18 November, 2024
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Prosegue, nelle scuole del Sulcis Iglesiente, l’attività di promozione della cultura della donazione e del trapianto organizzata dall’associazione sarda trapianti “Alessandro Ricchi”.

Mercoledì 3 dicembre, dalle 11.30 alle 12.30, è in programma un incontro al Liceo Baudi di Vesme di Iglesias.

Oltre alla testimonianza della esperienza di vita dei trapiantati, saranno presenti agli incontri in qualità di esperti tecnici della materia:

– Il dott. Piero Carta, anestesista e medico legale presso la ASL 7 (vice presidente dell’associazione)

– L’avv. Giuseppina Lorenzoni (segretaria dell’associazione)

L’attività di promozione, alla luce del successo ottenuto dalle associazioni di volontariato negli scorsi anni, si svolgerà c/o le sedi scolastiche e sarà rivolta agli alunni delle classi 4ª e 5ª.

L’incontro, si articolerà sulla proiezione di un breve filmato. Seguirà una discussione aperta durante la quale un’equipe di operatori sanitari in collaborazione con operatori del volontariato, affronteranno vari argomenti sulla falsariga della Campagna nazionale di comunicazione 2014.

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L'acqua delle sorgenti di Domusnovas.

L’acqua delle sorgenti di Domusnovas.

La quinta sezione del Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, si è pronunciata definitivamente accogliendo il ricorso e i motivi aggiunti proposti dalla società Domus Acqua srl, dal comune di Domusnovas, dall’impresa Locci Dario e dall’A.M.G.A. spa per la riforma della sentenza del TAR Sardegna concernente alcuni provvedimenti relativi all’affidamento del servizio idrico integrato a livello di ambito territoriale ottimale.

Domus Acqua è stata costituita dal comune di Domusnovas con delibera consiliare n. 13 del 31 maggio 2003, recante anche l’affidamento del servizio idrico a quest’ultima, nonché l’approvazione dello statuto sociale, del bando di gara per la successiva selezione del socio privato e del disciplinare di concessione. La gara è stata poi aggiudicata alla A.M.G.A. spa in data 2 settembre 2003. Il Consiglio di Stato ha riconosciuto la legittimità della procedura seguita per l’affidamento del servizio idrico integrato alla società contestualmente istituita e la selezione del socio operativo privato e costituito formalmente ed ha definito non condivisibile quanto affermato dal TAR, secondo il quale la normativa in esame non può essere applicata perché derogata da quella di settore per il servizio idrico integrato. Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello e per l’effetto, in riforma della sentenza del TAR Sardegna ed in accoglimento del ricorso e dei motivi aggiunti in primo grado, relativi, questi ultimi, ad atti consequenziali rispetto a quelli originariamente impugnati, devono essere annullati tutti i provvedimenti originariamente  impugnati, e quelli adottati dall’Autorità d’ambito oggetto del giudizio.

Il Consiglio di Stato ha condannato l’Autorità dell’ambito territoriale ottimale della Sardegna e la società Abbanoa a rifondere alle parti appellanti le spese del doppio grado di giudizio, complessivamente liquidate in 15.000 euro oltre agli accessori di legge.

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L’avvio del procedimento di fusione dei Consorzi di bonifica del Basso Sulcis, Cixerri e Sardegna Meridionale proposto dall’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, fa discutere. Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias nel Consiglio comunale di Iglesias, ha presentato un’interrogazione al sindaco, Emilio Gariazzo, e all’assessore delle Attività produttive, Melania Meo, nella quale ricorda che il comune di Iglesias, a metà degli anni novanta si oppose con successo, davanti al TAR Sardegna, alla fusione del consorzio di Bonifica del Cixerri con quello del Basso Sulcis, e chiede di sapere «vista la funzione determinate del consorzio, per l’economia agricola iglesiente, se vi sia l’intenzione di effettuare delle verifiche con l’assessorato regionale di competenza sulla possibilità di evitare la fusione dei consorzi e, in ogni caso, se vi sia l’intenzione di vigilare in merito al mantenimento, quantomeno, della sede del consorzio di bonifica in Iglesias».

«I consorzi di bonifica – dice Valentina Pistis – devono essere di effettivo sostegno al mondo agricolo. Negli ultimi anni si sono ridotti a enti gestiti da politici; trasformati in mere stazioni appaltanti per uso funzionale alla clientela. Macchine per costruire carriere e incrementare voti. Dobbiamo necessariamente stimolare gli agricoltori a ricominciare ad occuparsi della gestione del territorio, devono ritornare ad essere i protagonisti delle decisioni che gli competono. Non è più tempo di scelte calate dall’alto. L’accorpamento, proposto in questo modo, è una di quelle.»

Il consigliere regionale del PD Cesare Moriconi ha presentato una proposta di legge di modifica dell’articolo 2 della legge regionale n° 19 del 2014, nel punto in cui stabilisce il definanziamento delle opere pubbliche dei Comuni.

L’intervento normativo consiste nel proporre una proroga della scadenza prevista, sino al 30 marzo 2015, per dar tempo ai comuni che hanno già avviato, se non addirittura terminato, la progettazione definitiva e sono quindi nelle condizioni di concludere positivamente l’iter, di poter assolvere agli impegni di spesa già assunti e avviare le procedure di aggiudicazione dei lavori.

Il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge  n. 135/A riguardante l’approvazione del rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2013. L’Aula ha poi approvato la richiesta di far tornare in commissione, per un ulteriore esame, la progetto di legge 139/A (Lotto e più) su modifiche ed integrazioni alla legge regionale 7 agosto 2014, n. 16 (Norme in materia di agricoltura e sviluppo rurale: agro biodiversità, marchio collettivo, distretti). I lavori del Consiglio riprenderanno domani pomeriggio alle 16.00. Domani mattina, alle 10.00, si riuniranno la V e la VI commissione. La conferenza dei capigruppo è prevista per le ore 12. 00.

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L’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha partecipato ieri all’assemblea generale dei pescatori sardi che si è tenuta alla fiera di Cagliari. Centinaia di persone, rappresentanti di cooperative e delle associazioni di categoria di tutte le marinerie della Sardegna hanno partecipato all’iniziativa con numerosi interventi, descrivendo la forte contrazione che attraversa il mondo della pesca regionale.

«In questi mesi – ha detto l’assessore dell’Agricoltura – ho incontrato e ascoltato chi rappresenta le vostre esigenze, raccogliendo proposte e suggerimenti. I problemi non si risolvono tuttavia invitando i politici ad andare a casa come ha detto qualcuno in sala. Io stessa non sono politica, poiché vengo dal mondo produttivo agricolo, e capisco bene quali sono le difficoltà che bisogna affrontare quotidianamente. Per troppi anni la pesca e l’agricoltura sono stati considerati dei settori non trainanti per l’economia della nostra regione. Adesso però c’è un atteggiamento diverso che riguarda tutto l’agroalimentare che dalla pesca va all’agricoltura passando per l’allevamento e la pastorizia.

Nei rapporti con Bruxelles l’assessore ha fatto il punto sulle norme europee: «Le regole e i paletti all’interno dei quali ci si può muovere non sono scritti dalla Regione, ma dall’Unione europea e, a volte, vengono incontro alle esigenze dei pescatori del Mare del nord piuttosto che alle nostre. Quello che possiamo fare è prendere tali regolamenti comunitari e adattarli alle produzioni locali, rimodellarli tenendo conto delle nostre peculiarità come è stato fatto in passato da Spagna o Francia. A livello ministeriale, per l’appunto, stiamo lavorando al FEAMP (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca) e già dal mese di giugno abbiamo iniziato a discutere in Conferenza Stato Regioni i possibili provvedimenti per migliorare la competitività delle imprese, sostenendo ad esempio gli interventi per ammodernare le barche».

«Convocheremo già la settimana prossima il tavolo per la pesca – ha detto l’assessore – un tavolo più ristretto rispetto all’assemblea di oggi, dove i vari attori del settore possano lavorare da subito. Al contempo inizieremo a riorganizzare l’assessorato potenziando gli uffici che seguono la pesca.»

Sul tema del tonno, già da giugno gli uffici di via Pessagno hanno scritto al ministero affinché le quote venissero incrementate per la Sardegna: «Sia per le tonnare fisse sia per le barche che la nostra isola non possiede. La nota agli uffici romani è stata comunque reiterata più volte. A oggi – ha continuato Falchi – la quota tonno per l’Italia è stata aumentata dall’Ue. Adesso stiamo facendo in modo, anche attraverso i deputati e senatori sardi, che una quota parte di questo incremento ricada anche sulle imprese dell’isola».

Il Consiglio regionale ha approvato con 44 voti favorevoli e 1 voto contrario sui 50 consiglieri presenti in Aula, il progetto di legge n. 48 (Cozzolino e più) contenente disposizioni per la prevenzione delle complicanze, la diagnosi, il trattamento e il riconoscimento della rilevanza sociale dell’endometriosi. I lavori proseguono con  l’esame del disegno di legge n. 135/A riguardante l’approvazione del rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2013.

L’assessorato regionale del Turismo, artigianato e commercio ha integrato il programma annuale di concessione dei contributi destinati alla realizzazione di manifestazioni di grande interesse turistico.
L’integrazione riguarda i network del turismo culturale, del turismo enogastronomico, degli eventi di spettacolo e dell’artigianato artistico.
I singoli organismi beneficiari dovranno trasmettere all’Assessorato entro 10 giorni dal ricevimento della comunicazione di concessione del contributo formale dichiarazione di accettazione del contributo.

L’assessorato regionale del Lavoro ha pubblicato l’avviso per la presentazione delle domande di contributo a favore delle associazioni cooperativistiche legalmente riconosciute per l’attuazione degli interventi relativi alle attività connesse al Fondo per lo sviluppo del sistema cooperativistico in Sardegna.

Le attività connesse del fondo, finalizzato a supportare il processo di capitalizzazione e rafforzamento delle cooperative sarde già esistenti, riguarderanno in particolare:
– le attività di animazione e di informazione che avranno luogo nell’intero territorio regionale e verranno direttamente attuate dalle Centrali cooperativistiche, cui verrà affidato il compito di supportare le cooperative per l’accesso ad ogni informazione necessaria, legata alla partecipazione del fondo;
– le attività di tutoraggio che consisteranno nello sviluppo del gruppo di progetto candidato a costituire la cooperativa attraverso la formazione manageriale, la definizione degli ambiti di mercato e del piano organizzativo, la definizione del piano finanziario, la formazione degli operatori economici nella fase successiva al finanziamento nonché le verifiche periodiche che si pongono l’obiettivo di analizzare i risultati ottenuti, i cambiamenti osservati e di valutare insieme i passi successivi.

Il contributo complessivo di 500mila euro verrà ripartito tra le associazioni che faranno richiesta.

Le domande dovranno pervenire entro il 10 dicembre all’Assessorato regionale del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale Via XXVIII Febbraio, 1 – 09131 Cagliari.

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La Giunta regionale oggi ha approvato, come già concordato con i sindacati, una delibera che permette entro il 2014 il prepensionamento di tutti coloro che ne hanno diritto. In questo modo si riorganizza l’azienda accelerando il suo risanamento.
In una nota, intanto, la Giunta Pigliaru chiarisce la sua posizione in merito alla situazione di crisi della società e alla protesta in atto nella Galleria Villamarina della miniera di Monteponi.
«La protesta dei lavoratori di Igea attraversa tutti i media, soprattutto in questi giorni nei quali a manifestare sono soprattutto le lavoratrici – si legge nella nota -. I media riprendono la protesta riassumendola in uno slogan: la Regione non paga lo stipendio ai lavoratori Igea. Ma non è questa la verità. Prima di tutto perché lo stipendio alle lavoratrici e ai lavoratori deve pagarlo la società da cui dipendono: Igea. Che, è vero, è al cento per cento della Regione. Ma la Regione può solo pagare le prestazioni fornite dall’azienda, che a sua volta, incassati i soldi, pagherà i dipendenti, i contributi, i fornitori, le tasse. E quando questa Giunta si è insediata la società non era in grado di presentare resoconti di attività di lavoro che giustificassero le fatture emesse. Niente resoconti, niente fatture, niente pagamenti dell’attività svolta. E quindi niente stipendi. Se la Regione avesse pagato Igea senza giustificativi di prestazioni e fatture sarebbe stata colpita dalla Corte dei Conti e dall’Ue per aiuti di stato. Illegittimi.»
«Non solo. La Giunta al suo insediamento trovò una voragine di circa 20 milioni. Il capitale sociale completamente mangiato. Un’azienda praticamente in stato di fallimento. Si poteva scegliere tra due opzioni. La prima: decretarne il fallimento, garantendo ai dipendenti il pagamento degli stipendi arretrati, quattro anni di mobilità e poi il vuoto. Un futuro senza lavoro. La seconda opzione: l’apertura di una fase di liquidazione, passando la mano a un commissario liquidatore, esperto manager di industria, che ponesse le basi per il rilancio. Una scommessa che impediva il pagamento degli stipendi arretrati (infatti all’appello mancano le retribuzioni di marzo, aprile, maggio e giugno) perché bloccati dalla legge in attesa dell’uscita da questa fase. Ma permetteva di scommettere sul futuro. La Giunta regionale ha scelto questo secondo percorso. Il primo commissario liquidatore Antioco Gregu ha messo in grado l’azienda di predisporre i piani di lavoro permettendole di fatturare e alla Regione di pagare i giusti compensi. Così sono stati pagati gli stipendi di luglio, agosto, settembre e un acconto di 500 euro a testa per ottobre. Dunque, in questo momento mancano all’appello il saldo di ottobre e, da due giorni, lo stipendio di novembre.
Nel frattempo la Regione ha predisposto una convenzione quadro per un totale di 36 milioni in tre anni. La convenzione, firmata dall’assessorato dell’Industria e da Igea, affida alla società la custodia e la messa in sicurezza delle miniere e le convenzioni di bonifica già stipulate in passato. E’ un’ottima base da cui ripartire per la ripresa produttiva.
Intanto, al manager d’industria Antioco Gregu, che ha portato a termine il suo lavoro, è subentrato il nuovo commissario Michele Caria, che deve gestire la seconda fase: la richiesta di concordato. In questi giorni Caria sta lavorando con lo staff dell’assessorato dell’Industria per individuare i percorsi che possano permettere il pagamento di fatture già emesse, l’emissione di nuove fatture in base alla conclusione di attività affidate all’azienda, la ricerca di altri fondi da altre voci di bilancio. Il tutto per pagare gli stipendi dovuti e per mettere insieme la liquidità indispensabile per andare avanti.
Questa è la difficile situazione in cui si trova oggi Igea. Michele Caria, appena insediato, sta facendo il punto della situazione economico finanziaria. Nei prossimi giorni sarà possibile dare ulteriori informazioni, con dati più precisi e prospettive più chiare e definite. Lo stesso commissario domenica scorsa ha incontrato le lavoratrici e i lavoratori –
conclude la nota – portando loro la solidarietà propria e dell’assessore e condannando i gesti di violenza e di sabotaggio.»