22 July, 2024
Home2014 (Page 104)

Piero Marras 5

Il programma dell’Ottobrata Iglesiente prosegue con la due giorni dedicata al XVI Premio Nazionale di Poesia “Città di Iglesias”, importante evento culturale organizzato dall’Associazione Culturale Logos. Ospite d’onore dell’edizione 2014 è l’artista Piero Marras.

Sarà proprio il noto cantautore ad aprire il fine settimana dedicato al Premio Nazionale di poesia “Città di Iglesias” con un concerto in programma venerdì 17 ottobre alle ore 21.00, al Teatro Electra. La manifestazione proseguirà sabato mattina con l’incontro dibattito tra Piero Marras e gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Pietro Allori”. Appuntamento all’Electra, alle ore 10.30.

La cerimonia di premiazione del Premio Nazionale di Poesia “Città di Iglesias” si svolgerà sabato 18, alle ore 17.00, al Teatro Electra. Anche in questa edizione, il premio di poesia è suddiviso in due sezioni: lingua italiana e lingua sarda. Il “Premio speciale” è quest’anno intitolato allo scrittore Salvatore Niffoi e al musicista Piero Marras.

Consiglio regionale 3 copia

Chiusa ieri la discussione generale sul D.L 111 “Assestamento alla manovra finanziaria per gli anni 2014-2016”, il Consiglio esamina oggi l’articolato del disegno di legge approvato dalla Giunta. Subito dopo le formalità di rito, il presidente Gianfranco Ganau ha dato la parola al primo iscritto a parlare, il consigliere di Forza Italia Marco Tedde.

Secondo l’esponente azzurro, l’assestamento di bilancio arriva in un momento difficile per l’Isola, alle prese con crisi epocale, aggravata dai problemi nei collegamenti aerei e marittimi e dal gap infrastrutturale. «Nel provvedimento ci sono scelte obbligate – ha detto Tedde – comprendiamo le difficoltà della Giunta ma non possiamo non rilevare un neo: la necessità di contribuire al bonus da 80 euro che Renzi ha concesso agli italiani. Il bonus ha fatto ottenere ottimi risultati elettorali al premier ma comporterà un deficit per le casse dello Stato di 6,7 miliardi di euro per quest’anno e  di 10 miliardi per il 2015».

Tedde ha poi puntato l’indice contro l’azione dell’esecutivo regionale che «in sette mesi non è riuscito a spendere risorse ma è stato impegnato in trattative estenuanti con il Governo Nazionale». «Di fatto – secondo il consigliere della minoranza – la Giunta ha firmato la resa nei confronti dello Stato: la prova è il famigerato decreto del 16 settembre sulle riserve erariali che comporterà un mancato introito di 130 milioni di euro per le casse regionali». L’aspetto più negativo dell’assestamento in discussione è però un altro: «L’impresa è scomparsa dai programmi della Giunta Pigliaru – ha concluso Tedde – i tagli più pesanti riguardano l’economia e il lavoro (circa il 22%). Le difficoltà economiche si stanno trasformando in disagio sociale».

Mario Floris (Uds) ha definito “singolare” l’enfasi con la quale la Giunta ha presentato il Dl di assestamento di bilancio. «Si tratta di un intervento di poco più di 216 milioni di euro – ha detto Floris – ciò che colpisce è piuttosto la linea adottata dall’esecutivo che non  coglie le istanze provenienti da tutte le componenti della società sarda». Il decano del Consiglio regionale ha citato in Aula la preoccupazione manifestata dalla Quinta Commissione per la scelta di tagliare gli incentivi alle imprese artigiane e commerciali. «E’ un segnale allarmante – ha aggiunto Floris – così come la decisione di tagliare gli stanziamenti per i “cantieri verdi”, unico sbocco per i disoccupati dei piccoli Comuni». Floris ha poi denunciato l’incremento degli stanziamenti per le spese di funzionamento della Giunta (+500mila euro) e per quelle di rappresentanza (+600mila euro). Dal leader dell’Uds, infine, un attacco alla “debole” azione della Giunta nei confronti del Governo: «Paci ha annunciato che al bilancio 2014 mancheranno 130 milioni di euro per le riduzioni delle entrate erariali. A questo si aggiunge il concorso della Regione alla riduzione del deficit statale (550 milioni di euro) e la copertura del debito della sanità (110 milioni). Serve un nuovo patto con lo Stato e un’azione più forte della Giunta per rilanciare i temi dell’insularità e della zona franca». 

Alessandra Zedda (Forza Italia) ha invocato “un’operazione verità” sui conti della Regione. L’ex assessore al Bilancio della Giunta di Ugo Cappellacci, ha invitato l’attuale esecutivo ad assumersi le proprie responsabilità sulle scelte effettuate. «Ognuno di noi quando è andato a governare ha ereditato situazioni problematiche e ha provato a risolverle secondo la propria capacità e coscienza politica. Comprendiamo che alcune decisioni sono obbligate ma in ogni caso ognuno si deve assumere la responsabilità delle scelte».

Zedda è poi tornata sugli 80 euro deliberati dal Governo Renzi a favore dei redditi bassi. «Operazione – ha affermato l’esponente dell’opposizione – che costerà 65 milioni di euro alle casse regionali». Dubbi anche sui 103 milioni di euro per sanare il deficit della sanità: «Quanti serviranno per gli ammortamenti “non sterilizzati” e quanti per i debiti commerciali? – si è chiesta Zedda – questo non è ancora chiaro». Un accenno, infine al Fondo Unico per gli enti locali («Bene l’incremento di 35 milioni di euro, meglio sarebbe stato arrivare a 49 milioni») e al fondo di perenzione («la cifra indicata non è significativa, occorre verificare meglio le somme».

Il consigliere Salvatore Demontis (Pd) ha annunciato un emendamento all’art. 1 a costo zero che tende a superare un contrasto normativo in materia di cultura fra due leggi regionali. L’Ente Concerti Marialisa De Carolis di Sassari così come altre realtà del settore, ha spiegato Demontis, «è rimasto vittima di un corto circuito fra diverse leggi regionali che, da una parte, vincolavano la possibilità di ottenere finanziamenti alla definizione della programmazione strategica del Consiglio regionale e, dall’altra, il Consiglio regionale che dal 2008 non ha approvato la sua programmazione strategica», di fatto impedendo a molte realtà di operare. La proposta di Demontis, quindi, «consiste nelle possibilità che nelle more della nuova programmazione possano essere finanziate le diverse attività, con particolare riferimento al De Carolis di Sassari che, forte di una antichissima tradizione, dispone di due teatri, il Politeama ed il nuovo Auditorium, strutture che grazie alla stagione lirica potrebbero generare anche un interessante indotto economico».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha ricordato in apertura «i quaderni delle libertà del professor Paolo Maninchedda caratterizzati da grandi contenuti per il rilancio dell’autonomia, mentre invece siamo ancora qui a discutere di sudditanza rispetto al governo centrale e alle sue politiche, che comportano ulteriori sacrifici per le Regioni». L’assestamento, ha sottolineato, «arriva in aula in un clima non troppo sereno per l’insofferenza di qualcuno al dibattito democratico, ma non abbiamo nemmeno i testi delle modifiche proposte dalla Giunta in commissione e andiamo al buio». Sul piano generale, Locci ha osservato che «si tenta di intervenire su settori che non meriterebbero neanche un euro a favore di enti non virtuosi che non fanno nemmeno parte della Regione; secondo noi si poteva avere uno scatto di orgoglio e impegnare risorse per motivi diversi evitando regalie immeritate, bisognava puntare sul lavoro e giovani, categorie verso le quali questa Regione non vuole guardare, al di là delle solite prediche sul cambio di passo».

Il consigliere Franco Sabatini (Pd), riprendendo l’osservazione di un autorevole funzionario della Regione che rilevava l’irritualità di un relatore di maggioranza che non intervene sull’assestamento, ha detto di condividere il rilievo. «In realtà – ha aggiunto – il mio intento era quello di dare un segnale di accelerazione, perché c’è la necessità di fare velocemente e c’è anche poco da discutere, tralasciando le polemiche inutili». Nessuno, ha precisato, «avrebbe voluto questa manovra, men che meno la Giunta, la maggioranza e i sardi, è una strada obbligata per dare copertura al fondo perenzioni per pagare i debiti con le imprese, al fondo per i Comuni per garantire i servizi essenziali, al sistema sanitario, anche qui, per pagare debiti e appalti, oltre al taglio che deriva dallo Stato». Il resto, per Sabatini, «è insignificante, è chiaro che ci devono essere tagli per 216 milioni, esattamente come è stato fatto nella legislatura precedente proprio per ripianare nel 2013 i debiti delle Asl». Anche allora, ha concluso il consigliere del Pd, «si è tagliato su programmazione negoziata, politiche attive del lavoro, trasferimenti ai comuni, biblioteche, lingua sarda, sistema idrogeologico, protezione ambientale, aree urbane, piani urbanistici, volontariato, disabilità, famiglia, sport, cinema, categorie produttive e tanto altro: i tagli sono gli stessi, il vero banco di prova per il quale auspichiamo un metodo collaborativo con l’opposizione sarà la Finanziaria».

Il presidente ha dato, poi, la parola al consigliere di Forza Italia, Oscar Cherchi, per il quale dare sempre le colpe a chi ha governato precedentemente è puerile. «Anziché essere propositivi ci si scaglia contro gli altri». Per Cherchi: «E’ una manovra che non dà respiro all’economia della Sardegna» e ha ricordato che i 35 milioni di euro per il Fondo unico non erano stati stanziati perché era in corso la trattativa con lo Stato per ottenere più risorse. «Sull’articolo 1 ci siano alcune considerazioni positive ma che non danno risposte come i sardi si attendono». E ha aggiunto: «Non si deve però tagliare in modo indiscriminato, in particolare serviva più attenzione verso il sistema agricolo». Cherchi ha poi concluso: «Dimentichiamoci del passato e ragioniamo sul futuro».

«Accolgo l’invito del presidente Sabatini e, per primo, avrei avuto il piacere di affrontare in maniera più serena la discussione sull’assestamento – ha affermato il consigliere di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu – se non siamo arrivati a una soluzione è perché la logica è quella dei blitz e della prevaricazione della maggioranza nei confronti dell’opposizione». E ha aggiunto: «Noi vogliamo dare soltanto il nostro contributo». Secondo Truzzu i tagli di oggi sono dovuti ai 300 milioni in meno di cui ha parlato il consigliere Alessandra Zedda, «perché la Giunta ha supinamente accettato le scelte del governo Renzi». Secondo l’esponente dell’opposizione «questo assestamento manifesta confusione» e ha citato il taglio effettuato al progetto Iscol@, cavallo di battaglia della maggioranza.

Il presidente Ganau ha dato la parola al consigliere di Forza Italia, Antonello Peru: «Caro assessore non è il gioco delle parti. La minoranza è preoccupata, ma accettiamo volentieri la richiesta di collaborazione dell’on. Sabatini». Peru ha affermato che in tutti i territori della Sardegna i sindaci sono fortemente preoccupati per i tagli che il governo centrale sta facendo e ha esortato l’Aula a «non proseguire su questa linea». Per l’esponente della minoranza la Giunta e la maggioranza non hanno “un’idea di Sardegna”. «Vorremo si proseguisse su iniziative prese dell’altra Giunta per il sostegno alle imprese». Per Peru la Sardegna sta pagando l’accordo con Prodi che ha portato l’onere dei trasporti e della sanità in capo alla Regione. «Oggi c’è la scadenza della Tasi, fra qualche settimana la Tari e i Comuni non riescono a sostenere le famiglie e le imprese». Il consigliere azzurro ha annunciato che la Provincia di Sassari, a cuusa dei tagli dei trasferimenti dei fondi agli enti locali, ha dovuto tagliare alcuni servizi e i presidi del Sassarese hanno minacciato la chiusura degli istituti per la mancanza del servizio di manutenzione. «Oggi ha chiuso i battenti un istituto di Ozieri». Peru ha proposto all’Aula di intervenire su questa emergenza: «Spogliamoci della casacca di partito».

Giorgio Oppi (Udc), in apertura del suo intervento, ha offerto la propria disponibilità a dare un contributo costruttivo alla discussione purché fatta “su basi serie”.

Il consigliere di minoranza è poi entrato nel merito  delle disposizioni finanziarie e di settore disciplinate dall’art.1 del Dl 111 avanzando alcune proposte operative. «Il comma 5 – ha detto Oppi – consente alla Regione di assumere impegni anche in mancanza della presentazione dei programmi triennali da parte dei comuni. Ci sono amministrazioni che non hanno programmato, sarebbe utile orientare le risorse disponibili su interventi immediatamente realizzabili».

Giorgio Oppi ha poi espresso perplessità sull’incremento del Fondo Unico degli Enti locali: «Anche i Comuni devono contribuire alla riduzione del deficit. Meglio prima verificare i bilanci. Necessario – secondo il leader dell’Udc – istituire l’Osservatorio degli Enti Locali per definire il quadro delle risorse da destinare alle amministrazioni civiche ed evitare che piccolissimi comuni abbiamo avanzi di amministrazione di 600mila euro». Da rivedere, infine, anche lo stanziamento di 6,3 milioni di euro per il miglioramento dell’offerta turistica: «Somme – ha concluso Oppi – che difficilmente potranno essere erogate entro l’anno».

Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha invece segnalato la mancanza di interventi per limitare il rischio idrogeologico della Sardegna. «La situazione in molte aree dell’Isola rimane grave, il pericolo alluvioni è sempre presente». Dedoni si è poi soffermato sulle politiche economiche del Governo Renzi che rischiano di penalizzare ulteriormente la Sardegna: «E’ stata presentata una manovra che prevede una spending review di 15 miliardi di euro per finanziare la riduzione delle tasse. In queste condizioni sarà davvero difficile per la Giunta presentare una manovra di bilancio seria per il 2015». 

Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia, ha contestato le dichiarazioni dell’assessore al bilancio Raffaele Paci sulle cause del deficit regionale. «E’ ingeneroso addossare all’ex assessore alla programmazione della Giunta Cappellacci, Giorgio La Spisa, l’origine del buco di bilancio – ha detto Pittalis – La Spisa, in maniera seria e responsabile, ha ritenuto di dover fare qualcosa, in un momento di crisi, per sostenere lo sviluppo, finanziando il de minimis, gli ammortizzatori sociali in deroga e gli interventi per le calamità naturali. Tutto questo è servito ad evitare ulteriori danni al sistema economico e sociale della Sardegna». Rivolgendosi poi al presidente della Commissione Bilancio del Consiglio Regionale, Franco Sabatini, che aveva definito “fisiologico” l’assestamento di bilancio, Pittalis ha ricordato la dura opposizione fatta dal centrosinistra nella passata legislatura: «Se noi abbiamo sbagliato perché voi perseverate? – ha chiesto Pittalis – Noi cerchiamo di riportarvi alla realtà e di rappresentare il profondo disagio vissuto dalla società sarda che oggi chiede alla politica soluzioni urgenti per limitare gli effetti devastanti della crisi. Siamo comunque pronti a dare il nostro contributo perché abbiamo a cuore le sorti dei nostri cittadini. Sarà la Finanziaria il vostro vero biglietto da visita – ha concluso il capogruppo di Forza Italia – ci confronteremo anche su questo. Oggi sarebbe stato utile non mettere in discussione i fondi per contrastare il disagio sociale».

Il presidente ha dato la parola all’assessore della Programmazione e Bilancio, Raffaele Paci, il quale ha subito preso atto delle precisazione fatte nel corso della discussione. L’esponente della Giunta, auspicando una collaborazione con l’opposizione,  ha chiarito di non avere detto che i residui passivi sono il risultato della cattiva volontà dei precedenti amministratori, ma che sono stati dovuti ai vincoli. Paci ha ribadito che si tratta di «una manovra tecnica perché siamo obbligati a dare una serie di risposte» e ha aggiunto rispondendo al consigliere Floris: «Abbiamo ridotto tutte le spese di rappresentanza, le abbiamo azzarate completamente». Rispondendo al consigliere Alessandra Zedda ha aggiunto: «C’era un obbligo di legge per i fondi sterilizzati della Sanità», sottolinenando che se non avessero provveduto la Regione sarebbe stata commissariata. «So bene – ha proseguito Paci – che non deriva dalla precedente amministrazione ma è un problema che la Regione si trascina dal 2000». «Ho apprezzato intervento dell’on. Oppi – ha affermato Paci – sugli enti locali su chi dobbiamo ragionare nella manovra del 2015. Si tratta di un intervento importante che però va razionalizzato e messo a sistema». L’assessore ha ribadito che la Giunta ha tentato di rendere minimo l’impatto negativo sui cittadini e ha affermato che, sicuramente, in alcune parti, con la collaborazione di tutti, il testo possa essere migliorato.

Il presidente del Consiglio Ganau, terminato il dibattito generale, ha dato la parola al presidente della Terza commissione Franco Sabatini che ha elencato i 20 emendamenti su cui l’organismo consiliare ha dato parere favorevole. Questi emendamenti sono: 9, 2, 5, 6, 7, 1, 8, 11, 13, 10, 17. Sul 12 e sul 16 il parere è negativo con richiesta di ritiro. Sul 32 la commissione si è rimessa all’aula.

L’aula ha bocciato tutti gli emendamenti, su cui c’era il parere negativo della commissione e della giunta, fino al 110.

Sull’articolo 1 e sugli emendamenti sono intervenuti i consiglieri:  Michele Cossa Cossa (Riformatori sarda) che ha fatto rilevare il problema dell’uso della carta. «Bisogna sostituire l’uso della carta – ha detto – con degli e book». Il presidente Ganau ha risposto che si sta procedendo verso una informatizzazione del Palazzo e che presto il problema dell’uso della carta sarà superato. Sono intervenuti, inoltre, anche più volte:  Stefano Tunis (Forza Italia Sardegna), Paolo Truzzu (Sardegna), Oscar Cherchi (Forza Italia Sardegna), Efisio Arbau (Sardegna Vera), Alessandra Zedda (Forza Italia Sardegna), Gigi Ruggeri (Pd), Giorgio Oppi (Udc), Pietro Pittalis (Forza Italia Sardegna), Pietro Cocco (Pd), Gianluigi Rubiu (Udc), Michele Cossa (Riformatori sardi), Ignazio Locci (Forza Italia Sardegna), Alberto Randazzo (Forza Italia Sardegna).

I lavori riprenderanno questo pomeriggio alle ore 16. In votazione l’emendamento 54 all’articolo 1.

L’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, è intervenuta al convegno organizzato dall’Agenzia regionale Laore sulla “Filiera del riccio di mare in Sardegna”.

«Per il comparto ittico del riccio di mare – ha detto l’assessore Falchi – l’assessorato regionale dell’Agricoltura sta lavorando per mettere a punto un quadro di regole che, da un lato, definiranno i tempi della raccolta e, dall’altro, permetteranno di valorizzare il prodotto soprattutto nell’ottica di incrementare i redditi e migliorare le professionalità.»

«Con questo obiettivo verranno presto avviati tavoli di concertazione con gli operatori – ha aggiunto l’assessore dell’Agricoltura – per rilevare innanzitutto le difficoltà del settore. Tracciabilità del prodotto, certificazione e marchio di qualità saranno quindi i punti cardine entro cui costruire il nuovo percorso fatto di norme certe e garanzie, senza le quali non si può costruire quel rilancio atteso.»

Elisabetta Giuseppina Falchi 3 copia

L’assessore regionale ell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha preso posizione sul ricorso presentato al Consiglio di Stato dalla Regione Sardegna sull’impianto di serre fotovoltaiche in fase di realizzazione nel territorio di Narbolia. «Non condivido il principio che si faccia business utilizzando l’agricoltura come paravento e già in passato, quando ancora non ero assessore, avevo sollevato dei dubbi su questa operazione – spiega Elisabetta Falchi -. L’unico fotovoltaico da sostenere nelle campagne è quello per i nostri agricoltori e pastori così da abbattere i costi energetici per le aziende e mettere la Sardegna al riparo da eventuali speculazioni. Quindi se avessimo potuto scegliere, nel merito, avremmo detto fermamente di no, ma dal punto di vista giuridico eravamo tenuti a fare ricorso per integrare ed esplicitare le motivazioni dei documenti di convalida, redatti per il progetto da chi ci ha preceduto».

«Non si può ignorare che il progetto della s.r.l. Enervitabio Santa Reparata Società Agricola non sia stato voluto da questa Giunta, visto che il suo iter è cominciato il 4 novembre 2008 con la richiesta di autorizzazione unica al Suap del Comune di Narbolia. Non solo: questo Esecutivo non esisteva nemmeno ai tempi del ricorso 245/2012, presentato al Tar dall’Adiconsum Sardegna e sul quale lo stesso Tribunale amministrativo regionale si è espresso il 9 aprile scorso – ha osservato Elisabetta Falchi -. La nostra decisione di impugnare la sentenza è nata proprio dal fatto che non avevamo più il potere di sindacare sull’investimento, ma solo quello di valutare la congruità e la correttezza degli atti amministrativi prodotti dalla Regione in tutti questi anni.» 

«Come amministrazione pubblica – sottolinea ancora l’assessore dell’Agricoltura – dobbiamo svolgere diversi ruoli. La Regione deve garantire la salvaguardia dell’ambiente, del paesaggio e della salute dei cittadini, al contempo deve assicurare la tutela del cittadino e dei suoi investimenti, dimostrando affidabilità nel garantire la certezza del diritto, presupposto indispensabile per attrarre nuovi capitali. È necessario inoltre tutelare l’amministrazione stessa dal dover pagare altissimi risarcimenti agli imprenditori che hanno realizzato progetti in Sardegna e che potrebbero rivalersi sulla Regione per eventuali carenze di carattere amministrativo. Oggi il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso contro la sospensiva del TAR, presentato dalla Enervitabio, rendendo a questo punto irricevibile la richiesta della Regione”. Tra le ragioni espresse nell’ordinanza del Consiglio di Stato si parla di “interesse pubblico attribuito per legge in materia di energie rinnovabili.»

«In questa come purtroppo in altre questioni, ci troviamo a dover gestire il retaggio di un passato confuso – ha concluso l’assessore Falchi -. Per quanto ci riguarda, il nuovo piano energetico a cui stiamo lavorando con l’intera giunta sarà realizzato dialogando con i territori, tenendo conto delle esigenze e delle proposte dei sardi.»

San Giovanni Suergiu 2 copia

L’Amministrazione Comunale di San Giovanni Suergiu, in collaborazione con Legambiente e l’Istituto Comprensivo Scolastico di San Giovanni Suergiu, aderisce alla campagna ambientale di Puliamo il Mondo!!!
Puliamo il Mondo nasce per rendere l’Italia un paese più pulito, libero dai rifiuti e dal degrado e consapevole della bellezza che possiede, tratto distintivo del Paese ma anche formula vincente per uscire dalla crisi economica. Una bellezza, quella dei luoghi e del patrimonio ambientale-storico-culturale, troppo spesso dimenticata e non tutelata a dovere. Per invertire questa tendenza, serve la collaborazione e l’aiuto di tutti, perché ciascun cittadino è il protagonista di Puliamo il Mondo. Da 21 anni la campagna coinvolge cittadini di tutte le età, enti, scuole ed aziende, attraverso progetti di cittadinanza attiva per valorizzare e tutelare il territorio, preservare gli ambienti naturali.

Per questo motivo gli organizzatori chiedono la collaborazione di tutta la cittadinanza per una tema che riguarda il nostro territorio…AMA E VIVI IL TUO PAESE!

L’Iniziativa si terrà domani, venerdì 17 ottobre, in piazza IV Novembre, dove si raduneranno i volontari e gli studenti dell’Istituto Comprensivo G. Marconi e dove verranno distribuite le attrezzature necessarie.

Maria Antonietta Mongiu 1 copia

Il FAI Sardegna ha accolto con preoccupazione la notizia, appresa a mezzo stampa, del ricorso attuato dalla Giunta Regionale avverso il provvedimento del TAR (Sentenza 1599 11 luglio 2014) che lo scorso 12 luglio ha bloccato i procedimenti autorizzativi l’impianto di serre fotovoltaiche in comune di Narbolia.

Stupisce che ciò accada a poche settimane dai Convegni organizzati dal FAI Sardegna di Cagliari, di Villasor e, soprattutto, da quello di Milis (OR) “Quale Energia per quale Sardegna?” durante il quale sono emersi dati preoccupanti circa l’installazione di ulteriori impianti produttivi di energia rinnovabile nell’isola. La Sardegna produce un’eccedenza energetica pari al 40% del fabbisogno annuo; a questo dato si somma, come affermato dal Procuratore Capo di Cagliari Mauro Mura, l’inquietante presenza, dietro la progettazione e produzione di energia cosiddetta “pulita“, di zone grigie in cui multinazionali e malavita organizzata hanno la possibilità di investire denaro traendo profitti sicuri, veloci e che lasciano i territori spogli dell’unico bene rimasto in tante aree della Sardegna, ossia la possibilità di fare agricoltura.

Villasor e Narbolia sono il simbolo della grande illusione e del malo modo in cui è stato usato il termodinamico solare e fotovoltaico: le serre, come si è potuto constatare nei convegni sopra citati, non sono in grado di garantire livelli produttivi tali da giustificarne l’esistenza, Né, alla luce di quanto accaduto in altre regioni della Sardegna, l’indotto in termini occupazionali è tale da legittimare la scelta di erodere centinaia di preziosi ettari di terra agricola in favole di strutture che nel giro di pochi anni saranno lasciate al loro destino e che diventano le ennesime cattedrali nel deserto che non si riuscirà a smaltire o a bonificare.

La Giunta Regionale, col suo ultimo atto, rischia di giustificare le azioni di gruppi di potere interessati esclusivamente a intercettare profitti grazie agli enormi capitali pubblici che ruotano attorno alle energie rinnovabili. Il FAI Sardegna ritiene che una simile operazione, dettata dalla buona fede e dall’attrattiva che può avere, in tempi di crisi, l’offerta di pochi posti di lavoro, sia da interrompere perché metterebbe l’Isola nelle mani di speculatori che priverebbero, in alcuni casi definitivamente, molte comunità locali del proprio territorio e, quindi, del proprio futuro. Quest’atto vanifica inoltre la revoca del PPS della giunta Cappellacci che il FAI ha tanto encomiato. Si spera che  la Giunta Regionale sospenda il ricorso in essere e che finalmente metta mano al Piano Energetico Regionale fugando ogni dubbio sull’estemporaneità a cui si assiste.

Maria Antonietta Mongiu

Presidente Regionale Fai Sardegna

Renzo Cappellaro 2Carbonia 1980-81

Se n’è andato due giorni fa, all’età di 77 anni, Renzo Cappellaro, centravanti del Cagliari dal 1963 al 1966 e tecnico di diverse squadre, tra le quali il Carbonia, che guidò per due stagioni in serie D, nel campionato 1980/81 e in serie C2, nel campionato 1984/85.

Nato a Vicenza il 12 maggio 1937, iniziò a giocare al calcio nelle giovanili del Lanerossi Vicenza, con la quale vinse il prestigioso Torneo di Viareggio per due anni consecutivi, nel 1954 e 1955, aggiudicandosi anche la classifica dei marcatori (conserva quel primato, raggiunto qualche anno fa dall’attuale centravanti della Nazionale, Ciro Immobile). Giunse alla prima squadra nel campionato di serie A 1957/58 e in cinque stagioni collezionò con la maglia biancorossa 56 presenze e 21 reti.

Lasciò il “suo” Vicenza nell’estate del 1961 per vestire la maglia grigia dell’Alessandria, con la quale vinse la classifica dei cannonieri del campionato di serie B, con 21 reti (36 presenze). L’anno successivo passò al Lecco, poi al Cagliari, nell’estate del 1963. Con la maglia rossoblù, al primo anno, conquistò una storica promozione in Serie A, al termine del campionato 1963/64, realizzando 9 reti. Dopo due stagioni in serie A (complessivamente, in tre campionati, collezionò 63 presenze e 16 reti), ritornò in serie B con il Genoa, per poi passare al Potenza. Appese le scarpette al chiodo quando era ancora giovane, a 32 anni.

niziò subito la carriera di allenatore, nella giovanili della Sambonifacese e dello Schio, ma è in Sardegna che riuscì a togliersi le migliori soddisfazioni. Il debutto alla Nuorese (1974/75), poi a Latina (1975/76), ancora a Nuoro (1978/79), Quartu Sant’Elena (1979/80), quindi a Carbonia, in serie D, nella stagione 1980/81, presidente Elvio Verniani. Fu quello, nella prima parte, il miglior campionato della sua carriera. Era il Carbonia di Adriano Novellini, Giampaolo Zaccheddu, Guido Accardi, Floriano e Marco Congiu, Aldo Scopa, Carlo Pusceddu, Giuseppe Mura, Marco Manconi e Mondo Mameli, Pierino Aresu, Roberto Sequi, Marco Fenu, Luciano Gambula, Rino Pianta, Pino Tocco, e ancora di Ugo Corda, Egidio Cossu, il compianto Sandro Piras, Mauro Virdis e Walter Lindiri, che nel catino di Bacu Abis, dove giocava per l’indisponibilità dello stadio comunale, per l’intero girone d’andata e la prima giornata del ritorno, incantò tutti, dominando letteralmente il campionato. Chiuse il girone d’andata in testa alla classifica con 28 punti (13 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte). L’inizio fu scoppiettante: 1 a 0 a Santa Maria degli Angeli con goal di Guido Accardi, primo ko a Viterbo per 0 a 1, riscattato con tre vittorie consecutive: 4 a 0 all’Audax Rufina con goal di Zaccheddu, Floriano Congiu, Adriano Novellini e Pierino Aresu; 2 a 1 a Terracina con doppietta di Adriano Novellini e 1 a 0 al Calangianus con goal di Floriano Congiu.

Dopo la sconfitta di Olbia, 0 a 1, il 2 novembre 1980, goal di Gianni Muresu, il Carbonia di Renzo Cappellaro infilò una splendida serie positiva, con sei vittorie e un pareggio in sette giornate, iniziata una bella vittoria per 3 a 1 nel derby interno con l’Iglesias, un’impresa per 3 a 0 a Cecina, il 5 a 1 all’Isili, l’1 a 1 sul campo del Frosinone (oggi in serie A), l’1 a 0 al Foligno, l’impresa all’Acquedotto di Sassari contro la Torres, battuta 1 a 0 con uno splendido goal di Marco Congiu e la vittoria con la Romulea, al ritorno allo stadio Comunale, 1 a 0. Il 4 gennaio giunse la sconfitta di Velletri, 2 a 1, riscattata con le vittorie sulla Lodigiani, 3 a 1 (doppietta di Adriano Novellini) e sull’Angelana, 3 a 2 (doppietta di Pino Tocco). Fu a quel punto che la squadra cominciò a balbettare e, giornata dopo giornata, a perdere terreno rispetto alle principali concorrenti, Frosinone e Torres, che era riuscita a fermare rispettivamente con un pari ed una vittoria sui loro campi, nel corso del girone d’andata. Renzo Cappellaro non riuscì a capacitarsi dell’involuzione della sua creatura ed il girone di ritorno si tramutò in un’autentica sofferenza per i tanti tifosi che si erano esaltati per quattro mesi: 6 sole vittorie, 3 pareggi e ben 8 sconfitte, per complessivi 13 punti ed il quarto posto finale, alle spalle delle promosse Torres e Frosinone e del Terracina.

La grande amarezza lasciò il segno e la società mineraria l’anno successivo affidò la guida della squadra a Checco Fele, che con la conferma dei migliori giocatori ed alcuni inserimenti (Pietro Pillosu, Gianni Tronci, Sergio Bodano, Riccardo Erriu e Leopoldo Pardini) riuscì a scrivere una delle pagine più belle della storia calcistica del Carbonia, centrando la promozione in serie C2, nella primavera del 1982.

L’esperienza di Renzo Cappellaro alla guida del Carbonia ricominciò due anni più tardi, in C2, presidente Benigno Atzori. Con un organico completamente rivoluzionato, dopo un buon avvio (2 a 0 a Montevarchi con goal di Fabrizio Rizzola e Giovanni Leone e pari interno con la Massese, 2 a 2, con goal di Giovanni Leone e Floriano Congiu) e tre vittorie interne consecutive (alla 7ª giornata 1 a 0 all’Olbia, con goal di Sandro Zaccolo; alla 9ª 1 a 0 allo Spezia con goal di Luca Rivetta; all’11ª 1 a 0 alla Torres con goal di Giuseppe Innella), la squadra biancoblù iniziò a balbettare e nell’ultimo scorcio di stagione, con una classifica allarmante, i dirigenti decisero di esonerare Renzo Cappellaro e di affidare la guida tecnica della squadra a Ugo Corda. Il cambio sortì l’effetto desiderato, il gruppo reagì e riuscì a centrare il traguardo della salvezza con 29 punti, grazie alla miglior classifica avulsa rispetto allo Spezia, alla Vogherese e, soprattutto, all’Olbia, alla Nuorese e all’Imperia, che finirono nel campionato Interregionale.

La carriera di Renzo Cappellaro, di fatto, si concluse lì, perché nelle stagioni successive il tecnico vicentino si dedicò alla cura dei giovani. Lascia un bellissimo ricordo tra quanti hanno avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo, sia per le qualità tecniche sia per quelle umane.

Inizia la nuova stagione di Teatro Ragazzi “Io teatro, tu teatri, noi teatranti” de Il Crogiuolo, organizzata tra i teatri Alkestis e Sant’Eulalia a Cagliari, con frequenza la mattina per gli studenti di tutti gli ordini, dalla scuola dell’infanzia alle scuole superiori.

Il primo appuntamento è in programma domani, giovedì 16 ottobre 2014, alle ore 11.00, al Teatro Alkestis di via Loru, a Cagliari, con “Cammina… cammina… Lucertolina”, da una fiaba di Maria Lai e Giuseppina Cuccu, Drammaturgia, scene e regia Giampietro Orrù, interpreti Maura Grussu, Nanni Melis. Musiche di e con Ottavio Farci, Veronica Maccioni, una produzione: Fueddu e Gestu.

La storia

Quando le lucertole si crogiolano al sole, le lumache dormono al riparo di alberi e cespugli o sotto terra. Lucertole e lumache non si incontreranno mai?

Lucertolina, di pietra in pietra gioca e danza, ma ecco all’improvviso il tempo muta d’umore, il cielo si oscura e la pioggia battente costringe lucertolina a cercare riparo. Intanto una lenta lumaca ride sorniona lasciando una scia brillante lungo la strada, lei è al riparo nella sua casa ambulante. Una tana fra i sassi offre riparo alla lucertolina bagnata, che però ha paura. Si trova forse nella casa di un topo o di un pericoloso serpente?

Poi in fondo al riparo una voce lontana, come un richiamo la attira e lucertolina curiosa si lascia guidare, laggiù c’è un segreto che non vogliamo rivelare ma…

Lo spettacolo

Nella metafora sulla vita e l’arte contenuta in “Cammina…Cammina…Lucertolina”, vi è una proposta e una possibilità di incontro tra mondi diversi, (simbolicamente quello della lucertola e quello della lumaca). Attraverso il linguaggio dell’arte e della poesia, Fueddu e Gestu con la drammaturgia di Giampietro Orrù trasporta la fiaba di Maria Lai e Giuseppina Cuccu sulla scena ed è gioco, magia di parole, gestualità e musica dal vivo.

Nella rappresentazione indirizzata ai bambini vi è l’utilizzo della lingua sarda insieme a quella italiana e riferimenti alla cultura popolare della Sardegna; suoni e parole che danno un carattere specifico a contenuti universali.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Giorgio Oppi vota 1 copia

Si profila un duro scontro, in Consiglio regionale, tra maggioranza e opposizione, sull’assestamento di bilancio. Il leader dell’Udc, Giorgio Oppi, ha annunciato l’avvenuta presentazione di alcune alcune centinaia di emendamenti all’assestamento della manovra finanziaria 2014-2016 «fatta prevalentemente di tagli a spese che il bilancio regionale a suo tempo aveva cercato di ridurre».

«L’impegno del gruppo consiliare – ha aggiunto Giorgio Oppi – è stato rivolto non solamente ad arginare l’atteggiamento di chiusura e oserei dire quasi prevaricativo avuto dalla maggioranza che spesso sembra voler fare dei blitz veri e propri. In ogni modo, per formazione culturale e politica abbiamo cercato di presentare anche degli emendamenti che costituiscono un’apertura al ragionamento con l’attuale maggioranza. Parlo in particolare di alcuni modificativi rispetto all’impostazione data dalla Giunta col DL 111. Cito, per esempio, quello che abbiamo presentato per ripristinare i 10 milioni di euro per gli agricoltori colpiti dall’alluvione, piuttosto che quelli per ripristinare i tagli alle borse di studio delle scuole di specializzazione in materie sanitarie. Non ultimo vorrei citare l’emendamento che prevede il ripristino degli  8 milioni di euro tagliati dalla giunta all’Ente foreste.»

«Proponiamo inoltre il reintegro delle risorse ai comuni per i cantieri verdi  che hanno creato concrete possibilità di lavoro, così come stiamo presentando un emendamento che preveda l’aumento di risorse per il servizio 118  con uno stanziamento di 7 milioni di euro. Ultimo ma non per importanza, siamo contro il taglio di 1.300.000 euro ai Parchi ed aree naturalistiche: io stesso, da assessore regionale dell’Ambiente, avevo istituito e concordato con le comunità locali il “Parco de Su Sercone”. Questo ha svolto un ruolo importante soprattutto per l’occupazione giovanile di quel territorio. Ritengo inoltre, che queste iniziative servano anche ad arginare i massivi fenomeni di spopolamento delle zone interne. La nostra posizione – ha concluso il leader dell’Udc – non sarà preconcetta e ben comprendiamo l’esigenza della Giunta e del Centrosinistra di dare una sua impostazione ma riteniamo che praticare tagli su settori nevralgici come salute, trasporti ed agricoltura sia penalizzante soprattutto per le fasce più deboli della società sarda.»        

Scaini151014 017

Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, e i rappresentanti dei gruppi consiliari, hanno incontrato oggi gli ex dipendenti della Nuova Scaini. I lavoratori, dal 2010, sono stati inseriti nei piani di utilizzo nelle amministrazioni pubbliche, Asl e Comuni, come strumento di reinserimento nel mondo del lavoro, accompagnamento alla pensione e a garanzia della dignità personale. Dal primo settembre sono regrediti a lavoratori beneficiari del sussidio, equiparato al servizio civico, senza contributi pensionistici e per un massimo di 8 mesi per il 2014 e 4 per il 2015. L’età media dei circa 50 lavoratori è superiore ai 50 anni e percepivano circa 700 euro al mese. I rappresentanti degli ex dipendenti Nuova Scaini non hanno chiesto un sussidio ma lavorare e conservare la propria dignità.

Il sindaco di Arbus, Francesco Atzori, ha raccontato la grande importanza che hanno avuto questi lavoratori nel suo comune e negli altri. Figure fondamentali che hanno garantito servizi importanti per l’amministrazione guadagnando anche da parte dei Comuni la quinta giornata per poter raggiungere il numero di contributi necessari ai fini pensionistici. Lavoratori ormai grandi, ma non ancora in età pensionabile.

Il presidente ha ascoltato le loro richieste e ha affermato che tutto il Consiglio ha la volontà di trovare una soluzione per la prosecuzione di questi rapporti di lavoro e per un’eventuale stabilizzazione. Il presidente Ganau ha però ricordato che le norme di legge nazionali sono molto rigide e non lasciano molti spazi di manovra. Il consigliere del Pd, Rossella Pinna, ha confermato, come ex sindaco di Guspini, l’importanza dei dipendenti ex Nuova Scaini inseriti nelle Amministrazioni e ha annunciato che oggi si è tenuto un incontro a Roma con il Governo a cui ha partecipato l’assessore del Lavoro, Virginia Mura. L’esponente della Giunta ha già convocato per domani, alle 16,30, lavoratori e sindaci, per fare il punto sulla situazione. Il consigliere Pinna ha anche affermato di aver chiesto agli uffici di verificare la fattibilità di una stabilizzazione di questi lavoratori assimilandoli agli Lsu.

I consiglieri Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia) e Ignazio Locci (FI) hanno proposto di trovare un sostegno per i quattro mesi mancanti, nel frattempo, trovare una soluzione definitiva. Solidarietà e pieno appoggio sono stati espressi dal vicepresidente del Consiglio, Eugenio Lai (Sel), dai capigruppo di Soberania e Indipendentzia, Emilio Usula, e del Centro democratico, Roberto Desini, dai consiglieri del Pd Roberto Deriu e Mario Tendas.