18 November, 2024
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Botti di fine anno vietati a Carbonia, lo dispone un’ordinanza dell’Amministrazione comunale. L’ordinanza vieta l’utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici di qualsiasi genere nelle piazze e strade cittadine nei giorni 31 dicembre 2014 e 1 gennaio 2015.

Le ragioni sono diverse: ogni anno a livello nazionale numerose persone subiscono infortuni, alcune volte gravi, a causa dei cosiddetti “botti di capodanno”; il forte rumore dei botti può causare problemi anche per gli animali, che possono spaventarsi, scappare e perdere l’orientamento, con il rischio di smarrirsi o essere investiti; diversi cittadini e associazioni chiedono di adottare provvedimenti che impediscano l’utilizzo dei petardi per prevenire i pericoli provocati da persone che non rispettano le precauzioni minime di utilizzo.

Il mancato rispetto dell’ordinanza n. 278 del 22 dicembre 2014 comporta l’applicazione di una multa, da 25 a 500 euro, così come previsto dall’art. 7 bis del D. Lgs 267 del 2000.

L’Amministrazione comunale si appella, soprattutto, al senso di responsabilità individuale e collettiva, affinché ciascun cittadino sia pienamente consapevole delle conseguenze che l’utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici può avere per la sicurezza di tutti.

Verrà inaugurata sabato 27 dicembre, alle ore 19.00, presso le sale del MAB Museo archeologico Ferruccio Barreca di Sant’Antioco, la mostra InsulArte.

Il vernissage sarà accompagnato dalle musiche della Fabio Concu’s Orchestra e da degustazioni enogastronomiche di prodotti locali.

 Fino al 6 gennaio 2015 sarà possibile visitare la mostra collettiva d’arte contemporanea in cui saranno reinterpretate, attraverso diverse forme d’arte, le tematiche relative al “passato millenario” dell’Isola. La visita permetterà di ammirare la libera espressione di oltre venti giovani artisti sardi.

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Critiche alla proposta di legge sugli agriturismo e le fattorie didattiche, approvata qualche giorno fa, arrivano dal consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco che rimarca diverse debolezze del disegno di legge e la ribellione degli operatori delle strutture agrituristiche sarde.

«Si eviti di snaturare l’identità della Sardegna – sottolinea Tocco – consentendo che si portino negli agriturismo isolani prodotti provenienti da altre parti della Penisola o dall’estero. Si riporti la norma all’interno della commissione attività produttive, per scongiurare un altro colpo alla nostra economia.»

«L’appello – osserva Tocco – è incentrato sulla tutela delle produzioni sarde e dell’originaria natura degli agriturismo isolani che devono avere un forte legame con l’azienda agricola ed il contesto territoriale in cui operano.»

Secondo la nuova norma solo il 35 per cento dei prodotti utilizzabili nella somministrazione dei pasti, alimenti e bevande deve provenire dall’azienda agricola. «Un provvedimento che di fatto rischia di cancellare le eccellenze sarde. Si corre il rischio infatti – aggiunge il consigliere regionale di Forza Italia – che una grande fetta di produzioni provenga da oltre Tirreno o dall’estero. Si applichi una norma che almeno garantisca l’utilizzo dei gioielli della nostra agricoltura  in queste strutture». Tocco ha predisposto un disegno di legge sulle fattorie didattiche e sociali. «Un’impalcatura concepita – conclude – proprio nell’ottica di promuovere e valorizzare le realtà che tutelino le produzioni isolane rilanciando così l’economia sarda.»

Gli specialisti di informatica dell’ateneo di Cagliari chiudono un altro anno proficuo per didattica, ricerca e progetti internazionali di alto livello. Rimedi e sviluppi sul fronte della criminalità sul web

Gli specialisti del Diee (dipartimento di ingegneria elettrica ed elettronica, facoltà di Ingegneria) dell’ateneo cagliaritano hanno presentato il progetto CyberROAD (http://cyberroad-project.eu). Finanziato dalla Commissione Europea all’interno del settimo programma quadro, ha per obiettivo la creazione dell’agenda di ricerca sul Cybercrime e sul Cyberterrorism, identificando lacune e priorità da risolvere nell’immediato futuro.

La presentazione del CyberRoad è stata inserita nei lavori della terza edizione della Scuola in sicurezza informatica e protezione dei dati personali. La “Building Trust in the Information Age” (http://comsec.diee.unica.it/summer-school) è stata seguita nel laboratorio Lidia da 40 studenti di varie nazioni europee. Con i docenti dell’ateneo Giorgio Giacinto, Davide Ariu, Battista Biggio e Igino Corona, anche otto specialisti esterni: Marco Balduzzi (Trend Micro Research), Jens Grossklags (Pennsylvania State University, USA), Konrad Rieck (University Göttingen, Germany), Konrad Rieck (University Glasgow, UK), Stefano Zanero (Politecnico Milano), Marco Morana (Citi Group, UK), Srdjan Capkun (ETH Zurich, Switzerland) e Matteo Bonfanti (Scuola Superiore Sant’Anna). Tra i temi, stato dell’arte, prospettive future e ricerca. A breve sul sito della Scuola (http://comsec.diee.unica.it/summer-school) l’annuncio per la quarta edizione che si terrà nel 2015.

Sugli strumenti sviluppati per gestire la sicurezza informatica è intervenuto Karen Renaud: «La complessità nella configurazione dei meccanismi di protezione dei sistemi informatici può portare paradossalmente il sistema a essere meno sicuro. Si pensi ad esempio all’obbligo all’uso di password complesse che però vengono custodite dall’utente in modo non protetto». Balduzzi, Zanero e Capkun si sono soffermati su tecniche e metodologie avanzate per la rilevazione di attacchi. Tra questi, gli attacchi sviluppati per colpire il maggior numero di utenti della rete Internet e quelli con un obiettivo specifico (azienda, autovettura, ecc).

I ricercatori del Diee hanno illustrato anche i progetti di ricerca innovativi sulla rilevazione di malware, phishing e reti fast-flux, finanziati dalla Commissione Europea DG Home attraverso il progetto ILLBuster (http://illbuster-project.eu), e gli studi sulla rilevazione di attacchi mirati. Un tema sul quale l’Università di Cagliari eroga formazione alle PMI sarde, all’interno del progetto cluster stata (http://stata.diee.unica.it), finanziato dalla Regione Sardegna e dall’ente Sardegna Ricerche. Per gli studenti, il PraLab e la Scuola costituiscono un bacino ideale e qualificato per sviluppare competenze specifiche richieste dal mondo del lavoro.

Jens Grossklags ha evidenziato le principali motivazioni economiche alla base della diffusione della criminalità informatica. Marco Morana ha esposto la metodologia per la analisi delle minacce informatiche e la stima del rischio economico con le azioni conseguenti per ridurre il rischio attraverso azioni mirate. Matteo Bonfanti ha illustrato le principali problematiche nella legislazione nazionale e europea relativa alla riservatezza dei dati personali.

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Sono 3mila662 i laboratori e le botteghe artigiane dell’agroalimentare che operano in Sardegna, pronte a soddisfare ogni tipo di palato e a offrire a clienti nostrani e turisti, un ventaglio di prodotti straordinari per qualità, gusto, tradizione e genuinità. Di queste, ben 180 offrono prodotti di altissima qualità, lavorati, trasformati e certificati secondo i marchi europei Dop, Igp e Stg.

166 sono invece i milioni di euro del giro d’affari dell’export e 184 i prodotti agroalimentari tradizionali, riconosciuti, in Sardegna.

Questi sono i dati sulla Sardegna del “Dossier sull’Artigianato Alimentare”, elaborato dall’Ufficio Studi Nazionale di Confartigianato, sui dati del terzo trimestre 2014 del ministero delle Politiche agricole e alimentari.

«Ci rivolgiamo ai consumatori – afferma Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – affinché, in un momento come il Natale, seppure difficile economicamente, si affidino alla tradizione e alla qualità che possono garantire i nostri straordinari artigiani dell’alimentazione e della ristorazione. Anche un solo acquisto di questo genere – sottolinea la presidente Folchetti – è un “piccolo valore” che può contribuire a dare ulteriore forza a un comparto che è tra i pochi a resistere alla crisi garantendo occupazione e lavoro a decine di migliaia di lavoratori sardi.»

Delle quasi 3.700 imprese attive nell’alimentare, 1.443 sono pasticcerie, panifici e gelaterie, 1.656 sono attive nei servizi da asporto, 236 sono pastifici, 53 sono attive nella lavorazione e trasformazione della carne, 44 nel lattiero caseario, 48 nell’ambito delle spezie e condimenti, 42 nella produzione di oli e grassi vegetali e animali, 27 nella lavorazione e conservazione di frutta, ortaggi e pesce, 32 nell’ambito dei vini, birre e distillati vari, 34 nella lavorazione delle granaglie e altre 47 in altre produzioni.

A livello provinciale, a Cagliari ci sono 1.461 imprese, a Sassari 1.175, a Nuoro 728 e a Oristano 298.

«La cosa più interessante di questo settore – precisa Maria Carmela Folchetti- è che i prezzi sono stati contenuti  quasi “all’osso”. Ad esempio nella pasticceria fresca (dati ISTAT) l’aumento medio al consumatore è stato pari all’1,0%. Inferiore sia alla media dei prodotti alimentari che alla crescita dei prezzi delle materie prime”.

«Voglio infine soffermarmi sui 7 prodotti agroalimentari a marchio DOP e IGP che la Sardegna annovera (come il Fiore Sardo) – conclude la presidente di Confartigianato Imprese Sardegna e, soprattutto, sulle 180 imprese artigiane sarde che si dedicano alle produzioni a marchio garantito Dop, Igp e Stg. Un patrimonio di conoscenze e competenze straordinario che si dedica alla produzione di olio extra vergine d’oliva, ai formaggi, all’ortofrutta e cereali, alle carni fresche e lavorate e alle lavorazioni varie. Questi numeri sono la dimostrazione di quanto sia forte il collegamento della popolazione sarda con le sue tradizioni più profonde. Legame che si deve sempre più tradurre in un sistema integrato e sinergico tra prodotti di qualità, territorio e percorsi turistici enogastronomici.»

L’export italiano dell’agroalimentare rappresenta il 7% del Made in Italy e segna una crescita del 2,9% rispetto allo scorso anno.

I mercati più dinamici sono quelli UE: +3%, di poco superiori a quelle UE con il 2,8%. Si esportano vini 23,5%, ovvero 3.187 milioni di euro, paste alimentari per 1.469 milioni di euro (10,8%), formaggi e latticini per 1.429 milioni di euro (10.8%) e pomodori e preparati per 951 milioni di euro (7%).

Incrementi dell’export a doppia cifra verso la Francia (38,2%), il Regno Unito (30,3%), gli Stati Uniti (21,9%) e i Paesi bassi (15,1%).

Provincia

Imprese Alimentari

Cagliari

1.461

Oristano

298

Nuoro

728

Sassari

1.175

SARDEGNA

3.662

Imprese alimentari artigiane nelle varie province (terzo trimestre 2013)

Produzioni

CA

OR

NU

SS

SARDEGNA

Pane e dolci

528

147

348

420

1.443

Cibo da asporto

775

96

214

571

1.656

Pasta

71

25

61

79

236

Lav. Carni

12

1

19

21

53

Lattiero Caseario

13

1

11

19

44

Condimenti e spezie

10

5

22

11

48

Oli vegetali e animali

8

7

12

15

42

Conservazione frutta ortaggi pesce

13

0

8

8

27

Vini e bevande

13

5

7

6

32

Lavorazione granaglie

7

4

13

10

34

Altri produttori alimentari

12

7

12

15

47

1.461

298

728

1.175

3.662

Zdenek Zeman non è più l’allenatore del Cagliari. La notizia, nell’aria ormai da ieri mattina, è stata ufficializzata dalla società guidata dal presidente Tommaso Giulini con un comunicato di tre righe.

«Il Cagliari Calcio comunica che da oggi Zdenek Zeman lascia la guida tecnica della prima squadra – si legge nella nota -. La Società ringrazia il tecnico e tutto il suo staff per il lavoro svolto in questi mesi con grande professionalità e dedizione.»

La società non ha ancora sciolto le riserve sulla scelta del sostituto, decisione che potrebbe arrivare già nelle prossime ore.

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La crisi dell’emittenza radiotelevisiva e la nuova frontiera dell’informazione sul web sono stati i due argomenti al centro dell’audizione davanti al Corecom Sardegna dei presidenti di Assostampa e Ordine dei giornalisti Celestino Tabasso e Filippo Peretti.

Il Comitato regionale per le comunicazioni, che tra i suoi compiti ha anche quello di predisporre le graduatorie per l’erogazione dei contributi ministeriali all’emittenza televisiva locale (ex legge 448/98), ha voluto sentire i massimi rappresentanti della categoria sulla profonda crisi che ha investito il settore e sulle soluzioni individuate dal Consiglio regionale a sostegno dell’editoria. «Lo scorso anno i contributi ministeriali sono stati dimezzati – ha ricordato il  presidente del Corecom Mario Cabasino – il budget a disposizione delle emittenti sarde è passato da circa 3 milioni a un milione e mezzo di euro. Un taglio che metterà a rischio la sopravvivenza di molte realtà».

Nel 2014, nell’Isola, un’emittente storica come Sardegna Uno Tv ha licenziato la metà del personale; un’altra, Cinquestelle, con i dipendenti senza stipendio da alcuni mesi, ha recentemente interrotto le trasmissioni. Una situazione drammatica che nei giorni scorsi ha indotto il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau a sollecitare l’approdo in Aula della legge a sostegno delle emittenti locali, approvata all’unanimità dalla Seconda Commissione. «Una norma da approvare in tempi rapidi – ha detto Cabasino – ma con la garanzia che le risorse vengano erogate a imprenditori seri. Il Corecom assicurerà una vigilanza costante e severa sull’utilizzo dei soldi pubblici».

Il neo presidente dell’Associazione della Stampa Sarda, Celestino Tabasso, ha sottolineato la necessità di salvaguardare il principio del pluralismo dell’informazione, oggi sempre più a rischio. «Serve trasparenza nella contribuzione pubblica a favore dell’editoria – ha detto Tabasso – le risorse destinate a sostenere il pluralismo devono seguire criteri certi. Bisogna evitare che vadano a finanziare un’editoria “opaca”. I fondi a disposizione sono pochi, non ci si può più permettere di sprecarli».

Sulla stessa linea il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna, Filippo Peretti, che ha rimarcato la necessità di salvaguardare la dignità professionale della categoria e rispettare i contratti di lavoro. «Questa esigenza deve essere il faro della legge, se non si tiene ben presente questo concetto c’è il rischio di concedere ancora una volta inutili contributi a pioggia. Peretti si è detto favorevole alla previsione di un servizio pubblico regionale affidato, con trasparenza e regole certe, alle emittenti locali. Per far questo – ha concluso Peretti – bisogna però fare chiarezza sulla proprietà delle emittenti, sull’uso e la destinazione finale delle risorse erogate».

Durante l’audizione si è poi affrontato il delicato tema del giornalismo sul web, un settore in forte espansione ma difficile da governare per le sue caratteristiche intrinseche e per una normativa non ancora al passo con i tempi. Il presidente del Corecom ha annunciato la decisione di procedere a uno studio approfondito del settore che sfocerà in un report circostanziato sulla situazione del giornalismo digitale in Sardegna (numero di testare registrate, struttura delle redazioni, capacità di produrre reddito). L’obiettivo è quello di arrivare, anche con la collaborazione di Ordine dei giornalisti e Assostampa, ad una puntuale verifica della realtà esistente in modo da fornire al Consiglio un punto di partenza su cui, eventualmente, costruire un futuro intervento legislativo.

Alla vigilia di Natale i Riformatori sardi tornano all’attacco sulla riforma degli Enti locali.

«La riforma degli enti locali predisposta dalla Giunta – dice il coordinatore regionale Michele Cossa – apre le porte al caos e a un minestrone di competenze e funzioni che sono l’esatto contrario di quanto chiedevano gli elettori con i referendum: semplificazione, chiarezza di competenze e riduzione dei centri spesa, che sono il vero problema.»

«Il sistema che viene istituito – dice ancora Cossa – è a dir poco confuso e macchinoso: vengono riesumate le Province e in aggiunta si prevede la città metropolitana di Cagliari e poi ancora Unioni dei Comuni e associazioni di Unioni di Comuni in un guazzabuglio istituzionale che lascia esterrefatti. Bastava affidare la maggior parte delle competenze ai singoli Comuni e quelle pochissime sovracomunali alla Regione e il gioco era fatto.»

«Invece – prosegue Cossa – da dilettanti allo sbaraglio maggioranza e Giunta preferiscono creare strutture e sovrastrutture per continuare a innaffiare piccoli orticelli utili solo a conservare rendite di posizione e poltrone, e a mantenere alta la spesa pubblica. Un disastro che la Sardegna pagherà ancora una volta molto caro: su questa riforma la nostra opposizione e la nostra vigilanza sarà massima.»

Michele Cossa

Industrie Portovesme 3

Si è riunito stamattina a Carbonia il direttivo provinciale della FSM-CISL al quale hanno partecipato tutti i delegati sindacali del territorio. Nell’occasione sono state affrontate tutte le tematiche inerenti le principali vertenze del Sulcis Iglesiente, con un’attenzione particolare a quelle delle realtà produttive da anni chiuse e in una fase di trattative avanzate e di possibile risoluzione.

E’ stata inoltre affrontata la condizione sindacale-lavorativa di tutti quegli ambiti dove ancora si opera, dalla Portovesme SRL all’ENEL. I delegati sindacali operanti in entrambi gli stabilimenti hanno manifestato le difficoltà incontrate nella propria attività sindacale in questa particolare epoca storica in cui il potere contrattuale del sindacato appare sempre più indebolito e rispetto all’atteggiamento di ostilità manifestata da certi apparati all’interno dei suddetti ambiti.

Ma, nonostante queste difficoltà, non solo la FSM mantiene inalterata la propria presenza e rappresentatività in tali contesti, ma addirittura continua a essere per molti lavoratori l’unica vera realtà in grado di rappresentare un punto di riferimento serio, costante, responsabile, concreto e slegato da logiche di servilismo e connivenza.

Sono state poi affrontate tutte le questioni strettamente legate all’organizzazione e all’intenzione da parte dell’organo esecutivo di implementare un percorso di formazione e valorizzazione del gruppo dirigente e dei delegati al fine di costruire un’organizzazione sempre più forte, strutturata e capace di rispondere a ogni esigenza dei lavoratori, dentro e fuori il ciclo produttivo. Questo, in vista anche del probabile accorpamento futuro tra le categorie metalmeccanica e chimica, in linea con le direttive nazionali, che potrebbe avvenire nei prossimi mesi per dare vita a una unica, grande e importante federazione dell’industria.

Dopo un’approfondita disamina della situazione, è stato deciso che la già imponente azione intrapresa dalla FSM in questi anni dev’essere ulteriormente potenziata, al fine di sensibilizzare con sempre maggior forza la classe dirigente politico-istituzionale regionale a intervenire in modo incisivo, affinché il Polo Industriale di Portovesme abbia nuovamente tutte quelle condizioni di infrastrutturazione, di servizi e competitività in grado di rassicurare tutti i nuovi (e vecchi) investitori e imprenditori operanti e in procinto di operare all’interno dello stesso.

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In occasione dell’arrivo del nuovo anno, l’Associazione Culturale Punta Giara presenta il calendario del 2015, dedicato al compianto compositore e direttore d’orchestra Butch Morris. Non un semplice calendario ma un insieme di scatti unici ad opera del grandissimo fotografo Luciano Rossetti, impegnato da lungo tempo nell’arte di immortalare la musica ed i musicisti. Rossetti è riuscito a ritrarre il lavoro del maestro Morris durante le sue performance a Sant’Anna Arresi del 2010, ritraendolo nel suo lavoro di direttore d’orchestra con particolare attenzione al gesto ed alle mani, mezzi fondamentali per lo svolgimento delle Conduction, le improvvisazioni guidate codificate da Butch.

Le foto in bianco e nero del calendario accompagneranno il passare dei giorni e dei mesi con eleganza e bellezza, in una collezione di immagini che trascende la semplice funzione utilitaria per diventare un vero e proprio oggetto d’arte.

Il calendario sarà disponibile all’ingresso del Palanuraghe durante i concerti. Richiesta un’offerta libera, destinata a sostenere il lavoro svolto dall’Associazione Culturale Punta Giara per la diffusione della musica e della cultura.

Regalatevi un anno di musica e il ricordo di uno dei più importanti compositori contemporanei che, proprio qui, in Sardegna, durante il festival “Ai Confini Tra Sardegna e Jazz”, ha scritto una delle pagine più memorabili della musica, creando e registrando la Conduction N° 192, Possible Universe, considerato dalla testata The Guardian uno dei dieci concerti fondamentali di tutta la storia del jazz.