19 December, 2024
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Sarà approvato martedì prossimo dalla Giunta regionale il Disegno di legge di riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna.

Cristiano Erriu  11 copia

Sarà approvato martedì prossimo dalla Giunta regionale il disegno di legge di riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna. Il via libera al provvedimento sarà preceduto, lunedì, dalla riunione della Conferenza permanente degli enti locali. Previsto, nella stessa giornata, anche un confronto con il partenariato economico e sociale.

Lo ha annunciato ieri mattina, durante l’audizione davanti alla Commissione Autonomia del Consiglio regionale, l’assessore agli Enti locali, Cristiano Erriu. L’esponente dell’esecutivo ha illustrato ai commissari i contenuti del disegno di legge che la Giunta si appresta ad approvare. «Un provvedimento articolato e complesso che arriva a due mesi e mezzo dalla ratifica delle linee generali per la riforma degli enti locali – ha detto Erriu – arricchito dall’ampio confronto promosso dalla Giunta con le associazioni degli enti locali, le rappresentanze territoriali e le parti sociali».

Primo punto della riforma sarà la semplificazione amministrativa. «La Regione – ha sottolineato l’assessore – promuoverà la gestione associata delle funzioni e dei servizi di competenza comunale e sovracomunale incentivando le Unioni dei comuni o le loro aggregazioni in ambiti più vasti» Attualmente in Sardegna esistono 135 Unioni, mentre 40 Comuni, tra cui Sassari e Cagliari, non partecipano ad alcuna forma associata».

Attori del processo di cambiamento saranno dunque i Comuni, le Unioni dei Comuni, le Associazioni di Unioni dei Comuni e la Città metropolitana che, per lo svolgimento delle loro funzioni, si organizzeranno in Ambiti ottimali e in Ambiti territoriali strategici. «I primi saranno organizzati come una circoscrizione sovracomunale per l’esercizio associato di funzioni e servizi – ha proseguito Erriu – si pensa ad aggregazioni di almeno 10mila abitanti; i secondi raccoglieranno un bacino di 180mila abitanti e saranno individuati in aree territoriali corrispondenti alle Associazioni di Unioni di comuni per l’esercizio coordinato delle funzioni di area vasta». Obiettivo della riforma, nelle intenzioni della Giunta, sarà quello di assicurare maggiore efficacia ed efficienza nell’azione amministrativa, più qualità nei servizi, economie di scala, più specializzazione degli addetti e un processo generale di semplificazione.
Le funzioni di area vasta, in attesa della riforma costituzionale dell’art. 43 dello Statuto sardo,  saranno svolte dalle province. Il disegno di legge prevede quattro enti intermedi: Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano. Avranno competenza in materia di trasporto, edilizia scolastica, assistenza agli enti locali, pari opportunità per il lavoro, sviluppo strategico del territorio, tutela dell’ambiente. Gli organi rappresentativi saranno eletti dall’assemblea dei sindaci e non comporteranno oneri aggiuntivi per le casse pubbliche. «In attesa della riforma – ha spiegato Erriu – occorre garantire continuità amministrativa e servizi ai cittadini. Le province individuate dallo Statuto non possono essere cancellate con una legge regionale». 

La riforma prevede anche la creazione della Città metropolitana di Cagliari, di cui faranno parte i comuni contermini, quelli che partecipano al forum del Piano Strategico Intercomunale e gli altri che hanno con il capoluogo relazioni in ordine ai servizi, alle attività economiche e alla vita sociale. Tra le funzioni della Città metropolitana ci sono lo sviluppo strategico del territorio, la gestione integrata dei servizi di infrastrutture e di reti di comunicazione, la gestione coordinata della mobilità e viabilità, la diffusione di sistemi di informatizzazione e digitalizzazione evoluti e la pianificazione generale.

Nel corso dell’audizione sono state diverse le domande e le perplessità espresse da alcuni commissari su vari aspetti del provvedimento. La questione sarà affrontata nel merito non appena il testo del disegno di legge verrà trasferito alla Commissione. Il presidente del parlamentino dell’Autonomia, Francesco Agus, ha intanto annunciato una serie di audizioni con le rappresentanze degli enti locali e le parti sociali da svolgersi eventualmente anche fuori dal palazzo di via Roma. «E’ necessario approfondire bene i temi visto il clima che si respira in Italia nei confronti delle Regioni – ha detto Agus – la Sardegna ha ancora competenza primaria sugli enti locali ma forse questa è l’ultima occasione per procedere a una riforma seria prima che vi provveda lo Stato. Bisogna far presto e soprattutto occorre licenziare una legge che non si presti a successive modifiche».   

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