18 November, 2024
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Il miglioramento e l’innovazione della scuola sarda passano anche attraverso l’organizzazione della rete scolastica. Ne è fermamente convinta l’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Claudia Firino, che riassume così gli obiettivi delle linee guida del Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche e di ridefinizione della rete scolastica e dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2015-2016, approvato ieri dalla Giunta regionale presieduta da Francesco Pigliaru: «Garantire un livello di istruzione nel territorio sardo equo, accessibile e di qualità per tutti gli studenti sardi».

Impietosi, infatti, i dati attuali sulla scuola sarda, che fanno rilevare scarse competenze in lettura per il 27,3% degli studenti sardi (contro il 19,5% in Italia, dati OCSE-PISA), e in matematica 33% (contro il 24,7% Italia, dati ISTAT-DPS); un tasso di dispersione scolastica pari al 24,7%, superiore di 7,4 punti alla media nazionale e di 3,3 alla media del mezzogiorno e una percentuale stimata al 28% di giovani tra i 15 e i 19 anni che rinunciano agli studi.

Il sistema scolastico, priorità dichiarata di questa Giunta regionale, punta dunque all’innalzamento qualitativo degli studi a tutti i livelli, alla riduzione della dispersione, al miglioramento delle competenze degli studenti e a una migliore articolazione e distribuzione delle scuole nel territorio. «È nostra volontà dotare la Regione Sardegna di criteri propri per realizzare un’adeguata offerta formativa a partire dalla costituzione di un sistema scolastico integrato e promuovendo nuove scuole ispirate ai più avanzati modelli didattici», dichiara l’assessore Firino. «Intendiamo superare il modello delle pluriclassi, sostenere la creazione di poli territoriali scolastici e la cooperazione tra i Comuni e garantire la presenza della scuola nei territori che vivono situazioni di marginalità geografica ed economico-sociale. Le linee guida su cui abbiamo aperto il confronto mirano a consentire un’offerta di eccellenza portando innovazione e stabilità alle istituzioni scolastiche della Sardegna», sottolinea, infine, l’assessore della Pubblica Istruzione.

Nella medesima seduta di Giunta, sono stati anche approvati criteri e modalità per l’erogazione di 3 milioni di euro per gli assegni di merito a favore degli studenti universitari che ne abbiano i requisiti, finalizzata alla crescita del capitale umano e al superamento delle carenze delle competenze in materie tecnico-scientifiche e che saranno ripartiti tra il competente Servizio dell’assessorato della Pubblica Istruzione e gli Enti regionali per il Diritto allo Studio (ERSU) di Cagliari e di Sassari.

«La modifica dei criteri va soprattutto a favore degli studenti meritevoli e privi di mezzi perché le pari opportunità devono essere garantite anche nel diritto allo studio», commenta l’assessore. Ulteriori 3 milioni sono stati inoltre destinati ad abbattere i costi del fitto casa per gli studenti sardi che frequentano corsi universitari fuori dai comuni di residenza. Da ultimo, e sempre nell’ottica di garantire un’equità di trattamento e la fruibilità delle lezioni, dal Piano di interventi straordinari e imprevisti per il diritto allo studio è stato stanziato 1milione e 500mila euro ai Comuni che si trovano nell’impossibilità di fronteggiare i costi di trasporto degli alunni che, a causa del dimensionamento, frequentano presso sedi scolastiche ubicate in Comuni o frazioni diverse da quelli di residenza.

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L’assessorato dei Trasporti ha pubblicato l’avviso per l’accettazione, senza compensazioni economiche, degli oneri di servizio pubblico (OSP) per le rotte aeree che collegano:

– Cagliari – Bologna

– Cagliari – Torino

– Cagliari – Verona

– Cagliari – Napoli

– Olbia – Bologna

– Olbia – Verona

Le rotte che collegano Cagliari con Firenze e Palermo potranno, invece, essere esercitate in regime di libero mercato in quanto non sono state accettate da nessun vettore aereo.

I vettori interessati dovranno comunicare formalmente l’accettazione degli Osp entro il 16 gennaio 2015 all’indirizzo Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato dei Trasporti, Via XXIX Novembre, 41 – 09123 Cagliari, al numero di fax 0706067308 ovvero tramite posta elettronica certificata all’indirizzo trasporti@pec.regione.sardegna.it

Sotto la direzione dal manager della squadra Nazionale, Marco Mazzieri, indetto dal Comitato regionale e dalla Delegazione Tecnica della Sardegna, si è svolto il 29 e 30 novembre scorsi ad Iglesias il 4° Clinic regionale di aggiornamento tecnico pratico sui fondamentali del baseball e del softball. L’iniziativa formativa è stata voluta dal vice presidente federale Totoni Sanna in risposta alle diverse sollecitazioni di tecnici sardi. «Siamo molto grati a Marco Mazzieri per questa sua disponibilità: è la prima volta in oltre quarant’anni di batti e corri nell’Isola – ha rammentato il Presidente del Comitato regionale Sardegna Nicola Ribichesu – che un allenatore della squadra azzurra calca il prato di un diamante sardo»

Comprensibile il grande interesse, l’aspettativa e la notevole partecipazione per un evento di tale livello tecnico: ben quaranta tra tecnici tesserati ed “aspiranti” tecnici (questi ultimi in gran parte ex tesserati CNT o ex atleti che intendono riavvicinarsi all’attività tecnica) provenienti anche dalle località più lontane del Nord Sardegna quali Olbia, Alghero, Olmedo. Il corso è stato ospitato nel diamante dell’Iglesias Baseball. Come ha rimarcato l’assessore comunale dello sport Simone Franceschi, nel saluto di benvenuto rivolto a Mazzieri ed ai partecipanti al corso: «Questo stadio è una struttura unica in Sardegna, e grazie all’apporto ed alla dedizione degli operatori locali possiamo pensare di valorizzarne il ruolo di servizio nei confronti del movimento sportivo dell’intera Isola”. Il clima ancor mite della prolungata bella stagione sarda ha consentito ai corsisti di alternare attività d’aula alle attività in campo, incentrate in particolare sulle tematiche della battuta e della gestione della squadra. Le dimostrazioni di Mazzieri sono state supportate da un gruppo di giovani atleti, provenienti dalle società della Sardegna meridionale, Vibraf Domusnovas, Cagliari, Hinterland Quartu Sant’Elena, nonché le locali Villa Ecclesiae e Iglesias baseball, che sono stati impegnati nell’esecuzioni dimostrativa dei diversi Drills di battuta, Baserunnings e Defensive Drills per interni ed esterni. Il tecnico Walter Angioy, manager del Cagliari Baseball, ha presentato ai colleghi la propria esperienza nell’ambito del progetto Verde Azzurro, fornendo dati puntuali sull’obiettivo ritardo tecnico del baseball e softball isolano rispetto al resto del Paese. «Nell’Isola è necessario giocare molto di più – ha affermato Angioy – ma, soprattutto, è indispensabile un radicale impegno perché tutti condividiamo un linguaggio tecnico innovativo e comune». Un impegno che è stato fortemente sollecitato nei partecipanti, particolarmente attenti ed interessati alle conversazioni avviate da Marco Mazzieri sul batting coach e ancor più sugli aspetti mentali della battuta. «L’abilità da acquisire – ha affermato il tecnico della Nazionale – è l’immaginazione: quel modo positivo di operare intellettivamente che può eliminare le energie contrastanti con l’intenzionalità di una buona prestazione, come l’ansia e la paura di non farcela.»

«Credo che si tratti di un punto di svolta per i metodi di allenamento in uso in Sardegna.» Così ha commentato Antonio Agus, psicologo ed osservatore privilegiato del lavoro del clinic. «Dal mare delle sfumature tecniche che hanno caratterizzato l’evoluzione del baseball – ha osservato “Lello” Agus, 40 anni fa primo tecnico e primo Presidente del Comitato regionale FIBS – Marco Mazzieri fa emergere una nuova modalità, quella dei pensieri positivi, che favoriscano attraverso il recupero mnemonico di piacevolezze sensoriali una buona predisposizione a prestazioni coordinate ed automatismi vincenti. E’ grazie alle rappresentazioni ideo motorie, immagini costruite con l’allenamento, che recuperate in un insieme unico, che è possibile l’esecuzione automatica e veloce di un compito complesso.» 

Ma ancor meglio che con l’esposizione teorica, il tecnico federale è riuscito a suscitare veri momenti di vibrante emozione attraverso la visione delle immagini della Nazionale vincente il Campionato Europeo del 2012 in terra d’Olanda. «La nostra squadra è fatta di persone normali. Un nome per tutti: Matteo Reginato, battitore vincente nel momento decisivo. Si tratta di uno di noi, uno come noi – ha ricordato il manager Mazzieri ai tecnici isolani commentando l’ormai storico turno di battuta del giovane azzurro – che è però capace di interpretare al meglio e rendere efficiente una preparazione fondata sulla volontà, l’impegno e l’autodisciplina». «Siamo certi, caro Marco – ha detto il presidente del CNT Sardegna, Tore Cherchi, rivolgendo a Mazzieri, alla conclusione del clinic, un caloroso ringraziamento a nome di tutti i partecipanti e del C.R. Sardegna – che la tua presenza in Sardegna non sia episodica, ma costituisca solo la prima tappa di un nuovo percorso di crescita tecnica e di un rinnovato impegno delle strutture federali per lo sviluppo delle aree periferiche del nostro movimento.»

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Il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge sull’intervento di natura straordinaria a favore dei lavoratori dipendenti di società partecipate al 100% della Regione Sardegna, il disegno di legge della Giunta regionale sul piano di chiusura delle attività della Miniera di Nuraxi Figus in favore di Carbosulcis S.p.a. – Decisione definitiva n. C (2014) 6836 della Commissione europea del 1° ottobre 2014 sull’aiuto di Stato n. S.A. 20867 (ex 2012/NN e ha approvato la proposta di legge sulle modifiche ed integrazioni alla legge regionale 7 agosto 2014, n. 16 (Norme in materia di agricoltura e sviluppo rurale: agrobiodiversità, marchio collettivo, distretti). Il Consiglio ha poi esaminato due mozioni sulla riduzione dell’esenzione dell’Imu per i terreni agricoli, poi ricomprese in un ordine del giorno unitario sulla riduzione dell’esenzioni Imu, approvato all’unanimità.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, l’Assemblea ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con il disegno di legge della Giunta regionale che prevede un intervento di natura straordinaria a favore dei lavoratori dipendenti di società partecipate al 100% della Regione Sardegna. Il presidente ha aperto la discussione generale.

Il consigliere Paolo Truzzu (Sardegna-Fdi) ha osservato in apertura che «non è facile parlare con le donne chiuse nella miniera di Igea, espressione di una lotta che si protrae da tempo in cui i lavoratori pagano responsabilità della politica in senso lato». Truzzu è stato critico sulla proposta della Giunta: «Stiamo ancora una volta illudendo le persone perché con questo strumento non risolveremo il problema e stiamo operando senza il necessario coraggio». In concreto, il consigliere si è dichiarato molto perplesso sulla natura del fondo di rotazione per i dipendenti delle società partecipate «che vorrebbe dire che un soggetto anticipa e uno restituisce ma questo passaggio non è chiaro, perché non è pensabile che sia la stessa Igea che non riesce a pagare gli stipendi». «Sarebbe stato più giusto – ha concluso – attivare l’agenzia delle bonifiche e farla funzionare, senza dimenticare che esiste il rischio che il fondo si possa configurare come potenziale aiuto di Stato, esponendo la Regione a possibili sanzioni».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha affermato che «il problema di Igea richiama quello più generale delle bonifiche di Sulcis e dei siti minerari di tutta la Sardegna». Abbiamo di fronte un quadro, ha proseguito Locci, «in cui c’è da un lato una convenzione con la Regione che non è stata applicata e dall’altro una società decotta con grandissime difficoltà finanziarie e gestionali: stiamo provando a mettere una toppa per pagare gli stipendi arretrati ai lavoratori in un clima tensione emotiva molto forte». E’ importante perciò, ha concluso, «che non si colga questa occasione per le solite recriminazioni, privilegiando invece azioni chiare per rilanciare la società e mettere finalmente la parola fine alle pastoie burocratiche che stanno ostacolando l’attività di questa ed altre società».

La consigliera di Forza Italia, Alessandra Zedda, ha definito il tema in discussione “complesso” e ha evidenziato come le ultime due giunte regionali non siano riuscite a trovare una soluzione definitiva alla questione che riguarda le società partecipate interamente dalla Regione, le cosiddette società in house, come è l’Igea.

L’esponente della minoranza ha spiegato che la struttura societaria in house non agevola la ricerca di una soluzione definitiva e ha auspicato una riforma complessiva dell’Igea per garantire, primi tra tutti, i lavoratori. Alessandra Zedda ha quindi preannunciato il voto favorevole al disegno di legge approvato dalla Giunta e arrivato all’esame dell’Aula con la corsia preferenziale, garantita dall’articolo 102 del vigente regolamento interno del Consiglio regionale.

L’ex assessore dell’Industria prima e della Programmazione poi, della Giunta Cappellacci, non ha nascosto perplessità in ordine ai meccanismi di rimborso ma ha affermato che i contenuti del provvedimento sono sostanzialmente condivisibili. Alessandra Zedda ha concluso offrendo la disponibilità a procedere per una soluzione definitiva del problema che della società Igea.

Il consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi, ha dichiarato in apertura l’assenso del suo gruppo al provvedimento e ha compiuto alcune precisazioni sulla gestione dell’Igea. L’esponente della minoranza ha ricordato che nel 2009 si è proceduto con la nomina di Battista Zurru per sanare un buco in bilancio di circa 14 milioni di euro e nel 2013 – ha spiegato Oppi – è stato approvato il consuntivo 2012 che si è chiuso con 2 milioni di sbilancio. «Il presidente Zurru – ha dichiarato il consigliere dell’Udc – ha lasciato con due mesi di stipendi arretrati mentre col commissario gli stipendi non pagati sono diventati sei».

L’ex assessore dell’Ambiente della Giunta Cappellacci ha quindi denunciato “atteggiamenti di scarsa collaborazione” nei confronti di Igea da parte dei funzionari dell’assessorato dell’Industria ed in particolare di quelli del settore “miniere”.

Oppi nell’auspicare una soluzione definitiva al problema Igea, ha rimarcato l’inopportunità di procedere con la società in house («sarebbe meglio una trasformazione in agenzia») ed ha proposto, nell’ottica di un risparmio nei costi di gestione, di fare ricorso all’esodo di 40 lavoratori che insieme con 20 nuove assunzioni, a giudizio di Oppi, comporterebbero un risparmio sul costo del personale di circa 3.5 milioni di euro nell’arco di un triennio.

Efisio Arbau, capogruppo di Sardegna Vera, ha sottolineato la necessità di ripensare a un programma di riconversione dei siti minerari. «In altre zone dell’Isola come Lula – ha detto Arbau – si pensa alla tutela delle miniere come patrimonio dell’umanità, si vuole lavora per costruire un sistema che funzioni e produca reddito e sia in grado di stare sul mercato». L’esponente della maggioranza ha poi invitato l’opposizione a tener conto della situazione di emergenza in cui si trovano oggi i lavoratori dell’Igea, ormai senza stipendio da mesi. «Abbiamo a che fare con una situazione molto delicata – ha proseguito Arbau – è vero che trovare una soluzione complessiva al problema è difficile. Ora l’obiettivo è quello di prenderci tre-quattro mesi, che sono il tempo del concordato, e pagare gli stipendi a persone che si trovano in oggettiva difficoltà».

Secondo Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori sardi, occorre pensare da subito a una nuova politica industriale per la Sardegna. «Oggi è stata trovata una soluzione per dare risposte ai lavoratori Igea e alle donne che hanno deciso di occupare i pozzi in segno di protesta. Si tratta di un provvedimento tampone che servirà per l’immediato ma che non individua un percorso definitivo per la società partecipata dalla Regione».

Per il consigliere di minoranza è arrivato il momento di avviare una profonda riflessione per tutti gli enti strumentali e le agenzie regionali. «Serve sobrietà in un momento di grave crisi – ha affermato Dedoni – se non siamo capaci di fare questo offriremo il fianco a coloro che propongono l’abolizione delle regioni a statuto speciale come il Presidente della Regione Toscana, Rossi». Il capogruppo dei Riformatori, infine, ha chiesto un intervento forte della politica per mettere mano alle storture dell’apparato burocratico regionale.

Ha poi preso la parola il presidente del gruppo Sardegna, Modesto Fenu, il quale ha voluto specificare che l’intervento del collega Truzzu  voleva essere «uno stimolo per trovare una soluzione definitiva per questi lavoratori». Fenu ha esortato, quindi, la Giunta a risolvere il problema e ha annunciato il voto favorevole.  Il consigliere del Centro democratico, Annamaria Busia, ha ricordato che proprio lei, nella sua veste di avvocato, aveva sollecitato per Igea l’intervento della Procura della Repubblica, che ha avviato un’inchiesta ancora in corso. Busia ha ricordato che lo stesso ex assessore dell’Industria, Antonello Liori, aveva detto che l’Igea era gestita da incapaci e ha fatto l’esempio di un bando del 2010 per lo smaltimento dell’amianto. Per eseguire quell’operazione, secondo l’esponente della maggioranza, Igea ha speso il doppio di quanto sarebbe stato necessario: circa un milione e 300mila euro contro i 700mila euro necessari. Secondo la Busia le cause sono da cercare nella gestione avvenuta nella scorsa legislatura.

Ha annunciato il suo voto favorevole Fabrizio Anedda (Misto – RCSinistra sarda) «per pagare gli stipendi ai lavoratori di Igea». Per il consigliere c’è un problema da risolvere: Igea è una società che gestisce 200 operai e il committente è la Regione. Secondo Anedda o la Regione non ha dato i soldi alla società o chi gestisce non è in grado, e ha proposto di analizzare la produttività di Igea e affrontare la situazione in maniera definitiva.

Il consigliere Emilio Usula (Soberania e Indipendentzia) ha ribadito che «si tratta di un intervento straordinario attorno al quale nessuno può fare esercizio di retorica o prendersi meriti forse non dovuti; è necessario fare una analisi delle responsabilità politiche e gestionali e, infatti, di questi aspetti si sta occupando la magistratura, ma ora bisogna dare corso alla soluzione individuata dalla Giunta e dall’assessore». «In questo modo – ha sottolineato – stiamo dando una risposta ai lavoratori da mesi senza stipendio: è vero che si tratta di una soluzione importante ma non definitiva e su questa prospettiva bisogna concentrare i nostri sforzi, senza dimenticare che dietro gli uomini e le donne che lottano in galleria ci sono famiglie che hanno diritto a lavoro, dignità e futuro».

Il capogruppo di Sel Daniele Cocco ha condiviso le argomentazioni del consigliere Usula. «Il punto centrale – ha sostenuto – è la straordinarietà dell’intervento che arriva dopo l’incontro dei capigruppo con i rappresentanti sindacali di Igea». «La Giunta – ha detto ancora Cocco – ha fatto bene ad individuare la soluzione proposta attraverso il disegno di legge; è il minimo che il Consiglio regionale possa fare, e sotto questo profilo va apprezzata l’azione incisiva del presidente della Giunta per una vicenda ormai diventata di livello nazionale». «Oggi è inutile parlare del passato – ha concluso – anche perché le responsabilità saranno accertate, ma oggi votare questa legge è nostro dovere».

Il consigliere Gianluigi Rubiu (Udc) ha definito «una ennesima umiliazione per tutti i sardi assistere alla lotta delle donne barricate dentro le gallerie per difendere diritti sacrosanti, contro una politica dimostratasi incapace di dare una prospettiva ad Igea». «Servono soluzioni definitive – ha spiegato Rubiu – attraverso un meccanismo virtuoso e nuove risorse che possano far ripartire la società per mettere in moto un processo di normalità e di vero rilancio dell’azienda». L’agenzia, ha continuato il consigliere dell’Udc, «può essere una ipotesi solida, Igea e Regione avranno più margini di manovra, vogliamo che Igea abbia un ruolo attivo nelle bonifiche sotto il controllo pubblico perché la Sardegna ne ha bisogno in un quadro di trasparenza». «Piuttosto – ha osservato – il riferimento a passate eredità contenuto nella relazione non è chiaro, la questione non è tornare indietro di quattro anni o quindici anni, perché o siamo tutti colpevoli o tutti innocenti». «Il nostro voto sarà favorevole – ha concluso Rubiu – nonostante le speculazioni».

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, in riferimento ad alcuni accenti polemici emersi nel corso della discussione dai banchi dall’opposizione, ha sottolineato come quello varato dalla Giunta sia un provvedimento “semplice” che “mette a disposizione 5 milioni di euro attraverso un fondo di rotazione da pagare con la Sfirs per garantire le retribuzioni arretrate ai lavoratori dell’Igea”.

«Il tutto significa – ha spiegato l’esponente della maggioranza – che chi prima ha gestito l’Igea non lo ha fatto nella maniera dovuta». Pietro Cocco ha inoltre sintetizzato le tappe di Igea, nata nel ’90 per fare le bonifiche e gestire patrimonio e siti minerari nell’Isola. «Igea – ha affermato il capogruppo dei democratici – non ha saputo svolgere i suoi compiti».

Cocco ha anche confermato il ruolo di Igea nel settore delle bonifiche dei siti minerari «che – ha dichiarato – devono essere fatte da una società pubblica.»

Il capogruppo Pd ha quindi rassicurato sulla presentazione di un piano di rilancio dell’Igea e ha ricordato l’esistenza di un piano di esodo per i lavoratori che riguarda 94 lavoratori. Oggi però – ha proseguito Pietro Cocco – diamo una risposta all’emergenza delle retribuzioni non pagate ai lavoratori. «Lo ricordo – ha concluso Cocco – a quei consiglieri che hanno governato per cinque anni e che hanno lasciato in eredità situazioni disastrose».

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha ribadito la richiesta avanzata dal suo gruppo perché il provvedimento su Igea e Carbosulcis fosse inserito in cima all’ordine del giorno dei lavori in Consiglio regionale.

L’esponente della minoranza ha definito “non risolutive” le disposizioni del Dl 155 pur riconoscendo che rappresentano un primo passo nel verso dei problemi dei lavoratori. «Siamo un’opposizione responsabile – ha dichiarato Pittalis – e non cerchiamo divisioni sulle emergenze del lavoro ma chiediamo che si proceda con un piano industriale adeguato per il rilancio del ruolo e delle funzioni di Igea». Il capogruppo di Fi ha ribadito la necessità di una soluzione definitiva per scongiurare il rischio di nuovi interventi dettati dalle emergenze.

Nella parte conclusiva del suo intervento, Pietro Pittalis, si è rivolto al presidente della Giunta: «Presidente Pigliaru – ha dichiarato Pittalis – sul lavoro, il disagio sociale e il precariato, Forza Italia è al fianco di chi pone in essere iniziative serie per dare risposte ai problemi dei sardi».

Al termine dell’intervento del capogruppo di Forza Italia, il presidente Ganau ha dato la parola al Presidente della Giunta per il parere al disegno di legge.

Pigliaru ha chiarito da subito che la decisione adottata dall’Esecutivo è una soluzione di emergenza per dare una risposta ai lavoratori Igea. «Si tratta di una soluzione pienamente legittima che non sottrae l’azienda ai suoi obblighi – ha detto il capo dell’Esecutivo – è un provvedimento di sostegno al reddito dei singoli lavoratori e non influenza negativamente il principio della libera concorrenza».

Il presidente della Regione ha poi evidenziato “il disordine” in cui si trovano le società partecipate, alcune delle quali create da una cattiva politica al fine della mera gestione del potere che oggi non hanno però nessun ruolo nel mercato.

«I dipendenti Igea non devono pagare questo disordine creato dalla politica – ha affermato Pigliaru – oggi si tratta di risolvere un problema contingente ma importantissimo: consentire ai lavoratori in grande difficoltà di ricevere gli stipendi arretrati». La Giunta in ogni caso lavorerà per consentire a Igea di procedere alle bonifiche dei siti minerari: «Ci sono difficoltà forti che speriamo di poter risolvere – ha assicurato Pigliaru – il nuovo commissario si sta muovendo con molta determinazione per recuperare i ritardi causati da una politica distratta». Il presidente ha poi ringraziato l’opposizione per il contributo dato in Aula e si è detto convinto che con un confronto franco e diretto si possano trovare altre buone soluzioni per la Sardegna.

Chiusa la discussione generale, il presidente Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato dall’Aula all’unanimità. Subito dopo il Consiglio è passato all’esame dell’articolo 1. Non essendoci iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione il testo dell’art.1 che è stato approvato all’unanimità. Successivamente è stato votato l’articolo 2 e il relativo emendamento aggiuntivo che fissa l’entrata in vigore del provvedimento nel giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale. Articolo ed emendamento sono passati con 52 voti a favore e uno contrario. Ganau ha quindi messo in votazione il testo integrale della legge che è stato approvato con 52 voti a favore e uno contro.

Il presidente Ganau ha messo in discussione il secondo punto all’ordine del giorno: il DL 154 (Giunta regionale) “Piano di chiusura delle attività della Miniera di Nuraxi Figus in favore di Carbosulcis S.p.a. – Decisione definitiva n. C (2014) 6836 della Commissione europea del 1° ottobre 2014 sull’aiuto di Stato n. S.A. 20867 (ex 2012/NN)”. Il presidente ha aperto la discussione generale e ha dato la parola a Luca Pizzuto (Sel). Il consigliere ha affermato “che o si sta dalla parte del lavoro o non ci si sta”. Pizzuto ha ricordato che «abbiamo ereditato una situazione del mondo del lavoro, attinente ai finanziamenti della Regione, disastroso». E ha ricordato l’intervento dell’attuale Giunta per risollevare le sorti dei lavoratori di Igea, con il Dl appena approvato, di Alcoa (oggi recuperata) e della Carbosulcis con un percorso  di chiusura che dà sicurezza ai lavoratori. Pizzuto ha annunciato che il gruppo di Sel sosterrà le due proposte e si impegnerà a dare risposte ai lavoratori.  

L’ex assessore dell’Industria, Alessandra Zedda (FI), ha evidenziato che «quando bisogna dare risposte ai lavoratori noi non abbiamo mai fatto mancare il nostro supporto, ma non abbiamo invece goduto dello stesso atteggiamento da parte dell’opposizione nella scorsa legislatura». Zedda ha ripercorso le tappe che hanno portata alla crisi della Carbosulcis, ricordando che il problema arriva da lontano, e ha imputato responsabilità alla Regione, ma anche allo Stato.  Zedda ha annunciato il voto favorevole per una «norma dovuta», che eviterà alla Regione di incorrere nella procedura di infrazione dell’Europa e consentirà di sostenere fino al 2027 tantissimi lavoratori e le loro famiglie. Zedda ha esortato il presidente della Regione a cercare di ottenere il maggior numero di finanziamenti possibili dallo Stato da destinare al rilancio del territorio del Sulcis Iglesiente.

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha sostenuto che con il provvedimento in esame «inizia un percorso giusto in continuità con un cammino avviato alcuni anni fa, nell’ambito di un progetto di chiusura programmata condiviso fra lavoratori, sindacati e Regione ed Unione europea». Si chiude un pezzo della storia industriale della Sardegna, ha ricordato Locci, «ma oggi non avevamo soluzioni diverse; confermiamo quindi il sostegno a questa legge raccomandando che non sia una soluzione temporanea ma si rafforzi nel tempo con una prospettiva forte già a partire, per quanto riguarda la Regione, dalla prossima finanziaria».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni, rivolgendosi al consigliere Pizzuto, ha affermato che «il ragionamento politico è un divenire, democrazia significa aprirsi alla partecipazione del popolo sia su scelte economiche che istituzionali, in un percorso spesso non omogeneo segnato da grandi difficoltà». Le politiche del settore minerario in Sardegna, ha aggiunto Dedoni, «sono state inadeguate e poco partecipate, segno che la politica e la classe dirigente non riescono a mettersi in sintonia con la gente; bisogna recuperare una sensibilità nuova capace di offrire più fatti e meno parole».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha ricordato che «stiamo chiudendo l’ultima miniera di carbone d’Italia è non si tratta  di una questione romantica, perché nel tempo ci sono state responsabilità oggettive che hanno portato a questo risultato». «La vicenda della miniera di Nuraxi Figus – ha detto ancora Cocco – poteva andare diversamente con scelte più coraggiose anche industriali e tecniche ma ora siamo di fronte ad una scelta obbligata: piuttosto, dobbiamo concentrare il nostro impegno sulla creazione di un polo tecnologico sostenibile da punto di vista ambientale, sui diversi passaggi che accompagneranno questo processo, dalla chiusura nel 2018 fino al completamento dei piani di bonifica nel 2027». Ci sono insomma molte idee da mettere in campo, ha concluso il capogruppo del Pd, «e la Regione ha un ruolo importantissimo che dovrà esercitare con grande attenzione e competenza anche nelle scelte che riguarderanno il management della società, perché non ci possono essere uomini per tutte le stagioni».

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha quindi concesso la parola al presidente della Giunta. Il presidente Francesco Pigliaru ha sottolineato in apertura del suo intervento l’importanza del Dl 154 che fa parte – ha spiegato il capo dell’Esecutivo – del piano Carbosulcis. «Facciamo la nostra parte – ha dichiarato il presidente della Regione – e creiamo le condizioni perché il percorso di chiusura delle attività della miniera di Nuraxi Figus in favore di Carbosulcis Spa (così come richiesto dalla Commissione Europea) avvenga con il minor danno possibile per i lavoratori».

Pigliaru ha quindi confermato la volontà di procedere così come concordato nell’apposito piano ed ha annunciato l’incontro con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Graziano Delrio, in programma domani (giovedì 4 dicembre) a Cagliari sui temi dell’Igea, Piano Sulcis e sulle altre vertenze aperte in Sardegna.

A conclusione delle dichiarazioni del presidente della Giunta, il presidente del Consiglio ha concesso la parola per le dichiarazioni di voto ai consiglieri Pizzuto (Sel), Truzzu (Fdi-Sardegna), Rubiu (Udc) e Arbau (La Base-Sardegna Vera) che hanno dichiarato voto favorevole al Dl 154.

Il presidente Ganau ha quindi posto in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato dall’Aula. Si è proceduto, dunque, con la votazione dell’articolo 1) “Approvazione  del Piano di chiusura della miniera di Nuraxi Figus” che è stato approvato con votazione elettronica (52 presenti, 51 votanti e 51 voti favorevoli), quindi dell’articolo 2) “Copertura finanziaria” che è stato approvato con 51 votanti e 51 voti favorevoli.

Il presidente Ganau ha quindi posto in votazione l’emendamento aggiuntivo n. 1, presentato da tutti i capigruppo del Consiglio (primo firmatario il capogruppo Pd, Pietro Cocco) che così recita: “La presente legge entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (Buras)”. L’Aula ha dato il via libera all’unanimità (51 votanti e 51 favorevoli) all’emendamento aggiuntivo all’articolo 2 e sempre con votazione unanime sono stati approvati gli allegati A) e B) al testo di legge.

Il presidente del Consiglio ha quindi dichiarato aperta la votazione finale ed ha proclamato l’approvazione del Dl 154 con 51 votanti e 51 voti a favore.  (am)

Successivamente il Consiglio è passato all’esame della proposta di legge n. 139/B “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 7 agosto 2014, n. 16 (Norme in materia di agricoltura e sviluppo rurale: agrobiodiversità, marchio collettivo, distretti)”.

Il testo introduce alcuni correttivi alla legge approvata nei mesi scorsi e impugnata dal Governo davanti alla Corte Costituzionale perché ritenuta contrastante con le norme europee sulla libera circolazione delle merci e sulla libera concorrenza.  Il primo firmatario Luigi Lotto, presidente della Commissione Attività Produttive, ha spiegato l’obiettivo primario della legge n.16/2014:  creare un marchio di qualità per la valorizzazione dei prodotti sardi. «Quella legge era stata licenziata all’unanimità dal Consiglio – ha ricordato Lotto – la Giunta aveva impostato una procedura presso l’Unione Europea per l’approvazione del marchio di qualità. Il Governo ha impugnato la legge contestando l’iniziativa perché andrebbe contro le normative europee sulla libera concorrenza. Noi abbiamo voluto creare un marchio che valorizzasse sistemi produttivi certificati per promuovere valori e tradizioni del mondo agricolo sardo». Il presidente della Quinta Commissione ha poi ricordato all’Aula che in Italia altre regioni si sono dotate di un marchio di qualità. Alcuni progetti sono andati in porto, altri hanno subito le contestazioni del Governo. «Non sono in grado di sapere quale sarà il destino finale della nostra legge – ha affermato Lotto – c’è però una scelta politica di fondo fatta dal Consiglio all’unanimità per porre le basi che consentano al mondo agricolo sardo di creare sviluppo economico». Lotto ha poi spiegato che con la proposta in discussione saranno corretti solo alcuni passaggi obiettivamente suscettibili di rilievi, mentre sarà mantenuto l’impianto della legge 16 e difesa l’idea della Regione di creare un marchio di qualità per valorizzare i propri prodotti tipici. “Ad altre Regioni è stato consentito – ha proseguito Lotto – come Regione Autonoma non possiamo accettare supinamente che il Governo e la Corte lascino in piedi le leggi di altre regioni cassando la nostra». In mattinata la Quinta Commissione aveva respinto la proposta del presidente del Gruppo “Sardegna” Modesto Fenu che chiedeva di non procedere ad alcuna modifica della legge regionale n.16 impugnata dal Governo. «Abbiamo deciso in sintonia con gli uffici di procedere ad alcune modifiche senza rinunciare all’impianto di fondo – ha concluso Lotto – siamo convinti che la creazione del marchio di qualità per i prodotti sardi sia un’operazione pienamente legittima».

Ha poi preso la parola il leader dell’Uds Mario Floris che ha chiesto di ritirare la sua firma dal progetto di legge. «Pensavo che ci fossero state delle interlocuzioni con il Governo nazionale – ha detto l’ex presidente della Regione – questa proposta introduce invece delle modifiche per i rilievi del governo. Fino a questo momento abbiamo difeso la nostra specialità con ricorsi e contestazioni, ora ci stiamo rimangiando tutto». Floris ha poi invitato Giunta e Consiglio a riappropriarsi del ruolo di capofila tra le regioni a statuto speciale: «Oggi ci adagiamo sulle decisioni di altri – ha affermato Floris – eppure la Sardegna è stata la prima regione al mondo a dotarsi di un testo unico sull’agricoltura». Il consigliere di minoranza ha quindi concluso il suo intervento sollecitando una difesa più forte delle tipicità sarde in modo da evitare l’invasione dei prodotti provenienti dall’estero.

Il presidente ha poi dato la parola al vice presidente della commissione Attività produttive, Luigi Crisponi (Riformatori sardi), il quale ha evidenziato il lavoro fatto dal parlamentino nell’analisi delle richieste fatte dal governo. Crisponi si è detto dispiaciuto nel rinunciare a parti importanti della legge, approvata ad agosto, come il contrassegno, la dicitura prodotto in Sardegna e sulle sanzioni, «ma dobbiamo soggiacere» a causa dei regolamenti comunitari. Il consigliere ha ricordato che la Regione Sardegna ha passato, però, indenne il controllo dell’Unione europea sul marchio di qualità e di origine dell’artigianato di qualità della Sardegna, utilizzando il marchio Isola. «Questo impone una riflessione della commissione». Crisponi ha concluso dichiarando «inevitabile assicurare, per adesso, il voto favorevole».

Per Mario Tendas (Pd) probabilmente c’è stato qualche errore a livello procedurale sul marchio collettivo di qualità. Il consigliere ha richiamato la sentenza della Corte Costituzionale 66/13 relativamente ai marchi di qualità regionali in cui viene affermato che “introdurre un marchio «regionale» di qualità può indurre il consumatore a preferire prodotti contrassegnati da tale marchio rispetto ad altri similari, producendo, quantomeno indirettamente o in potenza, effetti restrittivi sulla libera circolazione delle merci”. Tendas ha ricordato anche l’esperienza della Puglia, che ha allargato l’utilizzo del marchio ai soggetti operanti nell’Unione europea che rispettino determinati principi di qualità. Un’iniziativa, secondo l’esponente della maggioranza, da approfondire in Commissione. Il consigliere del Pd ha esortato l’Aula ad approvare la legge che «consente di salvare il salvabile».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia)  si è detto dispiaciuto del fatto che «la legge sia sotto lo schiaffo dell’avvocatura dello Stato pur essendo il frutto di un lavoro importante cui hanno contribuito maggioranza e opposizione». Con le modifiche che stiamo apportando, ha continuato Tedde, «si è deciso di salvare il bambino buttando l’acqua che comunque non è sporca ed è evidente che da parte del Governo c’è stato un eccesso di zelo: dal punto di vista tecnico stiamo facendo una operazione abbastanza marginale ma sul piano politico va denunciato l’atteggiamento del Governo che si concentra su atti formali e non guarda alla sostanza, dato che la legge non vuole violare i principi della libera concorrenza ma richiamare l’attenzione dei consumatori sul nostro marchio di qualità».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha operato una distinzione. Da una parte, ha sostenuto, «c’è un percorso di tecnica legislativa che porta al rispetto delle norme sovra ordinate nazionali ed europee ma, dall’altro, c’è poi un aspetto che riguarda la politica su cui c’è molto da dire». Il nostro obiettivo, ha spiegato, «è quello di promuovere la qualità dei nostri prodotti; in altre parole mangia sardo e compra sardo lo possiamo e lo dobbiamo dire, vogliamo avere uno strumento di promozione forte ed efficace e per questo abbiamo due strade, prodotti con marchio di qualità più un marchio qualità Sardegna che verrà regolato dai disciplinari di produzione delle varie filiere».

Il consigliere Pier Mario Manca (Sardegna Vera), in apertura, ha espresso dispiacere per la posizione del consigliere Floris che ha ritirato firma, «fermo restando che rilievi del Governo non sono del tutto condivisibili soprattutto in materia di concorrenza sleale». La politica, però, ha continuato Manca, «è mediazione, il legislatore deve governare il territorio con norme che consentano agli operatori economici di lavorare con dignità e non ci possiamo arroccare sulle nostre posizioni». Oggi, ha detto ancora, «dobbiamo salvaguardare l’impianto della legge e lavorare sui marchi di qualità, utilizzando anche il meglio di altre esperienze con riferimento a marchi di società private». Forse non è la migliore legge possibile, ha concluso il consigliere, «ma è l’inizio di una strada nuova che ci può portare a risultati migliori nel futuro, un segnale che inverte la tendenza e che si potrà ulteriormente consolidare con la programmazione dei fondi Por 2014 – 2020 che consentiranno di intervenire positivamente sulle nostre filiere».

Il consigliere del Psd’Az, Angelo Carta, ha definito l’approvazione della legge n. 16 dello scorso 7 agosto “una bella pagina della Legislatura” e un “buon esercizio di un pezzo di quella sovranità tanto sbandierata”. Carta ha quindi dichiarato di considerare “un attacco alla Sardegna” la decisione del governo di impugnare la legge 16 dinanzi alla Corte costituzionale, perché – ha aggiunto il consigliere della minoranza – la potestà legislativa in materia di agricoltura e foreste è garantita dall’articolo 3 dello Statuto di Autonomia. «Ma Renzi – ha attaccato  il rappresentante sardista – della nostra Specialità se ne frega e non si può dunque accettare la decisione del governo procedendo con l’approvazione del Dl 139».

A giudizio di Carta, il Consiglio regionale non deve infatti modificare il testo della legge 7 agosto 2014 sul marchio dei prodotti agroalimentari ma “andare fino in fondo, fino al giudizio dinanzi della Corte costituzionale”. «Conduciamo la nostra battaglia per difendere la nostra specialità oppure saremo complici del governo nazionale», ha insistito Angelo Carta, che si è rivolto alla componente indipendentista e sovranista della coalizione del centrosinistra, perché incalzino la maggioranza per un’azione più coraggiosa e incisiva.

Il consigliere del Psd’Az ha concluso annunciando il ritiro della firma al Dl 139 ed ha preannunciato il voto contrario al testo che modifica la legge 16 approvata in Consiglio lo scorso 7 agosto.

Il consigliere del Pd, Luigi Lotto, ha ribadito l’opportunità di procedere con l’approvazione del Dl 139 che – a giudizio del presidente della Quinta commissione –modifica quelle parti della legge 16/2014 che sono a rischio di bocciatura dinanzi alla Corte costituzionale. «Il nostro obiettivo – ha dichiarato Lotto – è salvaguardare la possibilità per la Regione di gestire il proprio marchio attraverso gli appositi disciplinari di produzione».

Luigi Lotto si è detto sicuro che senza le modifiche contenute nel Dl 139 la legge, che istituisce il marchio Sardegna, per i prodotti dell’agroalimentare sarà bocciata dalla Corte costituzionale. (am)

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha difeso l’impianto della legge n.16. «Quel testo per il quale oggi si presenta una proposta di modifica – ha detto Rubiu – era una legge condivisa, la sintesi perfetta delle proposte di maggioranza e opposizione. Per questo siamo contrari ai correttivi».  Rubiu ha poi chiesto all’Aula di prendere in considerazione l’emendamento alla legge presentato insieme al consigliere Modesto Fenu con il quale si affida la gestione del marchio ad un soggetto terzo di diritto privato. «In questo modo si difenderebbero i nostri prodotti tipici e si impedirebbe ad aziende non sarde di produrre e commercializzare con il marchio Sardegna». Rubiu ha quindi annunciato il proprio voto contrario in caso di mancato accoglimento dell’emendamento proposto.

Efisio Arbau, presidente del Gruppo “Sardegna Vera” ha sottolineato il nuovo spirito identitario presente in Sardegna da cui è nata l’esigenza di creare un marchio di qualità. «Questo – ha detto Arbau – sta consentendo a molte aziende di presentarsi con orgoglio nei mercati nazionali ed internazionali. Oggi però c’è l’esigenza di portare a casa un risultato positivo». Arbau ha messo in evidenza l’obbligo del legislatore di individuare strumenti e iniziative buone per tutti. «Gli strumenti da noi votati – ha proseguito il capogruppo di Sardegna Vera – sono stati ritenuti illegittimi dal Governo. Oggi abbiamo il dovere di fare i buoni legislatori e ottenere il miglior risultato possibile».

Rivolgendosi al consigliere Mario Floris, Arbau ha chiesto se si vuole davvero fare una battaglia per la creazione dello Stato sardo. «Noi siamo pronti a sostenere questa battaglia – ha concluso Arbau – altrimenti sventolare la bandierina solo sul dettaglio ci porta a prendere schiaffi dalla Corte Costituzionale». (Psp)

Il presidente del gruppo Sardegna, Modesto Fenu, ha affermato di essere dispiaciuto nel sentire consiglieri che paragonano la Sardegna a regioni come la Puglia non a Statuto speciale. «Noi siamo chiamati qui oggi non per assecondare quello che ci viene chiesto dal Governo ma per difendere l’autonomia, i diritti e le aspettative delle aziende agroalimentari sarde». Fenu ha ricordato che «il divario tra le esportazioni e importazioni ammonta a 2 miliardi e mezzo di euro», e che se si riuscisse a incidere almeno del 40 per cento si porterebbe un incremento di fatturato per le nostre aziende di oltre un miliardo di euro.

L’avvocatura dello Stato ci offende, ha affermato, perché hanno utilizzato diversi comportamenti con altre regioni non sono state e perché chiunque così potrà avere il marchio. «E non è un caso che ci chiedono di inserire il regolamento 207 del 2009» ha aggiunto Fenu, «significa che noi non possiamo intervenire neanche con i disciplinari di produzione». Per l’esponente della minoranza bisogna approvare un testo che difenda la Sardegna e gli interessi delle aziende sarde e non comportarci sempre come una colonia. Fenu ha ricordato che il Regolamento CE 1169 del 2013 non solo non impedisce di creare il marchio, «ma ce lo chiede». «Non è possibile che dobbiamo sempre essere figli di un Dio minore. Non è possibile accettarlo. Non posso votare questa legge», ha concluso Fenu.

Emilio Usula (Rossomori), capogruppo di Soberania e Indipendentzia, ha annunciato: «Voterò a favore di questa legge anche con un po’ di mal di pancia. Tutte le strade che portano alla promozione dei nostri prodotti devono essere percorse. La legge approvata all’unanimità ad agosto – ha continuato – va vista in questa direzione e l’impugnazione del Governo dimostra che stiamo andando nella direzione giusta». Usula ha affermato che la Roma ci sono forze che rispondono agli interessi della grande distribuzione che si vede minacciata da questo tipo di legge. «Dobbiamo difendere il nostro prodotto agricolo sardo e con i disciplinari saremo in grado di farlo». (eln)

L’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, a nome della Giunta, ha affermato che «le modifiche proposte sono corrette e vanno sostenute, perché affermano la volontà della Sardegna di sostenere i suoi prodotti, decisione fortemente attesa dagli operatori del settore che punta a distinguere il prodotto sardo e difenderlo da una concorrenza molto aggressiva». L’impugnativa del Governo, ha precisato, «punta ad interrompere questo cammino virtuoso; per il futuro, comunque, niente ci vieta di effettuare interventi successivi per connotare meglio i nostri prodotti attraverso l’iniziativa delle imprese private, oggi dobbiamo andare avanti nella tutela della nostra agricoltura».

Il presidente Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli della legge, che l’Aula ha approvato. Successivamente, il Consiglio ha approvato l’art.1 (36 favorevoli, 4 contrari), l’art. 2 (36 favorevoli, 4 contrari e 3 astenuti) e l’art. 3 (35 favorevoli e 4 contrari).

Nella discussione generale dell’art.4 sono intervenuti i consiglieri Modesto Fenu (Sardegna-Zona Franca), Luigi Lotto e Roberto Deriu (Pd).

Il consigliere Modesto Fenu (Sardegna-Zona Franca) ha sottolineato che, con l’articolo in esame, «si cancella la concessione esclusiva del marchio ad imprese che hanno sede in Sardegna, quindi si dà la possibilità ad imprese del territorio nazionale di confezionare nostri prodotti ottenendo per giunta il nostro marchio, distorsione che non è possibile correggere con i disciplinari».

Il consigliere Luigi Lotto (Pd) ha ricordato che «quando venne introdotta questa modifica lo si fece per difendere la visione unitaria della legge, superando i rilievi degli uffici che avevano avvertito sulla possibilità di una censura; il cuore della legge è l’art.22, che prevede l’obbligo di indicare il luogo in cui i prodotti vengono confezionati in base a precisi disciplinari dove vengono, al consumatore la scelta finale, a noi il compito di dare valore a questo aspetto della legge».

Il consigliere Roberto Deriu (Pd) ha detto che «la mente mi porta a sostenere l’approvazione della legge ma il cuore mi porterebbe a sostenere le ragioni dell’autonomia, senza dimenticare che proprio la prima legge della Sardegna venne rimandata indietro dal Governo e la Sardegna la riapprovò». La vera scelta, ha sostenuto, «è invitare i consumatori a orientarsi su prodotti sardi perché si può essere autonomisti credendo nel mercato e nella concorrenza leale: noi, difendendo l’origine del prodotto, facciamo un passo avanti anche se vorremmo fare qualcosa di più, fermo restando che la riflessione politica su come esprimere la nostra autonomia rimane tutta».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente Ganau ha messo in votazione l’art.4 che è stato approvato con 37voti favorevoli e 4 contrari.

Il consigliere del gruppo “Sardegna”, Modesto Fenu, ha confermato le critiche alle disposizioni contenute nella Pl 139 ed ha ribadito che le modifiche proposte alle legge regionale n. 16 non tengono conto delle prerogative statutarie in materia di agricoltura e foreste. «A ciò si aggiunga – ha concluso l’esponente della minoranza – che all’articolo 5 della Pl 139 si lascia intendere che i disciplinari di produzione debbano avere una sorta di parare preventivo da parte del ministero».

Il presidente del Consiglio, non avendo altri iscritti a parlare a posto in votazione l’articolo 5 “Modifiche all’articolo 19 (Disciplinare di produzione) della legge regionale n. 16 del 2014” che è stato approvato con 33 voti favorevoli, 11 contrari, su 44 votanti. Il presidente Ganau ha quindi aperto la discussione sull’articolo 6), al quale è stato presentato l’emendamento aggiuntivo n. 1 (Fenu-Rubiu), e il presidente del Consiglio ha invitato i presentatori ad indicare la copertura finanziaria. Il consigliere Fenu (Zona Franca-Sardegna) ha indicato l’Upb è specificato che la copertura finanziaria prevista è pari a 50mila euro. Modesto Fenu ha quindi proseguito il suo intervento denunciando che con l’approvazione della Pl 139 di fatto si impedisce la valorizzazione attraverso l’apposito marchio dei prodotti dell’agroalimentare sardo per quelle produzioni con ingrediente principale sardo. Fenu si è detto convinto che al marchio Sardegna possa applicarsi il regolamento Ue 1169/2011 che consente alla Francia di tutelare e valorizzare i prodotti delle produzioni agricole.

Il consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, ha ricordato come l’ipotesi del marchio collettivo a gestione privata sia stato in realtà cassato dall’Unione europea nel 2002, in riferimento ad un’iniziativa condotta in tal senso dalla Germania.

Il consigliere del Pd, Luigi Lotto, ha espresso il parere contrario della commissione Quinta e la Giunta, con l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha dichiarato di rimettersi al parere della commissione.

Il consigliere Fenu (Zona Franca-Sardegna) è intervenuto per dichiarazione di voto ed ha invitato il Consiglio a riflettere sul fatto che le modifiche alla legge 16, attraverso quanto previsto nella Pl 139, si tradurranno in una penalizzazione per la Sardegna e avranno come risultato che “i culurgiones prodotti con la fecole di patate olandesi avranno il marchio dei prodotti sardi”.

Il consigliere Luigi Lotto (Pd) ha annunciato il voto contrario all’emendamento Fenu-Rubiu ma ha sottolineato come in sede di discussione in commissione si è dichiarata la disponibilità ad affrontare il tema del marchio collettivo a gestione privata.

Il consigliere del gruppo Soberania&Indipendentzia, Piermario Manca, ha sottolineato la disponibilità al confronto dichiarata in tal senso dall’assessore Falchi.

Il consigliere di Sel, Eugenio Lai, ha evidenziato come il compito principale del Consiglio regionale sia quello di concludere il percorso normativo segnato dalla legge 16 del 7 agosto 2014 e che ha registrato il favore di agricoltori e allevatori in Sardegna.

Il consigliere di Forza Italia, Oscar Cherchi, ha dichiarato il favore alla proposta avanzata da Fenu e Rubiu per il marchio collettivo a gestione privata.

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha quindi posto in votazione l’articolo 6 “Abrogazioni” che è stato approvato con 38 voti a favore e 5 contrari, mentre l’emendamento aggiuntivo n. 1 (Fenu-Rubiu) non è stato approvato (42 votanti, 11 favorevoli e 31 contrari). Approvato con 40 favorevoli e 3 contrari l’articolo 7 “Entrata in vigore”, il presidente Ganau ha dichiarato aperta la votazione finale del testo di legge e ne ha quindi proclamato l’approvazione: 43 votanti, 39 favorevoli e 4 contrari.

L’Aula è poi passata all’esame di due mozioni, una della maggioranza e una dell’opposizione, sulla revisione delle esenzioni Imu sui terreni agricoli introdotta dal Governo nazionale. La prima mozione è stata illustrata da Antonio Solinas, presidente della Commissione Urbanistica e primo firmatario del documento.

Solinas ha evidenziato i pericoli del decreto interministeriale n.66/2014, convertito in legge lo scorso 23 giugno, con il quale si cancellano le esenzioni Imu per i terreni agricoli finora assicurate alle aree montane, collinari e svantaggiate lasciandole in vigore solo per i centri situati ad oltre 600 metri di altitudine sul livello del mare. «Se applicato – ha detto Solinas – questo provvedimento metterebbe a rischio le già asfittiche casse dei comuni sardi e impedirebbe di rispettare il principio del pareggio di bilancio».

Secondo il primo firmatario della mozione, la decisione del Governo, oltre a penalizzare i comuni, arrecherebbe un colpo mortale all’intero comparto agricolo della Sardegna. «Per questo – ha concluso Solinas – si chiede l’impegno della Giunta regionale a sostegno del mondo delle campagne e degli enti locali per scongiurare i rischi per i loro bilanci derivanti dalla revisione dalle esenzioni Imu sui terreni agricoli.

Pietro Pittalis (capogruppo Forza Italia Sardegna) ha illustrato la mozione n. 96 di cui è primo firmatario. Non basta approvare un  ordine del giorno – ha detto – bisogna intervenire a livello parlamentare. Il capogruppo di Forza Italia ha detto che l’iniziativa di predisporre un ordine del giorno bipartisan è lodevole  ma non basta. Il problema è far svegliare i parlamentari della Sardegna per far valere le nostre  prerogative. Questo onere di 18 milioni e 500 mila euro non può gravare sul bilancio dei comuni e del comparto agricolo. Eugenio Lai (Centro democratico Sardegna) ha parlato di “mannaia” per il nostro mondo agricolo e di “fuga” dello Stato davanti alle proprie responsabilità. Per Lai è necessario aprire  una vertenza Sardegna e un confronto continuo con il governo nazionale.

Il consigliere Pier Mario Manca (Sardegna Vera) ha messo l’accento sul fatto che il provvedimento del governo colpisce un settore, come quello agricolo, che stava mostrando timi segnali di ripresa. La Sardegna, ha aggiunto, «è la Regione che paga di più perché ha un altimetria media molto bassa e la maggioranza dei Comuni ricade in una fascia che non potrà godere di nessuna esenzione». Nella nostra Regione inoltre, ha detto ancora Manca, «esistono caseggiati di grandi dimensioni per immagazzinare grandi quantità di prodotti come i cereali, che sarebbero ulteriormente penalizzati; in definitiva, siamo davanti a un colpo mortale per la nostra agricoltura, che si potrebbe evitare semplicemente ritornando al concetto di altimetria media eliminando il legame fra l’imposta e la posizione della casa comunale».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Itaila) ha affermato che, con il provvedimento del Governo sull’Imu, «si sta gettando nella disperazione tutta l’agricoltura sarda». Sul piano istituzionale, secondo Cherchi, «viene completamente ribaltata la situazione precedente in base alla quale la Regione sarda poteva azzerare l’impatto dell’Imu sui terreni agricoli, considerando tutta la Sardegna zona svantaggiata; ora invece la competenza passa allo Stato con gli effetti che conosciamo». A parte il criterio assurdo di legare l’imposizione alla sede legale del Comune, ha concluso Cherchi, «chiediamo che il presidente e  l’assessore si trasferiscano a Roma fino alla soluzione del problema».

Il capogruppo dei Riformatori Sardi Attilio Dedoni ha rivendicato in Aula la decisione di presentare insieme ai colleghi del centrodestra una mozione per arrivare poi alla predisposizione di un ordine del giorno unitario. «Gli agricoltori non possono essere trattati in questo modo – ha detto Dedoni – questo decreto sulle esenzioni Imu per i terreni agricoli è l’ennesimo attacco all’autonomia sarda. Dal Governo abbiamo ricevuto piccoli contentini, per il resto solo tasse e penalizzazioni».

Angelo Carta (Psd’Az) ha auspicato un’azione forte nei confronti del Governo che domani sarà rappresentato in Sardegna dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Del Rio. «Ho firmato l’ordine del giorno unitario consapevole che non cambierà le sorti dei comuni sardi ma servirà per ribadire a Roma che non siamo disposti a continuare a subire penalizzazioni». Carta ha poi annunciato, come sindaco di Dorgali, l’intenzione di trasferire la sede legale del suo comune a 800 metri di altitudine per poter continuare a beneficiare delle esenzioni Imu.

L’ordine del giorno è stato condiviso dalla giunta. Siamo fortemente preoccupati – ha detto l’assessore all’Agricoltura – dall’impatto che questo provvedimento avrà sui nostri territori. Questo provvedimento deve essere rivisto.

Il Consiglio ha poi messo in votazione un ordine del giorno firmato da tutti i capigruppo. Questo ordine del giorno impegna la giunta regionale a mettere in campo tutte le azioni necessarie per difendere le prerogative della Regione e le norme approvate in ragione della propria autonomia, a tutelare gli Enti locali della Sardegna rispetto ai rischi derivanti per i loro bilanci dalle modalità di applicazione della revisione delle esenzioni Imu sui terreni agricoli e a sostenere il mondo agropastorale sardo di fronte ad un provvedimento che, se applicato, aggraverà la situazione di pesante crisi che attraversa il settore. L’ordine del giorno è stato approvato. Il Consiglio è stato convocato a domicilio.

Il Consiglio regionale ha approvato  un ordine del giorno, firmato da tutti i capigruppo, sulla riduzione delle esenzioni IMU. L’ordine del giorno impegna la Giunta regionale a mettere in campo tutte le azioni necessarie per difendere le prerogative della Regione e le norme approvate in ragione della propria autonomia, a tutelare gli Enti locali della Sardegna rispetto ai rischi derivanti per i loro bilanci dalle modalità di applicazione della revisione delle esenzioni Imu sui terreni agricoli e a sostenere il mondo agropastorale sardo di fronte ad un provvedimento che, se applicato, aggraverà la situazione di pesante crisi che attraversa il settore.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Il Consiglio regionale ha approvato con 52 voti a favore e uno contrario, il disegno di legge proposto dalla Giunta regionale per la costituzione di un Fondo regionale, con dotazione di 5 milioni e 500mila euro, da usare per anticipare in forma straordinaria le spettanze dovute ai lavoratori delle società partecipate nel caso in cui queste non riescano a pagare le retribuzioni mensili dovute.
Il Fondo, costituito presso la finanziaria regionale Sfirs mediante apposita convenzione, potrà anticipare i pagamenti fino al 100% delle retribuzioni maturate ed è attivabile su richiesta dei lavoratori interessati senza oneri aggiuntivi. Si tratta, in ogni caso, di un’anticipazione delle spettanze, che non sgrava le partecipate da obblighi presenti e futuri: le somme anticipate da Sfirs ai lavoratori saranno rimborsate dalla Regione comunque entro il 31 dicembre 2015.

Per i lavoratori di Igea significa la certezza dei pagamenti del saldo di ottobre e della mensilità di novembre per quanto riguarda gli arretrati e una sicurezza per il futuro, a partire dalla tredicesima.

«La Giunta ha lavorato intensamente in questi mesi e in questi giorni – ha affermato il presidente Francesco Pigliaru – per dare risposte a situazioni gravi come quella in cui si trovano i lavoratori di Igea, con la temporanea impossibilità di ricevere gli stipendi. La delibera individua un meccanismo di anticipazione che interviene straordinariamente nei casi delle società partecipate dalla Regione ed è una risposta contingente a una situazione di emergenza, che ci consente di lavorare con maggiore serenità alla soluzione del problema industriale”.

E l’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras: «I provvedimenti approvati oggi dalla Giunta confermano ciò che diciamo da sempre: non vogliamo affossare Igea, vogliamo rilanciare la società e trasformarla in un’azienda con i conti in equilibrio. La soluzione adottata per consentire il pagamento delle retribuzioni dei dipendenti Igea è frutto di un lavoro attento e ponderato fatto in queste ultime settimane. Adesso andiamo avanti e diamo fiducia al nuovo commissario, Michele Caria, che dovrà presentare presto il piano concordatario».

Donne Igea in miniera 5

Un emendamento inserito nel collegato alla legge di stabilità 2014 rischia di mettere in ginocchio tutto il comparto delle strutture ricettive all’aria aperta. È l’allarme lanciato dall’assessore del Turismo, artigianato e commercio, Francesco Morandi, che oggi ha scritto una lettera ai parlamentari sardi.

«L’emendamento, contenuto nel ddl S. 1676 all’articolo 40, comma 2, richiede il permesso di costruire a chi deve installare roulottes, campers e case mobili all’interno delle imprese turistico ricettive open air, modificando l’articolo 3, comma 1, lett, e.5, del DPR 380/2001, laddove invece lo stesso permesso non veniva richiesto», sottolinea l’assessore nel testo inviato a deputati e senatori isolani.

«Vi prego di valutare l’opportunità di un vostro autorevole intervento – continua Morandi – al fine di eliminare questo emendamento che, di fatto, determinerebbe un inspiegabile regresso della normativa». «In Sardegna, a fronte di una legge sostanzialmente allineata con la disciplina nazionale, l’emendamento di cui si parla avrebbe una ricaduta su circa 90 strutture ricettive all’aria aperta, che esprimono una capacità di oltre 44.000 posti letto – conclude l’esponente della Giunta Pigliaru – numeri che evidenziano inequivocabilmente la dimensione e la rilevanza del problema.»

Francesco Morandi

Il Municipio di Iglesias copia Piazza Municipio Iglesias 1 copia

Prende il via sabato 6 dicembre, il programma del Natale Iglesiente. Le manifestazioni natalizie inizieranno nel Ponte dell’Immacolata e si concluderanno con l’Epifania. Un calendario ricco di eventi, che spaziano dalla musica ai mercatini, per creare occasioni di incontro, svago e solidarietà. La novità dell’edizione 2014 del Natale Iglesiente è rappresentata dalla realizzazione dei Mercatini di Natale in Piazza Municipio. Il progetto nasce su iniziativa dell’Amministrazione Comune in collaborazione con  il Centro Commerciale Naturale Centro Città d’intesa con diverse Associazioni cittadine. Caratteristiche casette di legno accoglieranno artigiani, produttori, artisti che daranno vita al tradizionale Mercatino di Natale. Dall’11 al 24 dicembre si potranno acquistare oggetti originali, degustare prodotti e bevande tipiche, stupirsi di fronte alla manualità dei maestri artigiani.  Un calendario ricco di eventi, aspetta i visitatori grandi e piccini. Dopo il successo dello scorso anno, è in programma la seconda edizione del Villaggio di Babbo Natale a cura del Quartiere Castello. Appuntamento in Piazza Sella il 7/8/13/14/20/21/22 dicembre. Nutrito anche il calendario in programma al Teatro Electra.

La realizzazione del programma è resa possibile grazie all’impegno dei sodalizi culturali cittadini e al contributo di Portovesme srl, Reno srl, Alice Surgelati e Hotel Corte Rubja.

PROGRAMMA COMPLETO.

Sabato 6 dicembre

Ore 20.30 – Teatro Electra,  La cena dei cretini. Commedia di Francis Veber. A cura della compagnia   teatrale “Parole Rivelate”. Ingresso platea 5 € logge 3 €

Domenica 7 dicembre

Dalle ore 10.00 alle 21.00 – Piazza Sella, “Il villaggio di Babbo Natale”. Ore 17.00 intrattenimento natalizio, ore 18.00 degustazione di dolci e castagne. A cura del Quartiere Castello.

Ore 20.00 – Teatro Electra “Capolavori tra Classicismo e Romanticismo”. Trio des Alpes: Claude Hauri, violoncello Miryam Tschopp, violino, Corrado Greco, pianoforte. Platea € 6,00 I e II Loggia € 4,00. A cura dell’Associazione Culturale Anton Stadler.

Lunedi 8 dicembre

Dalle ore 10.00 alle 21.00 – Piazza Sella, “Il villaggio di Babbo Natale”. Ore 11.00 animazione per bambini, ore 17.00 degustazione di prodotti locali, ore 18.00 spettacolo di giocoleria e animazione per bambini a cura di Mr. Baloon. A cura del Quartiere Castello.

Ore 12.00 – Piazza Sella, “10° MOTODISPERSINE DI NATALE”, a cura del Moto Club Iglesias.

Ore 18.30 – Piazza Sella,  “Il Sogno. Opera musicale Zero”, a cura di Capricorn Concerti in coproduzione con Ente Concerti. Data Zero.

Giovedi 11 dicembre

Dalle ore 16.30 alle 21.00 – Piazza Municipio, “Mercatini di Natale”, la magica atmosfera natalizia nella piazza incantata. Creazioni artigianali, idee regalo, specialità gastronomiche e dolci melodie per grandi e piccini. Inaugurazione.

Ore 19.00 – Sala Lepori, Scuola Civica di Storia, “Massoneria e massoni a Iglesias fra Ottocento e Novecento”, a cura di Grazia Villani.

Venerdi 12 dicembre

Dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 21.00 – Piazza Municipio, “Mercatini di Natale”, la magica atmosfera natalizia nella piazza incantata.

Sabato 13 dicembre

Dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20.30 – Piazza Municipio, “Mercatini di Natale”, la magica atmosfera natalizia nella piazza incantata.

Dalle ore 10.00 alle 21.00 – Piazza Sella “Il villaggio di Babbo Natale”. Ore 11.00 animazione per bambini, ore 17.00 itinerante “Bandiere sotto l’albero”, VI edizione.  Ore 17.30 animazione per bambini, ore 18.00 degustazione. Ore 19.00 spettacolo di Bandiera e Sputafuoco. A cura del Quartiere Castello.

Ore 18.00 – Centro Culturale di via Cattaneo, “Desula”, presentazione del libro  di Giancarlo Casula

Ore 20.00 – Teatro Electra, “Mare & Sardegna”, Novafonic Quartet & Simeone Latini: Simeone Latini, Fabio Furia, Gian Maria Melis, Marcello Melis, Giovanni Chiaramonte. Musiche di Fabio Furia.

Domenica 14 dicembre

Dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 21.00 – Piazza Municipio, “Mercatini di Natale”, la magica atmosfera natalizia nella piazza incantata.

Dalle ore 10.00 alle ore 21.00 – Piazza Sella,  “Il villaggio di Babbo Natale” – Piazza Sella. Ore 11.00 animazione per bambini, ore 17.00 degustazione, ore 18.00 “Canzoni sotto l’Albero”, festival canoro in collaborazione con Solelun@. Presenta Patrizia Pani. A cura del Quartiere Castello.

Lunedi 15 dicembre

Dalle ore 16.30 alle 21.00 – Piazza Municipio, “Mercatini di Natale”, la magica atmosfera natalizia nella piazza incantata.

Martedi 16 dicembre

Dalle ore 16.30 alle 21.00 – Piazza Municipio, “Mercatini di Natale”, la magica atmosfera natalizia nella piazza incantata.

Mercoledi 17 dicembre

Dalle ore 16.30 alle 21.00 – Piazza Municipio, “Mercatini di Natale”, la magica atmosfera natalizia nella piazza incantata.

Giovedi 18 dicembre

Dalle ore 16.30 alle 21.00 – Piazza Municipio, “Mercatini di Natale”, la magica atmosfera natalizia nella piazza incantata.

Ore 18.30 – Teatro Electra, Saggio danza classica e moderna della Palestra Samurai Club. Direzione, Giuliana Corrias

Venerdi 19 dicembre

Dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 21.00 – Piazza Municipio, ”Mercatini di Natale”, la magica atmosfera natalizia nella piazza incantata.

Dalle ore 17.00 – San Benedetto. Arriva Babbo Natale. Festa per i bambini

Ore 18.00 – Sala Remo Branca: Seminario, “Due mondi allo specchio. Incontri e scontri nella comunicazione uomo-donna”, a cura dell’associazione Agorà.

Ore 18.30 – Museo dell’Arte Mineraria, Via Roma, Giornate Tecniche Iglesienti, Disasastro di Stava: Analisi della genesi, delle cause e delle responsabilità a cura dell’ing. Maurizio Boaretto.

Dalle ore 19.00 – Teatro Electra “Festa manna de Pasca de Natale”. Presentazione opuscolo “Sa laurera e sa vida de su trigu”. Ore 19,30 assegnazione borse di studio.  Ore 20,00 concerto dell’International Opera Academy direttore M° Gianluca Erriu Borgia dedicato all’Associazione Nazionale Polizia di Stato. Ore 21,00 degustazione prodotti locali. Ingresso gratuito. A cura dell’Ente Concerti Città di Iglesias.

Sabato 20 dicembre

Dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 21.00 – Piazza Municipio, “Mercatini di Natale”, la magica atmosfera natalizia nella piazza incantata..

Dalle ore 10.00 alle ore 21.00 – Piazza Sella, “Il villaggio di Babbo Natale”. Ore 11.00 animazione per bambini, ore 17.00 degustazione di dolci, castagne e piatti tipici. Ore 18.00 spettacolo “Christmas Dance”, presenta Patrizia Pani. A cura del Quartiere Castello.

Dalle ore 17.00 – Ex Scuole Elemetari Bindua, Arriva Babbo Natale. Festa per i bambini

Dalle ore 17.00 – Piazza Lamarmora,  6°Edizione del Presepe Medioevale Vivente a cura dell’Associazione Balestrieri di Iglesias in collaborazione con il Quartiere Fontana e i Balestrieri di Villa Ecclesiae.

Ore 20.00 – Teatro Electra,  Esibizione degli allievi del corso di Bandoneon, della classe del M. Furia del conservatorio di Musica di Cagliari. A cura di “Anton Stadler”.

Domenica 21 dicembre

Dalle ore 9.00 – Parco delle Rimembranze, 3° MEMORIAL MARIO ANJOY DI CROSSCOUNTRY. A cura del Team Metalla.

Dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 21.00 – Piazza Municipio, “Mercatini di Natale”, la magica atmosfera natalizia nella piazza incantata.

Dalle ore 10.00 alle ore 21.00 – Piazza Sella, “Il villaggio di Babbo Natale”. Ore 11.00 animazione per bambini, ore 17.00 intrattenimento natalizio. Ore 18.00 dolci natalizi e spumante. Ore 19.00 spettacolo di giocoleria e sputafuoco con Mr. Baloon. A cura del Quartiere Castello.

Ore 19.00 – Chiesa Cattedrale, “Mare e Miniere 2014:Cantata di Natale” con: Elena Ledda voce, S. Soro voce, M. Palmas mandole, Nando Citarella, voce e tammorre, P. Cernuto voce, friscaletto e zampogna, M. Peghin chitarre, S. Lobina basso, C. Bava ciaramella, A. Foresti organo, M. Palmas suono

Ore 20.00 – Teatro Electra, “Fantasia” – Concerto di Natale. Trio Rospigliosi. A cura dell’Ass. culturale Anton Stadler. Ingresso Platea € 6,00  I e II loggia € 4,00. A cura di “Anton Stadler”.

Lunedi 22 dicembre

Dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20.30 – P.zza Municipio “Mercatini di Natale”.

Dalle ore 10.00 alle ore 21.00 – Piazza Sella, “Il villaggio di Babbo Natale”. Ore 11.00 animazione per bambini, ore 17.00 degustazione. Ore 18.30 “Miss Mamma Natale”. Ore 20.00 brindisi offerto dal Quartiere Castello.

Ore 17.00 – Teatro Electra, “Un Natale magico”, spettacolo teatrale. A cura dell’istituto “Pietro Allori”. Ore 21.00 – Teatro Electra,  Concerto di Natale e premio “Donna dell’Anno” a cura dell’Associazione “Io non ho paura” donne contro la violenza onlus.

Martedi 23 dicembre

Dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 21.00 – Piazza Municipio, “Mercatini di Natale”.

Ore 18.00 – Nebida,  Arriva Babbo Natale. Festa per i bambini

Ore 18.00 – Teatro Electra, In Rock in concerto

Ore 18.30 – Casa Serena, Festa di Natale

Mercoledi 24 dicembre

Dalle ore 10.00 alle 13.00 – Piazza Municipio, “Mercatini di Natale”.

Domenica 28 dicembre

Ore 20.30 – Teatro Electra,  Alice’s Wonderland. Singspiel per voci bianche e ensemble di G. Erriu. Ingresso Platea 5€ Logge 3€. A cura dell’Ente Concerti Città di Iglesias.

Sabato 3 gennaio

Ore 19.30 – Chiesa Cattedrale, Concerto del Coro Giovani di Santa Chiara.

Lunedi 5 gennaio

Ore 17,30 P.zza Municipio, “Festa dell’Epifania”, a cura della Pro Loco e Comando dei Vigili del Fuoco.

MOSTRE.

Mostre 6/7 dicembre – Chiostro di San Francesco “Per non dimenticare”, mostra di Aeromodellismo dedicata al Tenente “A. Macciò”

Dall’11 dicembre al 6 gennaio, dalle ore 17.30 alle ore 20.00 (il giovedì anche 10/12) – Sala espositiva Via Mazzini. Mostra “Donne che creano a Natale”, a cura dell’ass. Noa.

Dal 13 al 21 dicembre, dalle 17.00 alle 20.00 – Museo Arte MIneraria, Via Roma. Mostra fotografica Phone Grafie, di L. Mula e L. Serra.

Dal 14 al 31 dicembre, dalle ore 10.00 alle ore 12.00 – Museo Scuole di Miniera, Monteponi. Rassegna Presepi II edizione. Inaugurazione domenica 14, ore 11. A cura di “Scudimi”. (chiuso il 25 e 26/12).

Dal 13 al 24 dicembre, dalle ore 10/12 – 17/20 – Sala R. Branca, P.zza Municipio. Mostra: “Ma nel lavor tu fai libere le genti… Commercianti e piccoli imprenditori ad Iglesias fra ottocento e novecento”.  A cura di Grazia Villani, Marcella Cogoni e Antonio Ariu.

25/26/27/28 dicembre e 3/4/6 gennaio – Chiesa di san Salvatore, 4ª edizione del Presepe Vivente a cura del Quartiere di Santa Chiara.

PROGRAMMA MERCATINI DI NATALE IN PIAZZA MUNICIPIO.

Dall’ 11 al 24 dicembre in Piazza Municipio. Orari di apertura dei Mercatini di Natale. Tutti i giorni dalle ore 16.30 alle 21.00. Venerdì, sabato, domenica e i giorni 22 e 23 dicembre anche la mattina, dalle 10.00 alle 13.00. Il 24 dicembre solo la mattina, dalle 10.00 alle 13.00

11 dicembre

Dalle ore 16.30: Inaugurazione de “I Mercatini di Natale” con il Coro di  Iglesias e il Gruppo Folk “Città di Iglesias”.

Inaugurazione della Mostra “Donne che creano a Natale“, Sala Espositiva Via Mazzini.

Per i più piccoli… Folletti di Babbo Natale, truccabimbi e palloncini. Laboratori a cura dell’Associazione “Nuova Via”: Piccolo chef, leccascotti natalizi, decorazione di biscotti da passeggio.

12 dicembre

In serata: Note di Natale con Gianluca Tocco

Per i più piccoli… dalle ore 16.30. Laboratorio: Piccolo chef, leccascotti natalizi, decorazione di biscotti da passeggio a cura di Nuova Via

13 dicembre

In serata: Coro “Arcu de xelu” diretto da Sara Pinna

Per i più piccoli… dalle ore 16.30. Apertura dell’ufficio postale di Babbo Natale. Ore 17.30 arrivo di Babbo Natale

Laboratorio: “Idee fra le mani”, realizzazione di biglietti natalizi con la tecnica del cartonage

14 dicembre

In serata: Le più belle canzoni di Natale dal vivo con i Xmas Brothers

Per i più piccoli… dalle ore 16.30. Apertura dell’ufficio postale di Babbo Natale. Dalle ore 17.30 Christmas baby dance con i folletti e mascotte natalizie

Laboratori “Idee fra le mani”, realizzazione di biglietti natalizi con la tecnica del cartonage

15 dicembre

In serata: Rita Sannia in Melodie di Natale

Per i più piccoli… dalle ore 16.30. Apertura dell’ufficio postale di Babbo Natale.Truccabimbi.

Laboratorio Piccolo Chef, dolci abbobbi, decorazione di biscotti da appendere all’albero

16 dicembre

In serata: Atmosfere natalizie con Patrizia e Andrea

Per i più piccoli… dalle ore 16.30. Apertura dell’ufficio postale di Babbo Natale. Spettacolo di giocoleria più laboratorio di palloncini Laboratorio Piccolo Chef, dolci abbobbi, decorazione di biscotti da appendere all’albero

17 dicembre

In serata: Acustic Christmas con i Moody Freak

Per i più piccoli… dalle ore 16.30 Apertura dell’ufficio postale di Babbo Natale Laboratorio Piccolo Chef, cioccolandia, realizzazione di deliziosi cioccolatini.

18 dicembre

In serata: Cori “Boxis Nodias” e “Sid Addir babay” diretti da M. Atzori

Per i più piccoli… dalle ore 16.30. Apertura dell’ufficio postale di Babbo Natale. I racconti di Natale, folletto & Babbo Natale. Laboratorio Piccolo Chef, cioccolandia, realizzazione di deliziosi cioccolatini

19 dicembre

In serata: Coro del Giardino Musicale diretto da Roberto Trastu

Per i più piccoli… dalle ore 16.30, Rimbocchiamoci il cuore.  Arriva Babbo Natale sulla magica slitta: giochi, animazione, giochi e spettacoli.

Laboratorio Piccolo Chef, Cup Cakes Oh!Oh!Oh! Decorazione dei cup cakes di Babbo Natale

20 dicembre

In serata: Coro voci bianche “Eleonora d’Arborea”.

Per i più piccoli… dalle ore 16.30. Apertura dell’ufficio postale di Babbo Natale con una fantastica sorpresa !

Laboratorio Piccolo Chef, Cup Cakes Oh!Oh!Oh! decorazione dei cup cakes di Babbo Natale

21 dicembre

Ore 19.00 in Cattedrale – “Cantata di Natale” con Elena Ledda, S. Soro, M. Palmas, N. Citarella, P. Cernuto, M. Peghin, S. Lobina, C. Ciaramella, A. Foresti, M. Palmas.

Per i più piccoli… dalle ore 16.30. Giochi e canzoni con i folletti di Babbo Natale e con le mascotte natalizie

Laboratorio Piccolo Chef, Le spezie dei folletti, impariamo ad aromatizzare la cioccolata calda

22 dicembre

In serata: Fiati di Natale a cura della Banda Verdi

Per i più piccoli… dalle ore 16.30. Apertura dell’ufficio postale di Babbo Natale. I racconti di Natale, folletto più Babbo Natale e mascotte natalizie. Laboratorio Piccolo Chef, cioccolandia, realizzazione di deliziosi cioccolatini

23 dicembre

In serata: Christmas Quartet con Chiara Galleri, Andrea Persico, Daniele Deias e Sebastiano Italia

Per i più piccoli… dalle ore 16.30. Apertura dell’ufficio postale di Babbo Natale. I racconti di Natale, folletti e Babbo Natale. Laboratorio Piccolo Chef, Pandoro fiocco di neve, decorare il Pandoro

24 dicembre

In serata: Per i più piccoli… Saluti finali con Babbo Natale

Dall’11 al 19 iniziativa di solidarietà in Piazza Municipio: Rimbocchiamoci il cuore. Un gesto concreto per un Natale solidale con la raccolta alimentare, libri scolastici e giocattoli. A cura di Capricorn Concerti.

Verrà inaugurata domani, giovedì 4 dicembre, la 14ª Mostra del libro in Sardegna “Di Passi sardi. Segnalibri dell’Anima” che si svolge a Macomer, fino a domenica 7 dicembre nell’area fieristica delle ex Caserme Mura.

«Abbiamo fortemente voluto confermare questo evento, perché l’editoria sarda abbia ancora modo di esprimere tutte le proprie qualità e mettere in mostra il lavoro che svolge malgrado le crescenti difficoltà» ha detto l’assessore regionale della Cultura Claudia Firino intervenuta alla conferenza stampa di presentazione che si è svolta questa mattina presso l’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, a cui hanno partecipato anche il sindaco di Macomer, Antonio Onorato Succu, e gli assessori Tiziana Atzori e Giovanni Biccai.

«Non solo un ricco calendario di eventi – ha proseguito Claudia Firino – ma un appuntamento che travalica i confini della Sardegna aprendo una finestra con la Fiera della piccola editoria “Più libri più liberi”, di Roma in cui si saranno uno stand e collegamenti in diretta. Siamo attenti e vicini al mondo editoriale e alla promozione della lettura, che riteniamo attività prioritaria nell’ambito delle nostre iniziative culturali.» 

Il programma prevede incontri con gli autori locali e nazionali, dibattiti, cinema, fumetto, poesia, laboratori, esposizioni e spettacoli. Grande l’attenzione riservata ai giovani e al coinvolgimento delle scuole. La Mostra, finanziata dalla Regione e dal comune di Macomer, è organizzata in collaborazione con la Biblioteca comunale, l’Associazione editori sardi e l’Associazione Librai Sardi Indipendenti.

 

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La luce, che per più di 2 decenni ha illuminato la Silicon Valley del Mediterraneo, si sta spegnendo. E’ questa, in sintesi, la dura analisi sull’ICT in Sardegna e sulle imprese artigiane legate al comparto dell’elettronica e informatica, che emerge dal rapporto “Indice Confartigianato della propensione ad innovare”, che ha rielaborato i dati di diverse fonti (Unioncamere, Mise, Banca d’Italia, ecc.).

L’analisi, che ha preso in esame ben 27 indicatori regionali (che vanno, per esempio, dalla quota imprese high tech al loro export, dal tasso di innovazione tecnologica alla diffusione della banda larga nelle imprese, dai pagamenti on line all’aggiornamento del proprio sito fino all’utilizzo dei social network, oppure l’intensità dell’uso di internet oppure, ancora, la percentuale del PIL regionale relativo alla ricerca e sviluppo) pone la Sardegna al 19esimo posto in Italia, assai lontana dalla Lombardia (prima in classifica). Con un duro contraccolpo anche sulle imprese artigiane dell’ICT che, in 1 solo anno, vedono la loro riduzione del 4,4% rispetto al 2013.

Insomma, un panorama sardo che fino a pochi mesi fa reggeva e che ora, velocemente, arretra mentre cresce a livello nazionale (+0,3%)

«La Sardegna deve ridiventare quel laboratorio di nuove imprese dell’ICT che dovranno interagire con il manifatturiero, l’alimentare, le energie rinnovabili, il turismo, le smart city, i trasporti e l’edilizia – sottolinea Maria Carmela Folchetti, VicePresidente di Confartigianato Imprese Sardegna – anche se adesso siamo come un computer nuovissimo ma che usa un modem vecchio, quello a 28.8 kbs e quindi non riesce a esprimere tutto il suo potenziale·»

Su un indice che va da 100 a 1.000, quello della Sardegna segna 379, 19esimo posto, prima solo del Molise (330) e lontanissimo dal primo della Lombardia (689 punti).

Dall’analisi, emerge anche come la nostra Isola si piazzi nelle ultime 5 posizioni in 14 settori di 27; in altri 10 galleggia tra la decima e la 15esima posizione; solo 2 volta si ritrova nella “top five”, quella per l’uso di social network e quella per la potenza generata da fonti rinnovabili (4a posizione assoluta per entrambe).

In calo anche le imprese artigiane che operano nel settore; nel terzo trimestre 2014, quelle dell’ICT sono state 878 (il 2,3% del comparto artigiano), in calo del 4,4% rispetto al 2013 (peggior calo tra tutte le regioni). A sorpresa il 2,3% rispetto a tutte le imprese registrate, pone la Sardegna al primo posto in Italia (secondo il Friuli con 2,1 e terze le Marche con 1,7%).

Delle 878 imprese, 106 fabbricano computer e prodotti elettronici (12,1% del settore ICT), 2 commercializzano all’ingrosso apparecchiature ICT (0,2%), 139 producono software (15,8%), 3 sono nelle telecomunicazioni (0,3%), 362 elaborano dati e attività per gestione siti web (41,2%), 266 riparano computer e apparecchiature per le comunicazioni (30,3%).

Tra le vecchie province, 383 imprese artigiane dell’ICT sono presenti a Cagliari (calo del 4,3%), 322 a Sassari (calo del 3%), 125 a Nuoro (calo del 7,4%) e a Oristano (calo del 5,9%).

«Questo settore può e deve rappresentare un volano per lo sviluppo economico, occupazionale e tecnologico – continua Folchetti – per colmare il divario che si è creato tra le varie realtà italiane e del resto del Mondo.»

«Si sta delineando una nuova geografia dello sviluppo economico e la Sardegna non deve rimanere fuori – riprende la vicepresidente – esiste una architettura che mette assieme tre asset fondamentali dell’Italia, la manifattura, l’artigianato e le tecnologie digitali, e la nostra isola deve essere protagonista”.

Il digitale, dunque, sembra assurgere a nuova frontiera per il manifatturiero, che potrà trovare impulso non solo dalle stampanti 3D ma anche dalla interazione tra i software, internet, i nuovi dispositivi come smartphone e tablet con la creatività e la capacità manuale della creazione del “pezzo unico”, su misura. Ecco quindi che sarti, calzolai, falegnami e persino coloro che operano nel campo del benessere e della bellezza della persona, possono trovare nel mondo digitale del validi supporti alla propria attività, anche soltanto per promuovere la propria produzione o i servizi sul web (legandolo a percorsi turistici ad esempio) mantenendo un costante contatto con il mondo intero con la clientela già fidelizzata.

La Folchetti, in conclusione lancia un appello: «Abbiamo tutte le caratteristiche e potenzialità per essere nuovamente la Silicon Valley del Mediterraneo: i giovani e gli artigiani stanno facendo l’impossibile per non chiudere. Ora aspettiamo segnali concreti, immediati e tangibili da chi ci governa. Non sostenere questo settore significa essere condannati a una preistoria che i sardi non meritano».