionale che consentirà a breve di garantire ai lavoratori Igea il pagamento delle retribuzioni. «So che la vostra protesta non riguarda soltanto gli stipendi – ha detto l’assessore rivolgendosi alle lavoratrici – e questo vi fa onore. Intanto, però, abbiamo risolto il problema delle retribuzioni. Nel frattempo continuiamo a lavorare, e lo stiamo facendo da mesi, anche grazie all’impegno del precedente liquidatore, l’ingegner Antioco Gregu, perché Igea si trasformi in un’azienda virtuosa e in grado di svolgere i lavori che le saranno assegnati. Non sono gli stanziamenti a mancare: i soldi ci sono e dovranno essere spesi. Ecco perché Igea, al cui interno opera personale altamente qualificato, deve essere risanata e al più presto. Sono sicura che, anche grazie alla vostra tenacia e alla vostra collaborazione, daremo un futuro alla società e, di conseguenza, a chi lavora in Igea».

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