Ignazio Locci (FI): “La Regione si impegni per regolamentare il fermo biologico della prossima annualità”.
“La Regione difenda le specificità della Sardegna, si avvalga dell’Autonomia Regionale di cui dispone in materia di pesca e si impegni per regolamentare il fermo biologico della prossima annualità (il danno, per quest’anno, è stato già confezionato rinunciando alla Specialità e accettando le misure tecniche e le modalità di esecuzione in materia varate dal Governo centrale), affinché i pescatori della Sardegna non debbano fare i conti con i gravi disagi e i minori guadagni che hanno segnato la stagione 2014.”
Lo ha detto Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia Sardegna.
“Sebbene le fonti normative assegnino alla Regione Sardegna potestà legislativa in materia di pesca (esercitata in considerazione del limite delle acque territoriali) – ha aggiunto il consigliere regionale di Sant’Antioco -, non si capisce perché la Giunta di Francesco Pigliaru abbia applicato la rigida e lesiva disciplina nazionale sul fermo biologico, creando danni incalcolabili al comparto della pesca: la nostra flotta è stata letteralmente bloccata in banchina senza alcuna opportunità di scelta, contrariamente a quanto avvenuto lo scorso anno. La Giunta di Ugo Cappellacci, infatti, aveva disciplinato il fermo garantendo la possibilità di continuare l’attività di pesca oltre le 12 miglia marine alle unità abilitate. La diversa regolamentazione tra il 2013 e il 2014 ha così creato disagio alle incolpevoli marinerie della Sardegna (ripercussioni sui fatturati e sui livelli occupativi), in quanto costrette alla revisione della programmazione delle campagne di pesca.”
“Per queste ragioni – ha concluso Ignazio Locci – ho presentato un’interpellanza rivolta al presidente della Regione e all’assessore regionale dell’Agricoltura e riforma agropastorale, per sapere se, relativamente al 2015, intendano disciplinare il fermo biologico tenendo conto dell’Autonomia Regionale in materia di pesca e delle esigenze di armatori e marinai sardi.”